“‘Stop the drug war. Pax Cannabis’. E’ l’urlo del 56% degli americani, pronti a legalizzare la coltivazione e la vendita della marijuana. A confermarlo è “Too High To Fail: Cannabis and the New Green Economic Revolution” (Penguin/Gotham), l’ultimo libro di Doug Fine, giornalista investigativo, o sostenibile, come ama definirsi.
Secondo Fine, la marijuana potrebbe diventare la risorsa economica che permetterebbe gli Usa di uscire dalla recessione.”
L’Espresso intervista il giornalista americano Doug Fine, fautore della legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati. Una posizione, quella antiproibizionista, di certo non inedita, ma la particolarità della sua posizione sta nei “benefici secondari” che questa potrebbe avere: aiutare l’economia e contribuire quindi gli stati a superare la difficile congiuntura economica.
Ecco alcuni passaggi dell’intervista:
“Quali benefici economici avremmo? Perché la cannabis potrebbe diventare la protagonista di una nuova green economy?
Il raccolto di marijuana crea più introiti della coltivazione del mais e del grano. Secondo un’economista della Harvard University se si dovesse tassare la cannabis il guadagno sarebbe dai 10 miliardi ai 14 miliardi di dollari l’anno. Inoltre la marijuana è un’ottima fonte di energia alternativa che può essere utilizzata per ottenere biocarburante utile non solo per le auto, ma anche per uso domestico. In questo modo le persone potrebbero essere energeticamente autosufficienti.
Chi continua a volere questa guerra?
Non solo gli americani vogliono smettere con questa inutile battaglia, persino lo stato vorrebbe. La vera guerra è a livello federale. La “drug war” genera 30 miliardi di dollari l’anno, soldi che vengono investiti nell’esercito. L’America ha una storia di 40 anni basata su questa politica economica che tutto il sistema federale non vuole interrompere perché non vuole chiudere le basi militari. Altra beneficiaria, poi, è l’organizzazione criminale.
Perché gli americani non si ribellano?
In America è diffusa una propaganda della paura. Per 80 anni gli americani sono stati uniti sotto la convinzione che il consumo dell’alcol fosse un bene e che l’utilizzo della marijuana andasse contro i valori tradizionali, ma non è sempre stato così. Nel 1942 il dipartimento dell’agricoltura americano realizzò un cortometraggio, “Hemp of Victory”, un appello a tutti gli agricoltori affinché coltivassero la cannabis da inviare ai soldati per i loro sforzi di guerra. Qual è la soluzione oggi? La Cannabis deve essere rimossa dalla regolamentazione federale e deve diventare legale e tassabile come l’alcol. Questo potrà accadere solo dopo la rielezione di Obama. Lui infatti ha apertamente dichiarato che la drug war è un fallimento e quindi la cannabis deve essere legalizzata.”
Fonte: today.it