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Visualizza Versione Completa : Sul Buddha e le percezioni



javatama
11-12-13, 20:17
Mi rifaccio ad un topic di @ stef86, sulle porte della percezione e l'utilizzo di svariate sostanze per accedervi.
Su questo forum si parla di marijuana per uso medico e per diletto ma mai per aprire le nostre percezioni a livelli superiori.
Emmetbrown ha postato a sua volta quel bellissimo video della professoressa Jill Bolte Taylor e la sua esperienza indotta dall'ictus, semplicemente illuminante!!!
Tutti questi ricercatori, con vari mezzi, stanno vagliando quel mondo misconosciuto che fino pochissimi anni fà era prerogativa delle religioni, ora cominciamo a vedere veramente cosa e come accedervi, alcuni per uno shock altri con svariate sostanze legali o meno.
Perchè questa tensione, questa ricerca forsennata?
Per riuscire finalmente a darci le risposte che da sempre l'umanità ha ricercato: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?
Gli orientali hanno trovato il loro sistema da un paio di millenni ma per noi occidentali quella strada è poco percorribile, non abbiamo la stessa forza di volontà ne la stoicità necessaria per affrontare quel percorso in modo efficace.
Aldous Huxley nel suo libro propone svariati allucinogeni per accedere agli stati alterati e la lettura è veramente interessante ma anche qui poco praticabile dai comuni mortali, le possibilità di cadere in disturbi della coscienza anche gravi sono reali. Non tutti sono sufficientemente forti ed equilibrati per uscirne indenni come lui.
Con la marijuana l'approccio è più morbido e meno traumatizzante, accedere all'emisfero destro(#) del nostro cervello può accadere e allora ci ritroviamo espansi e in quel tutto che ci collega a..... Buddha? Il satori giapponese (c'è anche lo strain) o se volete il rapporto con Dio.
Mi interesserebbe scambiare le esperienze con voi, cosa vi spinge a cercare, come sono le modalità con cui affrontate queste tematiche ;-))


# l'emisfero destro è la sorgente dei nostri sogni, delle percezioni alterate e delle capacità extrasensoriali.

Naive
12-12-13, 17:28
Argomento veramente interessante!! La mia conoscenza riguardo a questi temi non è ancora vasta, da poco ho iniziato a muovere i primi passi alla ricerca della verità, dell'assoluto, di ciò che siamo realmente. Giusto per darvi l'idea...fino a due anni fa ero un'atea convintissima che le religioni fossero solo mali per la società. Dopo aver iniziato a fumare l'erba in modo consapevole ho iniziato a ragionare meglio su ciò che significa religione o meglio su ciò che significa "spiritualità". Infatti bisogna distinguere la religione, che ha una struttura ben precisa, regole da seguire, fedeli che si riconoscono in sacre scritture ecc (tipo cristianesimo, islam) dalla spiritualità, cioè quella cosa misteriosa e divina che c'è dentro ognuno di noi, dentro ogni cosa nell'universo. Fatto sta che durante i viaggioni d'erba il cervello si libera di tutte le inutili e superficiali preoccupazioni per lasciar liberi i pensieri e in quei momenti ci si può concedere di vedere un pò meglio la nostra interiorità. Così quasi tutti noi ci spariamo dei viaggioni su teorie filosofiche :biggrin2: insomma chi di voi da fatto non si è mai messo a pensare al perchè siamo qui, a cosa siamo noi e la natura? Quindi diciamo che fumare erba aiuta a rendere consapevoli che dentro di noi esiste una libertà e una capacità di ragionare oltre, di poter esplorare e ricercare le verità. E' probabile che chi nella vita non ha mai fumato erba in modo consapevole (e ripeto consapevole nel senso che si appresta a fumare non per sballarsi e basta, ma perchè vuole godere a pieno di tutti gli effetti) non riesca facilmente a viaggiare con la mente.

Un'altra maniera per "viaggiare" è assumere tartufi/funghi allucinogeni. Il viaggio è completamente diverso, molto molto più intenso sia fisicamente sia mentalmente e lì ci si spinge ancora più dentro alla nostra interiorità. Ricordo che la prima volta che li ho mangiati ho sperimentato davvero ciò che qualcuno definì "la lucidata al terzo occhio" :yes: Tuttavia devo ancora sperimentare bene con i funghi per conoscerli meglio.

