Vabbè, il discorso è che un partito di vera sinistra proporrà sempre un sistema economico completamente diverso da quello del partito di vera destra. Teoricamente la cosa dovrebbe fermarsi qui, all'economia, ma bisogna prendere atto che nel mondo esiste ancora tanta, troppa gente che è contraria ai cosiddetti diritti civili, che essi riguardino gli stranieri, i gay, i consumatori di ganja o altre minoranze; questa gente esiste e dà il proprio voto a partiti che fanno dell'illiberalità la loro bandiera. Possiamo chiamarla destra come possiamo chiamarla Alluce, son convenzioni. In Inghilterra hanno Cameron, è un conservatore di destra ma ha dato ai gay il diritto di sposarsi. Magari non si può essere d'accordo sulla sue politiche economiche, ma le sue politiche civili non si possono discutere.
Ecco, in un paese martoriato da partiti illiberali o vagamente tali (il PD ha al suo interno Civati, un "progressista", e allo stesso tempo la Bindi e la Madia, delle illiberali) sarebbe bene chiamarli col loro nome.
Ritengo l'italia un paese inguaiato perché i tre partiti principali sono poco liberali o del tutto illiberali. Per dirvi, l'unico partito di destra liberale in Italia è Fare per fermare il declino, che ha preso l'1% alle elezioni. Propongono un sistema economico turbo-liberista (per questo son di destra), ma almeno possono definirsi vera destra.
Dunque non so dove vogliate andare a parare con questa cosa secondo cui i concetti di destra e sinistra sarebbero superati.