Oggi sul sito unionesarda.it è stato pubblicato un articolo (riportato di seguito) riguardante un’importante sentenza della Cassazione, che però presentato in questo modo non fa altro che alimentare la già diffusissima disinformazione in materia e rischia di diffondere false e pericolose convinzioni.
Avere scorta di marijuana non è reato
Sentenza rivoluzionaria della Cassazione
Custodire una scorta di “erba” in casa non costituisce reato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha assolto due allevatori di Bitti che furono trovati in possesso di due chili di marijuana.
I giudici della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso che la difesa di due allevatori di Bitti, Sebastiano Orunesu (37 anni) e Luigi Farre, 35, ha presentato contro la sentenza dei giudici della Corte d’appello di Cagliari.
La decisione della Corte di Cassazione costituirà un precedente. I giudici hanno in sostanza affermato che se non è provato che chi detiene la sostanza stupefacente sia intenzionato a spacciarla, il possesso non può costituire reato. Un orientamento che anche i giudici di primo grado, la cui sentenza era stata poi riformata in Appello, avevano mostrato di condividere.
fonte: unionesarda.it/Articoli/Articolo/302451
Come anticipato, riteniamo che il modo in cui sia scritto e presentato questo articolo sia pericoloso in quanto induce il lettore a pensare che d’ora in avanti il possesso di marijuana in Italia (anche di ingenti quantità!) sia legale, cosa del tutto falsa.
Si perchè una sentenza non fa una legge né la cambia. Certo, si tratta di un importante precedente ma rimane comunque a discrezione del giudice decidere se attenersi alla legge, che attualmente, lo ricordiamo, è una delle più rigide a livello europeo e prevede pesanti sanzioni amministrative e penali anche solo per il possesso.
Ne è prova il fatto che quotidianamente in Italia, decine di semplici consumatori continuano ad essere arrestati. ATTENZIONE quindi!
L’articolo inoltre non riporta alcuni dettagli fondamentali come ad esempio il numero di sentenza, impedendo così ulteriori accertamenti. Facendo una veloce ricerca online abbiamo trovato la stessa notizia (cambiano solo alcuni particolari) su un vecchio forum, datata 23 settembre 2005:
Arrestati con 2 kg marijuana, ora assolti dal gup: “uso personale”NUORO – Assolti perchè il fatto non sussiste. È questa la sentenza emessa dal giudice per le udienze preliminari di Lanusei Paola Murru nei confronti di due allevatori di Bitti, Luigi Farre di 27 anni e Sebastiano Orunesu di 29, arrestati dai carabinieri di Jerzu dopo essere stati trovati in possesso di due chili di marijuana. Gli avvocati dei due avevano sostenuto l’uso personale dello stupefacente acquistato in grandi quantità per questioni di comodità vista l’impossibilità, secondo le dichiarazioni dei giovani, di coltivarla o trovarla con facilità nel Nuorese, mentre il pubblico Ministero Francesca Salvatore aveva chiesto ben tre anni di reclusione.Fonte: Agi
Non è chiaro quindi se si tratta di una notizia “rimaneggiata” o se effettivamente c’è stata una nuova sentenza in questi giorni (ci stiamo informando). In ogni caso vale ciò che abbiamo scritto sopra e l’articolo del 2005 conferma ulteriormente quanto abbiamo sostenuto: da allora ad oggi infatti, non tutti i processi per possesso di ingenti quantità di marijuana si sono conclusi con assoluzioni simili, ANZI.
Sentenze simili si sono verificate di recente e sono state spiegate nel dettaglio in questi testi dal nostro legale di fiducia, l’avvocato Carlo Alberto Zaina: Stupefacenti, Cassazione: può essere ‘uso personale’ anche se la quantità è rilevante | Motivazioni sentenza ingente quantità di sostanze stupefacenti
Il nostro compito è anche quello di combattere la disinformazione in tema stupefacenti motivo per cui siamo particolarmente attenti e sensibili a episodi del genere. Sono molti i siti internet che approfittano e “cavalcano” sentenze di questo tipo per raccogliere qualche visita in più: se possiamo comprendere il comportamento dei media generalisti (interessati da sempre più ai numeri che alla vera informazione), non ci capacitiamo di come anche molti siti del settore divulghino queste notizie in modo completamente distorto.
Era già successo in passato, nel 2011, con la notizia (anche in quel caso “rimaneggiata”) che la coltivazione di una pianta di marijuana non costituiva reato, diventata virale sui social network e purtroppo succederà ancora.
Vi consigliamo di approfondire sempre determinati argomenti, evitando così di sottovalutare situazioni che potrebbero crearvi seri problemi e guai con la legge.
Per ulteriori informazioni visitate la nostra sezione L’AVVOCATO RISPONDE