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Visualizza Versione Completa : 4 novembre, ricordi



rouge
01-01-70, 01:33
Il ricordo delle scene in bianco e nero delle millecento trasportate dal fiume e dei \"capelloni\" che si sono fiondati in massa a Firenze per salvare quadri e e libri, è ancora vivo nella mia memoria.
Peccato non lo sia rimasto per molto in quella dei fiorentini....
Sette o otto anni più tardi, con i miei rossi bioccoli , ho fatto una visitina a Firenze, e ho potuto constatare che, una volta che la città era tornata alla normalità , i capelloni con la chitarra venivano cacciati da ponte vecchio e il porticato degli Uffizi veniva regolarmente annaffiato per evitare assembramenti di \"improduttivi\" capelloni.
Booommm!!!!

Randagio
01-01-70, 01:33
Ho visto un documentario sul fatto e sono stato colpito appunto da tutti quei giovani che da varie parti d\'italia e del mondo sono giunti a Firenze per salvare opere d\'arte!!
Mi sono commosso..[addsig]

allarme
01-01-70, 01:33
40 anni fa oggi era festa, si celebravano le forze armate ed anche un antimilitarista come me, oggi dice \"che culo\". 40 anni fa avevo 8 anni ed ho assistito ad una cosa strana, allucinante, una cosa che nessuno può capire, neanche chi ha subito altre catastrofi come i terremoti. Quello che io ho vissuto non fa agli occhi di un bambino (o almeno non lo fece ai miei occhi) la paura di una scossa di terremoto o di un onda di tsunami. Ho visto l\'alluvione, un mare d\'acqua che avanzava e saliva lentamente (mio padre portava persone dall\'altra parte della strada sulle spalle finchè l\'acqua non gli è arrivata alla vita). Ho vaghi ricordi, le auto che viaggiavano a clacson spiegato per i corto circuiti, le candele sui fiaschi di vino, un anfibio dei pompieri che per poco non si ribalta per un mulinello, io e altri sette o otto ragazzini a dormire nel letto dei miei, una quantità indescrivibile di masserizie portate dalla corrente, il silenzio e... il sole delo giorno dopo, un sole pazzesco, abbacinante. Dopo qualchegiorno il regalo più bello che potessi chiedere portato da parenti di fuori Firenze, un paio di sciantillì o calosce, insomma un paio di quegli stivali neri per bambini che mi permisero di uscire perchè fino ad alloro sono rimasto in casa e allora Firenze distrutta, fango dappertutto, negozi distrutti, ammassi di macchine e macerie ad ogni angolo di strada e una visione, forse quella che mi fa essere diverso ed apprezzare i diversi. Una marea di ragazzi sporbhi di melma, con i capelli lunghi impiastricciati di mota. Quelli che fino ad allora erano chiamati capelloni, presi in giro, additati come \"finocchi\" perchè avevano i capelli lunghi come le ragazze, che sarebbero poi diventati i famosi \"angeli del fango\". Erano qui a spalare, a salvare libri, ad aiutare chi aveva bisogno con un sorriso sulla faccia stanca e si riposavano con una sigaretta e strimpellando una chitarra scordata, forse anche con una canna ma non credo, non era il momento opportuno. Oggi questi ragazzi sono tornati a casa, sono tornati a Firenze per essere celebrati come dei salvatori dalle autorità con i soliti bla bla bla ele solite cose. Credo che se riuscissero a trovare le persone dell\'epoca sarebbero ringraziati molto meglio, senza discorsi ne\' attestati, magari solo con un bicchiere di vino ma sono sicuro che lo apprezzerebbero di più perchè offerto col cuore da chi hanno aiutato. Ero piccolo e non ho avuto bisogno fisico, ma da qui li voglio ringraziare perchè hanno aperto gli occhi di un bambino, perchè da allora ho capito che non bisogna criticare una persona per i vestiti o la capigliatura, perchè mi hanno fatto conoscere il volontariato disinteressato, perchè nessuno in quei giorni ha saputo rinunciare all\'aiuto dei \"drogati\" anche se dopo un po\' la questura ha dato un sacco di fogli di via, insomma se sono così lo devo anche a loro. E allora grazie, GRAZIE ragazzi, grazie angeli, e spero che nessuno abbia più bisogno ne\' di voi ne\' di chi prenderebbe subito, senza pensarci un attimo, il vostro posto[addsig]

allarme
01-01-70, 01:33
Bello il nostro angelo dai boccoli rossi. Vabbè Rouge, si sa che la gente ha la memoria corta, ma si sa anche che questa, per la maggior parte, è la gente che non ha e non avrà mai bisogno di niente e di nessuno. Poi è chiaro, ogni comunità ha le sue caratteristiche, noi fiorentini siamo simpatici e caciaroni però viviamo in un museo e guai a chi ce lo tocca[addsig]