Le novità inserite nel decreto
ROMA - La corsa contro il tempo di Paola Severino si è conclusa ieri sera, quando il premier Mario Monti è salito al Quirinale per illustrare la prima parte di riforme immediatamente operative del suo Governo. Era stato lo stesso presidente Napolitano, in un recente passato, a sottolineare come il sistema carcerario appaia «troppo spesso distante dal dettato costituzionale sulla funzione rieducativa della pena e sul rispetto dei diritti e della dignità delle persone». E già stamane il Consiglio dei ministri licenzierà un primo pacchetto di norme per affrontare le emergenze più gravi del disastrato pianeta giustizia. Il Guardasigilli lo aveva promesso all’indomani del suo insediamento: «Cercherò di intervenire entro l’anno sulle carceri e sul processo civile». Ed ecco le linee guida del piano, che vedrà la luce in parte nella forma del decreto legge e in parte con disegno di legge.
Le porte girevoli. È il paradosso del portone del penitenziario, che si chiude e si riapre nel giro di trentasei ore per almeno ventimila detenuti all’anno. Molti di loro non sono mai stati arrestati, se è vero che ben 32 mila delle persone che ogni anno entrano in una cella, sono alla prima esperienza. Eppure questo entra ed esci scombussola gli uffici matricola, moltiplica inutilmente i costi, provoca traumi psicologici in persone che provengono da ambienti lontanissimi da quelli carcerari. Il progetto è quello di definire con un decreto legge questa limitazione temporanea della libertà personale solo per alcuni tipi di reato.
Fine pena ai domiciliari. Lo avevano chiamato «svuotacarceri», e prevedeva che i detenuti per reati non particolarmente gravi potessero trascorrere ai domiciliari gli ultimi dodici mesi di pena. Nello stesso decreto legge sulle cosiddette «porte girevoli», il Guardasigilli intende inserire un prolungamento a diciotto mesi del periodo di «fine pena» da scontare ai domiciliari. In questo modo, hanno calcolato i tecnici di via Arenula, le casse dell’amministrazione penitenziarie potrebbero risparmiare fino a 380mila euro al giorno, grazie all’uscita graduale di circa 3.300 detenuti già prossimi alla liberazione.
Depenalizzazione. Non significa rendere legittimi alcuni comportamenti che prima erano considerati un reato: piuttosto, quelle stesse condotte saranno sanzionate in maniera severa con provvedimenti amministrativi, ad esempio con multe salatissime, e alleggeriranno i ruoli dei tribunali penali e - in molti casi - le carceri. La lista dei reati che potrebbe essere depenalizzata è già stata individuata durante i lavori (mai conclusi) delle commissioni di riforma del Codice penale che si sono avvicendate. Si va dall'inosservanza di provvedimenti dell'autorità, agli atti contrari alla pubblica decenza; dalla falsa attribuzione di lavori altrui (come ad esempio laurearsi con la tesi scritta da altri), all’abuso della credulità popolare, fino alla vendita di giocattoli senza il marchio Ce e il disturbo del riposo delle persone con schiamazzi notturni. Per questo tipo di riforma, Paola Severino adotterà invece la formula del disegno di legge, come anche per introdurre la cosiddetta «messa in prova». Si tratta della possibilità che potrà essere data all’imputato incensurato di chiedere al giudice di sospendere il processo nei suoi confronti per essere destinato a svolgere lavori di pubblica utilità per un periodo equivalente alla pena prevista per il reato che gli viene contestato. Se l’esperimento andrà a buon fine, il reato si potrà considerare estinto e l’imputato sarà riabilitato. Il tetto di pena massimo per il quale potrebbe essere consentita questa possibilità potrebbe essere di tre o quattro anni.
Processo civile più veloce. La ricetta sarà la conciliazione. Paola Severino ha già ricordato che «esiste una direttiva comunitaria che la prevede» e che «si tratta di trovare il giusto equilibrio per attuarla senza andare oltre ciò che nella tradizione italiana può essere condiviso». L’obbiettivo è quello di ripulire le cancellerie dei Tribunali civili da procedimenti pretestuosi, temerari, talvolta addirittura senza senso. Anche in questo caso, le nuove norme saranno introdotte con disegno di legge. E conterranno alcuni correttivi per rendere più veloce il rito civile ordinario.
Venerdì 16 Dicembre 2011 - 15:17
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