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Discussione: Spaccio e prostituzione entrano nel calcolo del Pil. Ma non erano illegali?

  1. #1
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    Il prossimo 22 settembre il governo italiano procederà ad aggiornare gli indicatori grazie ai quali si calcola il prodotto interno lordo (Pil) del paese. E – come in tutti i paesi europei – entreranno nel listino spaccio di droga, prostituzione e contrabbando. Sembrerebbe una barzelletta, ma colui che sta curando[Continua...]

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  2. #2
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    Mi spiace perchè Legni è normalmente un giornalista corretto ma in questo caso ha preso un abbaglio grosso come una casa. E voglio pensare che di abbaglio si tratti perchè non ce lo vedo proprio come facente parte di quel tipo di stampa faziosa e disinformante.
    La realtà è ben diversa da quella che l'articolo dipinge.
    Il ricalcolo del PIL riguarderà tutto l'arco temporale dal '95 ad oggi e visto che riferito a tutte le serie storiche e non solo all'ultimo anno non avrà un impatto rilevante sulle previsioni di crescita. Il dato è normalmente calcolato come variazione sull'anno precedente.
    Quello che di sicuro aumenterà è il dato del Pil come varole assoluto (non relativo) ma questo vale per tutta l'unione europea, non solo per l'Italia.
    Poi capisco che si vada a calcare la mano sull'introduzione nel calcolo delle attività illegali perchè questo fa notizia ma bisogna tenere conto che si tratta soltanto di una voce nel più complesso cambiamento introdotto dal Sec2010. Molto di più nel ricalcolo incideranno la capitalizzazione delle spese in ricerca e sviluppo, la riclassificazione da consumi intermedi a investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle amministrazioni pubbliche; una nuova metodologia di stima degli scambi con l'estero di merci da sottoporre a lavorazione, per i quali si registra il valore del solo servizio di trasformazione e non più quello dei beni scambiati; la verifica del perimetro delle amministrazioni pubbliche sulla base degli aggiustamenti metodologici introdotti dal Sec2010.

  3. #3
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    Mi spiace perchè Legni è normalmente un giornalista corretto ma in questo caso ha preso un abbaglio grosso come una casa. E voglio pensare che di abbaglio si tratti perchè non ce lo vedo proprio come facente parte di quel tipo di stampa faziosa e disinformante.
    La realtà è ben diversa da quella che l'articolo dipinge.
    Il ricalcolo del PIL riguarderà tutto l'arco temporale dal '95 ad oggi e visto che riferito a tutte le serie storiche e non solo all'ultimo anno non avrà un impatto rilevante sulle previsioni di crescita. Il dato è normalmente calcolato come variazione sull'anno precedente.
    Quello che di sicuro aumenterà è il dato del Pil come varole assoluto (non relativo) ma questo vale per tutta l'unione europea, non solo per l'Italia.
    Poi capisco che si vada a calcare la mano sull'introduzione nel calcolo delle attività illegali perchè questo fa notizia ma bisogna tenere conto che si tratta soltanto di una voce nel più complesso cambiamento introdotto dal Sec2010. Molto di più nel ricalcolo incideranno la capitalizzazione delle spese in ricerca e sviluppo, la riclassificazione da consumi intermedi a investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle amministrazioni pubbliche; una nuova metodologia di stima degli scambi con l'estero di merci da sottoporre a lavorazione, per i quali si registra il valore del solo servizio di trasformazione e non più quello dei beni scambiati; la verifica del perimetro delle amministrazioni pubbliche sulla base degli aggiustamenti metodologici introdotti dal Sec2010.
    Grazie Smilzo, direi di richiamare @Dolce Vita magazine allora, se possibile anche il giornalista, per chiarire.

