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Discussione: la psicologia dei forumers!

  1. #1
    StRaM è offline Cancellato su richiesta dell'utente
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    ho trovato delle belle informazioni su cosa sia il flame da wiki e altre cosette sulle dinamiche che intercorrono tra utenti nella società forum che ritengo interessanti e che spesso ritrovo negli atteggiamenti (anche miei) e di altri......

    tutte considerazioni, a mio avviso utili se si ha a che fare con forumz e forumerz!!!!

    buona lettura.........

    http://it.wikipedia.org/wiki/Flame


    Nel gergo delle comunità virtuali di Internet come newsgroup, forum, blog, chat o mailing list, un flame (dall'inglese per "fiamma") è un messaggio deliberatamente ostile e provocatorio inviato da un utente alla comunità o a un altro individuo specifico; flaming è l'atto di inviare tali messaggi, flamer chi li invia, e flame war ("guerra di fiamme") è lo scambio di insulti che spesso ne consegue, paragonabile a una "rissa virtuale".[senza fonte]

    Il flaming è contrario alla netiquette, ed è uno degli strumenti utilizzati dai troll per attirare l'attenzione su di sé e disturbare l'interazione del gruppo.

    Come gran parte del gergo di Internet, il termine "flame" si diffuse inizialmente nella comunità di Usenet (e ancora prima probabilmente venne usato nelle reti WWIVnet e FidoNet). Il termine sembra essere stato inizialmente mediato dal mondo dei fumetti Marvel. Flame On è infatti l'urlo di battaglia della Torcia Umana dei Fantastici Quattro quando si incendia. Un flame può avere elementi di un messaggio normale, ma si distingue per il suo intento: non è generalmente concepito per essere costruttivo, o per chiarire meglio una discussione, o persuadere le altre persone, ma solo per provocare la loro reazione.[senza fonte]
    Indice

    1 Flame da moderatore
    2 Origini psicologiche del flaming
    2.1 Gli studi di Sociologia dei gruppi e di Psicologia dei gruppi
    2.2 Gli studi di Sociologia dei nuovi media e di Psicologia dei nuovi media
    2.3 Gli studi specifici sui nuovi media
    2.3.1 Un esempio: lo studio sul tono delle mail
    3 Note
    4 Bibliografia
    5 Voci correlate
    6 Collegamenti esterni


    Flame da moderatore

    È la forma di flame posta in essere da uno o più degli stessi moderatori, specialmente anziani, che arrivano a ritenere quello spazio come di loro proprietà. In realtà il moderatore è scelto dal fondatore del forum, vero proprietario. La loro azione diviene dura, chiusa ed ostile; tendono a rendere difficoltoso l'esprimersi e l'inserirsi di figure preparate o semplicemente potenzialmente coinvolgenti gli utenti. Tendono ad esasperare conflittualmente i rapporti interni tra moderatore ed amministratore al punto di mettere in discussione il Forum stesso inducendo o provocando fratture e lacerazioni.

    Origini psicologiche del flaming

    Il flaming è l'espressione di uno stato di aggressività mentre si interagisce con altri utenti di Internet. La Rete aumenta la possibilità di fraintendimenti nella comunicazione tra le persone rispetto alle situazioni faccia a faccia, ma incrementa enormemente anche la possibilità di inserirsi in nuove situazioni ed ambienti, in cui ogni utente tende a ritagliarsi un proprio spazio.

    Frequentando una chat o un forum, nel tempo l'attaccamento dell'utente al proprio spazio diviene sempre maggiore; spesso l'utente cerca di intensificare la propria presenza nell'ambiente, postando più messaggi (in un forum) o chattando per ore (in una chat room). Ne consegue che per alcuni individui il fatto stesso di trovarsi in quel luogo diventa un vero e proprio bisogno. Quando un altro utente o una situazione particolare mette in discussione lo status acquisito dall'utente, questo si sente minacciato personalmente.

    La reazione è aggressiva, e a seconda dei casi l'utente decide di abbandonare lo spazio definitivamente (qualora abbia uno spazio alternativo dove poter andare), oppure attua il flaming (qualora ritenga necessario rimanere nel "suo territorio" dove si è faticosamente creato uno status).

