Thanks Thanks:  0
Mi piace Mi piace:  0
Non mi piace Non mi piace:  0
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 11

Discussione: Equitalia e l'ergastolo finanziario

  1. #1
    Data Registrazione
    Feb 2004
    Località
    Pianeta Terra
    Messaggi
    5,340
    Mentioned
    597 Post(s)
    Questa è l'assurda storia di Maurizio Gazzoni, un nostro amico e stretto collaboratore di Dolce Vita (cura da anni la rubrica "Cronache da dietro il cancello", QUI tutti i suoi articoli).

    Ci aveva scritto solo alcuni giorni fa, inviandoci proprio questa lettera e insieme stavamo decidendo come divulgarla. Oggi Beppe Grillo l'ha pubblicata sul suo blog, dandone massima visibilità.
    E' bene che più gente possibile sappia di queste cose...

    "Mi ci è voluto qualche giorno per riacquistare la necessaria lucidità ad esporre in modo comprensibile la condizione kafkiana nella quale sono stato catapultato. Spero di aver recuperato a sufficienza le facoltà mentali e di conseguenza riuscire ad essere esplicito, nei limiti del possibile sintetico e comprensibile.
    La scorsa settimana ricevo una telefonata dalla banca dove ho il mio conto corrente, quello su cui mi viene accreditato lo stipendio e attraverso il quale pago le utenze della casa che ho in affitto e dove vivo; la signorina mi comunica che un decreto ingiuntivo arrivato da Equitalia impone alla banca il sequestro del mio conto corrente e di tutti i versamenti che su di esso dovessero arrivare in futuro. Ovviamente mi viene detto che anche l'utilizzo del bancomat è abrogato e che non verrà saldato il conto della carta di credito ad esso correlata. In buona sostanza non ho più i soldi per comprare nemmeno un pezzo di pane raffermo e finirò nella centrale rischi degli insolventi, cosa che per me non ha precedenti. Tutto questo senza che io abbia ricevuto nessun altra comunicazione che la telefonata della banca."

    Condannato a pagare 695.000 euro di spese di giustizia (espandi | comprimi)
    Ho iniziato una trafila che mi ha mostrato quanta sommersa disperazione le barbare pratiche di Equitalia stanno provocando nelle persone più deboli ed esposte e non a solo loro. Il 28 dicembre avevo ricevuto un avviso da Equitalia che mi ritiene debitore nei confronti dello Stato, per spese di giustizia, di 695.000 euro, l'ente creditore è la Corte d'Appello di Brescia e l'ufficio di Equitalia quello di Cremona.
    La cifra è già di per se inconcepibile, se si considera il reddito di un lavoratore medio e che normalmente viene concessa in questi casi la remissione del debito, poiché non si tratta ti tributi evasi, e di conseguenza l'articolo 72 della legge che permette di lasciare una persona senza nemmeno i soldi per comprare un bicchier d'acqua, oltre ad essere immorale ed incivile, non potrebbe essere stata applicata.
    Mi reco immediatamente in Tribunale a Brescia, dove il mio legale aveva depositato l'8 febbraio, un'istanza di remissione del debito sulla quale il magistrato di sorveglianza non si è ancora pronunciato ed il cui accoglimento avrebbe dovuto quanto meno sospendere l'esecuzione del provvedimento. L'astronomica cifra che mi viene chiesta era in solido a tutti gli imputati di un procedimento risalente al 2001, ma mentre agli altri imputati è stata concessa la remissione del debito. Il magistrato mi comunica che la mia istanza è inammissibile a causa di un rapporto disciplinare. L' ammontare, a seguito di un incasso di 250.000 euro era diventato di 488.000, ma gli interessi che Equitalia ha calcolato hanno riportato la cifra quasi all'importo originario e interamente addebitata a mio carico. Si tratta sostanzialmente di un ergastolo finanziario.
    L'istanza che il mio legale aveva presentato in Tribunale era corredata da una serie di documenti che certificano il mio impegno ed il successo nel reinserirmi in un contesto civile, senza gravare sui servizi sociali e quant'altro, dopo aver (credevo) pagato i miei debiti con la giustizia a seguito di una vicenda di contrabbando risalente appunto al 2001, i documenti comprendevano i miei contratti di lavoro, i miei Cud degli ultimi cinque anni, il mio contratto d'affitto, la dichiarazione della madre di mio figlio che avevo sempre contribuito al mantenimento dello stesso ed alla sua educazione etc...

