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Visualizza Versione Completa : volete incazzarvi



ecko
01-01-70, 01:33
Fonte: L\'Opinione.it (http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=218&id_art=6741&aa=2007)

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Il libro di Claudio Risè tra allarmismo e vecchi slogan

Se il proibizionismo diventa integralismo
Il rischio di perseguire una politica che anziché smitizzare ed arginare la droga, di fatto, la favorisce

di Enrico Pietrangeli

Quello di Risè è, sicuramente, un libro di cui si è già parlato, tanto da generare subito toni allarmistici in un paese così permeabile come il nostro. La copertina, possibile evocazione del martirio nel chiodo che trafigge la foglia sul legno, è, forse, l’unico spiraglio di compassione per una pianta che, nel corso dei millenni, è stata tramandata come una sorta di “maiale vegetale” per il suo complessivo utilizzo da parte dell’uomo. Non solo droga, se di questo si tratta, ma anche ottime fibre, risorse bio-energetiche a basso costo e applicazioni terapeutiche, nonché importanti risvolti agro-alimentari. Argomenti che Risè, consapevolmente o meno, si guarda bene dall’affrontare. Che la marijuana non sia un semplice ricostituente da prendere indiscriminatamente e senza conseguenze, dovrebbe, a mio parere, essere già una nozione comune a tutti. Se così non fosse allora anche questo libro, nonostante tutto, potrebbe avere un senso, tanto più se rivolto ai giovani. Metterli in guardia, comunque, è sempre un lodevole intento e non andrebbe vanificato dietro un fazioso integralismo proibizionista.

Nobile e sacrosanto occuparsi degli adolescenti e tutelarli al meglio, ma perché addossare ogni colpa alla canapa? Perché basarsi su ricerche che, di fatto, risultano controvertibili ed inefficaci? Molti adolescenti, infatti, fanno un uso promiscuo dei più svariati intrugli chimici insieme allo spinello a causa di una politica ancora non in grado di compiere un adeguato distinguo. Altrettanto non marginale, anzi associato, è lo strisciante fenomeno dell’alcolismo giovanile, come Risè stesso non può fare a meno di rilevare. L’equilibrio psico-fisico dei nostri ragazzi è minato a partire da additivi ed inquinamento piuttosto che dal solo uso pregresso di spinelli. Semmai il consumo di cannabis si sovrappone a comportamenti già connaturati nelle psicosi della nostra società. “Disturbi della personalità e dell’umore” sono rilevabili in qualsiasi uso continuativo di sostanze, inclusi farmaci, alcol, tabacco e caffeina, ma anche in condizioni di stress come pure nella carenza di riferimenti. Va da sé poi che alla guida, come durante la gravidanza e, più in generale, negli stadi di crescita, l’uso di sostanze alteranti è non solo altamente sconsigliabile ma anche da interdire in quanto rappresenta un più accertato pericolo per sé e la vita altrui.

A partire dalla dichiarazione ONU tanto ostentata nel libro: “nel mondo attuale la cannabis è la droga illecita più prodotta e consumata”, si deduce l’esistenza di droghe lecite; dopo l’esperienza del proibizionismo americano, nessuno pretenderebbe ancora di vietare l’alcol, tanto meno Risè, allora perché lasciare l’erba in mano alla criminalità? Scorrendo la lunga bibliografia riportata a tergo dell’opera, risalta subito il primo testo elencato: “Fecondazione, aborto, droga, eutanasia”. Trovo comprensibile un non appiattimento su questioni laiche da parte dei cattolici, ma ostinarsi contro la canapa è fuori luogo, tanto più in una religione che prevede l’uso simbolico del vino nell’eucaristia. Anche i cattolici, per lo meno una parte, hanno attraversato il ’68 che, a mio giudizio, non è un’esclusiva di sinistra, e, perché no, sarebbero ben disposti a trattare diversamente l’argomento. Interessanti le note di Marco Pistis, neuro-scienziato che, come riportato nelle pagine del libro, ribadisce che “alcol e cannabis sono due delle droghe più diffuse” e “per molti versi molto simili”.