    Gli studi di Sociologia dei gruppi e di Psicologia dei gruppi


    I rapporti e le dinamiche che si creano all'interno dei gruppi sono studiate dalla Sociologia dei gruppi e dalla Psicologia dei gruppi già da alcuni decenni.

    Il fenomeno delle flame war o i comportamenti dei flamer sono spesso una nuova applicazione (un nuovo adattamento) delle dinamiche dei gruppi già conosciute in un ambiente relativamente recente (internet).

    Gli psicologi e i sociologi dei gruppi stanno ancora studiando le somiglianze e le differenze che restano o che si creano nel cortocircuito tra quanto è loro già noto sui gruppi e quanto invece ignorano sulle comunicazioni mediate del tipo di quelle che si creano in chat o nei forum.[1]

    Importanti scoperte fatte nell'ambito delle scienze sociali che studiano i gruppi possono permettere di capire meglio anche il fenomeno della flame war. Le tematiche principali sono:

    • i rapporti tra i membri del gruppo, e quindi l'inclusione e l'esclusione dal gruppo, che in questo caso è legato a un luogo virtuale,
    • i ruoli all'interno dei gruppi,[2]
    • l'identificazione con il gruppo; bisogna tener presente che in chat e nei forum, a differenza di quanto accade in altri gruppi, è possibile e anche molto facile crearsi un'identità virtuale molto diversa da quella reale. La differenza tra queste identità rende ancora più complessa la valutazione delle dinamiche psicologiche nei gruppi, che dipendono quindi dalle identità multiple e dai fake con le loro aspettative, i loro ruoli e tutto ciò che ne consegue.
    • l'interazione tra gruppi o nel gruppo, in cui possono crearsi piccole lobby di potere simbolico, e il gioco alla guerra riguarda anche questo, permettendo di ridefinire i ruoli e il potere nel gruppo, attraverso la creazione di situazioni manichee (in cui si impone di essere o a favore o contro) per portare dalla propria parte il consenso di alcuni membri del gruppo, o per definire i propri nemici, che sono un vero bisogno simbolico
    • la presenza di bias valutativi, ossia di distorsioni nella capacità di valutazione delle situazioni, dovuti a varie cause (culturali, sociali o psicologiche),
    • il framing, ossia un processo inevitabile di influenza selettiva sulla percezione dei significati che un individuo attribuisce a parole o frasi,
    • i pregiudizi veri e propri, positivi o negativi che siano, anch'essi fonti di numerosi studi,
    • gli schemi comportamentali,
    • e come si formano i processi decisionali, talvolta influenzati dal tempo a disposizione[3] e le euristiche connesse.[4]



    Gli studi di Sociologia dei nuovi media e di Psicologia dei nuovi media


    Ma la Psicologia e la Sociologia affrontano la comunicazione su internet anche tramite le branche della Psicologia dei nuovi media e della Sociologia dei nuovi media.

    In questi ambiti disciplinari l'attenzione viene posta più sulle specificità di internet, e quindi sulle sue differenze rispetto ai media tradizionali, prendendo in considerazione solo in un secondo momento l'aspetto di gruppo.[5]

    Sia l'approccio basato sui gruppi che quello legato al medium di comunicazione si avvicinano agli stessi problemi. Uno di questi è senz'altro il flaming.

    Gli studi specifici sui nuovi media
    Un esempio: lo studio sul tono delle mail


    Secondo lo studio che ha pubblicato Nicholas Epley, psicologo dell'Università di Chicago[6] sul Journal of Personality and Social Psychology[7], capiamo perfettamente il tono di una mail solo nel 50 % dei casi, anche se ci aspettiamo che ciò accada molto più spesso. Lo studio, effettuato su 60 studenti universitari disposti a coppie, rivelava che ognuno interpretava il tono della mail in base al proprio umore del momento. Per Epley ciò dipende da una forma di egoismo e di incapacità di scindere il proprio umore dalle percezioni circostanti. Come indica questo studio, nelle mail ciò provoca fraintendimenti, e può dar vita a situazioni di conflitto. A maggior ragione, in una situazione di chat o forum, dove alla mediazione dell'interazione si aggiunge la velocità con cui interagiamo, i fraintendimenti sono ancora più probabili.

