E’ “giallo” sul decreto stupefacenti: una misura, che nei giorni scorsi era stata considerata un “refuso” e quindi corretta, ora diventa oggetto, invece, di un ordine del giorno che il relatore Carlo Giovanardi (Ncd) vorrebbe veder approvato al più presto insieme al testo del governo. Tutto comincia alla Camera quando, durante l’esame del provvedimento in commissione, ci si rende conto che alcune “tabelle”, che contengono l’elenco delle sostanze stupefacenti, risultano sbagliate. L'”errore” viene corretto, ma il dl arriva in Aula con ritardo proprio per consentire la modifica.
Quella che a Montecitorio viene considerata una “svista” prevede che nella Tabella I, quella con l’elenco delle droghe pesanti, vengano inseriti i “preparativi attivi della cannabis (hashish, marijuana, olio, resina, foglie e infiorescenze)”. Ora al Senato, proprio quell’errore lo si vuole trasformare in un ordine del giorno. Giovanardi chiede cioè che la cannabis, considerata una droga leggera, venga inserita nella tabella delle droghe pesanti. Tornando così di fatto all’impostazione della legge Fini-Giovanardi.
Ma nel Pd nasce un sospetto e cioè che quello che venne definito prima “un errore”, alla luce del nuovo odg, sia stato alla fine “un errore voluto” visto che, come si fa notare in ambienti Dem, venne “commesso” da tecnici del ministero della Salute, guidato da Beatrice Lorenzin (Ncd) che in tema di stupefacenti non sembra avere posizioni troppo distanti da quelle di Giovanardi. Nell’odg, infatti, si chiede di “mantenere nella Tabella II” solo “la cannabis naturale con bassa concentrazione di tetraidrocannabinolo e di inserire in Tabella I la cannabis (infiorescenze e foglie) la cui concentrazione di tetraidrocannnabinolo supera il 4% e i suoi derivati (resine, olii e sostanze concentrate) che superano la concentrazione di tetracannabinolo del 12%”.
L’argomentazione che venne “accampata” dai tecnici del ministero quando alla Camera, poco prima del voto di fiducia si notò “l’errore materiale”, fu che “nel preparare le tabelle per sbaglio (un copia-incolla eseguito su un pc di altra postazione) erano rimaste alcune sostanze della Fini-Giovanardi”.
fonte: aduc.it