Ma non del tutto, come Risè stesso documenta, noi già possediamo “cannabinoidi endogeni”, mentre la molecola dell’alcol è completamente estranea al nostro corpo. La sezione più avveduta del trattato è, a mio parere, quella più strettamente attinente la “psicologia del maschile” e la “figura paterna”, ma a condizione di depurarla dalla canapafobia caratterizzante l’autore. Qui sono ravvisabili spunti più convincenti e, non a caso, coincidono con le effettive capacità e professionalità dell’autore. L’identificazione della cannabis come strumento di follia e morte, è tipico di culture rigide e moraliste. L’Iran, pur rimanendo, se non un produttore, un importante crocevia internazionale della droga, è arrivato ad eseguire decine di condanne a morte per uso di stupefacenti in un solo giorno. Risulta poco credibile una morte da overdose di spinello, poiché è praticamente impossibile riuscire ad assumere un quantitativo tale da cagionarla; tutt’al più, in quei rari malaugurati casi in cui è maturato qualche fattaccio, la canapa è stata sempre e solo una concausa tra altri fattori determinanti. Verosimile, al contrario, è il coma etilico, spesso sottovalutato, seppure non frequente, ma scientificamente accertato come causa di morte.

Sebbene frutto di opinabili statistiche, s’insiste ancora sul concetto che dallo spinello si passi all’eroina, convinzione vecchia oltre quarant’anni e suffragata dal solo nefasto esito proibizionista di lasciare liberi gli spacciatori di manipolare il mercato a loro piacimento. Nelle tematiche di fondo addotte, emerge l’incremento di THC nella canapa sino a toccare punte del 20% rispetto al 3% degli anni Settanta. Una concentrazione del principio attivo tutta a vantaggio degli spacciatori, consente loro, nella diminuzione di massa, d’incorrere in rischi più calcolati incrementandone penetrazione e competitività. Questa è l’evidente conseguenza di “alterne politiche” comunque unidirezionali nel loro intento proibizionistico. Certo è che la droga in mano a talebani e consimili non può che essere alterata a loro piacimento quale ennesima arma da rivolgere contro gli occidentali. Non dimentichiamo, quindi, il terrorismo; i finanziamenti prodotti dalla droga illegale aumentano il rischio dei nostri soldati e le spese per mantenere la pace nel mondo, nonché espongono la nostra sicurezza in prima persona. E Risè riconosce che siamo “assediati dai produttori e commercianti islamici”.

I recenti dati rilevati con la Giovannardi-Fini, scampolo di fine legislatura della destra messo sotto la naftalina dalla sinistra, sollecitano l’emergenza. Il proibizionismo sancisce la deriva di un popolo, tanto lo fu un tempo nella trasgressione di tossici distillati clandestini quanto lo è ora nel perseguire una politica che anziché smitizzare ed arginare la droga, di fatto, la favorisce. La questione droga, non dimentichiamolo, va articolata e affrontata su più fronti: regolamentazione, prevenzione e repressione dell’illecito. Se viene meno una di queste componenti, siamo comunque destinati ad un inevitabile fallimento. Impossibile poi non fare i conti con una spesa sanitaria che aumenta e grava su tutti noi. Una sanità costretta a sopravvivere tra la droga illegale è una sanità destinata a spendere sull’imprevedibile e non curare con quanto possibile. La dedica del libro al compianto Muccioli, conduce ad una tradizione che, ai giorni nostri, riporta alla ribalta delle cronache Don Gelmini. Di fatto, purtroppo, continuare ad elargire soldi dei contribuenti a comunità inneggianti all’integralismo proibizionista e che, forse non del tutto a caso, finiscono poi inquisite, non ha portato ad altro che ad estendere il fenomeno e arricchire i trafficanti rendendo il cittadino sempre più povero e in pericolo.

E il cittadino comune vuole ordine, non solo una gratuita ed inefficace repressione. Vuole regolamentazione, perché ognuno svolga le sue attività nel luogo più appropriato e nelle modalità predisposte, senza offendere il pudore altrui e, soprattutto, nella legalità e con opportune tasse pagate da tutti, perché è stanco del pusher e della meretrice esentasse! Dopo la lettura di questo libro, non resta che sperare in un dibattito più consapevole. L’augurio è che anche l’antiproibizionismo sia sempre più moderato e meno integralista nell’esigere un altrettanto nociva generica liberalizzazione. Ma la depenalizzazione e la regolamentazione sono vie percorribili, le sole in grado di riportare alla legalità, vista l’entità del fenomeno. Se riusciremo ad attuarle, tutelando tanto gli interessi sociali quanto il libero arbitrio dell’individuo adulto e consapevole, saremo ancora in grado di tramandare una civiltà e di offrire un futuro.
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

ecko
01-01-70, 01:33
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> qualcuno disse \"più una bugia è grande, e più la massa ci crederà\"...</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