Altra sostanza da provare sarebbe la ayuhasca...ma quella sarà una fase futura. Ora sento che non è ancora il momento adatto.

Comunque per esperienza personale posso dire che le cosiddette "droghe" naturali aiutano chi le sa gestire, chi si approccia a loro con la giusta mentalità. Chi invece le considera solo mezzi per sballarsi in discoteca non potrà godere pienamente degli effetti.

potpot23
12-12-13, 19:46
Le sostanze psicotrope hanno generato la razza umana..perciò come si fa..........a ergersi contro di loro???...........se quello che noi pensiamo e siamo o crediamo di essere e di vedere è solo un'infinitesimale parte del pluriverso...che queste sostanze, venute giù dal cielo come doni o che la terra materna continua a partorire, ci indicano, ci istruiscono su chi siamo e ci svelano per esempio le cose veramente importanti...i funghi per esempio ci dicono che dio ride....e che l'amore in tutte le sue forme è l'unica cosa che ci rende vivi..

Naive
12-12-13, 23:02
i funghi per esempio ci dicono che dio ride....e che l'amore in tutte le sue forme è l'unica cosa che ci rende vivi..

Questa frase è fantastica...molti pensieri riguardanti le esperienze con le sostanze potrebbero essere riassunti proprio così!

philmusic
12-12-13, 23:37
C'è un libro del grande Terence McKenna, intitolato Il nutrimento degli dei, in cui l'autore propone una teoria sul fatto che l'assunzione di piante allucinogene è ciò che avrebbe portato l'uomo ad evolversi, proprio perché sotto l'effetto di alcaloidi e triptamine, i nostri antenati avrebbero cominciato il processo che li porterà poi a diventare quello che siamo ora.

E' altresì vero che l'uomo ha sempre cercato, anche con metodi alternativi all'uso di piante psicoattive, di sondare la propria anima in cerca della soluzione, della chiave per risolvere questo enigma che è la vita. Non è un caso che, tra l'altro, che tante persone che consumano cannabis siano interessate a diverse cose legate a questo argomento (religioni orientali, etnobotanica, spiritualità, ecc).

In sostanza credo che siamo spinti dalla nostra stessa coscienza alla ricerca di queste risposte, e credo anche che sia questa voglia di conoscenza che ci fa andare avanti nella vita. Quando si dice che la stessa ragione del viaggio è viaggiare, ecco penso che questa semplice verità possa essere applicata anche al viaggio metaforico per eccellenza, la vita. Senza più obiettivi oltre l'orizzonte, il viaggio non a che da arrivare al termine, per cui è giusto continuare a cercare fino alla fine...le risposte, per me, possono attendere.

javatama
13-12-13, 09:31
Una lettura interessante:

Un'esperienza di Illuminazione
Da: "Il potere di adesso" di Eckhart Tolle



“Fino al mio trentesimo anno di età ho vissuto in uno stato di ansia quasi continua intervallato da periodi di depressione suicida. Adesso mi sembra di parlare di qualche vita passata o della vita di qualcun altro.