  2. #2
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    Bella Stram utilissimo

  3. #3
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    Molto interessante!

    I rapporti e le dinamiche che si creano all'interno dei gruppi sono studiate dalla Sociologia dei gruppi e dalla Psicologia dei gruppi già da alcuni decenni.
    ...qualcuno ha provato a studiare e psico-analizzare la community di Enjoint, ma è fuggita a gambe levate in breve tempo!

  4. #4
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    io sono un utente piuttosto vecchio di un sito di "gaming online" , li infatti ho più di 5000 messaggi , almeno una trentina di infrazioni e una decina di ban credo , ( sono iscritto dal 2007), ho visto flame di tutti i tipi , io in generale penso che se nella realtà tutti usiamo delle "maschere" , in internet questo è ancora più vero !
    Ci sono giornate in cui aiuto la gente appena arrivata del tipo guarda devi fare così e così , e un altro giorno parto con : ci sono già 9999 topic come questo perchè cazzo ne hai aperto un altro?
    La cosa strana però è che non sembra affatto rispecchiare il mio "umore reale" ma una vera e propria scelta del momento "oggi sono buono o stronzo?"
    Ma credo dipenda anche dall' " ambiente sociale" , tipo in questo forum ci sono veramente pochissime occasioni di flame ( per il fatto che non ho ancora notato troll assurdi) , mentre in uno di gaming online dove tutti fann a gara a chi lo ha più lungo c'è un motivo per flammare in ogni post XD.

    Esempio di trollaggio:
    Su 4chan c'è un sacco di gente che fà post contro la marijuana , del tipo : la marijuana ha ucciso milioni di persone e cose del genere , ma in realtà la maggior parte di questi che scrivono ste cose sono consumatori loro stessi
    che scrivono per far incazzare altri ( che non capiscono "lo scherzo") mentre chi lo capisce se la ride su e basta.

    ,, ho divagato un pò è ho perso il filo del discorso vabbè spero di non essere andato troppo ot :V
    Hidden Content Originariamente Scritto da Cartabattesasso
    mio cugino era arrivato a farsi due siringhe di marijuana al giorno e l'hanno dovuto ricoverare in comunità per 6 mesi. la droga è m-erda e morte, pensateci

  5. #5
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    Isidoro la tua firma mi fa scompisciare
    "Ho una pessima immagine mi è convenuto,la cultura domina con belle immagini prive di contenuto" [Cit.Fabri Fibra]
    "La fame nei paesi sottosviluppati evita a noi centro il sovraffollamento" [cit.Dargen D'amico]

  6. #6
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    :D è presa da un commento di un video di youtube
    Hidden Content Originariamente Scritto da Cartabattesasso
    mio cugino era arrivato a farsi due siringhe di marijuana al giorno e l'hanno dovuto ricoverare in comunità per 6 mesi. la droga è m-erda e morte, pensateci

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da ecko Visualizza Messaggio
    Molto interessante!



    ...qualcuno ha provato a studiare e psico-analizzare la community di Enjoint, ma è fuggita a gambe levate in breve tempo!

    ahahaha ma ne ero dimenticata della psicologa!!!! cavolo, però ho anche visto che aveva ricevuto più di 8 mila visite
    comunque, interessante articolo..

  8. #8
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    Si,ma molte erano dovute al fatto che era donna se fosse stato uno psicologo lo avrebbero massacrato...o almeno,hanno massacrato una donna figurati un uomo
    Chi ha paura muore ogni giorno,chi non ha paura muore una volta sola

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da teppa Visualizza Messaggio
    Si,ma molte erano dovute al fatto che era donna se fosse stato uno psicologo lo avrebbero massacrato...o almeno,hanno massacrato una donna figurati un uomo

    una donna, sessuologa!!! diciamolo!
    comunque ho visto sul suo profilo che ieri mattina era on line. non penserà mica di tornare???

  10. #10
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    Vero,dimenticavo il sessuologa
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