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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  4. #4
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    Lo faremo. Grazie per la segnalazione.
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  5. #5
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    Ciao a tutti, sono Andrea Legni e grazie a Smilzo per la segnalazione. Cerco di dare una risposta per quanto possibile agli appunti che mi hai fatto, premettendo che non ho mai studiato seriamente economia percui gli abbagli è possibilissimo che li prenda (però non prendo soldi oscuri da nessuna lobby per disinformare....tranquilli ;))

    Premettendo che quello che ho scritto non era un saggio sulla modifica degli indicatori del Pil ma una serie di considerazioni appunto sulla decisione di conteggiare le attività illegali, decisione che mi pare assurda, tanto piu perché si valuta sul conteggiare a livello europeo attivitità che non sono accomunabili (per es. un discorso è conteggiare la prostituzione in Olanda dove è legale e tassata, un altro è in Italia dove verrà conteggiata allo stesso modo ma non si sa con quali criteri verrà misurato il suo giro d'affari - di fatto incalcolabile - e continua a sfuggirmi il senso di inserire nel Pil attività che non generano nessuna entrata per lo stato...ma forse su questo puoi aiutarmi).

    Venendo ai tuoi appunti, provo a rispondere a tuttti quanti:

    1) il cambio dei parametri per la misurazione del pil vale in tutta Europa e non solo in Italia: verissimo, infatti nell'articolo l'ho scritto piu volte.

    2) Il ricalcolo del pil varrà dal '95 ad oggi e non avrà un impatto rilevante: su questo punto premetto che posso benissimo prendere abbagli non avendo grandi basi economiche, mi sono limitato in linea di massima a prendere per buona la stima fornita da tutti i giornali che parla appunto di una crescita tra 1 e 2 % del pil (vedi ad esempio i siti di Corriere della Sera, Il Fatto, Ansa, Wired). Se non ho capito male quello che tu intendi è che l'aumento del pil sarebbe in termini assoluti e non nella variazione rispetto all'anno precedente: su questo probabilissimo che ho preso un abbaglio, favorito dal fatto che tutti i giornali letti sull'argomento spiagavano la questione come ho scritto. Tuttavia anche se calcolato in termini assoluti credo abbia un impatto molto importante se è vero che il governo Renzi ha rimandato ad ottobre la scadenza del Def per poter contabilizzare il nuovo pil ed utilizzarne il "tesoretto", e secondo tutti i media la ridefinizione del pil sarà fondamentale per stare "Un po' piu sereni" dentro i parametri europei, specie quello deficit/pil.

    3) Per quanto riguarda invece l'appunto sul fatto che la modifica degli indicatori coinvolge molti altri campi (spese militari, ricerca etc) hai ragione, semplicemente non potendo parlare di tutto mi sono soffermato sulla questione delle attività ilegali la quale mi sembrava la piu assurda (anche se pure sul contabilizzare spese militari e ricerca ci sarebbe da discutere, visto che mi sfugge in modo attendibile come possa essere preventivato il ritorno economico di questi investimenti).

    Comunque in definitiva ciò che mi interessava sottolineare nell'articolo erano sostanzialmente due cose: 1) l'assurdità di contabilizzare attività illegali che non generano in realtà alcuna ricchezza reale fino a quando rimangono tali. 2) Sottolineare come la modifica degli indicatori del pil, presentata come un banale accorgimento tecnico per adeguare gli indicatori ai cambiamenti dell'economia sia in realtà una misura presa per migliorare i dati sui conti, rasserenare i mercati e dare un po' di respiro alle nazioni UE ormai strozzate dai parametri europer (Italia in primis) in modo fasullo (nel senso di non ancorato a nessun miglioramento reale del quadro).

    Spero di aver chiarito meglio le ragioni dell'articolo che ho scritto, ma se non ti convince la mia lettura generale della questione spiegami pure il perché, mi fa piacere capirne di più e confrontarmi.

