Thanks Thanks:  0
Mi piace Mi piace:  0
Non mi piace Non mi piace:  0
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 13

Discussione: MONFALCONE: Prelevati da casa di notte per fare il test antidroga 27 ragazzi.

  1. #1
    Data Registrazione
    Jan 2004
    Messaggi
    248
    Mentioned
    0 Post(s)
    Si sono presentati nelle prime ore del mattino. Come accade solitamente. I carabinieri friulani hanno suonato i campanelli di ventisette abitazioni, a Monfalcone e comuni limitrofi come Ronchi dei Legionari, San Canzian d'Isonzo, Doberdò del Lago e Udine. Cercavano ragazzi tra i diciassette e i ventitre anni. Il mandato era prelevarli e portarli al pronto soccorso a fare degli esami per verificare la presenza di sostanze stupefacenti.

    Una vicenda che ha dell'inaudito, anche se a Monfalcone c'è chi cinicamente dice «siamo ormai abituati alle novità». È stata un'operazione su larga scala partita dal Tribunale dei minori di Trieste e dal Tribunale di Gorizia. Un'operazione finalizzata, come hanno ammesso gli stessi carabinieri, a contrastare il fenomeno del consumo di droga tra i giovani e i giovanissimi. Dunque un'operazione con finalità educative. Tanto che nel comunicato dei carabinieri, come riportato dalla stampa locale e dalla delibera emessa lunedì dalla Camera Penale di Gorizia e firmata dal presidente, Riccardo Cattarini, si legge che l'operazione intendeva «dare un segnale volendo incidere sulla consapevolezza dei giovani ai fini del recupero di un sano stile di vita ... e una sorta anche di raccomandazione alle famiglie sollecitandole a mantenere l'attenzione verso i propri figli, rilevando così lo spessore sociale dell'operazione medesima». Parole che hanno subito suscitato la reazione della Camera Penale di Gorizia, che infatti nella sua delibera esprime «preoccupazione per la dichiarazione dei Comandi dell'Arma secondo la quale l'operazione intera sarebbe stata finalizzata a dichiarati scopi politico sociali, siccome evidente esercizio di una funzione politico sociale che un ordinamento democratico ed attento ai diritti dei cittadini non può e non deve affidare alle Forze dell'Ordine». La delibera prosegue ricordando che «accertamenti sanitari che la legge prevede come assolutamente volontari sarebbero stati eseguiti, su richiesta dei Carabinieri, da reparti ospedalieri deputati alla medicina d'urgenza, con corrispondente impegno degli stessi per fini diversi da quelli istituzionali, previa, sempre secondo la stampa, "firma di un modulo"; tale modalità di esecuzione degli accertamenti sanitari non sembra, tuttavia, tranquillizzare circa la piena consapevolezza, da parte degli interessati, del diritto insopprimibile, in quanto disposto chiaramente dalla legge, di rifiutarsi di sottoporsi agli accertamenti sanitari che sono stati loro proposti».
    Il fatto che nessuno dei ragazzi (o dei genitori, nel caso dei minorenni) abbia negato il consenso va letto evidentemente con un certo shock che chiaramente ha colpito le famiglie, svegliate alle tre del mattino. L'operazione è andata avanti fino alle quattro del pomeriggio. Quanto all'esito: sei persone sono state denunciate per cessione, ventuno sono state segnalate come consumatori alla prefettura. Modico il quantitativo di stupefacenti sequestrato. Ma il comandante provinciale dei carabinieri, Roberto Zuliani, ha ribadito il fattore sociale e di prevenzione all'interno del quale è maturata l'operazione dei suoi uomini. Le cronache locali citano il comandante: «Tante famiglie non immaginavano nemmeno che i figli consumassero droga, seppure leggera. È sbagliato - ha aggiunto il comandante - significa che i ragazzi hanno già intrapreso la strada sbagliata. Può essere una vita rovinata in partenza. Per i genitori, la nostra operazione di forte prevenzione deve essere un bel campanello d'allarme».
    Carabinieri che si sostituiscono alla politica? Non è un caso che la delibera della Camera Penale si dica estremamente preoccupata per «l'utilizzo, che pare in questa occasione verosimilmente avvenuto, di uno strumento delicato e assai invasivo come quello dell'indagine penale, riservato all'accertamento dei reati, in situazioni che paiono, anche a prima vista, decisamente appartenenti - a tutto concedere - a forme di disagio sociale giovanile che debbono trovare giusta soluzione e supporto in interventi di natura educativa ed assistenziale, non già in operazioni di polizia che, in particolare in piccoli centri, sembrano inevitabilmente destinate a criminalizzare i destinatari dell'intervento, con il rischio che costoro vengano in seguito inseriti in reali circuiti criminali». A Gorizia, come a Monfalcone in questi giorni non si parla d'altro che di quanto accaduto. L'Officina Sociale, storico centro sociale della città di Fincantieri, ha organizzato per giovedì della prossima settimana un incontro con tutte le realtà cittadine e non solo.