    Socialmente annullato (espandi | comprimi)
    In questi anni ho fatto una discreta carriera in ambito professionale e le aziende per cui lavoro mi stimano, ma non possono farsi carico di problemi personali che non sarebbero di loro competenza, i miei colleghi di lavoro ed i miei amici mi hanno dimostrato solidarietà ed affetto offrendomi aiuto concreto, mio padre e tutti i miei famigliari lo han fatto per primi.
    Poiché io non ho ancora ricevuto comunicazioni ufficiali del provvedimento, avrei potuto firmare un assegno che sarebbe risultato scoperto al momento dell'incasso, aggravando ulteriormente la mia situazione. Se mi fossi trovato, come spesso è successo in questi anni per ragioni professionali, in trasferta in altra città ed avessi dovuto saldare un conto d'albergo, mettere gasolio nella macchina pagare l'autostrada, non sarei stato in condizione di poterlo fare. Senza carta di credito non posso noleggiare una macchina, se mi servisse per ragioni professionali, questo potrebbe sarebbe deleterio per il mio lavoro di account, cosi come pure il dover chiedere alle aziende per cui lavoro di pagarmi in contanti, cosa che per altro adesso è vietata per legge, ed i motivi sono fin troppo chiari, altrimenti come potrebbero in qualunque momento avere il potere di annullarci socialmente?
    Mi sono recato in banca, ed il vicedirettore mi ha spiegato che non è il primo caso a cui assistono, anzi, pare che la pratica di mettere le persone in condizioni di totale indigenza sia piuttosto comune e che se la banca non collabora, bloccando immediatamente tutto quanto è nelle sue disponibilità è anch'essa sanzionabile. La cosa mi è stata confermata da una mia conoscente avvocato che lavora all'ufficio legale di un altra banca. Mi reco allora in Equitalia con una copia dell'istanza timbrata dal Tribunale per cercare una qualunque forma di mediazione, poiché pensavo che si potesse raggiungere un accordo, credevo di dovermi mio malgrado rassegnare a cedere 1/5 delle mie entrate per tutta la vita a queste moderne sanguisughe con metodi da mafiosi. Nei loro uffici ho assistito a scene indegne di un paese civile: ho visto persone anziane e disperate ridotte sul lastrico, senza la più pallida idea di ciò che potevano fare e completamente private dei loro diritti, uomini che mendicavano una rateizzazione, donne senza ceffi da criminali che si lasciavano sfuggire, quasi vergognandosi “Fanno bene a mettervi le bombe” ed ho visto rispondere impiegati gentili e perfettamente istruiti ad interpretare il ruolo del muro di gomma. In buona sostanza pare che non vi sia via d'uscita e ciò che percepisco è la perdita di ogni diritto, compreso quello di vivere nel paese dove son nato, dove mio figlio sta crescendo e dove sono seppelliti i miei morti. Non ho denaro per andarmene e le conseguenze dello stato di completa indigenza in cui da un giorno all'altro mi hanno messo, senza che nessuno ne sia apparentemente il diretto responsabile e senza che nessuno abbia autorità ad intervenire in un contesto demente con un minimo di buon senso, non ho idea di quali potranno essere. La sola cosa che mi tiene in piedi e mi permette di mangiare è la rete di solidarietà umana nata spontaneamente intorno a me, non senza che il mio orgoglio commosso ne risenta e lo manifesti in forma psicosomatica . Il mio rendimento professionale è sostanzialmente e credo comprensibilmente azzerato. Il tempo fisico e mentale che la vicenda sta sottraendo alla mia attività è ciò che non permette di esserci per raccogliere le opportunità e rischia di segnarne la fine. Ovviamente la mia relazione sentimentale è stata stroncata da una situazione economicamente e umanamente poco sostenibile, ma questi sono aspetti che non rientrano in nessun disegno di legge ed in nessuna giurisdizione. Intanto i giorni passano e nessuno dei tanti uffici da me interpellati attraverso le loro mail reperibili in rete in un ottica di semplificazione e trasparenza attraverso la telematica, che dovrebbe renderli accessibili e disponibili, mi ha risposto, ma in compenso ricevo molte mail da sedicenti agenzie per ripianamenti del debito (che siano in contatto con Equitalia?). Il mio avvocato, che tra l'altro non pago perché non posso permettermelo, sostiene che non vi siano azioni concrete che si possano compiere, oltre a quelle già messe in atto. Il limbo nel quale sono sospeso e totalmente dipendente dal buon cuore e dall'altrui affetto non permette uno svolgimento ottimale della mia professione, che come dicevo ha un rendimento pessimo. Non mi pare che vi sia un informazione risaltante su tutto questo che credo non capiti soltanto a me, per questo ho cercato di esporre in questa mia un paradosso nel quale vorrei sapere se, anche con declinazioni differenti, vi siano altri che si riconoscono. Non ho intenzione di suicidarmi lasciano un cartello con scritto “Adesso pignorate questo” e nemmeno di mettere bombe a Equitalia, ma non voglio diventare un parassita per la stessa società che pare volermi espellere per presunte colpe delle quali non è riuscita a convincermi. La sola cosa che posso fare è scrivere e condividere questa lettera e sperare che arrivi alle orecchie del Gabibbo o delle Iene o di Beppe Grillo, non senza pensare che se la difesa, o presunta tale, dei diritti civili la fanno solo giullari o comici, forse c'è una concreta speranza che il sistema imploda per osmosi ed io torni a poter respirare.