    Saluti, Andrea
    Ultima modifica di Strummerista; 26-08-14 alle 11:38

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Strummerista Visualizza Messaggio
    Ciao a tutti, sono Andrea Legni e grazie a Smilzo per la segnalazione.
    Ciao Andrea, è un piacere

    Cerco di dare una risposta per quanto possibile agli appunti che mi hai fatto, premettendo che non ho mai studiato seriamente economia percui gli abbagli è possibilissimo che li prenda (però non prendo soldi oscuri da nessuna lobby per disinformare....tranquilli ;))
    Non ho dubbi sulla tua correttezza in questo senso

    Premettendo che quello che ho scritto non era un saggio sulla modifica degli indicatori del Pil ma una serie di considerazioni appunto sulla decisione di conteggiare le attività illegali, decisione che mi pare assurda, tanto piu perché si valuta sul conteggiare a livello europeo attivitità che non sono accomunabili (per es. un discorso è conteggiare la prostituzione in Olanda dove è legale e tassata, un altro è in Italia dove verrà conteggiata allo stesso modo ma non si sa con quali criteri verrà misurato il suo giro d'affari - di fatto incalcolabile - e continua a sfuggirmi il senso di inserire nel Pil attività che non generano nessuna entrata per lo stato...ma forse su questo puoi aiutarmi).
    In parole povere si tratta semplicemente di adeguarsi all'europa anche attraverso questi parametri. Se in Olanda sono più avanti di noi e tassano la prostituzione per rendere il conteggio più veritiero basterebbe adeguarsi anche in questo senso, se mi passi l'ironia.
    Seriamente, il senso nell'inserire le attività illegali nel Pil è quello di rendere questo indicatore più aderente al circuito dell'economia. Come ben saprai il sommerso, inteso come evasione fiscale, lavoro nero etc. è già da anni inserito nel Pil. Anche in questo caso i criteri di misurazione sono difficili da comprendere per noi comuni mortali ma il lavoro degli statistici dell'Istat e dell'Euorostat è scientificamente molto complesso, difficilmente riassumibile in un articolo giornalistico.

    1) il cambio dei parametri per la misurazione del pil vale in tutta Europa e non solo in Italia: verissimo, infatti nell'articolo l'ho scritto piu volte
    E su questo siamo d'accordo ;)

    2) Il ricalcolo del pil varrà dal '95 ad oggi e non avrà un impatto rilevante: su questo punto premetto che posso benissimo prendere abbagli non avendo grandi basi economiche, mi sono limitato in linea di massima a prendere per buona la stima fornita da tutti i giornali che parla appunto di una crescita tra 1 e 2 % del pil (vedi ad esempio i siti di Corriere della Sera, Il Fatto, Ansa, Wired).
    Se non ho capito male quello che tu intendi è che l'aumento del pil sarebbe in termini assoluti e non nella variazione rispetto all'anno precedente: su questo probabilissimo che ho preso un abbaglio
    Il fatto è proprio questo: non bisogna cadere in errore fuorviati da semplificazioni giornalistiche più o meno attendibili e più o meno faziose ma capire la sostanziale differenza tra valore assoluto e valore relativo. Non lo dico io ma lo dice il Sec2010. L'aumento del Pil è (non sarebbe) in termini assoluti. La variazione che normalmente si calcola in percentuale rispetto all'anno precedente non sarà molto rilevante perchè anche il dato del valore assoluto del Pil degli anni precedenti fino al '95 subirà una variazione (al rialzo).

    favorito dal fatto che tutti i giornali letti sull'argomento spiagavano la questione come ho scritto.
    Mi permetto un consiglio spassionato: se voglio informarmi sul gossip leggo Chi, se voglio approfondire la materia marijuana leggo Dolcevita, se voglio informarmi su materie economiche leggo Il sole 24 ore