    fonte: il manifesto


    questi stanno fuori non c'è che dire!! la forze dell'ordine si danno ad attività politico-sociali di loro spontanea iniziativa prelevando ragazzi dalle proprie abitazioni.. siamo agli sgoccioli!!!
    Riciclare Barattare Amare

  2. #2
    Data Registrazione
    Sep 2004
    Località
    Free-uli
    Messaggi
    11,964
    Mentioned
    0 Post(s)
    Sottolineo che sono intervenuti 80 agenti con unità cinofile e che il totale della sostanza sequestrata (ripeto, TOTALE su 27 ragazzi) è stata la seguente
    14 semi di marijuana, quattro spinelli di hashish, due piante di marijuana, due bilancini di precisione, 16 semi di canapa indiana, 142 grammi di piante di marijuana essiccate, diversi grammi di marijuana, due pasticche di ecstasy http://bora.la/2010/02/06/maxi-opera...ti-27-giovani/
    Ma vi rendete conto? Oltre al danno pure la beffa che loro definiscono con "una lunga lista di sostanze stupefacenti" (notare la qualità e la definizione dei semi, vergognoso)
    E mentre succedeva tutto questo, ai confini austriaci e sloveni potevano passare indisturbati quintali di ero e coca, camion interi pieni di cuccioli provenienti dall'est, centinaia di eminenti schiave del sesso clandestine. 80 persone pagate da noi, in giro nelle case altrui alle 3 di notte a rovinare famiglie e ragazzi e, quel che è peggio, pure pagate da noi. Siamo involontariamente complici, e la cosa fa incazzare ancora di più

  3. #3
    Data Registrazione
    Nov 2009
    Messaggi
    79
    Mentioned
    0 Post(s)
    Oddio Qui sembra di toccare il fondo ogni giorno, ma si va sempre più giù O_____O

    Poveri ragazzi e povere famiglie in primis, ma anche poveri noi e povera Italia...

    14 semi di marijuana e 16 semi di canapa indiana Anche se ci sarebbe da piangere.........
    Ehi! Diglil'attutti ca nuh se po chiù proibire!

  4. #4
    Data Registrazione
    Jan 2010
    Località
    Free-uli
    Messaggi
    271
    Mentioned
    0 Post(s)
    sono fuori, sono completamente fuori..."È sbagliato - ha aggiunto il comandante - significa che i ragazzi hanno già intrapreso la strada sbagliata. Può essere una vita rovinata in partenza." e questo é il piú pazzo di tutti O.O
    Psichedelia: ti fai gli acidi e poi sei in acido
    Psichedelia: ti fai le basi e poi sei basico

  5. #5
    Data Registrazione
    Nov 2007
    Messaggi
    3
    Mentioned
    0 Post(s)
    Ciao a tutti. Da tempo non partecipavo al forum di enjoint. Questa notizia è veramente grave, significativa del regime oscurantista in cui ci troviamo. Spero soltanto che le famiglie colpite da questo abuso di potere gratuito e irresponsabile trovino il coraggio di sporgere denuncia contro i responsabili di questo atto lesivo di ogni diritto civile e della dignità di tutti i cittadini.
    Franco

  6. #6
    Data Registrazione
    Oct 2005
    Località
    faenza
    Messaggi
    214
    Mentioned
    0 Post(s)
    pazzesco, questo è vero e proprio squadrismo fascista!

