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Discussione: Genova G8: Cassazione: ingiustizia è fatta

  1. #1
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    Ore 19.45, la sentenza viene letta in Cassazione. Ci vogliono alcuni minuti perché le posizioni sono diverse per i dieci maniestanti condannati per devastazion e saccheggio. Alla fine, queste le prime notizie, ci sono cinque manifestanti che si sono visti annullare la condanna con rinvio al processo di appello, tre ricalcoli di pena e due conferme della condanna. ma il dato che non varia, al di là delle posizioni personali e soggettive – importantissime – è il dato politico. Come si fa ad arrivare undici anni dopo a un terzo grado di giudizio per dieci manifestantiche sono accusati per azioni contro cose, mentre la sentenza per le sevizie e le torture nel caso Diaz ha visto condanne, ma senza carcere?

    L’Avvocato Romeo a Radio Popolare: “Cinque persone da oggi entrano in carcere e altre cinque affronteranno un nuovo processo. La Cassazione ha confermato l’impianto della Coprte d’Appello. Per noi difensori ingiustizia è fatta. Il prezzo dei cittadini condannati è enorme, per azioni che sono state commesse su cose e non verso persone”.

    Un verdetto che non modifica il primo e il secondo grado. Il reato fu inserito ai tempi dl fascismo, ma è quanto di più utile per la repressione contemporanea, che non riguarda solo i fatti di Genova undici anni fa, ma anche tutte le occasioni in cui si esprime il dissenso, anche in forma non pacifica, ma comunque contro cose e non persone.

    Con la sentenza della Cassazione ci sono persone che sconteranno fino a quindici anni di carcere. Con buona pace per chi non solo se l’è cavata con una sospensione di qualche anno, grazie alle coperture guadagnate con la divisa. Il paragone con la sentenza per la Diaz è inevitabile. Quale devastazione e saccheggio si chiedeva ieri in una lettera appello Enrica Bartesaghi, presidentessa del Comitato Verità e Giustizia per Genova, che abbiamo pubblicato in questo stesso articolo.

    Davanti alle immagini delle persoen pestate, in sopedale, a Bolzaneto, dentro la scuola, vessate, torturate, oggi è svelato il grado di giustizia di cui si è capaci nelle aule di giustizia. Per non parlare della politica, che in undici anni non è stata solo assente, ma colpevolmente responsabile.

    La Cassazione e 100 anni di carcere per un reato del codice fascista contestato a dei manifestanti che si vogliono trasformare nel capro espiatorio di undici anni fa. Il 13 luglio è il giorno della sentenza di terzo grado. Eppure inizia a circolare la notizia che i macellai della Diaz chiederanno la grazia al presidente della Repubblica. Eppure Carlo Giuliani non ha avuto giustizia, anche se si attendono a breve novità. Eppure si sono dovute ascoltare parole di encomio e di giustificazione di chi allora era capo della Polizia e oggi tiene ancora i fili di un vassallaggio bipartisan: Gianni De Gennaro. (a.m.)

    Riceviamo e pubblichiamo la lettera-appello di Enrica Bartesaghi, presidentessa dell’associazione Verità e Giustizia per Genova

    “La grazia per alcuni dei responsabili della più grave violazione dei diritti umani in occidente dal dopoguerra?”

    Martedì sera, durante la trasmissione “Quinta colonna” su Canale 5, la giornalista Ilaria Cavo ha comunicato l’intenzione di alcuni dei legali dei condannati in via definitiva per le violenze alla Scuola Diaz di chiedere la grazia al Capo dello Stato per i meriti da loro acquisiti sul campo, per non essersi macchiati di violenze e di fatti di sangue.

    Dimentica 63 persone ferite, tra le quali una in coma e due codici rossi, il sangue dei manifestanti che dormivano nella scuola, sparso ovunque sui muri, sui pavimenti, sui banchi. Oppure sono ancora ferite pregresse, come dichiarò allora il portavoce della polizia? Dimentica il tentato omicidio di Mark Covell, per il quale non ci sono indagati, a causa della mancata collaborazione della polizia nell’individuare i responsabili del brutale e reiterato pestaggio. Se non ci sono stati arresti e condanne per gli oltre 300 agenti impegnati quella notte nella macelleria è grazie all’omertà dei loro dirigenti che non hanno mai voluto aiutare la Magistratura ad identificarli. Dimentica la violenza degli arresti di tutti i manifestanti presenti nella scuola (la maggioranza dei quali poi condotti a Bolzaneto dove furono sottoposti a nuove violenze e torture), la costruzione di prove false, del finto accoltellamento di un agente.

    I meriti acquisiti sul campo sono quelli di non essersi mai presentati davanti ai giudici avvalendosi della facoltà di non rispondere, per aver cercato in ogni modo di boicottare i processi nei loro confronti? Grazie anche al silenzio assenso di buona parte dei media, della classe politica, del parlamento e delle istituzioni, silenzio che continua imperterrito dopo 11 anni: nessun parlamentare dei principali partiti si è espresso in questi giorni in seguito alla sentenza della Cassazione.

    Dopo 11 anni, dopo tre gradi di giudizio, siamo ancora soli. E non bastano le scuse tardive del Capo della Polizia Manganelli, né i balbettii dell’allora Capo della Polizia De Gennaro a cancellare l’orrore di quei giorni. Chiediamo fatti concreti: una legge per il reato di tortura, una legge per i codici di identificazione degli agenti, le dimissioni di Manganelli e De Gennaro, il processo per la morte di Carlo Giuliani, una commissione d’inchiesta parlamentare per i fatti di Genova.

    Ebbene se, per chiedere la grazia al Capo dello Stato, basta non essersi macchiati di violenze e di fatti di sangue perché non concederla allora ai 10 manifestanti per i quali venerdì 13 luglio ci sarà la sentenza della Corte di Cassazione? Loro rischiano complessivamente 100 anni di carcere ma le colpe loro ascritte riguardano esclusivamente danni a cose, non a persone. A loro viene contestato il reato di devastazione e saccheggio, utilizzato solo nell’immediato dopoguerra, perché non aver allora accusato di devastazione e saccheggio di vite umane i responsabili delle violenze alla Diaz e delle torture a Bolzaneto?

    Enrica Bartesaghi
    Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova

    http://www.eilmensile.it/2012/07/13/...-e-saccheggio/
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  2. #2
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    E guardate il sindacato di polizia che belle iniziative fa

    http://www.ansa.it/web/notizie/photo...html?idPhoto=1
    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  3. #3
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    come se nn bastasse precisano il disprezzo, la non tolleranza...

    http://genova.repubblica.it/cronaca/...81/1/?ref=fbpr
    cit.
    Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
    l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
    vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.

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  4. #4
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    sempre più contemporanea......
    cit.
    Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
    l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
    vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.

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  5. #5
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    In grande, la stessa situazione, estintore vs manganello e fucile, si ritrova tra israeliani e palestinesi:
    Palestinese : "Cazzo, ti ho tirato una pietra, tu mi hai sparato!"
    Israeliano: "Hai visto piombo fuso a Gaza? Mi avevano sputato!!"

    Faccio una canna, meglio.
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  6. #6
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    Hidden Content Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Hidden Content
    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
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  7. #7
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    La legge è uguale per tutti, ma non per molti...

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