Razionalita’ (stato totalitario) nietzsche vs empirismo (neo liberismo) kant
Sogni di un visionario, razionalita’ vs l’isola dai confini immutabili, materialismo
Sembra proprio che noi esseri umani non amiamo soluzioni di continuita’…
Kant usa la metafora cui l’esperienza (dei fatti) e’ un isola dai confini immutabili “il posto a noi assegnato dal quale mai ci allontaniamo impunemente e che racchiude anche tutto cio’ che puo’ soddisfarci, finche’ ci atteniamo all’utile”. La metafisica e’ invece alto mare, abisso senza fondo, oceano tenebroso senza sponde e senza fari, ma anche nei sogni di un visionario “ la scienza dei limiti della ragione” che si preoccupa di conoscere e fissare bene i possessi di quel piccolo paese rappresentato dai dell’esperienza piuttosto che andar fuori ciecamente in cerca di nuove conquiste…E perche' il naufragio e’ il destino di quanti, nella teoria e nella pratica, mettono in gioco il certo per l’incerto?
“bene navigavi nunc, cum naufragium feci” espressione usata da zenone di cizio, poi ripresa da anche da schopenhauer, ripetutamente citata da nietzsche che aveva fatto di questa navigazione ardimentosa la propria bandiera, sostenendo, fra l’altro, che i filosofi dovrebbero spingersi in mare aperto, correndo il rischio di “naufragare nell’infinito” e riaffermando nella poesia columbus novus, scritta a genova nell’estate del 1882, la sua volonta’ di avventura…
La’ voglio essere io: e confido
In me, d’or innanzi, e nel mio timone.
Aperto e’ il mare: nel suo cupo azzurro
Si spinge la mia prora genovese.
Tutto sempre piu’ nuovo mi diventa,
Alle mie spalle e’ genova.
Coraggio! Se la mia nave guidi,
Carissima vittoria.
12-04-18, 21:10
agro_DELETE
Riporto la terza opzione che oggi abbiamo
La santa ignoranza
Gli stessi fenomeni che sono all’origine del «ritorno di Dio» costituiscono anche la base del fenomeno che Olivier Roy chiama «santa ignoranza». Un fenomeno che contribuisce a sua volta ad alimentare la tendenza a «un fronte interreligioso contro il materialismo e il neopaganesimo».
L’analisi di Roy individua tre aspetti cruciali: 1) il rapporto tra mondializzazione e ritorno delle religioni[2]; 2) il peso crescente delle correnti fondamentaliste; 3) la coesistenza di tendenze al conflitto e di tendenze al dialogo (o addirittura alla coalizione) tra le diverse confessioni. Sono tre aspetti legati dal loro carattere oggettivo: la mondializzazione genera le condizioni per un ritorno delle religioni, nella loro forma fondamentalista, vale a dire nella forma che si presta sia a conflitti che ad alleanze.
Il terzo punto è la contraddizione tra le barriere identitarie dell’ortodossia e le aperture ecumeniche dell’ortoprassia. Si tratta di una contraddizione letale per le correnti intrinsecamente fondamentaliste, cioè per quelle correnti – evangelismo, salafismo, wahhabismo, hindutva, ebraismo ultraortodosso – che devono la loro esistenza al fatto stesso di essere fondamentaliste.
12-04-18, 22:12
moran
Mi sono perso dopo aver letto l'ultimo post...non sono in condizione, colpa mia, ci riprovo domani. :eek:
13-04-18, 05:47
agro_DELETE
Citazione:
Originariamente Scritto da moran
Mi sono perso dopo aver letto l'ultimo post...non sono in condizione, colpa mia, ci riprovo domani. :eek:
Beh, il liberalismo e' ormai ahime' finito, si capisce anche dal risultato delle urne. Allora in questo tempo di crisi comprendere che, abbandonando o criticando il liberalismo come "vecchio mondo", dobbiamo pur costruirne uno nuovo...questo il senso del mio post.
O stato etico, fascismo secondo me, secondo le teorie del realismo critico, o il fondamentalismo religioso.
Il realismo critico, come quello in italia rappresentato dai libri di maurizio ferraris, tipo "emergenza" o, "postverita' e altri enigmi".
Emergenza "dal big beng alle termiti, dal web alla responsabilita' morale, quello che il mondo ci da' emerge indipendentemente dall'io e dalle sue claustrofobie"
Postverita' e altri enigmi "l' ideologia che anima la postverita' e' l'atomismo di milioni di persone convinte di aver ragione non insieme (come credevano le ideologie del secolo scorso) ma da sole".
Ora nel caso della filosofia quando si vuole prescindere dal soggetto, ed immergersi nella intersoggettivita' si tratta della strada fascista
Cioe' la polemica tra esperienza come fatto esteriore dei sensi ed esperienza interiore, la vecchia polemica societa' vs comunita' di tonnies, nel caso de realismo critico o fascismo si sceglie la comunita' o esperienza come interiorita', finisco dicendo che e' la naturphilosophie dell'idealismo nella mia umile opinione. Spero di essere stato piu' chiaro.
13-04-18, 08:05
moran
Il mio era solo un appunto di bassa ironia che intendeva sottintendere un sacco di cose senza doverle dire...:biggrin2:
sostanzialmente visto il livello di istruzione medio e soprattutto il reale interesse e la partecipazione alla vita comune nel nostro cosiddetto tessuto sociale, specialmente quello istituzionalmente considerato "sano", in pochi sono in grado di comprendere e ancora meno sono in grado di agire o interagire in tal senso.
Forse, e ribadisco forse sarebbe il momento di lasciare fuori le teorie per quanto si possano trovare illuminanti e cominciare a mettere in pratica cose semplici e basilari partendo proprio dal modo di comunicarle in modo che possano essere comprese dal gregge, perche' ancora malgrado il progresso decantato e gli pseudo diritti acquisiti, questo siamo considerati per almeno il 90% delle persone e in effetti senza neppure pensarci troppo questo siamo.
E' solo una fantastica utopia pensare che nel medio termine gli individui possano evolversi negli approcci o nel modo di pensare e quindi di agire e interagire tra loro, qualsiasi sia la filosofia o la corrente di riferimento o anche solo cio' che si crede di avere capito nella piu' assoluta buona fede.
Si possono fare delle riflessioni, ogni tipo di considerazione pero' in questo tipo di societa' non puo' fare altro che constatare lo stato in cui ci troviamo, ben lontano dall'offrire una soluzione al vivere odierno ma solo perche' molto probabilmente non esiste.
Per come la vedo io sono proprio sbagliate le basi da cui si e' originata la nostra societa' "moderna" e che determina il nostro modo di vivere così come le nostre aspettative nel nome di una liberta' che non e' mai esistita prima e quella che oggi esiste e' ben limitata tra un paletto ed un altro secondo la categoria ristretta alla quale si appartiene che in realta' cela ben altre motivazioni che comunque fanno capo alla spietata natura umana con cui ci siamo evoluti tecnocraticamente.
Non c'e' quasi mai consapevolezza nei singoli ne la possibilita' di poterla acquisire, questo non ci e' proprio concesso, non almeno su larga scala.
Si continua a cadere immemori delle precedenti realta' storiche nelle solite guerre tra poveri a causa della sempre piu' diffusa ignoranza non necessariamente appartenente solo alle fasce di istruzione piu' basse.
Si cade tutti piu' o meno inconsapevolmente vittime di un egoismo diffuso in antitesi proprio a quella liberta' per cui paradossalmente crediamo di operare.
Per quanto si possano considerare interessanti le considerazioni e le dotte citazioni del tuo post purtroppo non influirebbero in alcun modo che su pochissimi individui anche se venissero diffuse su RAi 1 in prime time, soprattutto se su canale 5 trasmettessero il grande fratello o la vita del Papa.
Il dibattito che potrebbe scaturire comunque la si pensi avrebbe uno share dello 0,01%, in pratica a nessuno frega niente di riflettere sul perche' continua a lamentarsi di ogni cosa.
E' un suo diritto lamentarsi puntando il dito e questo basta, se possibile individualmente o comunque in un relativo gruppo di appartenenza molto ben definito e pre costituito.
Penso che oggi siamo molto vicini al capolinea, la nostra intera struttura traballa e non puo' caricare altro peso senza crollare...all'apice dello sviluppo possibile per questo tipo di societa'.