    Tuttavia anche se calcolato in termini assoluti credo abbia un impatto molto importante se è vero che il governo Renzi ha rimandato ad ottobre la scadenza del Def per poter contabilizzare il nuovo pil ed utilizzarne il "tesoretto", e secondo tutti i media la ridefinizione del pil sarà fondamentale per stare "Un po' piu sereni" dentro i parametri europei, specie quello deficit/pil.
    Allora vedi che cadiamo in mera politica? Si, è così. In punti percentuali l'Italia (non il governo) dopo il ricalcolo vedrà lievitare il Pil (in termini assoluti) dell'1-2% e di ciò ne beneficeremo tutti per via dell'abbassamento del rapporto debito/pil e del deficit che potrebbe attestarsi sotto al 3%, dato molto utile per rientrare nei parametri di Maastricht mantenendo un minimo margine di manovra che si spera vada nella direzione dell'abbassamento delle tasse (auspicio).
    Come vedi non si tratta di una oscura mossa di palazzo o di una manovra fatta dai fantomatici poteri forti ma di un ricalcolo che avrà un impatto positivo sul paese.

    3) Per quanto riguarda invece l'appunto sul fatto che la modifica degli indicatori coinvolge molti altri campi (spese militari, ricerca etc) hai ragione, semplicemente non potendo parlare di tutto mi sono soffermato sulla questione delle attività ilegali la quale mi sembrava la piu assurda
    Perchè dici assurda? Io al contrario la trovo di buon senso. Se ci pensi la vera assurdità è che attività come droga e prostituzione siano illegali.

    Comunque in definitiva ciò che mi interessava sottolineare nell'articolo erano sostanzialmente due cose: 1) l'assurdità di contabilizzare attività illegali che non generano in realtà alcuna ricchezza reale fino a quando rimangono tali.
    Ma scherzi? E tutti questi soldi secondo te dove vanno a finire? All'estero? In minima parte forse ma per lo più rientrano perfettamente nel circuito economico del paese.

    2) Sottolineare come la modifica degli indicatori del pil, presentata come un banale accorgimento tecnico per adeguare gli indicatori ai cambiamenti dell'economia sia in realtà una misura presa per migliorare i dati sui conti, rasserenare i mercati e dare un po' di respiro alle nazioni UE ormai strozzate dai parametri europer (Italia in primis) in modo fasullo (nel senso di non ancorato a nessun miglioramento reale del quadro).
    Questo è ciò che la stampa disinformante (come la definivo sopra) prova a vendere all'opinione pubblica.
    Come ho cercato di spiegare sopra è esattamente l'opposto: i dati sui conti erano falsati fin'ora che queste attività (insieme alle altre previste nel ricalcolo) erano escluse dal conteggio.

    Saluti, Andrea
    Ti torna?
    Ultima modifica di smilzo; 27-08-14 alle 10:51

  7. #7
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    http://www.linkiesta.it/droga-prosti...alutazione-pil

    Giusto stamattina se ne esce Linkiesta spiegando in maniera ben più esaustiva della mia ciò che spiegavo sopra.

  8. #8
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    Una parte mi torna (e ti ringrazio per avermela fatta notare spingedomi ad approfondire) altre no...

    In parole povere si tratta semplicemente di adeguarsi all'europa anche attraverso questi parametri. Se in Olanda sono più avanti di noi e tassano la prostituzione per rendere il conteggio più veritiero basterebbe adeguarsi anche in questo senso, se mi passi l'ironia.
    Seriamente, il senso nell'inserire le attività illegali nel Pil è quello di rendere questo indicatore più aderente al circuito dell'economia. Come ben saprai il sommerso, inteso come evasione fiscale, lavoro nero etc. è già da anni inserito nel Pil. Anche in questo caso i criteri di misurazione sono difficili da comprendere per noi comuni mortali ma il lavoro degli statistici dell'Istat e dell'Euorostat è scientificamente molto complesso, difficilmente riassumibile in un articolo giornalistico.
    Sulla battuta sull'adeguarsi all'Olanda siamo ovviamente in accordo...sul resto più o meno. Il Pil, passami il termine, è un indicatore tutto sommato "ad minchiam", e se vogliamo fare un discorso serio questa è una introduzione necessaria: non solo nel senso che come è ovvio altri dovrebbero essere gli indicatori sul benessere di una nazione, ma proprio sotto il punto di vista tecnico, per esempio: se io sono elettricista e faccio l'impianto elettrico ad un amico, e lui mi paga regalandomi delle torte nel pil va zero. Se invece mi paga 100 euro e io gli compro 100 euro, a prescindere dalle tasse, ci va 200. Questi due banali esempi per dire che è uno strumento statistico e non contabile, certamente come dici difficile da riassumere in un articolo....ma molto meno raffinato e puramente tecnico di quel che sostieni.