Una notte, non molto dopo il mio ventinovesimo compleanno, mi svegliai nelle ore piccole con una sensazione di terrore assoluto. Molte altre volte mi ero destato con una tale sensazione, ma in quella circostanza era più intensa che mai. Il silenzio della notte, i vaghi contorni dei mobili nella stanza buia, il rumore lontano di un treno in corsa: tutto sembrava così estraneo, così ostile e così totalmente privo di senso da provocarmi un profondo disgusto per il mondo. La cosa più disgustosa di tutte era però la mia esistenza. Che senso aveva continuare a vivere con questo fardello di infelicità? Perché proseguire questa lotta ininterrotta? Sentivo che una profonda brama di annullamento, di inesistenza, diveniva molto più intensa del desiderio istintivo di continuare a vivere.
“Non posso più vivere con me stesso”. Era questo il pensiero che continuava a ripetersi nella mia mente. Poi all’improvviso mi resi conto di quanto fosse strano.
“Io sono uno o due? Se non posso vivere con me stesso devono esserci due me: “io” e il “sé” con cui “io” non può più vivere“. “Forse”, pensai, “soltanto uno dei due è reale”.
Rimasi così stordito da questa strana cosa di cui mi ero reso conto che la mente mi si fermò. Ero del tutto cosciente, ma non vi erano più pensieri. Quindi mi sentii attirato dentro quello che sembrava come un vortice di energia. Era un moto inizialmente lento e poi accelerato.
Fui colto da una paura intensa e il mio corpo si mise a tremare. Udii le parole “non opporre resistenza” come se fossero state pronunciate dentro il mio petto. Mi sentivo risucchiare in un vuoto che sembrava essere dentro di me anziché al di fuori. Improvvisamente non ebbi più paura e mi lasciai cadere in quel vuoto. Non ricordo che cosa accadde dopo.
Fui svegliato dal cinguettio di un uccello fuori dalla finestra. Non avevo mai udito un suono simile. Avevo ancora gli occhi chiusi e vedevo l’immagine di un diamante meraviglioso. Sì, se un diamante potesse emettere un suono, sarebbe come quello che udivo io. Aprii gli occhi.
Le prime luci dell’alba filtravano fra le tende. Senza pensarci, sentivo, sapevo che nella luce vi è infinitamente di più di quanto noi ci rendiamo conto. Quella luminosità morbida che filtrava attraverso le tende era l’amore stesso. Mi vennero le lacrime agli occhi. Mi alzai e mi aggirai per la stanza. Riconoscevo la camera, eppure capii di non averla mai vista veramente prima d’allora. Tutto era nuovo e incontaminato, come se fosse appena venuto alla luce. Presi in mano alcuni oggetti, una matita, una bottiglia vuota, meravigliandomi della bellezza e della vitalità di tutte le cose.
Quel giorno passeggiai per la città pieno di stupore per il miracolo della vita sulla terra, come se fossi appena venuto al mondo.
Per i successivi cinque mesi vissi in uno stato ininterrotto di profonda pace e beatitudine. In seguito l’intensità di tale sensazione diminuì o forse non era che una mia impressione perché era diventata la mia condizione naturale. Sapevo ancora darmi da fare nel mondo, ma capivo che niente di ciò che potevo 'fare' avrebbe aggiunto alcunché a ciò che già possedevo.
Sapevo naturalmente che mi era accaduto qualcosa di profondamente significativo, ma non lo capivo affatto. Soltanto diversi ani più tardi, dopo aver letto testi di argomento spirituale e avere trascorso del tempo con maestri spirituali, mi resi conto che ciò che tutti cercavano a me era già successo. Capii che l’intensa pressione della sofferenza di quella notte doveva avere costretto la mia coscienza ad abbandonare la sua identificazione con il sé infelice e profondamente timoroso, che in definitiva è un’invenzione della mente. Tale abbandono doveva essere stato così completo che questo sé falso e sofferente era crollato subito, come un giocattolo gonfiabile a cui fosse stato tolto il tappo. Allora, ciò che rimaneva era la mia vera natura di onnipresente 'io sono': consapevolezza allo stato puro prima dell’identificazione con la forma. In seguito imparai anche a entrare in quel regno interiore senza tempo e senza morte che in origine avevo percepito come un vuoto e a rimanere pienamente consapevole. Dimoravo in stati di beatitudine e di sacralità indescrivibili, al cui confronto perfino l’esperienza originaria che ho appena descritto impallidisce.
Giunse un momento in cui per un certo periodo non mi rimase nulla sul piano fisico. Non avevo rapporti umani, né lavoro, né casa, né identità socialmente definita. Trascorsi quasi due anni seduto sulle panchine dei parchi in uno stato di gioia intensissima.
Ma anche le esperienze più belle finiscono. Forse più importante di qualunque esperienza è però quel senso profondo di pace che da allora non mi ha più abbandonato. Talvolta è molto forte, quasi palpabile, e anche altri riescono a percepirlo. Altre volte sta da qualche parte in sottofondo, come una melodia lontana.
In seguito qualcuno cominciò a venire da me a dirmi: “Voglio quello che hai tu. Puoi darmelo o mostrarmi come si fa ad averlo?”.
E io rispondevo: “Ce l’hai già. Non lo percepisci perché la tua mente fa troppo rumore”.

javatama
13-12-13, 18:44
Potrebbe essere un viaggio fatto con il peyote ma questo signore l'ha fatto da sano, e senza essere un santo!

javatama
13-12-13, 20:48
Altra sostanza da provare sarebbe la ayuhasca...ma quella sarà una fase futura. Ora sento che non è ancora il momento adatto.