Insomma qualcosa dovra' per forza accadere in questo senso malgrado gli sforzi fatti dai poteri forti per mantenere il piu' possibile stabili gli status, il prezzo da pagare sara' sempre piu' alto finche' non sara' piu' sostenibile.
Non sono certo di avere ben compreso il senso di quanto hai scritto o lo scopo se c'e' ma sicuramente almeno soffermarsi un po' a riflettere su questi argomenti male non fa a nessuno.
15-04-18, 01:05
potpot23
Gurdjeff diceva che l'evoluzione è un fatto individuale, non riguarda le masse.
Io non ho più voglia di pensare che tutto va male, non aiuta.
Trovo invece molto più fecondo il coltivare la mia mente, il mio cuore, dandogli il nutrimento delle cose buone.
Ascoltare i maestri, conscio che poi però sono io che devo camminare.
Cercare il tutto nell'uno e l'uno nel tutto.
Se voglio raggiungere 10, devo mirare a 100.
Avere fede (fiducia) nelle possibilità mie e altrui.
Non essere sempre troppo razionale ma lasciarmi andare, assecondarmi.
Cercare di sviluppare la disciplina in qualcosa.
Mettermi alla prova in attività che non conosco bene o che non ho voglia di fare.
Non essere pigro.
Non identificarmi sempre in qualcosa, in un gruppo ecc. ma essere come l'acqua, scorrere, non cristallizzarsi, concedersi la continua possibilità di movimento.
Soprattutto pensare che l'ego è il grande mio nemico.
Ogni volta che soffro, soffro perché il mio ego non ha quello che vorrebbe.
Ma se lo alimento non gli basterà.
Allora, devo pensare al ridicolo di questa situazione in cui io e altri siamo presi costantemente da questo ego che vuole sempre qualcosa.
In questo modo supero me stesso e mi si aprono possibilità inattese.
15-04-18, 02:24
moran
Citazione:
Originariamente Scritto da potpot23
Gurdjeff diceva che l'evoluzione è un fatto individuale, non riguarda le masse.
Io non ho più voglia di pensare che tutto va male, non aiuta.
Trovo invece molto più fecondo il coltivare la mia mente, il mio cuore, dandogli il nutrimento delle cose buone.
Ascoltare i maestri, conscio che poi però sono io che devo camminare.
Cercare il tutto nell'uno e l'uno nel tutto.
Se voglio raggiungere 10, devo mirare a 100.
Avere fede (fiducia) nelle possibilità mie e altrui.
Non essere sempre troppo razionale ma lasciarmi andare, assecondarmi.
Cercare di sviluppare la disciplina in qualcosa.
Mettermi alla prova in attività che non conosco bene o che non ho voglia di fare.
Non essere pigro.
Non identificarmi sempre in qualcosa, in un gruppo ecc. ma essere come l'acqua, scorrere, non cristallizzarsi, concedersi la continua possibilità di movimento.
Soprattutto pensare che l'ego è il grande mio nemico.
Ogni volta che soffro, soffro perché il mio ego non ha quello che vorrebbe.
Ma se lo alimento non gli basterà.
Allora, devo pensare al ridicolo di questa situazione in cui io e altri siamo presi costantemente da questo ego che vuole sempre qualcosa.
In questo modo supero me stesso e mi si aprono possibilità inattese.
In questo momento il discorso mi intrippa quindi provero' ad esprimere di getto il mio pensiero prima di svenire sul divano :)
e come non condividere tutto questo?
In teoria sarebbe il paradiso in terra se ogni essere avesse le capacita' e la volonta' di poter fare o anche solo provarci, almeno la meta' di quelle cose...peccato che pero' andrebbero prima pensate e la difficolta' starebbe proprio nel fatto che si tratterebbe di coscienza individuale.
L'unica cosa che pur condividendo non trovo praticabile e' " Avere fede (fiducia) nelle possibilità mie e altrui."
Per me sarebbe fin troppo facile spiegarne i motivi, ma convincerei solo chi la pensasse nello stesso modo, forse per esperienze analoghe alle mie.
La realta' e' cinicamente diversa e l'essere umano per la stragrande maggioranza e' fondamentalmente un grande egoista.
Vorrei che quanto hai scritto sopra fosse un virus per cui non esistesse vaccino.
Purtroppo i virus di cui soffriamo sono tutt'altra cosa, per rendersene conto basta esistere e guardarsi intorno.
Cio' di cui e' capace ogni essere umano e' raccapricciante e avere sempre delle scelte a disposizione e' solo un'illusione.
L'evoluzione di una specie proprio come freddo fatto scientifico avviene con molte piu' probabilita' quando e' costretta ad adattamenti improvvisi ed inevitabili ai fini della sopravvivenza, insomma quando e' la natura ancora una volta a prendere il sopravvento bypassando con l'istinto cio' che noi consideriamo coscienza, forse il solo modo in cui il nostro programma genetico al massimo della sollecitazione e' in grado di produrre cambiamenti radicali e non si tratta di filosofie di vita partorite dal nostro pensiero, quindi di evoluzione delle masse ma di evoluzione di una specie appunto che direi significa qualcosa molto diversa sia se riferita all'interiorita' che all'esteriorita' che non coinvolge solo un gruppo per quanto vasto possa essere ma tutto il genere umano.
Una cosa come questa va oltre il senso di giustizia, il bene o il male cosi come sono comunemente intesi, e' o dovrebbe essere semplicemente naturale quando verra' il momento, anche se probabilmente non sara' comprensibile per nessuno finche' compiuta.
Potrebbero mancare 1000 anni come pochi mesi o giorni perche' tutto inizi ed è proprio questo non sapere che ci rende seppure consapevoli, abbastanza distanti in modo da riuscire a vivere distratti dalla quotidianita' che pare avere lo stesso scopo...un po' come la morte, inevitabile ma allo stesso tempo tenuta lontano con le stesse modalita' comuni piu' o meno a tutti seppure illusoriamente individuali o diverse.
Qui si tratta di corredo genetico, di somma di bagaglio atavico...di pura natura, ecco! In questo riesco ad avere un po' di fiducia, o meglio a trovare una certa affidabilita'.
caxxo ma con l'eta' si diventa veramente logorroici, va beh alla prossima con il dilemma dell'uovo e la gallina :polliceu:
15-04-18, 15:25
potpot23
E se invece il cambiamento fosse già iniziato?
In ogni epoca storica, anche nel tanto bistrattato Medioevo, ci sono persone evolute e non.
Secondo l'induismo viviamo in un'epoca dove è ancora possibile la salvezza.
Io sono sempre più convinto del fatto che viviamo sotto un continuo assedio di informazioni , di dati.
I media, attraverso la tv e internet, con la scusa di INFORMARE, vogliono attuare un controllo sulle nostre vite.
I media fanno appunto da mediatori tra noi, gente comune, e chi detiene il potere. Sono la "voce del padrone".
Chiediamoci sempre il perché delle cose. Perché per esempio vogliono che noi la pensiamo in un certo modo. Nei sondaggi per esempio ci danno da scegliere le loro alternative e dicono che quella è democrazia. Vogliono incanalarci in qualche gruppo...in qualche definizione...in modo da controllarci...e magari venderci anche i prodotti che quel gruppo richiede.
E' una triste visione della vita e dell'esistenza, il cui peccato originale è da ricercare secondo me nella paura dell'uomo di perdere il potere, il controllo. Paura dell'altro. Guerre preventive. Necessità di avere dei nemici da combattere. Loro sono cattivi, noi siamo buoni. Us and Them dei Pink Floyd, "Dio solo sa che questo non è ciò che scieglieremmo di fare".
RESET.
Cominciare da sé stessi. Da zero.
Cercare il buono, ciò che fa vibrare di gioia ogni cellula del nostro corpo. Difendere il bello e il giusto.
"i nemici è sicuro sono dentro di noi. Com'è possibile restare ciechi per così lungo tempo" canta Battiato.
La vita è incredibilmente magica. Non lo sappiamo neppure di cosa siamo capaci. Se è vero che gli aborigeni e gli indiani comunicavano con la telepatia e con universi paralleli, se è vero che i monaci tibetani erano in grado di volare, pensate a cosa è in grado di fare l'essere umano. Pensate a quante possibilità ci vengono tolte col nostro tacito assenso.
Ci sono mondi da scoprire, possibilità di nuove esistenze. Tutto è ancora da scrivere. Bisognerebbe saper ridere di ogni cosa.
