Hanno passato 40 giorni in carcere, con l’accusa di possesso di hashish, ma invece era incenso.
Le vittime dell’errore giudiziario sono Omer Boumardasse, marocchino di 34 anni, e Ali’ Ayaru, tunisino di 39 anni. Sei settimane fa sono stati arrestati in flagranza di reato, in provincia di Lucca. Loro gridavano alle forze dell’ordine che li conducevano in carcere: ‘Non è droga, ma è incenso’. Non vennero creduti. L’errore sarebbe dovuto anche alla macchinetta del narcotest. Il giudice ora ha revocato la misura cautelare, dopo aver ricevuto la perizia tossicologica.
Le conclusioni cui giunge il perito nominato dal Tribunale, Daniele Prucher, sono le seguenti: ‘Dalle analisi eseguite possiamo asserire che i reperti non risultano contenere sostanze stupefacenti. Da una prima indagine di tipo visuale dei reperti sembra essere di fronte a resine-gomme prodotte da piante (incenso, mirra, gomma damar ecc)’.
A seguito del sequestro, i due uomini furono presentati al giudice con giudizio direttissimo la cui udienza fu rinviata solo a seguito della perizia tossicologica disposta su richiesta della difesa. L’udienza conclusiva al Tribunale di Lucca è prevista il 20 marzo. I due nordafricani sono assistiti dall’avvocato Antonella Antonelli.
Fonte: Aduc.it