Comunque per esperienza personale posso dire che le cosiddette "droghe" naturali aiutano chi le sa gestire, chi si approccia a loro con la giusta mentalità. Chi invece le considera solo mezzi per sballarsi in discoteca non potrà godere pienamente degli effetti.

Naive con la ayuhasca ci andrei piano, anzi molto piano. Il santo daime è una setta che non mi convince al suo paese figurarsi in europa!
La ayuhasca che vendono negli smart shop non penso sia l'originale ne tanto meno efficacie come l'originale.
Ma sono pensieri miei, i funghetti, peyote e combriccola varia se fanno il loro dovere credo siano da preferire.
Se il tuo scopo è una ricerca interiore e l'apertura del terzo occhio sono senz'altro efficaci sopratutto se hai già una predisposizione.
Alcuni sono talmente tappati nel proprio involucro che non c'è modo di farli uscire con o senza droghe. Se fai un pò di meditazione aiuta, una facile facile consiste nel sovraccaricare il sistema sensoriale per raggiungere il silenzio interiore senza diventare un monaco zen.
Consiste in una passeggiata in un luogo tranquillo di tuo gusto, concentrazione sul respiro ma senza modificarne il ritmo, occhi puntati ad una decina di metri avanti senza mettere a fuoco nulla, e contemporaneamente sfregare le dita tra di loro, lo sforzo per mantenere la concentrazione non ti permette di pensare. Se si riesce a continuare per un pò di tempo cominci a percepire le vibrazioni e ti espandi, prima poco poi con il tempo ( ma questo è relativo ) sempre più. E' un metodo semplice che però funziona, l'ho scoperto per caso durante una passeggiata in montagna di circa 7 ore al termine della quale di colpo mi sono ritrovato in silenzio, pace..... amore per la natura, pace in me stesso (che sono schizzato) senza alcun desiderio insomma una meditazione perfetta.
Poi leggendo qua e la ho trovato dei riscontri in varie religioni e metodi. Basta una cannetta piccolissima, proprio due tiri per spalancarti quel mondo. Sparisci, i colori si accentuano, gli odori, i suoni tutto si mischia e vibra, fantastico.

Naive
14-12-13, 14:03
Naive con la ayuhasca ci andrei piano, anzi molto piano. Il santo daime è una setta che non mi convince al suo paese figurarsi in europa!
La ayuhasca che vendono negli smart shop non penso sia l'originale ne tanto meno efficacie come l'originale.
Ma sono pensieri miei, i funghetti, peyote e combriccola varia se fanno il loro dovere credo siano da preferire.
Se il tuo scopo è una ricerca interiore e l'apertura del terzo occhio sono senz'altro efficaci sopratutto se hai già una predisposizione.
Alcuni sono talmente tappati nel proprio involucro che non c'è modo di farli uscire con o senza droghe. Se fai un pò di meditazione aiuta, una facile facile consiste nel sovraccaricare il sistema sensoriale per raggiungere il silenzio interiore senza diventare un monaco zen.
Consiste in una passeggiata in un luogo tranquillo di tuo gusto, concentrazione sul respiro ma senza modificarne il ritmo, occhi puntati ad una decina di metri avanti senza mettere a fuoco nulla, e contemporaneamente sfregare le dita tra di loro, lo sforzo per mantenere la concentrazione non ti permette di pensare. Se si riesce a continuare per un pò di tempo cominci a percepire le vibrazioni e ti espandi, prima poco poi con il tempo ( ma questo è relativo ) sempre più. E' un metodo semplice che però funziona, l'ho scoperto per caso durante una passeggiata in montagna di circa 7 ore al termine della quale di colpo mi sono ritrovato in silenzio, pace..... amore per la natura, pace in me stesso (che sono schizzato) senza alcun desiderio insomma una meditazione perfetta.
Poi leggendo qua e la ho trovato dei riscontri in varie religioni e metodi. Basta una cannetta piccolissima, proprio due tiri per spalancarti quel mondo. Sparisci, i colori si accentuano, gli odori, i suoni tutto si mischia e vibra, fantastico.