Spargere nel cosmo energia positiva.
Un essere umano racchiude in sé l'universo intero ed è parte del tutto.
Perciò sentiamoci sempre importanti, perché ogni nostro pensiero e azione è in grado di fare la differenza.
Creiamo benessere.
15-04-18, 16:00
potpot23
Ammiro molto le persone che hanno una fede fortissima nei confronti della vita: credo bisognerebbe imparare questo insegnamento.
Chi ha fede, crede che tutto ciò che accade, anche eventi terribili, siano una prova necessaria da affrontare.
A questo concetto unirei quello orientale del Karma, cioè avere fede unitamente alla Responsabilità individuale di ogni cosa che ci accade.
Nulla piove dal cielo come una sciagura per punirci, così come le cose belle che ci capitano, le abbiamo scelte noi.
Solo non ce lo ricordiamo perché può essere successo in altre vite.
Tu stai male ad affrontare "proprio quella cosa" perché "proprio quella cosa" è una cosa che ti riguarda profondamente, che ti porti dietro chissà da quanto e che devi affrontare.
Per quanto possa essere difficile, affrontarla e risolverla, ti farà fare un salto di qualità, ti libererai di quel problema. Allora ecco che il problema diventa la benedizione, la chiave che apre nuove possibilità.
15-04-18, 17:05
moran
Avevo amici molti anni fa che pensavano in modo molto simile al tuo...alcuni si sono persi in india per anni altri sono finiti in modi diversi del tutto inattesi per come li conoscevo ciascuno seguendo il proprio percorso di vita, le proprie convinzioni.
C'è volenti o nolenti una realtà ben tangibile intorno a noi con la quale bisogna fare i conti ogni giorno.
Quello che scrivi a parte teorie improbabili su esseri umani volanti e telepati illuminati è sicuramente molto positivo e fa parte di antiche culture che meritano assoluto rispetto e considerazione comunque la si possa pensare.
Sicuramente l'essere umano possiede potenzialità enormi inespresse e altrettanto sicuramente vive in modalità autolesionista però anche condividendo quella visione cosmica nel frattempo bisogna vivere.
Intorno a noi ci sono milioni di vittime inermi a causa di guerre carestie malattie causate il più delle volte dall'essere umano, lo stesso che dovrebbe comprendere e applicare quegli splendidi principi da te descritti.
Non siamo diversi solo perché non facciamo occasionalmente parte di quello che tu chiami potere, questo è ininfluente, siamo gli stessi esseri solo in condizioni diverse.
Come si fa a prendere per una benedizione un problema vero? Questo è lo stesso principio su cui fonda qualsiasi religione e che io non condivido affatto.
Se il problema non ci fosse sarebbe senz'altro meglio e il fatto che ci sia stato ha solo rallentato o interrotto qualsiasi mio progetto di miglioramento.
È vero che le cose vanno affrontate ma questo prima o poi accade che lo si voglia o no, è un fatto che alla fine non dipende da una nostra decisione o dalla nostra consapevolezza, il nostro modo di affrontarlo così come il nostro tempo è solo una piccola sfumatura.
A cosa serve essere illuminati se non si riesce ad essere illuminanti?
15-04-18, 18:15
potpot23
Citazione:
Originariamente Scritto da moran
Come si fa a prendere per una benedizione un problema vero? Questo è lo stesso principio su cui fonda qualsiasi religione e che io non condivido affatto.
Se il problema non ci fosse sarebbe senz'altro meglio e il fatto che ci sia stato ha solo rallentato o interrotto qualsiasi mio progetto di miglioramento.
E' una questione di STRATEGIA.
Quando tu hai un problema puoi scegliere di disperarti, prendendotela con tutto l'universo conosciuto, deprimerti, prendere droghe, farti del male, ecc. Oppure puoi decidere di affrontarlo.
Prendiamo per esempio l'ansia e la depressione. Molti ne soffrono.
Puoi decidere di spegnerla con farmaci ecc. per farla tacere momentaneamente. Oppure puoi incominciare a fare un percorso che ti porta ad analizzarti, ad affrontarla.
E man mano che l'affronti, risolvi.
Allora ti rendi conto che l'ansia non era altro che la tua serenità "al rovescio".
L'ansia è venuta a dirti che c'era qualcosa che non andava in te, nella tua vita ed è venuta per essere ascoltata. Molti invece decidono di non affrontare e spegnere. Come se scoppiasse un incendio mentre dormiamo e decidessimo di disattivare la sirena dell'allarme e continuare a dormirci su.
Tu dici "prima o poi accade che l'affronti"...Io invece credo che sia sempre una decisione. Puoi anche portartelo come uno zaino per tutta la vita un problema, senza mai affrontarlo. Però il carico ogni anno si fa sempre più pesante e più si va avanti e più è difficile.
Queste non sono elucubrazioni sulla spiritualità, dette così, per passare il tempo prima di rituffarsi nella "vita reale" dura e pesante.
Queste cose riguardano profondamente la vita e dovrebbero farne parte sempre.
Perché la vita è gioia, non è dolore e sacrificio come dicono certi preti.
Tutto questo serve a stare bene.
Come vedi il mondo, sei. La realtà in cui vivi è quella che crei tu col tuo pensiero.
Jim Morrison disse "la vita ti sorride se la guardi sorridendole"
Ma se noi partiamo già sfiduciati, se noi per primi crediamo di non poter cambiare nulla, quella sfiducia sarà ogni giorno il nostro pane e l'aria che respireremo.
15-04-18, 19:08
moran
Citazione:
Come vedi il mondo, sei. La realtà in cui vivi è quella che crei tu col tuo pensiero.
Jim Morrison disse "la vita ti sorride se la guardi sorridendole"
l'esempio con tutto il dovuto rispetto per Morrison non e' poi cosi rassicurante,,,predicare bene e razzolare male lo sanno fare piu' o meno tutti.
Tu continui a prendere in esame il malessere interiore (quindi considerabile come micro visto che riguarda l'individuo) e i rimedi metafisici di teorie o discipline che confinano con l'ascetismo e l'isolamento mentre io prendo in esame il macro, un fenomeno piu' reale che astratto e che riguarda l'intero sistema umano se vogliamo a un livello piu' pratico.
Proprio due pianeti diversi, entrambi condivisibili anche se riguardano persorsi diversi , almeno questo e' cio' che e' arrivato a me leggendo la discussione. :)
15-04-18, 21:16
potpot23
Scusa se insisto ma non c'è né micro né macro, c'è la vita degli esseri, in questo caso l'essere umano.
E se tutto è uno, ci accorgiamo anche che non c'è problema che possa essere isolato dagli altri ma è tutto interdipendente.
Per esempio la crisi economica porta con sé diverse conseguenze anche sulla psiche delle persone.
Capisci ciò che voglio dire?
Se la crisi economica è provocata da persone che con un clic mandano in default uno Stato sovrano, che tipo di psicologia potranno mai avere e di quali patologie potranno mai soffrire queste persone?
Chi sta bene DAVVERO vuole la felicità anche degli altri.
Puoi anche analizzare la società nell'insieme, ma se parti dall'individuo avrai senz'altro un quadro più nitido, meno approssimativo e soprattutto "meno raccontato", ma più sperimentato in prima persona.
Dentro di noi ci sono già le risposte a tutto, il senso della vita è ritrovarle. Invece che vivere la nostra unicità, spesso scegliamo di prendere in prestito concetti già pensati e masticati da altri, teorie sul sociale che poco ci riguardano davvero, mentre molto riguardano chi detiene le fila del baraccone.
Per questo dico reset.
Oblio del mondo dei dati.
Rituffarsi nei sensi.
16-04-18, 07:45
agro_DELETE
Ciao, scusate se mi intrometto nel discorso, ma come ho gia' detto nell'altro post o si ha una visione costruttivista come von hayek per intenderci, che nega spiegazioni della realta' come dogma sia scientifico che ideologico, o si ha una visione critical realista che paradossalmelte pretende di unire visione atomistica e olistica, cioe' definire il comportamento di individui e societa', paradossale perche' impossibile, si andrebbe comunque a finire in concezioni olistiche...individuo come funzione della societa', stato, regime etc etc ed addio a liberta' e responsabilita' per le proprie azioni. Ed i setimenti ? :whistling:
16-04-18, 08:09
moran
Guarda, quello che sostieni ha anche per me molto senso.
