C’è da rimanere veramente sconcertati nel leggere la notizia su ADUC del 16 luglio che dall’inizio del 2013 in Italia sono raddoppiati i sequestri di cannabis mentre sono dimezzati quelli di cocaina e diminuiti anche quelli di eroina.
E’ l’esatto contrario di quello che ci si dovrebbe aspettare da un razionale intervento di contrasto alla pericolosità della diffusione delle droghe, alla luce del fatto che le statistiche ci dicono che il consumo di cocaina non è diminuito della metà ma è solo in leggerissima flessione mentre l’uso di cannabis, seppure in lieve crescita, non è raddoppiato.
Tale risultato evidenzia solo che è in atto una recrudescenza morbosa della persecuzione contro chi fa uso di cannabis, una sorta di guerra civile strisciante contro milioni di persone colpevoli di avere gusti e stile di vita differenti da quelli moralisticamente imposti dal sistema persecutorio proibizionistico di cui la Fini-Giovanardi è la massima espressione. Peraltro l’infausta legge equipara nelle pene la cannabis alle droghe pesanti, ma di fatto il risultato ottenuto è un’intensificazione della persecuzione solo a danno di chi usa, si fa le scorte o si autocoltiva la canapa.
Intensificare la persecuzione contro chi usa e si autoproduce la canapa e dimezzare la presa sulla cocaina significa torturare morbosamente un’ampia fetta di popolazione innocua a favore dei narcotrafficanti organizzati. Significa investire sul futuro aumento di uso di droghe pesanti! E’ una visione malata del problema droga.
Starà succedendo questo per il motivo che per le forze dell’ordine è più facile e più sicuro perseguitare chi fa uso di canapa perché persone innocue o ci sono disposizioni dall’alto affinchè la guerra alle droghe prenda esattamente questa folle piega?
Sarebbe come cercare di contrastare i danni dell’inquinamento ostacolando il fumo delle sigarette e delle canne, tollerando contemporaneamente gli inquinamenti industriali più pericolosi e mortali (cavolo! Sta succedendo proprio anche questo!)
Sarebbe come cercare di risanare un’economia disastrata da politici, banchieri e industriali provvedendo proprio alla loro protezione e stratassando ulteriormente le piccole imprese e le fasce più povere della popolazione (cavolo! Ma succede anche questo!)
Sarebbe come occuparsi della salute e dell’istruzione della popolazione mandando allo sfascio ospedali e scuole (porca miseria! Anche questo sta già accadendo!)
Sarebbe come cercare di contrastare l’invecchiamento della popolazione complessiva costringendo un’incalcolabile numero di giovani (più di 1 milione e mezzo) ad emigrare all’estero in cerca di lavoro (è già successo e sta ancora succedendo!)
Ma insomma, sia che usi o che non usi la canapa, nascere italiani appare comunque sempre più una maledizione, grazie al sistema politico-economico che ci opprime. In questo sfacelo, l’importante è dare la caccia a chi si fa le canne, ai ragazzini, a chi se la autocoltiva per non dare soldi alla criminalità, non importa se le carceri sono già stracolme, c’è sempre posto per i “drogati” e gli “spacciatori presunti”, se nelle celle da una persona già ci stanno in 3, ce ne staranno anche in 4! Neanche fossimo delle bestie!
Ora che alla commissione Giustizia della Camera è iniziato l’iter per la modifica alla Fini-Giovanardi sulla proposta di legge di SEL, il fantastico Giovanardi se ne esce con un’ inaspettata apertura per l’autocoltivazione di una piantina sul balcone (ce la possiamo sempre fare gigantesca, eh eh) (ADUC) in barba alla necessità di “disapprovazione sociale” tanto cara al suo amico Serpelloni; ma controbilancia opponendosi con determinazione ad eliminare la distinzione tra droghe leggere e pesanti, la sua “illuminante” creazione, come potrebbe rinunciarvi?
Come potrebbe altrimenti diventare famoso ai posteri come il più strenuo difensore del moralismo proibizionista che produce risultati opposti e contrari a quelli che ci si dovrebbe aspettare da un’adeguato contrasto alla diffusione di droghe pesanti?
Vuole addirittura “invitare la Camera a chiamare i tossicologi (solo quelli rigorosamente proibizionisti cannabisfobici) che spiegheranno ai deputati che i principi attivi oggi presenti nella cannabis sono “totalmente” diversi (addirittura totalmente, e che è? Un’altra sostanza, eccitante-allucinogeno- narcotizzante?) da quelli di 30 anni fa e hanno effetti tossici devastanti per chi ne fa uso” (ancora la storia della Supermarijuana geneticamente modificata al 20% o 40% di THC? Li vorrei proprio vedere come dimostrano questa stronzata! E poi basterebbe fumarne di meno, non è che la canapa se ne fumi di più ti sballa di più, come le droghe pesanti vere!) “Effetti tossici devastanti che comporta l’uso della cannabis, basta chiederlo ai parenti delle vittime degli incidenti stradali provocati da chi ha travolto e ucciso sotto l’effetto della cannabis” (magari fumata 20 giorni prima! E poi, con questa “illuminante” logica stradale, allora bisognerebbe inserire nell’elenco delle droghe pesanti illegali anche l’alcool, a maggior ragione! Guai a toccargli il Lambrusco o il Sangiovese!).
L’effetto devastante vero (unico) dato dalla canapa nella vita di chi ne fa uso sono le conseguenze collaterali derivanti dall’essere arrestati “nelle attività di contrasto alla diffusione delle droghe” e di dover subire il carcere e le pene assurde e sproporzionate previste dalla legge attuale, ora con l’aggiunta della consapevolezza della presa in giro di sapere anche che gli interventi contro la canapa sono raddoppiati mentre quelli contro la cocaina sono dimezzati, con il ringraziamento dei narcotrafficanti criminali organizzati!
Basta con questa follia! Non se ne può più!
Non siamo criminali e non vogliamo esserlo, solo per soddisfare una visione malata ed interessata di chi ci perseguita ingiustamente dopo aver ridotto l’Italia allo sfascio.
Rivendichiamo la canapa come nostro patrimonio, culturale, sociale e terapeutico e la libertà di coltivarcela.
Lasciateci autocoltivare le buone e care vecchie varietà di canapa, secondo i gusti personali, con meno THC e più proprietà terapeutiche, solo qualche pianta, che male c’è, di fronte al torbido mondo delle droghe pesanti e della criminalità reale ad esso collegata?
Dobbiamo trovare il modo di ribellarci e di cambiare!
Pierpaolo Grilli – ASCIA