    Il fatto è proprio questo: non bisogna cadere in errore fuorviati da semplificazioni giornalistiche più o meno attendibili e più o meno faziose ma capire la sostanziale differenza tra valore assoluto e valore relativo. Non lo dico io ma lo dice il Sec2010. L'aumento del Pil è (non sarebbe) in termini assoluti. La variazione che normalmente si calcola in percentuale rispetto all'anno precedente non sarà molto rilevante perchè anche il dato del valore assoluto del Pil degli anni precedenti fino al '95 subirà una variazione (al rialzo).
    Su questo hai perfettamente ragione e ho preso una cantonata, mi dispiace e me ne scuso.

    Allora vedi che cadiamo in mera politica? Si, è così. In punti percentuali l'Italia (non il governo) dopo il ricalcolo vedrà lievitare il Pil (in termini assoluti) dell'1-2% e di ciò ne beneficeremo tutti per via dell'abbassamento del rapporto debito/pil e del deficit che potrebbe attestarsi sotto al 3%, dato molto utile per rientrare nei parametri di Maastricht mantenendo un minimo margine di manovra che si spera vada nella direzione dell'abbassamento delle tasse (auspicio).
    Come vedi non si tratta di una oscura mossa di palazzo o di una manovra fatta dai fantomatici poteri forti ma di un ricalcolo che avrà un impatto positivo sul paese.
    Qui secondo me sbagli. Premettendo che parlare di "oscure mosse" o "fantomatici poteri forti" non è nelle mie corde perché sono definizioni che valgono per complottisti da pochi spiccioli...il discorso per me è il seguente: cado in mera politica, perchè la ridefinizione del Pil è EVIDENTEMENTE un processo politico. L'idea che hai di tecnici statistici che in laboratorio decidono ciò che sia scientificamente giusto senza influenze è utopistica. Vado un po' lungo ma è un punto fondamentale:
    La ridefinizione del pil andrà a ridefinire soprattutto (modificandolo un poco in meglio) il rapporto deficit/pil degli stati, cioè il rapporto fondamentale in base al quale i mercati stabiliscono quanto considerare sicuro il ripagamento dei debiti da parte di un paese e quindi la fiducia da conferirgli.
    Come saprai lo sbarramento del 3% è da anni sotto accusa da parte di tutti gli stati in difficoltà e difeso dalla Germania.
    Se il deficit è 3 e il pil 100, se cresce il pil il deficit/pil da 3% diventa poniamo 2,9%, quindi è anche un modo per alleggerire un pelo l'austerity senza farlo in modo eclatante. Poi per carità, sono opinioni, e secondo te han deciso gli statistici e secondo me no. Magari la verità sta in mezzo, ma pensare che sia una decisione esclusivamente tecnica è sbagliato.
    Secondo me è una misura di accordo per allentare un minimo l'austerity e dare respiro e una piccola possibilità di vanto ai governi dei paesi in crisi: visto che allentare il rapporto del 3% non è negoziabile secondo i falchi dell'austerity, allora vi diamo un aiutino col Pil: "la politica di austerity rimane la stessa e l'ideologia dei tagli e contro lo statalismo pure, ma con questa misura vi diamo un po' di mesi di respiro per le "riforme" che vogliamo che facciate". Te la metto giù brutalmente...ma questo è il gioco politico e non tenerne conto lo trovo limitante per comprendere il sistema.