Ma si tratta sempre di qualcosa di aleatorio, una sorta di linea guida in cui il singolo può trovare qualche spunto per migliorarsi come essere umano, certo non è una cosa negativa, ma che non riesco a capire come possa essere tradotto in termini pratici.
È molto new age per usare un termine attuale, forse fin troppo elevato come concetto per essere compreso e applicato a livello massivo.
Giustissimo lavorare su se stessi, altrettanto educare a farlo a chi si può raggiungere, tuttavia ogni giorno bisogna affrontare la vita reale , spesso meschina nel suo quotidiano, ogni giorno ci sono decisioni da prendere e si subiscono gli effetti di quelle altrui.
Anche la storia che tutto è uno cosa significa in un contesto materiale, perché noi come specie è in questo contesto che ci siamo sviluppati e in cui viviamo.
Macro e Micro esistono innegabilmente in natura, ce lo insegna la biologia, la chimica e qualunque altro tipo di scienza, con i loro effetti relativi... ora, se si nega anche questo si nega l'evidenza di tutto ciò che ci è concesso di sapere, dello scibile stesso.
Negarlo sarebbe un atteggiamento un po presuntuoso, anche se magari esiste la possibilità che non sia in futuro considerato allo stesso modo.
In ogni caso come ho già detto da qualche parte a cosa serve essere illuminati se non si riesce ad essere anche illuminanti?
Le cose non vanno semplicemente accettate ma comprese e quando spiegate o divulgate devono sempre trovare un riscontro e una ripetibilita' a livello pratico .
In parole povere pur ammettendo di poter essere idealmente d'accordo sui principi che descrivi il fatto è che quasi nessuno oggi si può permettere il reset di cui parli.
Tu dici che il senso della vita è ritrovare le risposte a tutto ....a parte che il senso della vita per ogni persona può e forse deve essere diverso, è un lusso che molti di noi non si possono permettere.
Aggiungo che questo per come la specie è sviluppata è anche un bene.
Non tutti gli esseri umani hanno gli strumenti per essere pensatori o filosofi, così come pragmatici o con doti intellettive particolari o fisicamente superdotati.
Ognuno di noi è in qualche modo diverso anche se simile a livello biochimico.
Ma quelle piccole infinitesimali differenze biochimiche si traducono poi in un'unicita' ben definita e ben identificabile.
Questo insegna che esistono macro e Micro e che questi mondi sono influenzati a livello continuo e concentrico, imprescindibili l'uno dall'altro ma differenti in un continuo rapporto di causa e effetto ormai intercambiabile, in stretta correlazione continua.
Spiegami come si fa a resettare tutto questo ? Come si fa a resettare la vita stessa?
Se l'uomo che vola e trasmette il pensiero è una metafora abbiamo pensieri affini.
Se invece credi davvero che un uomo possa volare sovvertendo le leggi fisiche con la propria volontà, o lo facesse in passato ...beh allora temo che stiamo vivendo due piani dell'esistenza diversi.
Non nego però che mi piacerebbe molto vivere nel tuo ma per mio limite non ci riesco proprio.:polliceu:
16-04-18, 08:19
moran
Citazione:
Originariamente Scritto da agro
Ciao, scusate se mi intrometto nel discorso, ma come ho gia' detto nell'altro post o si ha una visione costruttivista come von hayek per intenderci, che nega spiegazioni della realta' come dogma sia scientifico che ideologico, o si ha una visione critical realista che paradossalmelte pretende di unire visione atomistica e olistica, cioe' definire il comportamento di individui e societa', paradossale perche' impossibile, si andrebbe comunque a finire in concezioni olistiche...individuo come funzione della societa', stato, regime etc etc ed addio a liberta' e responsabilita' per le proprie azioni. Ed i setimenti ? :whistling:
Ma figurati, c'è posto per tutti !:biggrin2:
Anzi ne approfitto per dire che trovo questo molto divertente perche' in questo particolare momento ho ben poche distrazioni e un sacco di problemi...non vorrei risultare offensivo, ma pur scrivendo cose che penso non vorrei fossero prese troppo sul serio.
Non ho soluzioni ne opinioni radicali e prendo sul serio poche cose, insomma non vado in guerra per questo. ...è un cazzeggio riflessivo, almeno per me .
Ah il senso del post era rispondere ad agro...e mi sono dimenticato.
Beh, io in realtà non sono d'accordo con nessuna di quelle due correnti che hai citato.
Troppo ben definite peri miei gusti...o così o cosa' !
Ho già detto che olismo per me ha tutt'altro significato di quello preso in considerazione negli esempi e nelle citazioni riportate.
Fare parte di un sistema o di qualsiasi altra cosa oltre ad essere innegabile proprio a livello scientifico, anzi universale e non ha poi nulla a che vedere con le responsabilità, con i sentimenti e imiracoli di Fatima.
Tutto esiste e può farlo, molto può essere condiviso, sentimenti e responsabilità soprattutto ma non tutto può essere definito.
Quando qualcuno riuscira' a pesare un pensiero, quantificare e riconoscere precisamente un sentimento altrui, allora sarò disposto ad accettare anche filosofie e settorializzazioni come quelle esposte prima.
Trovo peraltro curioso che chi non approva i dogmi finisca poi per esprimersi in quel modo e viceversa chi a favore di una certa chiusura non termini quasi mai i discorsi in modo definitivo ma tenda a lasciare aperti o sospesi degli spazi, gli spazi del dubbio...
16-04-18, 09:11
agro_DELETE
Citazione:
Originariamente Scritto da moran
Ma figurati, c'è posto per tutti !:biggrin2:
Anzi ne approfitto per dire che trovo questo molto divertente perche' in questo particolare momento ho ben poche distrazioni e un sacco di problemi...non vorrei risultare offensivo, ma pur scrivendo cose che penso non vorrei fossero prese troppo sul serio.
Non ho soluzioni ne opinioni radicali e prendo sul serio poche cose, insomma non vado in guerra per questo. ...è un cazzeggio riflessivo, almeno per me .
Ah il senso del post era rispondere ad agro...e mi sono dimenticato.
Beh, io in realtà non sono d'accordo con nessuna di quelle due correnti che hai citato.
Troppo ben definite peri miei gusti...o così o cosa' !
Ho già detto che olismo per me ha tutt'altro significato di quello preso in considerazione negli esempi e nelle citazioni riportate.
Fare parte di un sistema o di qualsiasi altra cosa oltre ad essere innegabile proprio a livello scientifico, anzi universale e non ha poi nulla a che vedere con le responsabilità, con i sentimenti e imiracoli di Fatima.
Tutto esiste e può farlo, molto può essere condiviso, sentimenti e responsabilità soprattutto ma non tutto può essere definito.
Quando qualcuno riuscira' a pesare un pensiero, quantificare e riconoscere precisamente un sentimento altrui, allora sarò disposto ad accettare anche filosofie e settorializzazioni come quelle esposte prima.
Trovo peraltro curioso che chi non approva i dogmi finisca poi per esprimersi in quel modo e viceversa chi a favore di una certa chiusura non termini quasi mai i discorsi in modo definitivo ma tenda a lasciare aperti o sospesi degli spazi, gli spazi del dubbio...
Ti ringrazio per l'accoglienza, anche io amo confrontarmi per discutere le proprie idee, mai come dici tu prendersi troppo sul serio:polliceu:
16-04-18, 11:31
potpot23
L'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande coincidono, lo diceva già Giordano Bruno, ci sta arrivando la Fisica.
Per reset intendo questo: se ci lamentiamo che il mondo che viviamo non va bene, non è giusto, dobbiamo smetterla di giocare con le carte che il mondo ci fornisce. Bisogna pensare in un altro modo.
Bisogna fare dell'altro.
Io sono estremamente affascinato dal mondo della meditazione.
C'è chi afferma che con la meditazione si può arrivare a stati di gioia indescrivibili.
Si può arrivare a conoscere l'universo, semplicemente sedendo e chiudendo gli occhi.
D'altra parte tu, come essere vivente, sei il frutto di ere geologiche, perciò tutto il tuo essere ha memoria di ogni cosa.
Solo che questa memoria è da riscoprire, è spenta e il metodo per riattivarla è appunto la disciplina della meditazione.
Io sono uno di quei cretini che pensa che l'essere umano può cose incredibili! Ho letto molte testimonianze sulle capacità di popoli antichi: è vero che molti avevano abilità che l'uomo industrializzato di oggi si sogna neppure.
