La cannabis è una droga
Caro Direttore
Pur come d’uso, ciclicamente viene riproposta (da chi ?) una leggenda metropolitana : “La cannabis non è una droga” anzi potrebbe servire anche come farmaco” (come ?) Anche la morfina ed alcuni derivati del curaro possono essere usati, in particolari condizioni patologiche (dolori da tumore non curabili con altri farmaci come ad esempio usando il tramadolo), non per questo la morfina può essere assunta come si trattasse di aspirina.
Mi permetto, allora, di raccomandare ai giovani la lettura del libro di C Risé “Cannabis, come perdere la testa e a volte la vita” (San Paolo, 2007), del quale riporto alcuni brani interessanti..
”....lo studio su 50.000 reclute svedesi che sono state seguite per 15 anni ha stabilito che l’assunzione della cannabis nell’età adolescenziale aumenta, in modo porporzionale alla dose, il rischio di sviluppare schizofrenia”
....”non si cerca la cannabis perchè si è depressi, ma
si diventa depressi o ansiosi perchè si usa la cannabis “
“.....
l’impiego di cannabis è un fattore di rischio per una successiva assunzione di cocaina ed oppioidi”
“....la cannabis contiene più di 400 composti chimici, tra cui 61 cannabinoidi, tra i quali il D9-THC (D-9-tetraidrocannabinolo) è il più potente come attività psicotica”.....
Poichè gli endocannabinoidi sono coinvolti nella regolazione dei sistemi cerebrali che controllano il tono dell’umore, la memoria, le funzioni intellettive e cognitive, il dolore, il controllo dei movimenti, le attività delle ghiandole endocrine, il sistema cardiovascolare e altre funzioni vitali, il D9-TCH interviene distruggendo questo delicato sistema (naturale) recettore-anandamide.
Inoltre, mentre gli endocannabinoidi vengono prodotti solo quando servono........il D9-THC si distribuisce a tutto il cervello......(e occorrono) fino a trenta giorni perchè il THC contenuto in un singolo spinello venga eliminato completamente dal corpo......(Nel caso di) brusca sospensione della cannabis può comparire una sindrome di astinenza con
agitazione, ansia, aggressività, insonnia, tremori........ L’assunzione acuta di cannabis compromette la memoria recente , l’attenzione, la vigilanza, l’apprendimento verbale ed altera l’orientamento nello spazio e nel tempo” (Claudio Ferretti, SerT di Carpi;
www.strdanove.net/news/tesi/index/pc!.html ; (citato da C.Risè o.c.)
“La cannabis è la sostanza illegale il cui uso è più diffuso fra i giovani tra i 15 e i 19 anni, a scuola. Circa un terzo degli studenti (31%) ha provato a fumare uno spinello, almeno una volta nella vita, il 24% ha fatto uso di cannabis negli ultimi 12 mesi e il 15% negli ultimi 30 giorni..... Sono il 3% del totale degli studenti che riferiscono un utilizzo quotidiano di questa sostanza (Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, 2005 (citato da C.Risé, o.c.)
Risé evidenzia ancora che “La cannabis è stata la sostanza di iniziazione agli stupefacenti per l’85% dei consumatori di cocaina e per il 74% dei consumatori di eroina” (o.c., pg 48)
Ancora Risé rileva come “Un fenomeno relativamente recente è quello della comorbilità psichiatrica, ovvero della concomitante presenza di patologie psichiatriche e disturbi dovuti all’uso/abuso di sostanze psicotropiche” (o.c., pg 51)
La scuola può e deve fare molto per contrastare questo
fenomeno sociale distruttivo dei giovani. Si dovrebbero programmare corsi informativi sull’uso e sull’abuso della droga, condotti da farmacologi, tossicologi e sociologi. Bisogna far comprendere ai giovani che chi va dicendo che lo spinello non fa male (fosse anche un loro professore) dice, volutamente, il falso.
Non è liberalizzando le
droghe leggere (che esistono solo nella mente malata di qualche esibizionista libertario e indecente !) che si salvano i giovani dai mali della droga, ma con l’informazione, la formazione e il continuo controllo da parte della famiglia e della scuola. La forze dell’ordine fanno quanto possono (e non è poco tenendo conto delle loro potenzialità) ma sono contrastate da quei sedicenti profeti della liberà personale : anche
libertà di suicidarsi e di causare il suicidio di altri !
Mi preme far presente che la FDA americana ha decretato che “nessun studio scientifico serio supporta l’uso terapeutico della marijuana (figlia della “cannabis indica”) e che
fumare marijuana non produce alcun beneficio medico accettato o provato negli USA e che quindi non è ammesso come trattamento medico”. Questo verdetto è stato condiviso dalla EMEA e dalla AIFA. Queste decisioni non si basano su preconcetti proibizionistici ma sulla valutazione del rapporto rischi/benefici della droga. Questa valutazione è stata sempre negativa per la marijuana.
Dr Carlo Mario Passarotti
Gallarate
16/04/2013