Il 26 giugno è stato istituito come “Giornata mondiale contro la droga” e anche quest’anno il Dipartimento Antidroga (DPA) ha replicato, farcendo la comunicazione della solita confusione per tirare acqua al vecchio e scricchiolante mulino della Fini-Giovanardi.
Come non si potrebbe essere contro la droga se parliamo del narcotraffico che in Sud America è causa di migliaia di morti ogni anno? O se ci riferiamo alle immense e protette coltivazioni di papavero in Afghanistan che forniscono i 2/3 dell’oppio necessario per rimpinguare il mercato occidentale dell’eroina? Oppure se con grande ribrezzo parliamo di oscuri laboratori dove vengono testati e preparati i componenti chimici delle nuove sostanze illecite da affidare al mercato criminale?
Ma il DPA non vuole parlare di questi problemi, bensì vuole soltanto continuare a mantenere quella confusione tanto cara a chi, non facendo nulla per risolvere i problemi trae ugualmente cospicui vantaggi e quindi, cosa di meglio se non continuare a dare informazioni false sulla marijuana, continuare ad esercitare terrorismo psicologico e creare un ingiustificato allarme sociale?
Ammesso e non concesso che il problema individuato dal dott. Serpelloni circa la elevata percentuale di THC nell’erba preparata in laboratorio sia reale, continuiamo ad esserre convinti che per evitare che queste sostanze siano smerciate dal solito circuito illegale, con relativi danni e rischi per i consumatori, l’unica soluzione rimanga quella di una regolamentazione della coltivazione domestica, essendo la qualità la prima garanzia del consumatore.
Sembra che per continuare nella sua fobica repressione nei confronti dei consumatori di canapa, al DPA ultimamente non bastano più le tanto sbandierate “evidenze scientifiche” e che invece si debba affidare alla compiacenza dei “guardiani della morale”, sempre pronti (radio vaticana e l’Avvenire in prima fila) a sostenere le falsità elargite a piene mani dal Capo dipartimentale.
Per fortuna il mondo politico, quello mediatico e l’opinione pubblica, piano piano stanno invertendo il giudizio sulla canapa e in particolar modo sulla legge che ne determina la demonizzazione e mentre dal DPA continuano ad uscire le solite stantie tesi, apprendiamo che nei giorni precedenti gli on. Donata Lenzi e Walter Verini (rispettivamente capogruppo Pd nella commissione Affari Sociali e Giustizia) hanno rivolto un appello al parlamento perché si avvii una urgente riflessione sul problema droga, affermando che “L’Italia deve dotarsi di una nuova legge per combattere le droghe, superando quella attuale, nota come Fini-Giovanardi, che ha creato solo tante sofferenze” http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130625-droga-pd-legge-fini-giovanardi-va-superata
Ugualmente confortante è la dichiarazione rilasciata dal capogruppo di SEL in Commissione Giustizia, on. Daniele Farina, che ribatte agli attacchi contro le associazioni lanciati da Giovanardi in occasione della presentazione del “4° libro bianco sulla Fini-Giovanardi” e preannuncia la presentazione di una Proposta di Legge http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20130625-droga-farina-sel-giovanardi-sbaglia
Ma la dichiarazione forse più importante è quella appena diffusa dal ministro Cancellieri che senza mezzi termini si riferisce direttamente alla Fini-Giovanardi, anche se ne delega l’eventuale revisione ad una riflessione di non meglio identificati gruppi di studio! http://droghe.aduc.it/notizia/ministro+giustizia+maggiore+attenzione+ai_127610.php
Che la Fini Giovanardi sia un problema serio ormai se ne sono accorti proprio tutti, tranne chiaramente Fini, Giovanardi e il dott. Serpelloni e forse è vero che noi siamo come i conigli e ci piace l’erba, ma pensiamo che nonostante tutto sia sempre meglio che percorrere sempre la stessa strada come i somari con i paraocchi!
Giancarlo Cecconi – ASCIA
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