Gli aborigeni, vestiti di niente, comunicavano con la telepatia e con mondi lontani: vestiti di niente, selvaggi diremmo, erano invece anni luce avanti a noi "sviluppati" che comunichiamo con WhatsApp!
Gli indiani vivevano in simbiosi con la natura erano in grado di comunicare con tutto il creato, avevano una spiritualità fortissima: è bastato il contatto con l'uomo bianco per distruggere una civiltà.
Ora guardiamoci intorno: viviamo in simbiosi con la natura? Quella che viviamo è una condizione estremamente arcaica, illuminata solo da un po' di tecnologia. Insomma, per mantenere i nostri led accesi, abbiamo bisogno di guerra continua.
Questo è forse progresso? Siamo andati avanti o siamo andati indietro.
Allora, per me la rivoluzione è rifiutare tutto ciò. Rifiutare di essere complice del tutto, perché già lo siamo abbastanza, di un sistema che porta l'uomo a smettere di essere umano.
Per me per andare avanti bisogna guardarsi indietro e ascoltare la saggezza di popoli antichi.
Tu dici che non è possibile che l'uomo voli? Non è metafora, in oriente molti maestri sono riusciti attraverso la meditazione e la concentrazione a trascendere le leggi della fisica e a levitare.
Qualche testimone in Tibet ha addirittura visto dei monaci aprire i loro mantelli e volare.
Ci puoi credere come no.
Io ci credo, perché "sento" che è così.
D'altra parte lo scetticismo non mi sembra un atteggiamento di chi è curioso nei confronti della vita.
Soprattutto sarebbe interessante chiedersi perché uno non è disposto a "credere" a determinate cose.
Bisognerebbe sempre essere aperti abbastanza da accettare qualsiasi tipo di cambiamento delle nostre convinzioni.
Altrimenti si restringe molto il campo delle possibilità, delle prospettive, e il mondo che vivi poi non può che essere lo stesso.
16-04-18, 13:30
agro_DELETE
Allegati: 1
Non vorrei sembrare pedante, ma il costruttivismo, che annovera kant, buddhismo madhyaka (della via di mezzo), a proposito sto letteralente scavando nella mia libreria oggi...dicevo, dicono la stessa cosa "attraverso il tu un uomo diventa io", ora il mio punto e' che a mio umile parere anche von hayek dice cose simili, ma su quest'ultimo punto dovrebbe illuminarci qualcuno piu' esperto.
Non credo nei guru diffido dei maestri in quanto uomini e di illumiliante per me c'è solo l'energia elettrica.
Si impara dagli altri così come dall'esperienza propria e così si va avanti.
Le scelte le intenzioni e gli scopi governano imperturbati inoltre c'è il bene e c'è il male anche se bisogna sempre stabilire per chi quindi non è un valore assoluto.
Indiani o popoli antichi sono pressoché spariti così come si intendono nell'immaginario purista perché non erano evoluti per i nostri tempi e non si può in alcun modo nemmeno pensare di poter tornare indietro.
Oggi dati alla mano stiamo in realtà 1000 volte meglio di quei tempi, malgrado le atrocità, la fame e le guerre, che in realtà ci sono sempre state e più o meno per gli stessi motivi, anche in quei popoli.
Le vere differenze sono la consapevolezza e l'informazione subitanea di cui possiamo disporre e che sono più difficili da metabolizzare.
Oggi siamo semplicemente la somma di ciò che siamo stati e una parte di ciò che un giorno saremo.
Ah e far passare per certo che una volta l'uomo comunicava a km attraverso la telepatia non ha nessun fondamento scientifico e francamente non è credibile sul serio.
Certo l'essere umano può fare cose davvero incredibili, ma sempre e comunque spiegabili e soprattutto possibili, anche se per pochi ma da li a l resto ce ne passa.
Ciò che viviamo oggi fa parte di un processo evolutivo che non è né bene ne male, probabilmente vengono usati ambedue i concetti in un equilibrio che non siamo in grado di spiegare ma che porta dove deve.
Noi siamo singoli attori con poteri limitati di un opera molto più grande che hanno l'illusione di poter controllare quasi tutto quando in realtà non siamo in grado di controllare quasi un bel niente.
Quasi tutto ciò che facciamo è in risposta a uno stimolo o un'esigenza e non inventiamo niente, non lo abbiamo mai fatto.
Ogni tanto scopriamo qualcosa che è sempre esistita e ce ne prendiamo i meriti.
Arriverà il momento in cui faremo il nostro tempo e chi o cosa verrà dopo avrà modo di fare discussioni tipo queste su di noi che saremo diventati i maya del caso e forse ci si chiederà come fosse stato possibile wazzappare.
16-04-18, 14:12
moran
Tranne wazzappare condivido in pieno quanto hai scritto, il tuo velato cinismo...anzi il tuo forte senso pragmatico perche' sono ottimista. :biggrinthumb:
16-04-18, 17:27
agro_DELETE
Citazione:
Originariamente Scritto da mozart
Non credo nei guru diffido dei maestri in quanto uomini e di illumiliante per me c'è solo l'energia elettrica.
Si impara dagli altri così come dall'esperienza propria e così si va avanti.
Le scelte le intenzioni e gli scopi governano imperturbati inoltre c'è il bene e c'è il male anche se bisogna sempre stabilire per chi quindi non è un valore assoluto.
Indiani o popoli antichi sono pressoché spariti così come si intendono nell'immaginario purista perché non erano evoluti per i nostri tempi e non si può in alcun modo nemmeno pensare di poter tornare indietro.
Oggi dati alla mano stiamo in realtà 1000 volte meglio di quei tempi, malgrado le atrocità, la fame e le guerre, che in realtà ci sono sempre state e più o meno per gli stessi motivi, anche in quei popoli.
Le vere differenze sono la consapevolezza e l'informazione subitanea di cui possiamo disporre e che sono più difficili da metabolizzare.
Oggi siamo semplicemente la somma di ciò che siamo stati e una parte di ciò che un giorno saremo.
Ah e far passare per certo che una volta l'uomo comunicava a km attraverso la telepatia non ha nessun fondamento scientifico e francamente non è credibile sul serio.
Certo l'essere umano può fare cose davvero incredibili, ma sempre e comunque spiegabili e soprattutto possibili, anche se per pochi ma da li a l resto ce ne passa.
Ciò che viviamo oggi fa parte di un processo evolutivo che non è né bene ne male, probabilmente vengono usati ambedue i concetti in un equilibrio che non siamo in grado di spiegare ma che porta dove deve.
Noi siamo singoli attori con poteri limitati di un opera molto più grande che hanno l'illusione di poter controllare quasi tutto quando in realtà non siamo in grado di controllare quasi un bel niente.
Quasi tutto ciò che facciamo è in risposta a uno stimolo o un'esigenza e non inventato niente, non lo abbiamo mai fatto.
Ogni tanto scopriamo qualcosa che è sempre esistita e ce ne prendiamo i meriti.
Arriverà il momento in cui faremo il nostro tempo e chi o cosa verrà dopo avrà modo di fare discussioni tipo queste su di noi che saremo diventati i maya del caso e forse ci si chiederà come fosse stato possibile wazzappare.
Non sono un reazionario, ma la tua fiducia nel fatto che il tempo proceda in un modo lineare sempre dal peggio al meglio mi commuove
, penso che durante la fine dell'1800 la pensassero allo stesso modo, poi 2 guerre mondiali. E le vittime sono aumentate ad ogni conflitto mondiale, dico solo che tutto questa bella tecnologia un giorno chiedera' il conto, speriamo non sia troppo salato.
16-04-18, 17:51
moran
Se dovrà succedere allora succederà mentre se sarà evitato vorrà dire che avremo preso almeno in quell'occasione un'altra strada.
Non è una questione di conti salati, noi li vediamo così ma la natura sa essere molto più spietata ma mai senza motivo, il fine è sempre quello di preservare, sopravvivere ridurre i danni se devono esserci, al minimo e questo vale anche per l'essere umano che non è avulso dalla natura, creato o il tutto comunque lo si voglia chiamare.
È vita, semplicemente e farsi continuamente seghe mentali con strane teorie che alla fine non spiegano quasi nulla e soprattutto non risolvono nessuna delle cose di cui si ha paura, non offrono soluzioni applicabili se non continue prediche dall'alto .