  7. #7
    Data Registrazione
    Feb 2010
    Messaggi
    139
    Mentioned
    0 Post(s)
    come cazzo gli salta nella testa di andare a rompere i coglioni a queste povere famiglie e soprattutto a quei poveri ragazzi che non fanno niente di male e poi per cosa? praticamente niente...solo abuso di potere!!! spero che partano diverse denuncie (sempre che la nostra legge del cazzo lo permetta)..
    non importa quanto è grossa...
    l'importante è prevalenza VERDE!!!!Hidden Content

    Hidden Content iscriviti alla newsletter!!

    Non cercare mai di cambiare qualcuno per renderlo uguale a te. Dovresti sapere che uno basta!!! (Ralph Waldo Emerson)

  8. #8
    Data Registrazione
    Jan 2010
    Località
    Free-uli
    Messaggi
    271
    Mentioned
    0 Post(s)
    se i poliziotti protagonisti degli eventi di genova sono stati tutti assolto non vedo come potrebbe funzionare una semplice denuncia in questo caso -.-
    Psichedelia: ti fai gli acidi e poi sei in acido
    Psichedelia: ti fai le basi e poi sei basico

  9. #9
    Data Registrazione
    Sep 2004
    Località
    Free-uli
    Messaggi
    11,964
    Mentioned
    0 Post(s)
    Bhè... c'è un precedente proprio a Monfalcone di 2 anni fa. Un maresciallo dei CC è stato mandato a viole dopo che diversi pischelli l'han denunciato perchè al momento dell'eventuale sequestro di irrisorie quantità di erba e/o fumo, il tizio li ricattava facendosi "regalare" cellulari, i-pod, soldi e anche la stessa sostanza rinvenuta in cambio della non emissione di verbale e di conseguente segnalazione. Ovvio che questo genio ora come ora non sarà disoccupato come meriterebbe ma solo trasferito di caserma, ma quel che conta è che non abbia potuto agire indisturbato grazie a quelle che, anche allora, potevano sembrare inutili denunce.

  10. #10
    Data Registrazione
    Sep 2004
    Località
    Free-uli
    Messaggi
    11,964
    Mentioned
    0 Post(s)
    Nasce la Carta di Trieste

    Elena Placitelli (Terra Nordest)



    WELFARE. Un documento degli operatori sociali del Friuli Venezia Giulia su libertà terapeutica, carcere e sostanze

    Mentre l’Italia intera ricorda il trentennale della morte di Franco Basaglia, a Monfalcone, a due passi da Gorizia e Trieste, una trentina di giovanissimi vengono sottoposti a indagini e perquisizioni. In tutto si trova una manciata di “fumo”. La maxi- retata smuove perfino la Camera penale di Gorizia, con gli avvocati che accusano gli inquirenti di voler colpire i giovani consumatori di cannabis al posto dei veri trafficanti. Giovani che rischiano di finire in carcere. Com’è successo, un anno fa, a sei ragazzi di Monfalcone che, con l’accusa di spaccio, si sono fatti venti giorni di cella. Per poi essere liberati, grazie a una sentenza del Tribunale del riesame di Trieste, che ha smontato il metodo di indagine condotto dagli inquirenti. Nelle carceri italiane, di giovani consumatori ce ne sono tanti. Lo dicono i dati forniti da Antigone, associazione nazionale per i diritti e le garanzie nel sistema penale: tra i detenuti, si contano più del 30 per cento di consumatori e piccoli spacciatori. E le carceri intanto straboccano.