Vero. Ma qualcuno disse anche \"Si possono ingannare poche persone per molto tempo o molte persone per poco tempo. Ma non si possono ingannare molte persone per molto tempo.\"

Prima o poi qualcosa dovrà cambiare.

p.s. frase di Abramo Lincoln

rouge
01-01-70, 01:33
Una ricerchina su google ci da l\'immagine completa di questo personaggio.
professore di Sociologia dei processi culturali e di comunicazione dell\'Università di Scienze di Varese. Giornalista professionista (collaboratore de Il Giornale), Risè dal 1976 è attivo nel campo della Psicologia Analitica.

http://www.scuolagenitori.it/docenti/dw_35_2156_7542.html (http://null)

Gli dedico perciò con il cuore quello che Grillo ha recentemente augurato ai politici.

favolantica_delete
01-01-70, 01:33
Sto Risè m\'ha frantumato le wallas. Anche all\'ultimo link i commenti sono impossibili da inviare. Non ci resta che lasciarlo bollire nel suo stesso brodo rancido e accontentarci di commentarlo da qui. Prima o poi qualcuno cercherà su qualche motore di ricerca il signor CLAUDIO RISE\' e avrà modo di leggere i suoi sproloqui fuori luogo ai quali non son concessi diritti di replica.
Porello! :-[

Randagio
01-01-70, 01:33
che si uccidano!! ne ho i coglioni pieni..

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
bèh, occorre inventarsi un motivo per contrastare qualcosa che non ti ha fatto niente e quindi il motivo non esiste...

una volta erano l\'erba e la gente di colore,

oggi le armi di distruzione di massa per impossessarsi del petrolio, antagonista della canapa, e base dell\'economia mondiale...

qualcuno disse \"più una bugia è grande, e più la massa ci crederà\"...

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
direi che quasi un secolo in totale di proibizionismo basti... e che il momento di cambiare sia già arrivato... speriamo.

etrusco
01-01-70, 01:33
Gli avevo postato questo commento (ma purtroppo sembra che non siano pubblicati in automatico come per esempio su Beppegrillo).
Dubito che lo pubblicherà: ma se lo ribecco su un qualsiasi forum/blog dove si può intervenire, non la passa liscia senza contraddittorio! :-)

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Spero che tu abbia l\'onestà intellettuale di non cancellare questo intervento con un\'opinione contraria alla tua.

Sono uno dei \"bravi e innocenti consumatori\" che coltiva la propria canapa (per fumarla). Sono un libero professionista, 33enne, laureato, la uso solo per mio piacere personale. Godo di ottima salute, e fumo cannabis da più o meno 15 anni. Tra l\'altro non ho nessun tipo di psicosi, ne\' ho mai visto gli \"attacchi di violenza\" di cui parlate, e ci terrei a precisare alcuni punti.

Innanzitutto, a tuo dire, il declassamento della cannabis in Inghilterra avrebbe aumentato i consumatori.
Ti faccio innanzitutto notare che le persone in Inghilterra ancora le possono *arrestare* per la cannabis, NON è che l\'abbiano poi tanto legalizzata: hanno diminuito solo un po\' le pene, ma niente di che.

Inoltre, tu fai un uso un po\' libero di \"statistiche\" senza citare le fonti. Scegliendo i parametri che fanno comodo, qualsiasi statistica o sondaggio può essere piegato a dire quello che ci pare.
E te lo *dimostro*, caro mio.

Prendiamo le statistiche riportate nel \"World Drug Report\" del 2006, pubblicato dalla UNODC (*Nazioni Unite*, non un gruppo di fricchettoni antipro).
Secondo volume, pagina 387.

Abuso di cannabis in Inghilterra 2003/2004: 10.8% popolazione. *PRIMA* della declassificazione.
Italia: 7.1%
*Olanda* (dove la cannabis è tollerata e si può vendere): 6.1%

Capisci? ti ho dimostrato che il *proibizionismo* AUMENTA l\'utilizzo di cannabis.
Per cui se proprio ci tenete, dovreste battervi per un modello olandese, piuttosto: sarebbe più coerente.

Quanto alla leggenda della \"supercannabis\" o \"superskunk\", è solo un mito.
Già dagli anni \'80-\'90 negli USA dicevano che la marijuana era diventata \"20 volte + potente e pericolosa\": basta rileggersi i vari articoli \"terroristici\" di allora.
Ogni po\' d\'anni ritorna la storia della cannabis superpotente, per giustificare una maggiore spinta proibizionista.