Ah non fa per me, preferisco accettare il fatto di poter fare quello che riesco al meglio delle mie possibilità e gia' così non ci riesco quasi mai.
Lo avevo già scritto in un post precedente ma lo ribadisco, le guerre ci sono sempre state e per quanto possa sembrare strano e crudele il nostro sviluppo tecnologico deve molto anche a quei fatti tragici, forse meno di 50 anni di pace e dubito totale su oltre 2000 anni di storia spiegano sufficientemente di che pasta è fatto l'essere umano, la nostra inclinazione di partenza...
Un giorno certo mi auguro che tutto il male sparirà ma anche se ciò avvenisse sarebbe sempre il risultato di ciò che è stato fatto prima e della conoscenza profonda che quei fatti hanno comportato.
È fuori dubbio che l'essere umano oggi si trova più che mai come non lo è mai stato vicino a farsi del male, forse definitivamente enon sono certo che sappia gestire le conseguenze delle sue scelte assurde e per senso etico imperdonabili.
Ma forse perché possano nascere uomini migliori con vedute diverse bisogna passare anche attraverso questi momenti bui.
Quando sarà il momento succederà, altrimenti bye.
A noi non resta che fare del nostro meglio con ciò di cui siamo dotati interiormente ed esteriormente, non resta che andare avanti e questo non vuole dire assolutamente rassegnarsi, semmai il contrario.
Fortunati di poter respirare e calpestare il suolo, poter osservare il cielo è i colori, sentire i profumi e unirsi con un certo piacere tra di noi aiutare ed essere aiutati seguendo la nostra natura...è ovvio visto come vanno le cose che non è per tutti gli esseri la stessa cosa .
Quello che sostengo è che c'è una ragione anche per questo.
16-04-18, 18:52
agro_DELETE
Citazione:
Originariamente Scritto da moran
Se dovrà succedere allora succederà mentre se sarà evitato vorrà dire che avremo preso almeno in quell'occasione un'altra strada.
Non è una questione di conti salati, noi li vediamo così ma la natura sa essere molto più spietata ma mai senza motivo, il fine è sempre quello di preservare, sopravvivere ridurre i danni se devono esserci, al minimo e questo vale anche per l'essere umano che non è avulso dalla natura, creato o il tutto comunque lo si voglia chiamare.
È vita, semplicemente e farsi continuamente seghe mentali con strane teorie che alla fine non spiegano quasi nulla e soprattutto non risolvono nessuna delle cose di cui si ha paura, non offrono soluzioni applicabili se non continue prediche dall'alto .
Ah non fa per me, preferisco accettare il fatto di poter fare quello che riesco al meglio delle mie possibilità e gia' così non ci riesco quasi mai.
Lo avevo già scritto in un post precedente ma lo ribadisco, le guerre ci sono sempre state e per quanto possa sembrare strano e crudele il nostro sviluppo tecnologico deve molto anche a quei fatti tragici, forse meno di 50 anni di pace e dubito totale su oltre 2000 anni di storia spiegano sufficientemente di che pasta è fatto l'essere umano, la nostra inclinazione di partenza...
Un giorno certo mi auguro che tutto il male sparirà ma anche se ciò avvenisse sarebbe sempre il risultato di ciò che è stato fatto prima e della conoscenza profonda che quei fatti hanno comportato.
È fuori dubbio che l'essere umano oggi si trova più che mai come non lo è mai stato vicino a farsi del male, forse definitivamente enon sono certo che sappia gestire le conseguenze delle sue scelte assurde e per senso etico imperdonabili.
Ma forse perché possano nascere uomini migliori con vedute diverse bisogna passare anche attraverso questi momenti bui.
Quando sarà il momento succederà, altrimenti bye.
A noi non resta che fare del nostro meglio con ciò di cui siamo dotati interiormente ed esteriormente, non resta che andare avanti e questo non vuole dire assolutamente rassegnarsi, semmai il contrario.
Fortunati di poter respirare e calpestare il suolo, poter osservare il cielo è i colori, sentire i profumi e unirsi con un certo piacere tra di noi aiutare ed essere aiutati seguendo la nostra natura...è ovvio visto come vanno le cose che non è per tutti gli esseri la stessa cosa .
Quello che sostengo è che c'è una ragione anche per questo.
Cioe' bene e male coesistono, va bene ma generico, scendi un po' in profondita', magari con un esempio.
Comunque sei un po' cattivello, non midai riferimenti del tuo pensiero, sei cosi' cinico e materialista?
Allora faccio io degli esempi.
credi nella possibilita' dell' essere umano di poter trascendere, parlo della coscienza...ti porto un esempio.
Il film strange days, in cui si suppone di poter riversare il vissuto su dischetti in modo da poterli trasmettere, in cuffie che stimolino direttamente la corteccia celebrale, nella mente altrui. Lo credi possibile?
Secondo una visione materialista (scienze cognitive) noi stessi non esistiamo!, o perlomeno e' scettica proprio come quella di hume nei confronti della propria identita' attraverso il tempo.
Un neonato, fa' certo progressi giganteschi in tutte le sue capacita' ma i suo orizzonte riguardo al formulare giudizzi piacevoli o sgradevoli, ma anche giusto o sbagliato,non va oltre il livello fisico.
Tutto questo per dire che la maturazione, o empatia che si sviluppa con l'eta', ma puo' anche regredire paurosamente, e' cio' che ci distingue dagli animali.
16-04-18, 19:29
mozart
Rai 4 stasera : Strange days :)
16-04-18, 20:23
agro_DELETE
Citazione:
Originariamente Scritto da mozart
Rai 4 stasera : Strange days :)
Porca miseria, quando si dice una coincidenza :eek:
16-04-18, 20:41
moran
agro, insieme a pot pot siamo in questo momento i piu' fulminati del foro!
Con questo post chiudero' il mio percorso interiore e tornero' ad affrontare i problemi che mi affliggono e gia' mi basta e avanza :icon_sad:
Facciamo discorsi molto piu' grandi di noi nei quali e' possibile perdersi per chiunque anche senza essere in fattanza.
Io cerco di non usare mai termini troppo tecnici e fare esempi che in un certo modo magari anche solo metaforicamente riguardano fatti spesso vissuti in prima persona e non mi piace pur avendo letto qualcosa nella vita citare autori, correnti e relative teorie o visioni, ma uso seppure con evidenti limiti piu' farina del mio sacco possibile e magari cio' che studi o letture hanno lasciato in me piu' a livello di influenza o di ragionamento che letterario.
Posso apparire un po' piu' capra, ma mi ci ritrovo. :biggrin2:
Ognuno e' la somma delle proprie esperienze e purtroppo o per fortuna visto che non manca moltissimo alla mia imbalsamazione le mie sono numerose e molto varie, qualcuna dolce e molte altre amare.
Non penso di essere poi tanto cinico anzi...e materialista proprio no, vorrei tanto esserlo un po' di piu' non ci sarebbe niente di male in questo.
Nessuno di noi, mi riferisco a quelli intervenuti in questo cosmic topic credo lo sia.
Riferimenti sul mio pensiero credo di averne dati, forse non e' cosi facile coglierli come credevo, probabilmente piu' per mia incapacita' di esprimerli che per incomprensione dovuta a chi legge.
Su ogni esempio che hai fatto si potrebbe aprire un capitolo a parte che rimetterebbe ogni cosa in discussione anche usando la scienza.
Sui neonati e il loro sviluppo cognitivo, sull'empatia e sulle regressioni possibili e la relazione con gli animali...
per sintetizzare penso che in realta' noi non siamo cosi diversi da molti di quelli che che definisci animali e certo come specie dominante ci distinguiamo da ogni altra specie ma non solo per questo
Citazione:
Tutto questo per dire che la maturazione, o empatia che si sviluppa con l'eta', ma puo' anche regredire paurosamente, e' cio' che ci distingue dagli animali.
Sono possibilista e aperto anche ad altri pensieri diversi dai miei che non tendo a considerare sbagliati, solo diversi, con qualche limite pero' se si sconfina nell'esoterismo spinto o cose simili.
Non ho difficolta' a cambiare idea ma devo essere convinto e devo anche dire che non succede spesso.
Per ultimo io sono convinto che l'essere umano possa trascendere e che quando sara' il momento giusto lo fara'.
La vita e' un mistero al quale si possono dare un numero infinito di spiegazioni cosi come nemmeno una, questo ottenendo lo stesso risultato.