    Ma scherzi? E tutti questi soldi secondo te dove vanno a finire? All'estero? In minima parte forse ma per lo più rientrano perfettamente nel circuito economico del paese.
    Faccio un esempio: ponendo che su 100 euro di denaro mosso nel circuito illegale 80 vengono poi immessi in quello legale con il riciclaggio e 20 finiscono tipo in fondi esteri. Quegli 80 da quanto ne so (correggimi se sbaglio) entravano già ora nel pil nel momento in cui veniveno riciclati no? Ora conteremo anche i 20 che vanno all'estero, e ti ripeto, dal punto di vista contabile non ne vedo il senso.

    In conclusione la mia visione della cosa, in poverissime parole è la seguente: il Pil è indicatore che ha a che fare molto con la politica e molto poco con la contabilità, e questa modifica è un contentino...un accordo politico volto a migliorare di un poco i conti e dare respiro ai paesi in difficoltà senza però mettere in discussione le reali ragioni strutturali della "crisi"...Poi ovviamente sono opinioni...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Strummerista Visualizza Messaggio
    Il Pil, passami il termine, è un indicatore tutto sommato "ad minchiam", e se vogliamo fare un discorso serio questa è una introduzione necessaria: non solo nel senso che come è ovvio altri dovrebbero essere gli indicatori sul benessere di una nazione, ma proprio sotto il punto di vista tecnico, per esempio: se io sono elettricista e faccio l'impianto elettrico ad un amico, e lui mi paga regalandomi delle torte nel pil va zero. Se invece mi paga 100 euro e io gli compro 100 euro, a prescindere dalle tasse, ci va 200. Questi due banali esempi per dire che è uno strumento statistico e non contabile, certamente come dici difficile da riassumere in un articolo....ma molto meno raffinato e puramente tecnico di quel che sostieni.
    Guarda che non la pensiamo diversamente su quanto sia attendibile il Pil come indicatore della ricchezza del paese. Anche io la penso allo stesso modo ma concorderai con me quando ti faccio notare che nell'articolo non critichi il Pil in se stesso ma il suo ricalcolo. Io invece sostengo che il ricalcolo è semplicemente un aggiustamento in una direzione migliorativa in termini di attendibilità rispetto a quanto lo era prima. E' chiaro che potrebbero e dovrebbero esserci indicatori migliori riguardo alla ricchezza di un paese ma come sai il Pil è un parametro standard a livello mondiale. Ciò che conta a livello economico sono le variazioni relative ad un parametro sottostante se vuoi falsato ma standardizzato in modo da ottenere raffronti compatibili tra i vari paesi e nel singolo paese in una linea temporale.
    Il ricalcolo del Pil non lo rende certo un indicatore fedele al 100% ma lo rende un po' meno falsato.
    Sulle torte direi che sei di nuovo fuori strada: dimentichi che il tuo amico per ripagarti con le torte ha comunque sostenuto un costo, sia che le uova usate provengano dalle sue galline, sia che la farina sia stata fatta con il grano coltivato da lui e sia che il burro sia stato ottenuto con il latte delle bestie che lui ha nella stalla.

    Premettendo che parlare di "oscure mosse" o "fantomatici poteri forti" non è nelle mie corde perché sono definizioni che valgono per complottisti da pochi spiccioli...
    Credimi non mi riferivo direttamente a te (che tra l'altro ho avuto modo di leggerti apprezzando i contenuti e lo stile) ma più che altro alle tante altre fonti che tra l'altro hai citato che in maniera molto superficiale e molto scorretta hanno trattato questo tema disinformando, molto spesso di proposito, il lettore.