Ma è una storia vecchia di almeno 20 se non 30 anni...
Cosa c\'è di vero? Te lo spiego:

La cannabis \"di strada\" di solito è sul 6-7% di principio attivo con leggere variazioni nel corso degli anni.
La cannabis in vendita in Olanda (il fiore, non la resina) arriva di solito al 16%, da anni...
Tra l\'altro non sembra esserci maggiore incidenza di \"psicosi\", in Olanda.
Le migliori selezioni possono forse arrivare al 22-23% di principio attivo, ma sono rare, le fumerà una persona su 1000.

Il trucco della storia della supercannabis sta\' nel confrontare il \"record\" massimo di contenuto di oggi (22%), con il minimo possibile (1-2%) degli scarti di 20 anni fa.
Indovina un po\': hai dimostrato, prendendo i fatti che fanno comodo, che la cannabis è diventata FINO a 20 volte più potente!

Come dire che l\'acquavite di oggi è FINO a 20 volte più potente della birra degli anni \'80, certo...

Potrei anche continuare, ma dubito che ti interessi veramente: credo tu sia più interessato a lucrare un po\' sulle fobie di genitori apprensivi che compreranno il tuo libro in massa e magari correranno a fare le analisi ai figli coi \"kit gratuiti\".

Rovinando qualsiasi rapporto di fiducia e dialogo: lasciate perdere!
Se avete domande, volete delucidazioni, chiedete pure a me: potenzialmente sono stato anch\'io come i vostri figli \"discoli\" e posso darvi delle spiegazioni migliori. L\'email è quella.

etrusco
01-01-70, 01:33
Pensavo che erano pubblicate in automatico se no non ci sprecavo tempo...
Strano che il post di prova di favolantica sia apparso, magari hanno \"chiuso\" dopo.

@positive: non credo che addirittura si spaventino :-) però speravo che almeno chi leggeva quel blog allarmistico, sentisse l\'\"altra campana\" come si dice.

Ma a differenza di blog seri (tipo Grillo) pubblicano solo gli interventi che gli pare.

Meglio così e peggio per lui: non avrà mai successo in rete.

positiveVibration
01-01-70, 01:33
il lavoro già mi innervosisce parecchio in questo ultimo periodo, le prime quattro righe del primo lonk mi hanno già fatto passare la voglia!!!
meglio lasciare stare :-] :-]

positiveVibration
01-01-70, 01:33
bella risposta etrusco
con la tua calma e \"sapienza\" nel settore credo che li abbia almeno un pò impauriti!
scommetto che nessuno ti ha mai scritto una e-mail per discutere seriamente della questione!

Mkb
01-01-70, 01:33
volete incazzarvi un bel po?

leggete: http://claudiorise.blogsome.com/ (http://claudiorise.blogsome.com/2007/09/28/p292/)

dai, se proprio siete masochisti, sparatevi anche questa discussione..... Proibizionisti vs Antiproivizionisti (http://oknotizie.alice.it/info/48a052f12d90ddfe/la_cannabis_fa_perdere_la_testa_e_a_volte_la_vita. _intervista_ad_antonello_vanni.html)

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Mkb il 12-10-2007 09:05 ]

Mkb
01-01-70, 01:33
leggete questa: La marijuana fu vietata negli Sati Uniti perchè conduceva le donne bianche a desiderare rapporti sessuali con i negri (http://sferolite.blogspot.com/2007/10/la-marijuana-e-le-razze.html)

:-o

Mkb
01-01-70, 01:33
ciao a tutti,

I media insistono con la liberalizzazione della cannabis, ma usano numeri che ne dimostrano solo l\'inutilità (http://www.tempi.it/archivio_dett.aspx?idarchivio=13622)
di Risè Claudio

steftom86
01-01-70, 01:33
Sono senza parole... :-Y :-Y Comunque bella risposta etrusco!

GreenDreams
01-01-70, 01:33
Non riesco a postare il mio commento !!! :-Y
Ma ti rendi conto questo buffone che scrive??? Tutta gente che continua a sparare minchiate e poi non ha il coraggio di partecipare ad un dibattito!!!
E come al solito qualche imbecille che ci crede lo trova sempre!!!!
Etrusco ti invito a mandare una mail del tuo inervento a questo indirizzo
[email protected] , pare sia per parlare con lui!!!

don_juan
01-01-70, 01:33
purtroppo il sistema di oggi ci fa notare come Abramo Lincoln sbagliava :-|