All’interno dell’inchiesta “I giovani e lo sballo”, Matrix ha dedicato la puntata di oggi alla marijuana. Con i classici schieramente di personaggi “pro” e “contro” è venuto fuori il solito minestrone di idee, che purtroppo avrà creato nello spettatore medio più confusione che altro.
D’altronde, l’argomento non era nè semplice nè facile da gestire, e bisogna dare atto ad Alessio Vinci di aver cercato, nei limiti del possibile, di mantenere un filo logico nel corso di tutta la trasmissione.
Certo, non è facile “riconciliare” i discorsi di una madre che ha avuto il figlio travolto dall’eroina con quelli di un normale fumatore di marijuana, perchè sono due cose che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra.
Ma è proprio questo il “trucco” usato dalla progaganda degli ultimi 50 anni, nei quali si è volutamente equiparato il fumatore di marijuana al consumatore di droghe pesanti. Viene così molto più facile confondere le idee ad un pubblico meno preparato, …
… che di fronte alla parola “drogato” arriccia subito il naso e prende istintivamente posizione dalla parte dei proibizionisti.
E’ stato anche interessante vedere la conferma di come la medicina ufficiale sia pronta ad appropriarsi dei risultati positivi della cannabis, cercando di farli passare per “successi della scienza medica”. E’ accaduto quando è stato presentato lo spezzone di una malata di sclerosi multipla, che dichiarava di stare molto meglio da quando usa la marijuana, e subito il dottor Serpelloni – ufficialista dichiarato – ha detto che “quelli sono i risultati ottenuti dai medicinali, che già esistono e sono in commercio”.
No, caro Serbelloni: i medicinali esisteranno e saranno pure in commercio, ma la paziente fumava la marijuana, non prendeva nessuna pillola, e questo nel filmato lo si vedeva chiaramente.
Ricordate “L’orda dei camaleonti”, per cancro e bicarbonato? Arriveranno presto anche per la marijuana, non temete.
In ogni caso, abbiamo detto mille volte che la TV non serve per educare, ma al massimo per informare. Bene, chi ha visto la trasmissione ora è informato sul fatto che esiste una questione marijuana, soprattutto rispetto alle sue qualità terapeutiche. Se poi vorrà andare a fondo, le informazioni in Internet ci sono. Starà a lui cercarsele o meno, se davvero vuole trovarle.
Noi il nostro lavoro lo abbiamo fatto.
Massimo Mazzucco (fonte: luogocomune.net)
Approfondimento Extra
In risposta a quanto affermato dal prof. Serpelloni e dal sig. Muccioli nella trasmissione “Matrix” del 20 aprile 2011, l’ASCIA – Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta In Italia, ha diffuso il seguente comunicato:
Con sgomento abbiamo assistito all’ultima pantomima del fronte proibizionista, che adotta come vangeli gli unici (pochi) testi contro l’uso di cannabis e con estrema superficialità minimizza i numerosi trattati e le innumerevoli testimonianze e ricerche di valenti scienziati come il prof. Gianluigi Gessa o il prof. Lester Grinspoon.
Continuiamo a ribadire che oltre i testi scientifici, anche il semplice buon senso può smascherare la malafede del DPA e delle Comunità Terapeutiche, che dalla politica del DPA ottengono una vasta ed eterogenea clientela!
L’on. Giovanardi, il prof. Serpelloni, Muccioli, Don Gelmini e molti altri proibizionisti ossessionati dalla cannabis, non fanno altro che ripetere due sole argomentazioni per avvalorare le loro discutibili tesi:
la prima vede la cannabis come ! trampolino di lancio verso sostanze letali, la seconda insiste sulla pericolosità che si manifesta nel condurre una vettura avendo assunto cannabis.
Per confutare tutte e due le argomentazioni possiamo rispondere che:
la cannabis è trampolino di lancio verso sostanze letali solo se il venditore di sostanze illegali detiene il beneficio del monopolio e per quanto riguarda la pericolosità in determinate attività, nessuno ha mai pensato di giustificare atteggiamenti irresponsabili, siano dovuti questi all’alcol, alla cannabis o a qualsiasi altra sostanza alterante, quindi è d’obbligo una dovuta riflessione su alcuni punti che la legge in vigore non considera:
– Le tracce di cannabis restano nel sangue anche dopo mesi dal momento in cui si è assunta, quindi anche fumando con parsimonia e senso di responsabilità, se si venisse coinvolti in un incidente, si sarebbe ritenuti comun! que colpevoli per aver fumato una spinello una settimana prima! , in qua nto si risulterebbe comunque positivi …assurdo no?
– Se la cannabis fosse tollerata (come in Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio, Danimarca, Germania del nord, Repubblica Ceca ecc… e in questi Paesi non si registrano né forme di criminalità, né un innalzamento degli incidenti a causa della cannabis) toglieremmo alla criminalità organizzata il monopolio delle sostanze illecite ed eviteremmo che i ragazzi, dallo stesso venditore illegale, possano acquistare a parità di prezzo anche eroina o cocaina o droghe chimiche, compresa la marijuana alterata!
– Nel nostro Paese esiste la cultura del vino, ma se non siamo un popolo di alcolizzati è solo grazie alla conoscenza della sostanza e all’educazione all’uso, quindi solo attraverso la conoscenza, la tolleranza e l’informazione possono essere risolti i problemi legati all’abuso e non con una repressione che vede migliaia di persone, trattate alla stregua di crimi! nali pur essendo impeccabili da un punto di vista fiscale, sanitario, sociale, familiare ed eventualmente in possesso di 22 punti sulla patente!
– In ultimo, vivendo in un Paese di Diritto, proibire una pianta non tossica con la stessa fobia con cui si vieta il vino nei Paesi arabi, conferisce alla vigente legge un carattere fondamentalista che non è congeniale con la nostra Costituzione e tanto meno con il rispetto della libertà individuale!