    il discorso per me è il seguente: cado in mera politica, perchè la ridefinizione del Pil è EVIDENTEMENTE un processo politico. L'idea che hai di tecnici statistici che in laboratorio decidono ciò che sia scientificamente giusto senza influenze è utopistica. Vado un po' lungo ma è un punto fondamentale:
    La ridefinizione del pil andrà a ridefinire soprattutto (modificandolo un poco in meglio) il rapporto deficit/pil degli stati, cioè il rapporto fondamentale in base al quale i mercati stabiliscono quanto considerare sicuro il ripagamento dei debiti da parte di un paese e quindi la fiducia da conferirgli.
    Come saprai lo sbarramento del 3% è da anni sotto accusa da parte di tutti gli stati in difficoltà e difeso dalla Germania.
    Se il deficit è 3 e il pil 100, se cresce il pil il deficit/pil da 3% diventa poniamo 2,9%, quindi è anche un modo per alleggerire un pelo l'austerity senza farlo in modo eclatante. Poi per carità, sono opinioni, e secondo te han deciso gli statistici e secondo me no. Magari la verità sta in mezzo, ma pensare che sia una decisione esclusivamente tecnica è sbagliato.
    Guarda che qui siamo completamente in linea. Non ho mai affermato che hanno deciso gli statistici, figuriamoci. E' palese oltrechè ovvio che si tratta di decisioni politiche e sullo scopo di esse concordo pienamente con la tua analisi. Sono solo i meccanismi con i quali avviene questo ricalcolo ad essere in mano ad Istat ed Eurostat ma se non altro la tempistica ci deve condurre a pensare ad una manovra ben studiata politicamente a livello europeo.

    Secondo me è una misura di accordo per allentare un minimo l'austerity e dare respiro e una piccola possibilità di vanto ai governi dei paesi in crisi: visto che allentare il rapporto del 3% non è negoziabile secondo i falchi dell'austerity, allora vi diamo un aiutino col Pil: "la politica di austerity rimane la stessa e l'ideologia dei tagli e contro lo statalismo pure, ma con questa misura vi diamo un po' di mesi di respiro per le "riforme" che vogliamo che facciate". Te la metto giù brutalmente...ma questo è il gioco politico e non tenerne conto lo trovo limitante per comprendere il sistema.
    Andrea non fa una piega.

    Faccio un esempio: ponendo che su 100 euro di denaro mosso nel circuito illegale 80 vengono poi immessi in quello legale con il riciclaggio e 20 finiscono tipo in fondi esteri. Quegli 80 da quanto ne so (correggimi se sbaglio) entravano già ora nel pil nel momento in cui veniveno riciclati no? Ora conteremo anche i 20 che vanno all'estero, e ti ripeto, dal punto di vista contabile non ne vedo il senso.
    Non è proprio così. Intanto bisogna distinguere bene la differenza tra prima e dopo: prima del ricalcolo non è che non venivano contabilizzate statisticamente le attività illegali in genere; il sommerso come ti ho spiegato è già presente nel Pil mi pare dall'87 ed in questo mare magnum sono presenti una miriade di attività illegali, con tutti i limiti della statistica ovviamente. La differenza è che ora, dopo il ricalcolo, entrano anche le voci droghe e prostituzione(e non dimentichiamoci del contrabbando) e se anche fanno una parte molto cospiqua in termini di capitali che prima sfuggivano all'agglomerato dell'indicatore rappresenteranno solo una porzione. In Italia illegalità ce n'è parecchia.
    Se parliamo esclusivamente del post-ricalcolo non c'è un 80 o un 20%, non verranno contabilizzate le quote di droga e prostituzione che vanno all'estero ma tutta la quota, anche e soprattutto quella che rimane in Italia e che prima non rientrava statisticamente a far parte del Pil. E'chiaro che de facto sono capitali da sempre presenti nell'economia dei paesi ma la novità è che ora faranno parte integrante dell'indicatore. Io la trovo una cosa positiva anche se si sarebbe dovuto attuarla prima.