Sì sì faccio già esercizi di meditazione e respirazione :) funzionano bene e li consiglio a tutti!

philmusic
14-12-13, 16:07
Naive con la ayuhasca ci andrei piano, anzi molto piano. Il santo daime è una setta che non mi convince al suo paese figurarsi in europa!
La ayuhasca che vendono negli smart shop non penso sia l'originale ne tanto meno efficacie come l'originale.
Ma sono pensieri miei, i funghetti, peyote e combriccola varia se fanno il loro dovere credo siano da preferire.


Io ho un punto di vista diametralmente opposto sull'Ayahuasca :) se assunta in una determinata maniera (ovvero giusti dosaggi, giuste piante per la preparazione, giusto spirito mentale e giusta preparazione psicofisica), la DMT credo possa provocare una reazione nella persona (intendo ciò che rimane dopo il viaggio) superiore a quella che possono dare psilocibina e mescalina..o meglio, non tanto superiore, ma diversa (non sono cose paragonabili), ancora più profonda.
Ma stiamo andando un pochino OT :yes:

Leggendo un libro di David Lynch, mi sono interessato alla meditazione trascendentale come via per raggiungere stati di coscienza ulteriori, sembra molto valida..l'unica cosa che non mi convince è che ci sono tanti soldi che ci girano attorno, e quando ci sono di mezzo i soldi, non so quanto sia affidabile una cosa..ma questo è solo un mio pensiero ;)

sciamano89
06-02-14, 21:12
c'è una meditazione di osho che piu o meno rispecchia ciò che descrivi;

eccola:

"Tecnica della Ghigliottina"

Questa è una delle meditazioni tantriche più belle, divulgata in occidente da Osho Rajneesh e recentemente riproposta da altri, ma che mi sento in dovere di consigliare di nuovo in questa sede. Questo esercizio può essere fatto sempre, qualunque cosa fai, anche adesso ed è utile a calmare la mente svuotandola dai pensieri.
.
Qualsiasi cosa fai immaginati senza testa: cammina, mangia, lavora e rapportati con gli altri in questo modo. Sforzati di ricordarti di avere solo il corpo ed essere privo di una testa, visualizzati in questo modo e cerca di tenere l’immagine il più a lungo possibile. Inizialmente può risultare difficile,considerando che ognuno è sempre stato abituato a vedersi con la testa, per questo si può iniziare questa pratica quotidiana prendendo una fotografia, tagliando la testa e osservandola per tutto il tempo che serve a familiarizzare con l’immagine. Altri espedienti per arrivare alla sensazione di essere senza testa possono essere disporre uno specchio in modo da riflettere solo in corpo, oppure immaginare noi stessi che prendiamo la nostra testa e la leviamo dalla sua posizione originaria, in qualsiasi modo ci risulti più facile.
.
Togliere la testa significa, archetipicamente, togliere la mente e bastano pochi giorni di pratica costante per sentir nascere in noi stessi un silenzio ed una pace straordinari. Questo semplice metodo consente, in oltre, di allenare il chakra del cuore, arrivando allo stato di chiarezza, vuoto mentale ed intuizione derivante dal risveglio di questo centro energetico.

:yinyang:

Rotten society
08-02-14, 16:09
Se "viaggiare" é per noi sinonimo di conoscenza e beatitudine...conoscenza e beatitudine sono allora sinonimi di "viaggiare" ?

Chi viene prima.Il viaggio che porta alla beatitudine o la beatitudine che porta al viaggio.

