Ma qualcuno prima o poi si sveglierà e cominciare a pensare che se i giovani abusano d’alcol e altre sostanze e lo stesso fanno anche le persone sopra i 65 anni qualcosa non vada, non nella gente ma nella nostra società?
Allora perchè stupirsi se dal X Congresso della Società Italiana di psicogeriatria in svolgimento a Gardone Riviera (BS) viene fuori che 2,5 milioni di persone sopra ai 65 anni sono a rischio d’abuso d’alcol, farmaci e sostanze illegali e che almeno 10.000 di loro facciano uso di coca, cannabis e anfetamine?
Secondo voi è un problema medico o della società? Non ho risposte, ma solo domande alle quali possono dare risposte tutti quanti senza dovere sperare che lo faccia qualcuno al nostro posto. Il fenomeno è in continua crescita e colpisce per motivi diversi sia uomini sia donne e sono sicuramente aumentati dalle crescenti difficoltà economiche, dalla solitudine e dal senso d’inutilità che ad esempio colpisce chi finendo l’attività lavorativa è pensionato.
Questi sono, per il presidente della Società Italiana di psicogeriatria, Marco Trabucchi, alcune delle cause che portano al rischio d’abuso di farmaci e alcol nella terza età, considerando che anche gli incidenti stradali dovuti ad abuso d’alcol colpiscono in numero uguale giovani e over 75.
L’abuso di farmaci analgesici, ansiolitici e sedativi in organismi, spesso già colpiti da più malattie, può amplificare i danni a carico d’organi specifici come fegato, reni e cervello, non riuscendo lo stesso a diminuire il senso di solitudine. (fonte: vitadidonna.org)