    Maurizio Gazzoni
    Ho sentito Maurizio poco fa al telefono: è tranquillo e ha il totale supporto di amici e parenti. Non sa ancora come si risolverà questa incredibile vicenda ma è ottimista e noi con lui.

    Ormai è una guerra continua!

  2. #2
    Data Registrazione
    Dec 2010
    Messaggi
    678
    Mentioned
    0 Post(s)
    Non ci sono parole per commentare una storia del genere,molte più persone di quante pensavo stanno attraversando una situazione simile.
    Equitalia ha il potere di annullare le persone,calpestando i diritti e la morale di tutti.
    Cosa può fare una persona in una situazione uguale o simile a questa,per andare avanti dignitosamente,e pagare il suo debito se voglia e ritenga giusto pagarlo oltre che esservi costretto coercitivamente e disumanamente?Questo mi domando
    Come può succedere questo e come può essere legale che succeda.
    E come può una persona continuare a vivere dignitosamente,appianando le sue pendenze secondo le sue possibilità?
    Siamo al punto in cui un debito ha il potere di distruggere una vita privata,sociale e professionale.
    Ogni testa dura trova il suo scoglio

  3. #3
    Data Registrazione
    Jan 2011
    Messaggi
    68
    Mentioned
    1 Post(s)
    Ciao Fratello Gaz! Quante ne abbiamo passate in quei 2 metri x 2 ???? Per Tè la mia porta è e resterà sempre aperta! Massimo rispetto!

  4. #4
    Data Registrazione
    Dec 2011
    Messaggi
    687
    Mentioned
    0 Post(s)
    BOMBE AL SISTEMA!!

    e scusate il maiuscolo...
    "La politica non mi interessa, è affare del demonio. I politici giocano con la testa delle persone. Mai giocare con la testa delle persone."

    R.N.M.

  5. #5
    Data Registrazione
    Mar 2011
    Località
    italia
    Messaggi
    10,078
    Mentioned
    397 Post(s)
    questi sono problemi,in confronto il mio è una passeggiata...come si fa ha dire qualcosa di questa vicenda?siamo veramente alla fine.Comprendo il suo stato d'animo.
    Chi ha paura muore ogni giorno,chi non ha paura muore una volta sola

  6. #6
    Data Registrazione
    May 2011
    Messaggi
    1,671
    Mentioned
    0 Post(s)
    senza parole.. o al massimo una: italia...

  7. #7
    Data Registrazione
    Aug 2011
    Messaggi
    3,034
    Mentioned
    102 Post(s)
    Leggendo storie come questa viene proprio da chiedersi che fine ha fatto la dignità di certe persone...con che coraggio possono chiedere indietro così tanti soldi per nulla! Ma ci credo che gli mettono le bombe...massima solidarietà, spero che riesca a spuntarla o quantomeno a cavarsela!! IN bocca al lupo Maurizio
    "Non penso solo che la marijuana dovrebbe essere legalizzata: penso che dovrebbe essere obbligatoria" Bill Hicks

  8. #8
    Data Registrazione
    Nov 2004
    Località
    La strada
    Messaggi
    7,622
    Mentioned
    77 Post(s)
    Strozzinaggio legalizzato!
    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  9. #9
    Data Registrazione
    Feb 2012
    Messaggi
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    27 febbraio 2012
    ERGASTOLO FINANZIARIO
    (Maurizio Gazzoni)