_________________________

Mi definisco un decadentista.Lascio spazio all'irrazionalità che sta dentro di noi,per cercare di arrivare a cose che con il pensiero razionale non raggiungeremmo.Adoro le sostanze enteogene,ci permettono di abbandonarci a noi stessi,di arrivare ai gradini più profondi della nostra personalità,a differenza della nostra mente logica.Ci sono cose che non riusciamo a capire noi uomini a causa della nostra natura di uomini,non nasciamo con nessuna risposta...solo con tante domande;é per questo motivo che stati alterati,secondo me,possono darci delle risposte.È per questo motivo che mi piace fumare.

L'erba non è considerata una sostanza enteogena da quello che mi risulta,eppure secondo me per certi aspetti lo è.

javatama
09-02-14, 08:18
Conoscenza e beatitudine non sono sinonimi di VIAGGIO, ma il ricongiungimento con il più profondo e completo "essere".
La cannabis aiuta alcuni, altri la vedono come semplice piacere o svago.
Prendere coscienza di noi stessi è l'unico motivo per cui veniamo al mondo e ci differenziamo da quasi tutti gli animali e piante viventi.
Questo passaggio lo si può fare con innumerevoli metodi, le religioni sono millenni che esplorano ed educano i propri adepti, oggi abbiamo perso molto di questa conoscenza, grazie alla società occidentale e alla tecnologia siamo talmente distratti che non ci ritroviamo più .
Le sostanze enteogene hanno come la cannabis un unica funzione secondo me, quella di rompere il guscio in cui ci siamo inconsapevolmente cacciati e permettere il ricongiungimento che avviene spontaneamente. Quindi il cosidetto viaggio avviene per l'utilizzo di queste sostanze o invece come penso io per merito della naturale condizione dell'uomo?

Naive
09-02-14, 21:18
Le sostanze enteogene hanno come la cannabis un unica funzione secondo me, quella di rompere il guscio in cui ci siamo inconsapevolmente cacciati e permettere il ricongiungimento che avviene spontaneamente. Quindi il cosidetto viaggio avviene per l'utilizzo di queste sostanze o invece come penso io per merito della naturale condizione dell'uomo?

Seconda me, la cannabis è utile per il "risveglio" del nostro vero essere. Mi spiego meglio. Noi viviamo in una società che fin dalla nascita ci dà regole, limiti, obblighi, convenzioni da accettare. Siamo imprigionati in vite che non abbiamo scelto veramente, ma NON CE NE ACCORGIAMO. E' questo secondo me è il punto della questione.

Una volta la gente aveva molto più tempo libero. Qualcuno potrebbe dire "Ma che stai dicendo? Vaglielo a dire al povero contadino che si spaccava la schiena nei campi per tutto il giorno!". Sì, è vero la vita era più dura, ma c'erano meno distrazioni e magari mentre il contadino arava il campo con la mente pensava a chi era, al senso della vita, ecc.

Oggi la nostra vita è stata invece pianificata ora per ora: asilo, scuola, lavoro, shopping, pc, tv, spesa, ecc. Molte di queste cose se ci pensate bene sono anche inutili e la società ce le ha passate come necessarie e divertenti!

Ecco. Dopo questa premessa posso tornare a parlare del "risveglio". Noi tutti viviamo freneticamente, ma per risvegliarsi e rendersi conto di essere imprigionati c'è bisogno di volontà e anche qualche casualità.

C'è chi riesce a risvegliarsi tramite meditazione, ma altri hanno bisogno di iniziare con qualche sostanza (tipo cannabis, chiamata anche "droga della meditazione"). Tuttavia, bisogna dire che non tutti usano la cannabis in maniera consapevole e non riescono a trarne tutti i benefici. Inoltre, una volta risvegliati bisogna saper "rimanere svegli" anche senza usare sostanze, affidandosi alla propria mente. Quindi, con pratica e volontà si può arrivare a viaggiare anche senza usare sostanze.

Rotten society
10-02-14, 15:16
Seconda me, la cannabis è utile per il "risveglio" del nostro vero essere. Mi spiego meglio. Noi viviamo in una società che fin dalla nascita ci dà regole, limiti, obblighi, convenzioni da accettare. Siamo imprigionati in vite che non abbiamo scelto veramente, ma NON CE NE ACCORGIAMO. E' questo secondo me è il punto della questione.

