Thanks Thanks:  0
Mi piace Mi piace:  0
Non mi piace Non mi piace:  0
Risultati da 1 a 1 di 1

Discussione: All Stars: sit com alla marijuana

  1. #1
    Data Registrazione
    Sep 2004
    Località
    Free-uli
    Messaggi
    11,964
    Mentioned
    0 Post(s)
    La squadra di Abatantuono:
    over 40 senza voglia di crescere

    Calcio e comicità in tv. E Ambra è una moglie tradita

    MILANO — Le corone di fiori, il tappeto rosso, la bara con il pallone sopra, il campo da calcio come sfondo. Tutti tristi, però in pantaloncini, maglietta e scarpe con i tacchetti. È morto il portiere della squadra, nella vita faceva il vivaista e arrotondava con coltivazioni illegali: «Era quasi riuscito a incrociare la marijuana con il baobab». È un funerale, ma si ride con le battute di scena. E con quelle fuori scena: «Ora sarebbe educato da parte tua morire davvero», dice Fabio De Luigi al «morto» Paolo Hendel che assiste al suo funerale e si aggira con le mani in tasca impegnate in gesti scaramantici.
    È il set di «All Stars», sitcom che prende come pretesto la voglia di rimanere ragazzini di un gruppo di over 40 che la domenica insegue un pallone, ma che poi deve sempre fare i conti con la realtà. Un'armata Brancaleone in scarpette (perdono sempre), ma un cast davvero all stars: Diego Abatantuono, Bebo Storti, Paolo Hendel, Fabio De Luigi, Gigio Alberti, Antonio Cornacchione. Tra le donne, Ambra Angiolini. Racconta Abatantuono: «Sono sempre molto entusiasta per i progetti che prevedono collaborazioni con gli amici. Interpreto un avvocato gay, un po' più colto degli altri, ruolo insolito per la mia carriera, ma visto il livello basso della compagnia ci può stare. La trasgressione è parlare di certe tematiche come la partita che facciamo contro i ragazzini down a cui vendiamo pure l'erba oppure la mia omosessualità. Il calcio è solo un pretesto. È il quotidiano che assomiglia alla vita».
    «Siamo un gruppo di ragazzini più che cresciuti con la passione del calcio, una situazione molto comune nella realtà — aggiunge Hendel —. Sono un portiere scarsissimo che fa il giardiniere e coltiva anche marijuana da regalare agli amici o vendere ai giocatori delle altre squadre: un bonaccione, un generoso, anche un po' irresponsabile. Dopo la morte, ricompaio sotto forma di fantasma. Salverò un gol già fatto appollaiato sopra la traversa». «All Stars» è tratta da un format olandese e arriverà su Italia 1 nella primavera 2010. Un progetto partito da Fatma Ruffini, direttore sitcom di Mediaset che coproduce le 20 puntate della serie con la Colorado Film di Salvatores, Abatantuono e Maurizio Totti. Regia di Massimo Martelli: «È un prodotto anomalo, che esce dal canone del facile, con continue sorprese. Il vero problema è tenerli tutti a bada: lasciargli la briglia sciolta e allo stesso tempo contenerli». Antonio Cornacchione è il presidente, sponsor della squadra con la sua Biagetti Calcestruzzi e figli, «un imprenditore mosso solo dal suo tornaconto, che vende le partite, emblematico dell'Italia contemporanea — dice il comico —. Sono il disturbatore del gruppo, mi amano e mi odiano, farebbero volentieri a meno di me, come gli italiani con Berlusconi. È una fiction corale, anticonvenzionale».
    Fabio De Luigi è il bello della squadra, donnaiolo incallito nonostante la moglie incinta (Ambra): «Sono un collaudatore di videogame immaturo, tradisco spesso e volentieri e vengo pure beccato con la babysitter». Nel format olandese, in realtà era la madre della moglie. Troppo per i puritani canoni italiani. Prosegue: «Sono la punta di diamante della squadra anche se nella realtà sono una schiappa. La nostra armata di perdenti è capace di essere sconfitta da squadre di down o di donne. Il progetto mi ha convinto per la storia e per il cast: si può giocare tra di noi, appoggiare e essere appoggiati, per rimanere al gergo del calcio, anche se non c'è la ricerca spasmodica dello sketch». Ecco Ambra, la moglie: «Per me è un mondo tutto nuovo. Francesco (Renga, il marito, quello vero, ndr.) non sa cosa sia il calcio. Mi sa che mi toccherà recitare questa volta». Piacerà anche alle donne? «Molte si riconosceranno in una storia così, perché tutti i giorni hanno a che fare con dei bambinoni che si ritrovano a fare battutacce in uno spogliatoio orrendo e fanno finta di essere dei campioni». C'è anche Ugo Conti: «Sono l'arbitro di tutte le partite, una cosa surreale, alla Monty Python». Bebo Storti è il precario, arrabbiato con il mondo: «È un personaggio che ha un carattere difficile, prima cassaintegrato, poi licenziato, incattivito dalla vita, ma sotto sotto un buono. Per lui vale la famosa battuta: "C'è una luce di speranza in fondo al tunnel: è un camion"». Chiude Abatantuono: «Fare in Italia un format così è un bell'azzardo, per gli olandesi era morigerato. In fondo noi siamo come loro, ma non lo raccontiamo perché certe tematiche in Italia non si possono affrontare: c'è il Vaticano, provate a portare il Papa in Olanda...».

    http://www.corriere.it/spettacoli/09...4f02aabc.shtml
    Anteprime Allegate Anteprime Allegate calcio_b1--180x140.jpg‎  


Chi Ha Letto Questa Discussione: 0

Attualmente non ci sono utenti da elencare.

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  

Questo sito utilizza cookies di analytics su dati esclusivamente aggregati e cookies di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente tramite plugin sociali e video.
Cliccando su oppure continuando la navigazione sul sito accetti i cookies. Per l'informativa completa clicca qui.