Sono una delle più importanti giovani realtà reggae toscane. Con 4 anni di produzioni ed attività alle spalle, i QUARTIERE COFFEE propongono un’eccezionale miscela di reggae, new roots che da spazio anche a bashment, dance hall e dub.
Suonare Raggae in Italia, di certo non dev’essere stato un percorso facile, quali sono state le maggiori difficoltà?
Agli inizi prendersi un posto in questa realtà è stato difficile ma lavoriamo davvero seriamente e ci piace quello che facciamo. c’è un po’ di nonnismo nella scenaitaliana ma quando si capisce che fai sul serio allora “no problem “. Riguardo agli spazi ed alla situazione musicale italiana; quello si è preoccupante!!!
Come vi ponete rispetto a certi testi dei vostri colleghi jamaicani dichiaratamente omofobici e razzisti?
Il reggae, la dancehall è la jamaica; la lingua in cui viene cantata è il patwa i ritmi sono l’espressione di quell’isola. Ma i jamicani sono un popolo molto particolare, personalmente amiamo quella musica riguardo allo stile al ballo alla fisicità ed a come sia legata e intrecciata alla vita vera, ma testi omofobici e razzisti portano con sè ignoranza e un cattivo messaggio quindi la risposta viene da sè.
C’è libertà d’espressione in Italia?
Un’idea per essere condivisa ha bisogno di essere divulgata e quando la maggior parte dei mezzi di comunicazione seleziona solo alcune idee vuol dire che è stato esercitato un controllo, c’è libertà di espressione ma non di divulgazione e questo è molto frustrante.
Internet vi ha aiutato a raggiungere lo stato attuale?
Sicuramente. Però viva i live, le strette di mano,il conoscersi e incontrarsi.
Dal Rototom del 2007 ad oggi, che siete in uscita con il vostro secondo album “VIBRA TOWN” (One Step Recods – dist.Venus), immagino che voi siano cambiate un sacco di cose,quali?
Anno dopo anno vediamo che il nostro lavoro viene sempre più condiviso e quindi migliorano i live più persone ci seguono e il tiro della band si consolida ulteriormente con “VIBRA TOWN” abbiamo raggiunto l’obbiettivo che ci eravamo prefissati; un sound innovativo senza paura di correre troppo, un disco potente e veramente particolare.
Quali sono state le maggiori soddisfazioni fin ora?
Con “In-a” non credevamo di ottenere questo risultato perchè era il primo album ma ci ha portato a fare live importantissimi, open band di Alborosie, Chuck Fenda, Frankie hi NRG sul palco di Festambiente che aveva aperto i suoi battenti solo ai big. Inoltre un tour italiano come si deve e, non ultimo, l’entrata in scuderia One Step Records nel 2008. La più grande soddisfazione però è portare in giro tra la gente quello che ami fare, “Quartiere Coffee inna the club”.
Pubblicato su Dolce Vita 27° Marzo/Aprile 2010