Uno studioso scomodo e controverso, capace di scardinare i pregiudizi socioculturali sul concetto di “droga”
Il contributo di Stanislav Groff (1988), allo studio della coscienza ha permesso di varcare orizzonti prima di allora considerati solamente in linea teorica. Egli fu, assieme ad Abraham Maslow, Anthony Sutich e James Fadiman, il fondatore della Associacion of Transpersonal Psychology, e nonostante le numerose critiche di irrazionalismo e non scientificità, rivolte soprattutto dagli ambiti accademici tradizionali, tutt’oggi svolge importanti ricerche nello studio della visione transpersonale dell’uomo.
Lo psichiatra praghese, nel corso della sua attività terapeutica, svolse più di tremila sedute con LSD. Fra i pazienti che parteciparono a questo trattamento, egli descrive casi di depressione, etilisti, dipendenti da narcotici, pazienti con deviazioni sessuali, con alterazioni psicosomatiche al limite della psicosi,e schizofrenici. Sulla base dei risultati conseguiti dalla sua profonda esperienza, egli trasse le seguenti conclusioni:
“Durante gli anni del mio lavoro clinico con i farmaci psichedelici è diventato sempre più ovvio che né la natura dell’esperienza con LSD, né le numerose osservazioni fatte nel corso della terapia psichedelica possono essere spiegate adeguatamente con l’approccio newtoniano-cartesiano meccanicistico dell’universo e, più specificamente, con modelli neurofisiologici esistenti del cervello. Dopo anni di lotta e confusione concettuale, ho concluso che i dati della ricerca con LSD indicano l’urgente necessità di rivedere drasticamente i paradigmi correnti della psicologia, psichiatria, medicina ed eventualmente della scienza in generale. Attualmente sono quasi certo che la nostra concezione dell’universo, della natura della realtà, e particolarmente degli esseri umani, sia superficiale, non corretta e incompleta”.
Le sue descrizioni riguardo alle caratteristiche formali degli stati non ordinari di coscienza riguardano la trascendenza dello spazio e del tempo: la coscienza ignora il continuo lineare tra mondo microcosmico e macrocosmico che sembra essere assolutamente obbligatorio nello stato ordinario della coscienza. Un soggetto sotto LSD può percepire se stesso come una cellula singola, un feto, una galassia, e tutti e tre gli stati possono presentarsi simultaneamente. Ad esempio, esperienze infantili traumatiche, o ricordi di eventi tragici possono comparire simultaneamente come parti entro un complesso sistema esperienziale.
Riguardo alla percezione del tempo, negli stati non ordinari, gli avvenimenti passati e futuri possiedono una vividezza tale che nella coscienza ordinaria è riservata solamente al momento presente. Grof descrive come situazione comune trascendere il tempo, in cui in cui passato, presente e futuro vengono giustapposti, per farli coesistere assieme.
Per quanto concerne la percezione dello spazio, varie testimonianze di soggetti sotto l’effetto di LSD riportano di frequente di percepire lo spazio e l’universo come ricurvo, e racchiuso in sé stesso, o addirittura riferiscono di dimensioni multiple della realtà.
Un’altra caratteristica importante degli stati psichedelici riguarda la trascendenza della distinzione netta tra la materia, energia, e coscienza: le visioni interiori possono essere tanto realistiche da simulare i fenomeni del mondo materiale, e al contrario, la percezione della sostanza materiale, tangibile, può essere disgregata in manifestazioni energetiche vibrazionali.
Coloro che prima dell’esperienza con LSD consideravano la materia come base dell’esistenza, e la mente il suo derivato, scoprirono come la coscienza sia il risultato di un principio indipendente dal dualismo psicofisico.
Alcuni dei meccanismi terapeutici che operano durante le fasi iniziali e nelle forme più superficiali di psicoterapia esperenziale sono identici a quelli che si possono ritrovare in altri tradizionali manuali di psicoterapia e psicanalisi.
La loro intensità però, trascende in modo caratteristico la peculiarità inscritta nelle corrispondenti metodiche verbali: le tecniche esperienziali di psicoterapia indeboliscono il sistema di difesa e diminuiscono la resistenza psicologica. Le reazioni emotive del soggetto sono potenziate in modo notevole, ed è possibile osservare fenomeni di abreazione e catarsi.
Il materiale inconscio represso della prima e seconda infanzia diventa facilmente accessibile,e questo può portare non solo ad una notevole facilità del ricordo, bensì anche alla possibilità nel rivivere ricordi emotivamente complessi.
L’integrazione di codesto materiale viene associato alla reale comprensione emotiva e intellettuale della dinamica sintomatologica.
A differenza delle terapie a stampo psicodinamico, nella terapia esperenziale, la nevrosi da transfert viene considerata come una complicazione non necessaria, che sarebbe bene scoraggiare: nel momento in cui si impiega una tecnica tanto potente da condurre il paziente alla fonte reale di emozioni e sensazioni fisiche, il transfert verso il terapeuta viene considerato come una resistenza nel voler affrontare la tematica in questione.
di Davide Tagliasacchi
(fonte: Il Don Chisciotte, n.30 Marzo 2010)