    In conclusione la mia visione della cosa, in poverissime parole è la seguente: il Pil è indicatore che ha a che fare molto con la politica e molto poco con la contabilità
    Non sono d'accordo. Il Pil è un indicatore criticabile e migliorabile quanto vuoi ma è intrinsecamente collegato non tanto ai conti pubblici quanto alle economie spicciole del comune cittadino.

    e questa modifica è un contentino...un accordo politico volto a migliorare di un poco i conti e dare respiro ai paesi in difficoltà senza però mettere in discussione le reali ragioni strutturali della "crisi"...Poi ovviamente sono opinioni...
    Si può e si deve fare di più ma non trovo giusto quando si critica a prescindere perchè si rischia di diventare demagogici superficiali. Quando i politici sbagliano è doveroso da parte dei giornalisti e dell'opinione pubblica essere li pronti e tempestivi nel criticare possibilmente in maniera costruttiva l'operato ma quelle rare volte (ed a mio parere è una di queste) che fanno qualcosa di giusto bisogna essere obbiettivi nel riconoscerlo.
    Se ce ne fosse bisogno vorrei precisare che non mi stò riferendo al governo attuale, che tra l'altro vedo come il fumo negli occhi, anche perchè si tratta di decisioni prese in ambito comunitario.

    Su questo hai perfettamente ragione e ho preso una cantonata, mi dispiace e me ne scuso.
    Caro Andrea, non è proprio il caso di scusarti di nulla. Io da sempre riguardo al giornalismo ammiro il sistema americano dove si può certo scrivere tutto ed il contrario di tutto ma c'è comunque un sistema di verifica e di fact checking molto selettivo ed a volte spietato.
    Solamente il fatto che tu sia qui a rispondere di ciò che scrivi ti eleva di molto rispetto ad esempio alle grandi firme che fanno parte delle rinomate testate da te citate alle quale hai fatto riferimento anche per redigere il tuo articolo. Loro non rispondono mai.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da smilzo Visualizza Messaggio
    Non è proprio così. Intanto bisogna distinguere bene la differenza tra prima e dopo: prima del ricalcolo non è che non venivano contabilizzate statisticamente le attività illegali in genere; il sommerso come ti ho spiegato è già presente nel Pil mi pare dall'87 ed in questo mare magnum sono presenti una miriade di attività illegali, con tutti i limiti della statistica ovviamente. La differenza è che ora, dopo il ricalcolo, entrano anche le voci droghe e prostituzione(e non dimentichiamoci del contrabbando) e se anche fanno una parte molto cospiqua in termini di capitali che prima sfuggivano all'agglomerato dell'indicatore rappresenteranno solo una porzione. In Italia illegalità ce n'è parecchia.
    Se parliamo esclusivamente del post-ricalcolo non c'è un 80 o un 20%, non verranno contabilizzate le quote di droga e prostituzione che vanno all'estero ma tutta la quota, anche e soprattutto quella che rimane in Italia e che prima non rientrava statisticamente a far parte del Pil. E'chiaro che de facto sono capitali da sempre presenti nell'economia dei paesi ma la novità è che ora faranno parte integrante dell'indicatore. Io la trovo una cosa positiva anche se si sarebbe dovuto attuarla prima.
    E come verranno calcolate queste quote senza dati ufficiali ed affidabili ??

    Secondo la mia umile opinione, mettere le attività illegali nel pil è solo una mossa politica per raddrizzare qualche conto deficitario che abbiamo nei confronti della UE. Visto che in Italia di traffici illeciti c'è ne sono a bizzeffe (anche avere 3-4 piantine in casa) è una cosa che fa comodo al governo fannullone nostro. Invece di adoperarsi e migliorare i parametri con riforme, con leggi, con che vogliono loro; usano sto stratagemma per migliorare un pò i dati. Non me ne intendo proprio di economia, ma da quanto ho capito, basta anche una variazione di 1-2% e cambia un pò tutto il discorso nel nostro posto della eurozona. Io penso che invece di fare questa enorme strunzata (per favore passatemi sta parola, ma non riesco a descrivere diversamente questo scempio), il governo avrebbe dovuto fare leggi, riforme, cambiamenti che avrebbero permesso ai cittadini di vivere meglio e di spendere soldi. Allora si che ci sarebbe stato un VERO aumento del pil.

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