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Visualizza Versione Completa : i capelli di medusa



sorrendom_1972_delete
27-05-16, 06:32
Ciao, volevo dire la mia su medusa, ho fatto un po' di ricerche, cosi' ho deciso di postare qualcosa...

credo che oggi siamo ad un bivio:
Da un lato democrazia, utopia, e irrazionale
Dall'altro, le contraddizioni del liberismo, all'Hybris prometeica della razionalita' scientifia e tecnica.
illusione, come dice socrate :"l'integrita' morale deve necessariamente riposare sulla verita'"

Ora, Medusa:
la rivolta del principio femminile. Parla a noi, del frustrante auto-assorbimento,
e abuso di Madre Natura, della dipendenza da petrolio ed elettricita' del notro
eccesso di superbia insomma.

qualcosa in letteraura e' stato scritto a riguardo...

Jack London cita Benjamin de casseres in “La rivolta dell’Elsinore”:
” L’istinto piu’ profondo dell’uomo e di combattere la verita’, vale a dire la realta’.
Fin dall’infanzia egli rifugge dai fatt; la sua vita e’ una perpetua evasione;
il miracolo, la chimera e il domani, sono cio’ che lo tengono in vita.
Vive di finzione e miti. E’ la menzogna quello che lo tiene libero.
Soltanto agli animali e’ concesso il privilegio di sollevare il velo di iside,
gli uomini non osano. L’animale, sveglio, non ha modo di sfuggire con
la finzione alla realta’, perche’ non ha immaginazione. L’uomo,
sveglio e’ costretto a cercare una perpetua scappatoia nella speranza,
nella fede, nella favola, nell’arte, in Dio, nel socialismo, nell’immoralita’,
nell’acquavite, nell’amore. Fugge da Medusa, che e’ la verita’,
per ricorrere a Maya, che e’ la menzogna”.

Ma, ci sono anche le religioni orientali...

- samkara buddhismo (non dualist) mondo illusione->inattivismo, secondo nietzsche

- ramanuja induismo (dualist) mondo reale, ma con reincarnazione, e ciclicita'.
Secondo chi professa questa religione brahman non puo’ essere, come gli uomini,
illuso da maya. Invece, secondo schopenhauer bisogna estinguere la volonta’.

potpot23
27-05-16, 17:24
la realtà è quello che vediamo "normalmente" e senza troppo impegno...

la Verità è qualcosa che invece dobbiamo cercare...anche se fa intimamente parte di noi..forse quando eravamo bambini le eravamo più vicini...


la realtà a volte fa trionfare il peggio e la menzogna, crea troni e reucci, vuole convincerti a tutti i costi che è lei la verità...

la Verità invece è quello che senti dentro, anche se non lo dici: ed è vero, noi scappiamo dalla verità...chissà come mai ci fa così paura...

Ci sono certe frasi, che mi ritornano alla mente, in varie occasioni, molto spesso, per esempio:
"Il mondo è come lo vedi tu", quindi "Tu vivi così come vedi le cose"...
oppure "Quando parli, stai parlando sempre di te stesso"...perché "Tu sei il filtro col quale percepisci ciò che è intorno a te".....

Tutti questi concetti mi spingono a ricercare il problema e quindi la soluzione dentro di me, non fuori.

Esempio banale, da asilo nido: quando sei felice e contento, le cose hanno un'altra luce, rispetto a quando sei triste o malinconico. Ecco, così va sempre. Le cose le vedi in un certo modo, perché tu in quel momento sei in un certo modo. Allora per cercare la Verità, bisogna innanzitutto cercare dentro di sé.
L'Amore, incondizionato, indistinto, senza paure né egoismi, è secondo me la meta più alta a cui può arrivare lo spirito di un essere umano.

Buon Cammino...

Negli ultimi anni, certi fisici quantistici hanno riconosciuto la validità per esempio della teoria della "reincarnazione"... in fondo, nulla si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma...e allora non è possibile come vogliono i cinici un po' miopi, tenacemente miopi, che con la morte finisca la vita...semmai è un passaggio verso un'altra esistenza: inoltre hanno scoperto recentemente che ci sono non so quante centinaia di pianeti del tutto identici alla Terra per condizioni biologiche...

se nulla si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma, allora anche le azioni compiute in vita, i meriti e i demeriti, oltre ad avere delle ripercussioni sugli altri, ce li portiamo dietro, come valori positivi o negativi: cose con cui dovremo fare i conti finchè non le risolveremo..ed eccoci giunti ad un altro concetto, quello di Karma..

Il Karma ti fa vedere il destino in un modo diverso: la sfortuna non esiste! Il Karma ti dice: amico mio, se sei sfortunato, l'hai scelto tu, l'hai voluto tu!
Il destino, o Karma, non è frutto del caso...come tirare a dadi....così come la vita non è frutto del caso.. è qualcosa che abbiamo determinato noi, con il nostro modo di essere...

Mi piace molto questo concetto, perché finalmente ne introduce un altro cioè quello di RESPONSABILITA'....

la responsabilità deriva dalla Consapevolezza...

il materialista, in fondo, ha una visione molto limitata delle cose: lui si fa forte dello stato di cose, lui dice una cosa c'è se la vedo e la tocco, se no non c'è...e così ha fatto nella storia, la Chiesa per esempio, molto poco spirituale e molto invece materiale nel conservare con ogni mezzo il potere: una cosa esiste se la vedono gli altri, allora quanti ne hanno fatti sparire di personaggi scomodi, quante verità hanno piegato con i loro meschini mezzi....quante persone hanno ucciso? e quanti documenti hanno bruciato....in fondo se una cosa non c'è qui...non la vediamo....allora non esiste.....e così va ancora il mondo....sono esseri ciechi e disperati...vivono della nostra ignoranza...eppure....la verità non si ferma.....perché ancora oggi qualcuno parla di Giordano Bruno per esempio e lo studia....
E' per questo che io dico che oggi se vuoi davvero cambiare le cose non puoi non passare attraverso la strada della spiritualità, dell'intelligenza, delle potenzialità sconosciute dell'essere umano...se noi ci accendiamo, non ci saranno più guerre, né patimenti di massa, né politici corrotti...loro vivono nelle nostre ombre...

sorrendom_1972_delete
04-06-16, 22:16
Scusate se torno sull'argomento, ma il mio e' un dilemma amletico :icon_scratch:
mi pare che d'aver capito che avete optato per il liberismo. Ma, quale differenza c'e' in fondo tra societa' pre-tecnologica, comunita' sull'individuo, e societa' post-tecnologica individuo prima della collettività. Infatti, se ho ben capito, in entrabe i casi lavorare significa collaborare all'interno di un apparato, dove le azioni di ciascuno sono gia' anticipatamente descritte e prescitte dall'organigramma per il buon funzionamento dell'apparato stesso. Quest'ultimo frase e' tratta da psiche e techne di galimberti. Ora, globalizzazione significa centralizzazione.
Ciao