Una volta la gente aveva molto più tempo libero. Qualcuno potrebbe dire "Ma che stai dicendo? Vaglielo a dire al povero contadino che si spaccava la schiena nei campi per tutto il giorno!". Sì, è vero la vita era più dura, ma c'erano meno distrazioni e magari mentre il contadino arava il campo con la mente pensava a chi era, al senso della vita, ecc.

Oggi la nostra vita è stata invece pianificata ora per ora: asilo, scuola, lavoro, shopping, pc, tv, spesa, ecc. Molte di queste cose se ci pensate bene sono anche inutili e la società ce le ha passate come necessarie e divertenti!

Ecco. Dopo questa premessa posso tornare a parlare del "risveglio". Noi tutti viviamo freneticamente, ma per risvegliarsi e rendersi conto di essere imprigionati c'è bisogno di volontà e anche qualche casualità.

C'è chi riesce a risvegliarsi tramite meditazione, ma altri hanno bisogno di iniziare con qualche sostanza (tipo cannabis, chiamata anche "droga della meditazione"). Tuttavia, bisogna dire che non tutti usano la cannabis in maniera consapevole e non riescono a trarne tutti i benefici. Inoltre, una volta risvegliati bisogna saper "rimanere svegli" anche senza usare sostanze, affidandosi alla propria mente. Quindi, con pratica e volontà si può arrivare a viaggiare anche senza usare sostanze.

Approvo interamente quello che dici.

sorrendom_1972_delete
13-02-14, 01:43
salve, visto che stiamo in argomento, volevo chiedere a qualcuno che si ritiene ferrato in materia, di aiutarmi gentilmente dandomi qualche dritta su un libro che possa introdurmi a questa materia. Ad esempio, ho comprato di recente "la dottrina della vibrazione" nello shivaismo tantrico del kashmir. Ma, l'ho trovato un po' troppo tecnico nel linguaggio, o forse sono io a non essere portato allo studio di questa materia. Ad ogni modo, lo so' siamo nell'era di internet, Google mi e' amico, ma sembra che quasi tutti i siti sull'argomento siano troppo lontani dalla mia portata.

javatama
15-02-14, 06:42
Per chi non è credente ed è al primo approccio forse è meglio una tecnica neutra.
Mi spiego meglio, tutti i metodi sono buoni ma si corrono rischi notevoli se ci si avvicina a gruppi o religioni che non conosciamo bene, io ho cominciato con il training autogeno del dott. Schultz inventato da lui intorno al 1930, non è propriamente una meditazione ma gli si avvicina molto, inoltre utilizza le stesse tecniche della meditazione orientale ma partendo da presupposti psicologici e occidentali.
Può essere un buon punto di partenza, poi ognuno scieglie la propria strada seguendo le sue convinzioni.
Cerca "Training autogeno del dottor schultz" con google, troverai un po di manuali, ciao.

Naive
15-02-14, 13:19
Concordo con Javatama. Inizia con un approccio neutro e pieno di curiosità e umiltà. Fai in modo che il tuo fine ultimo sia la ricerca della verità, dell'assoluto e della pace interiore, non fermarti ad una mera religione o credenza, spazia sempre :) ti riporto una frase che racchiude un approccio che secondo me è il migliore:

"Man does not live by faith or belief. Man lives by an absolutely cruel sense of discovery, and great things have come out of it. Faith and belief have their limitations, but discovery has no limitations. You can explore into eternity, into infinity and keep on going as far as you will. That's discovery, that's adventure. But once you stop and say, 'I have found it', that is faith or belief, and that is setting limitations to your capacity, to your potentialities."

di
Swami Satyananda Saraswati

javatama
21-02-14, 10:36
"Man does not live by faith or belief. Man lives by an absolutely cruel sense of discovery, and great things have come out of it. Faith and belief have their limitations, but discovery has no limitations. You can explore into eternity, into infinity and keep on going as far as you will. That's discovery, that's adventure. But once you stop and say, 'I have found it', that is faith or belief, and that is setting limitations to your capacity, to your potentialities."

di
Swami Satyananda Saraswati
Ma che bravo questo signore, mi ricorda alcune frasi di mio nonno buonanima.