    Ma al di là del sovraffollamento, sono le stesse condizioni di vita ad essere sotto accusa: 72 suicidi e 175 morti nel 2009, che nel 2010 sono diventate già 15. Intanto le grandi organizzazioni criminali, che dominano il mercato delle sostanze con profitti enormi, restano fuori. E a Gradisca, a pochi chilometri da Gorizia, centinaia di migranti sono rinchiusi nel Centro di identificazione ed espulsione. Eppure è proprio da quelle terre, comprese tra Gorizia e Trieste, che trent’anni fa Franco Basaglia fece chiudere i manicomi. Il medico convinse il Paese che in manicomio finivano i diversi, i devianti che la società non voleva accogliere. Quelli a cui non si voleva dare cittadinanza perchè offendevano la morale o ponevano domande troppo complesse per essere risolte. Facendo approvare la legge 180 di riforma psichiatrica, Basaglia mise la persona al centro delle politiche di welfare, rifiutando il ruolo di controllo e contenimento.

    Di tutto questo si è discusso in questi giorni a Trieste, nelle giornate sulla psichiatria organizzate dall’Azienda sanitaria, in occasione del trentennale della sua morte. Una settimana di incontri, workshop e laboratori, tutti all’interno dell’ex Ospedale psichiatrico di Trieste. Lo stesso manicomio di cui Basaglia distrusse i muri, con un cavallo di cartapesta fatto di sogni. «Trieste 2010: che cos’è salute mentale? Per una rete di salute comunitaria». É questo il titolo del grande convegno internazionale che si è svolto tra il 9 e il 13 febbraio. A parteciparvi, per lo più esperti, medici ed operatori dei servizi sociosanitari, tra cui, giusto per fare un nome, Franco Rotelli, direttore dell’Azienda sanitaria triestina, che attraversò con Basaglia l’esperienza di chiusura dei manicomi. Ma anche giornalisti e comunicatori, guidati da Massimo Cirri, ideatore della celebre trasmissione Caterpillar in onda su Radio 2. Ridurre a una pagina una miriade di discussioni è praticamente impossibile. Partiremo allora dalle conclusioni. A tirare le fila del discorso, la «Carta di Trieste».

    Il documento, sottoscritto dalla rete degli operatori sociali del Friuli Venezia Giulia, si domanda come attualizzare la libertà terapeutica proposta da Basaglia. Ne esce un elenco di punti programmatici, volti a rimettere in discussione «il ruolo che oggi il potere attribuisce al sistema del welfare». L’obiettivo è di aprire una nuova campagna. Lo si capisce dalle parole usate nel documento, che avanzano istanze dettagliate. «Si chiede – recita il testo - la completa depenalizzazione di ogni reato connesso sia al consumo di sostanze che alla loro autoproduzione, la promozione di un utilizzo consapevole e anche la volontarietà degli accertamenti sanitari effettuate nei luoghi di vita e di lavoro». Per raggiungere gli obiettivi, nella Carta si propone poi di organizzare una giornata nazionale sul carcere e una sul tema delle sostanze.

    Momenti di incontro per riflettere sulle condizioni di detenzione e sulla depenalizzazione dei comportamenti connessi al consumo di sostanze. Per concretizzare le azioni, si pensa anche ad istituire, nelle amministrazioni comunali, una sorta di garante dei detenuti. Il tutto grazie a una rete permanente, «che raccolga operatori sociali e sanitari, avvocati e giuristi, politici e cittadini, con il compito di monitorare nei territori la situazione nelle carceri e di osservare l’applicazione delle strategie di controllo nei luoghi di vita e di lavoro». Si parte giovedì 18 febbraio, con un dibattito pubblico, organizzato nel centro di Monfalcone «Officina Sociale» alle ore 20. Al centro del convegno, l’intervento di Riccardo Cattarini, il presidente della Camera penale di Gorizia, che spiegherà perchè gli avvocati locali hanno deciso di puntare il dito contro la maxi-retata che ha appena colpito i giovani di Monfalcone. Chissà se aveva ragione Basaglia, quando diceva che «l’importante è sapere ciò che si può fare».

    http://www.terranews.it/news/2010/02...rta-di-trieste


    _______________________________


Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Chi Ha Letto Questa Discussione: 0

Attualmente non ci sono utenti da elencare.

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  

Questo sito utilizza cookies di analytics su dati esclusivamente aggregati e cookies di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente tramite plugin sociali e video.
Cliccando su oppure continuando la navigazione sul sito accetti i cookies. Per l'informativa completa clicca qui.