A partire dal 1° gennaio 2010 in Repubblica Ceca non saranno perseguibili penalmente le persone in possesso di piccoli quantitativi di droga. In particolare il Governo di Praga ha posto il limite a 1,5 grammi di eroina, 1 di cocaina, 2 di metamfetamine o 15 di cannabis.
Il gabinetto di Jan Fischer definisce così in maniera concreta ciò che la legge ceca asserisce da quasi quindici anni e che i precedenti gabinetti non avevano mai osato fare. Risalente a metà anni ’90, la vecchia definizione, che si presta a facili sorrisi, afferma infatti che viene considerato reato la detenzione di una quantità di stupefacenti “più grande che piccola”.
Pochi giorni prima, frattanto, era stata autorizzata anche la coltivazione delle stesse piante nelle abitazioni private: il cittadino dunque non incorrerà in alcuna ammenda se proprietario di un massimo di cinque “arboscelli”.
Al momento non è stato ancora specificato il perché di tali limiti e se questi siano dettati da ragioni mediche o di sicurezza pubblica. Certo è che il provvedimento sta destando scalpore per le strade di Praga, dove si alternano da giorni manifestazioni di gioia da parte dei consumatori abituali ad altre di richiesta di chiarimenti. In particolare queste ultime sono venute da parte di alcuni esperti di cure a base di cannabis, specialmente sul limite alle coltivazioni arboricole. Non essendo ad oggi prevista alcuna distinzione tra il privato cittadino ed il medico che studia i benefici della cannabis il rischio è di incentivare i primi verso un nuovo business e di criminalizzare invece i secondi.
Su un dato intanto si dovrebbe forse riflettere: il numero di giovani tra i 15 e i 30 anni consumatori di droghe in Repubblica Ceca è il più alto d’Europa, circa il 35%.
di Alessandro Fonti (fonte: irispress.it)