Alla fine a pensarci bene ogni essere vivente non e' nient'altro che una macchina organica che svolge precise e impeccabili funzioni in grado di evolversi e adattarsi a se stesso, agli altri e all'ambiente.
Forse siamo stati costruiti, esattamante come noi facciamo con qualsiasi macchina.
Quello che abbiamo in piu' di un semplice mezzo meccanico sofisticato e' solo la coscienza, l'anima o qualsiasi nome vogliamo darle, ma siamo sulla buona strada anche in questo senso molte I,A, sono gia' in grado di apprendere, evolvere e molto altro, inoltre mi risulta di aver letto che un I.A, abbia coscienza di se...vero o no e' solo questione di tempo prima che accada.
Forse sara' quello il tassello mancante, lo stimolo estremo perche ' sia possibile il balzo evolutivo dell'umanita'.
Alcuni di noi trovano comodo "credere" per non dover spiegare l'inspiegabile adattandosi a diverse forme di proposte alcune antiche altre meno che offrono una qualche soluzione.
Questa e' l'opzione che se abbracciata risulta la piu' appagante, funziona se nella vita non sorgono dubbi per altri tipi di influenze.
Vorrei avere questa fede, ma ad un certo punto mi sono reso conto che quel tipo di dottrina non mi rispecchia e non mi riferisco al cattolicesimo o una qualsiasi altra forma di religione ma ad avere fede senza ricevere riscontro.
Questo vale anche per i sentimenti, dove la cosa in realta' e' molto piu' semplice.
Nessuna disciplina o filosofia puo' fare deviare l'intera umanita' dal percorso che e' prefissato, non dal destino ma da se stessa, dalla somma di ciascuno e dalla propria evoluzione.
In fondo anche questi nostri diiscorsi ne sono parte cosi come le decisioni che prenderemo piu' tardi o domani.
In pratica credo che tutti influenziamo tutto ma che abbiamo poco controllo perfino nella nostra sfera e quasi nessuno sugli effetti nel macro, possiamo anche illuderci che non sia cosi ma in realta' penso che possiamo solo limitarci a subirli partecipandovi, in sostanza vivendo, ciascuno per la sua infinitesimale parte.
Non la vedo poi cosi' triste o cinica come visione, potrebbe apparire diminutiva riguardo le responsabilita' singole e sull'importanza dell'individualita' o la rilevanza delle proprie azioni ma sarebbe un errore interpretarla cosi.
Per gli stessi motivi invece bisognerebbe pensare che comunque il tutto e' qualcosa composto da tutti.
Come detto uno cento o mille non hanno che l'illusione del controllo e della determinazione ma non vuol dire che il singolo pensiero o gesto non abbiano valore.
Hanno un valore d'insieme o meglio lo compongono, e questo a mio modestissimo parere e' il solo valore che ha il potere di cambiare le cose...in bene o in peggio questo dipende.
16-04-18, 20:51
potpot23
Citazione:
Originariamente Scritto da mozart
Ah e far passare per certo che una volta l'uomo comunicava a km attraverso la telepatia non ha nessun fondamento scientifico e francamente non è credibile sul serio.
E ti sbagli, basterebbe cercare un po' qua e là per trovare riscontri su quanto dico. Ed è una cosa che riguarda tutti, certo gli aborigeni e gli sciamani sono molto meno addormentati dell'uomo occidentale.
L'aborigeno in mutande è avanti anni luce all'uomo che invece fabbrica, devasta, costruisce grattacieli fallici per stabilire il proprio primato: è un essere arcaico, per nulla evoluto.
E questo sviluppo non si è rivelato progresso. Lo chiameremo progresso quando smetteranno di esserci guerre, per esempio, o ingiustizie sociali, per esempio.
Lo sciamanesimo lo liquidiamo come "cazzatella new age" o giu di lì...roba che non si può spiegare scientificamente.
In realtà tutto ciò che accade, se accade, è possibile spiegarlo... Solo magari dovremmo prima rimuovere certe pseudo certezze del passato e guardare le cose con altri occhi.
Magari i concetti che abbiamo seguito e che ci hanno portato fino a qui non bastano.
Ma tutto ciò non rende una cosa priva di fondamento, solo non abbiamo le parole per spiegarlo, che è diverso.
Bisogna prima di tutto volerlo fare.
La ragione che abbiamo non può tutto, anzi, a ben vedere, è poca cosa rispetto all'irrazionale, al trasporto del cuore, all'istintività, all'intuizione.
Così come il visibile è solo una parte di ciò che c'è.
Ma non vuol dire che il resto non c'è solo perché non lo vediamo.
16-04-18, 20:58
potpot23
Citazione:
Originariamente Scritto da moran
Non è una questione di conti salati, noi li vediamo così ma la natura sa essere molto più spietata ma mai senza motivo
La natura non è spietata, è natura.
Siamo noi che a volte lo siamo.
La grande differenza tra l'essere umano e l'animale è che il primo ha il libero arbitrio, cioè può scegliere deliberatamente, se fare il bene o il male, l'animale no, segue l'istinto, è la sua condizione e non può fare altrimenti.
Per questo noi in quanto esseri umani abbiamo costantemente la libertà e anche la responsabilità di determinazione. La rinascita come essere umano è una fortuna incalcolabile, di cui raramente ci rendiamo conto.
16-04-18, 21:01
potpot23
Citazione:
Originariamente Scritto da agro
Porca miseria, quando si dice una coincidenza :eek:
Facciamoci due risate...
16-04-18, 21:21
moran
Pot pot la tua si chiama Fede, direi anche quasi incondizionata. :)
E non ci metto accezione negativa.
Citazione:
Ma non vuol dire che il resto non c'è solo perché non lo vediamo.
anche se non si vede qualcosa se ne puo' comunque provare l'esistenza prima con una teoria data da calcoli o da studi su determinati effetti, poi dalla ricerca che trova il modo di intrappolare, misurare, vedere o pesare quella cosa...vedi neutrini, radiazioni micro particelle ecc...ergo ahime' tutto cio ' che riguarda lo sciamanesimo pur non negandolo e' relegato a religione e/o esoterismo quando non addirittura a superstizione.
Pur non negandone la profondita' originaria...e' nato in un periodo in cui c'era lo spazio e la funzione per esistere per poi sparire quando le funzioni umane non ne hanno piu' avuto bisogno,,,in pratica ha seguito il processo naturale dell'estinzione.
Citazione:
E questo sviluppo non si è rivelato progresso. Lo chiameremo progresso quando smetteranno di esserci guerre, per esempio, o ingiustizie sociali, per esempio.
CIo' che noi chiamiamo progresso si riferisce quasi esclusivamente alla tecnologia, ed è innegabile.
Tu vorresti che il termine fosse riferito alla spiritualita', purtroppo non e' cosi ma va detto che la natura umana da sempre ha dovuto fare i conti con le guerre e le ingiustizie sociali, compreso la societa' degli aborigeni che in nome dell'onore e del rispetto ne combinavano di ogni tipo.
L'etica non e' cosa che appartiene agli istinti umani, e' una cosa acquisita progredendo, una gran cosa se fosse un principio base per le attivita' umane.
Egoismo e profitto si possono limitare ma temo non sconfiggere, non ancora almeno.
E che tu giustifichi la natura ma non gli esseri umani e' un controsenso...visto che sono parte della stessa natura.
Il libero arbitrio e' una questione religiosa e non vuol dire assolutamente niente a livello scientifico.
Ogni essere vivente decide sulla base della sua dotazione e corredo genetico.
Anche l'essere umano ha il proprio istinto, che ha imparato piu o meno a controllare con il progresso e l'evoluzione.
Se i castori avessero avuto il nostro vantaggio geologico tipo di 300000 anni forse sarebbero loro la specie dominante con il libero arbitrio da gestire.
16-04-18, 21:29
mozart
Oh ma non doveva essere l'ultimo ? :icon_lol:
Secondo me sei sull'orlo della depressione, ti capisco ma se serve c'è il telefono amico
Cazzo i castori che governano il mondo mi ha fatto ammazzare, li ho proprio visualizzati come consigliato da knorr figlio di kmerr nel suo libro delle sette sette assetate di tette :roflmao::roflmao:
17-04-18, 00:11
potpot23
Castori a parte:biggrin2: io per esempio sono uno di quelli che non crede che l'uomo si sia evoluto partendo dalla scimmia.
Né credo che le scimmie siano in realtà scimmie, sono esseri umani che stanno scontando qualcosa.