    Non sono riuscito a leggere come avrei voluto, tutti i commenti conseguenti alla pubblicazione della mia lettera sul blog di Beppe Grillo poi ripresa da altre testate, ma mi permetto di precisare alcune cose per completezza d'informazione. So di non essere stato uno stinco di santo, almeno secondo le convenzioni sociali e la morale comune, non voglio passare da vittima sacrificale e non credo vi sia una volontà vessatoria da parte del sistema, nei miei confronti, cosi come non v'è acredine in senso opposto. Ho approfittato del fatto in se per sollevare alcune questioni di maggior respiro e la risposta che la rete ha dato, in termini numerici e di immediata reattività ha stupito anche me. Se cosi tante persone si prendono la briga di leggere e di rispondere, credo che il tema abbia una rilevanza sociale, altrimenti sarebbe passato inosservato in quell'oceano mediatico ove circolano miliardi di notizie che diventano vecchie poche ore dopo essere state pubblicate. Credo sia innegabile che, seppur con diverse motivazioni e magari con fini se si vuole dettati dalla speranza piu che dalla convenienza, l'argomento è di interesse generale. Non credo nella malafede nemmeno di coloro che difendono (in qualche post) Equitalia come istituzione, vuoi per estrazione sociale, educativa, o di rettitudine granitica e che faticano a trovare un senso del loro passato cammino di perfetti cittadini ligi ad ogni dovere e quindi e per questo, mai incappati in disastri simili (a volte, forse per fortuna loro). Certo diventa difficile (cito De Andrè) “passare da una ginnastica dell'obbedienza . . . . ...fino a diventare cosi coglioni da non riuscire piu a capire che non ci sono poteri buoni” Credo più nell'autorevolezza che nell'autorità e credo che operazioni di una certa portata e di un certo impatto sociale dovrebbero essere, se non proprio accettate, quanto meno comprese da coloro che le subiscono, se non si rispetta che ci comanda, si digeriscono male anche le cose che ci vengono imposte nel suo nome. Il guaio è che diventa già difficile capire chi è l'interlocutore quando si viene risucchiati dalla spirale della burocrazia, diventa complicato e costoso muoversi. La mia condizione di “redento” e di “reinserito” sarà certamente danneggiata dall'esposizione che il mio nome, facilmente riconducibile alla mia faccia, ha avuto da questa vicenda. La convenienza suggerisce sempre, in certi casi, di restare schisci e cercare qualche via per cavarsela e tirare avanti, cosa che credo avrei potuto fare. Forse potrà apparire singolare agli occhi di coloro che non hanno mai sbagliato (o che non sono mai stati colti in fallo) che personaggi con macchie e paure si arroghino la presunzione di poter controbattere a quanto viene deciso per loro in altre sedi. Si sa, Le sentenze vanno rispettate. Vorrei però che in concreto mi venisse spiegato come sia stato possibile strutturare una sorta di strong arm of the low in grado di agire al di sopra di alcuni principi che credevo inalienabili per tutti, non solo per i cavalieri senza macchia e senza paura che devono comunque veder riconosciuta la propria condizione immacolata, . . . . altrimenti come sarà possibile in futuro mantenerli nei ranghi? Se non v'è la possibilità di crocifiggere per sempre, magari portandoli a commettere altri sbagli per poi sancire l'infallibilità dl sistema, coloro che devono essere l'esempio di come finiscono i cattivi, dividere i buoni dai cattivi potrebbe diventare complicato. Mi pare però che i cattivi siano in crescita e così, ci si trova sempre più tanti seduti dalla parte del torto perchè gli altri posti son già occupati.
    In buona sostanza, ammesso e non concesso che la cartella di Equitalia sia legittima (non stà a me dirlo) e io non volessi sottrarmi all'espiazione delle mie colpe, come pensate sia possibile mantenere il decoro di far fronte ai propri doveri di base, senza la possibilità di percepire denaro per il proprio lavoro? O si sancisce il principio (a mio avviso presenta qualche rischio) che il recupero ed il reinserimento sia inutile se non addirittura sconveniente, oppure bisogna anche pensare che se una persona esiste, in qualche posto dovrà pur stare, qualcosa dovrà pur fare, mangiare etc, non vi pare?

    M.

  10. #10
    Data Registrazione
    Feb 2012
    Messaggi
    2
    Mentioned
    0 Post(s)
    Citazione Originariamente Scritto da baberred Visualizza Messaggio
    Ciao Fratello Gaz! Quante ne abbiamo passate in quei 2 metri x 2 ???? Per Tè la mia porta è e resterà sempre aperta! Massimo rispetto!

Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Chi Ha Letto Questa Discussione: 0

Attualmente non ci sono utenti da elencare.

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  

Questo sito utilizza cookies di analytics su dati esclusivamente aggregati e cookies di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente tramite plugin sociali e video.
Cliccando su oppure continuando la navigazione sul sito accetti i cookies. Per l'informativa completa clicca qui.