Trovo molto interessante il fatto che oggi la fisica quantistica sta incontrando le filosofie orientali e sta arrivando alle stesse conclusioni. Uno dei concetti topici per me è quello che ho già detto:
" E' l'osservatore che crea la realtà che osserva e questa dipende dal modo in cui egli sceglie di osservare"
Mica male no?
Voglio dire...se questo concetto fosse metabolizzato e fatto proprio dalle persone...Sarebbe già un bel cambio di prospettiva...
Sono convinto che prima o poi ci arriveremo.
Sono in questo trip, che ci volete fà.
Massimo rispetto per il pensiero altrui, comunque.
La mia esperienza mi ha portato a seguire questo sentiero.
Agro, potpot, e moran i piu fulminati del foro :roflmao:
18-04-18, 16:46
agro_DELETE
L'ultimo libro di ferraris il denaro e i suoi inganni.
A quanto pare si accusa il costruttivismo di essere relativista, e che gli oggetti esistono indipendentemente dal soggetto, addirittura che il denaro, le nazioni etc etc siccome sono convenzioni e' come credere negli unicorni ! Allora aboliamo tutto :greenstars:
Riporto un commento da un sito tedesco...
Idee nella testa della maggioranza
Anche se non sono d'accordo molto nell'intervista, non bisogna dimenticare che molte "realtà sociali", come le chiama John Searle, alla fine non sono altro che semplici idee.
Potresti almeno immaginare una società in cui viene pagato "pagato con trasferimento di pensieri", se la maggioranza è d'accordo. Allo stesso modo, si può immaginare una società in cui non ci sia affitto, perché la maggioranza inizia a mettere in discussione il concetto di affitto. Allo stesso modo, l'idea del denaro potrebbe scomparire durante la notte se la maggioranza non accetta più che il pezzo di carta in mano è denaro.
Quindi le "realtà sociali" non sono nemmeno scolpite nella pietra. Il denaro, la democrazia, la libertà, la Germania, il sistema parlamentare, un partito, ecc, sono alla fine solo idee socialmente accettate nella mente della maggioranza. Differiscono dall'unicorno nella testa solo perché sono indossati dalla maggioranza. Se la maggioranza concorda che qualcosa è definito come una rappresentazione di unicorni, allora anche quella è una realtà socialmente accettata.
Quindi è complicato con la verità e non così facile come molti materialisti e fisici vorrebbe farci credere.
18-04-18, 17:10
moran
Questa visione mi sembra plausibile e mi trova d'accordo anche sull'esempio volutamente fantasy dell'unicorno.
Pero' non e' tanto quello che questi brutti e cattivi materialisti vorrebbero farci credere quanto come potersi muovere per iniziare a cambiare lo stato delle cose.
E' per questo che io penso non sia ancora il momento giusto, quasi nessuno tra noi comuni mortali e' ancora pronto per acquisire questo tipo di consapevolezza.
E' stato scritto molto e sono state elaborate e diffuse teorie senza che abbiano avuto alcun riscontro oggettivo sulle nostre vite, evidentemente non interessano poi cosi tanto o non sono affatto state comprese ne condivise.
Viviamo in un mondo che viene sfruttato all'inverosimile nel falso nome di un progresso che in realta' finisce per nutrirsi di tutto e tutti al di la del bene e del male, quasi avesse una volonta' propria, anzi un istinto incontrollabile.
In pratica ci stiamo comportando come un virus rispetto all'organismo che ci ospita e che per quanto possa essere attrezzato per proteggersi grazie ai 5 miliardi di anni di evoluzione sta mostrando con una certa evidenza molti segni di cedimento e prima o poi qualcosa di non buono per nessuno succedera'.
Dobbiamo cambiare radicalmente ma non credo che cio' possa avvenire così come per magia, secondo natura umana prima ci sara' temo un conto salato da dover pagare e questa e' l'ipotesi piu' ottimistica che riesco a fare, un'altra e' che potremmo anche non riuscirci proprio finendo senza rendercene conto i nostri giorni con una bella estinzione, non è che siamo cosi belli e santificati da dover sopravvivere per diritto divino.
19-04-18, 05:00
agro_DELETE
Citazione:
Originariamente Scritto da moran
Questa visione mi sembra plausibile e mi trova d'accordo anche sull'esempio volutamente fantasy dell'unicorno.
Pero' non e' tanto quello che questi brutti e cattivi materialisti vorrebbero farci credere quanto come potersi muovere per iniziare a cambiare lo stato delle cose.
E' per questo che io penso non sia ancora il momento giusto, quasi nessuno tra noi comuni mortali e' ancora pronto per acquisire questo tipo di consapevolezza.
E' stato scritto molto e sono state elaborate e diffuse teorie senza che abbiano avuto alcun riscontro oggettivo sulle nostre vite, evidentemente non interessano poi cosi tanto o non sono affatto state comprese ne condivise.
Viviamo in un mondo che viene sfruttato all'inverosimile nel falso nome di un progresso che in realta' finisce per nutrirsi di tutto e tutti al di la del bene e del male, quasi avesse una volonta' propria, anzi un istinto incontrollabile.
In pratica ci stiamo comportando come un virus rispetto all'organismo che ci ospita e che per quanto possa essere attrezzato per proteggersi grazie ai 5 miliardi di anni di evoluzione sta mostrando con una certa evidenza molti segni di cedimento e prima o poi qualcosa di non buono per nessuno succedera'.
Dobbiamo cambiare radicalmente ma non credo che cio' possa avvenire così come per magia, secondo natura umana prima ci sara' temo un conto salato da dover pagare e questa e' l'ipotesi piu' ottimistica che riesco a fare, un'altra e' che potremmo anche non riuscirci proprio finendo senza rendercene conto i nostri giorni con una bella estinzione, non è che siamo cosi belli e santificati da dover sopravvivere per diritto divino.
Il tuo discorso mi porta a farti una domada, cosa pensi delle vittime dell'olocausto ?, primo levi con una bella farse ammoni' :
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
19-04-18, 06:37
moran
Citazione:
Originariamente Scritto da agro
Il tuo discorso mi porta a farti una domada, cosa pensi delle vittime dell'olocausto ?, primo levi con una bella farse ammoni' :
Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.
le vittime dell'olocausto sono per me come le vittime di qualsiasi guerra.
Sono come le vittime di qualsiasi altro atto scellerato commesso dall'essere umano.
L'olocausto non e' certo il solo atto nefasto commesso da una parte dell'umanita', da sempre piu' o meno sono perpetrati atti simili.
Penso che una vittima e' per definizione un'individuo inconsapevole che quindi senza nessuna colpa reale subisce una punizione o un'ingiustizia, fatto per me gia' sufficientemente grave quando riguarda una singola persona, se riguarda un popolo diventa raccapricciante.
Sta di fatto che pur ricordando molto bene il passato l'essere umano non e' sempre riuscito ad evitare che questo tipo di condotte si ripetessero, addirittura superandosi, quindi considero l'ammonizione di Primo Levi semplicemente un aforismo e con tutto il rispetto non mi sembra nemmeno cosi adatta o veritiera, qualsiasi sia l'argomento di riferimento.
Il tutti iniziale e la sentenza di condanna finale non appartengono proprio al mio modo di pensare o di esprimermi, quindi quella frase non la condivido proprio nello spirito con cui e' stata pensata e scritta, ma ne comprendo bene i motivi, posso arrivare a giustificarli ampiamente comunque non a condividerli.
19-04-18, 14:50
agro_DELETE
Va beh, lasciamo stare moran forse non avrei dovuto proprio chiedeterlo, nel senso che argomenti del genere sono cosi' delicati che non vanno trattati su un forum. Ma te l'avevo chiesto perche' da liberale quale mi considero, anche se accetto molte delle critiche che vegono mosse al liberismo, vedo che il colore rosso dell'estrema sinistra maschera quello nero, in realta'. Comunque dai, io chiudo il discorso. :icon_smoke:
19-04-18, 15:51
moran
ok ...anche se non ho capito che tipo di risposta potessi aspettarti su un argomento simile.
comunque a me non piace ne il rosso ne il nero se intesi come estremi opposti.
Non penso mai qualcosa in generale, non seguo correnti ma il libero pensiero e soprattutto cerco di non giudicare mai e in genere sono avverso a chi emette giudizi o sentenze, non significa liberismo? :biggrin2: