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Discussione: Mini SunSplash

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  1. #1
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    A Udine il 2 e 3 luglio presso il Parco del Cormor (uscita autostradale Udine Nord)
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  2. #2
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    noooo, stavo per postarlo io! ci vieni? Io ci saró al 100% =)
    Psichedelia: ti fai gli acidi e poi sei in acido
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  3. #3
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    Ci sarò! Mi sto informando per uno stand no profit per la TiAccaCi produzioni e... magari ci sarà anche Dolce Vita/Enjoint?

  4. #4
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    se avete bisogno di aiuto basta chiedere =)
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  5. #5
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    Ingresso gratuito


    Un omaggio alla nostra gente. Un grande evento di musica e dibattito per tenere vivo il legame con la nostra terra e per proseguire in quelle battaglie di libertà di cui l'Italia ha più che mai bisogno.
    Questo è Rototom Free: un festival a ingresso gratuito che, il 2 e 3 luglio al Parco del Cormor (Udine), vedrà alternarsi sui due palchi live e dancehall il meglio del reggae mondiale, come Alpha Blondy, Sud Sound System, Fantan Mojah, Supersonic e tanti tanti altri.
    E che ospiterà gente, per citare solo alcuni nomi, come Marco Travaglio, Don Gallo, Beppino Englaro, Ilaria Cucchi, Angelo Maria Perrino, Mihai Butcovan, per parlare dell'Italia di oggi e di ciò che accade nelle sue galere.
    Troverete poi chioschi di cucina etnica, bancarelle, le associazioni no-profit che assieme al Rototom portano avanti una cultura della pace e del rispetto. Verranno inoltre riproposte diverse aree tematiche che hanno caratterizzato il Sunsplash negli ultimi anni come il mercatino etnico, l’African Village, Vivere l'Energia, l’House of Rastafari e il Magico Gioco.
    In altre parole: un "sunto" di ciò che è stato il Sunsplash a Osoppo e un'anticipazione di ciò che sarà il Sunsplash a Benicassim. A questo punto mancate solo voi...
    Da Facebook: Rototom free http://www.facebook.com/home.php?ref...21468057873020

  6. #6
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    Veramente, veramente carino. Certo che manca la magia del Rivellino ma anche nell'afa assassina del Cormor lo spirito sunsplashano si è fatto sentire. Pochissima presenza di forze dell'ordine che, a causa del caldo, se ne son stati fuori a cazzeggiare. Assenza completa di aromi ganjanti nell'aria ma tanti fumelli da immondizia. Mi sono mancati da morire i soliti amici in particolare il Rosso. No Rosso, no party ;)

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da favolantica Visualizza Messaggio
    Veramente, veramente carino. Certo che manca la magia del Rivellino ma anche nell'afa assassina del Cormor lo spirito sunsplashano si è fatto sentire. Pochissima presenza di forze dell'ordine che, a causa del caldo, se ne son stati fuori a cazzeggiare. Assenza completa di aromi ganjanti nell'aria ma tanti fumelli da immondizia. Mi sono mancati da morire i soliti amici in particolare il Rosso. No Rosso, no party ;)

    Ciao Favola & forum tutto!
    Spero che questa edizione di Rototom in Spagna sia l'unica in "Esilio forzato" e che sul Rivellino torni presto a splendere il Sunsplash!

    Ho sentito delle proibizioni canapacee sia al Cormor che al Venicesun.
    Per la prima è comprensibile, visto che si trattava di un evento gratuito di protesta, con ingresso libero e accessibilità alla popolazione tutta, compresi bimbi.
    è stato il comune a richiederlo, e ai vari venditori che sfioravano l' argomento canapa, sono stati restituiti i denari versati per lo stand.

    Il secondo evento invece mi sa di sciacallaggio; Sfruttando un nome che sembra ricollegarsi al Sunsplash, se ne fregano delle problematiche civili che venivano affrontate ad Osoppo, e sfruttano un evento SOCIALE, CULTURALE e socializzante solo per fare cassa sulle rovine di un'organizzazione come il Rototom.
    Invece di fuggire da Babilonia, ne hanno ideata una piccina piccina, che traspare con evidenza anche se colorata di giallorossoverde.

    Speriamo poi che il woodstockfest, in caso di ritorno in italia dell'esule Sun, rilasci libero il Rivellino nelle date che vedeva la presenza del Rototom.
    Mi sarebbe piaciuto di più se avessero organizzato il nuovo evento in date diverse, invece di accaparrarsi uno spazio "milionario" seminato da altri.
    Booommm!!!!
    Un mondo migliore è possibile, ma bisogna sbattersi!!
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  8. #8
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    si è stato bello, c era davvero un sacco di gente e davvero poca polizia, eravamo tutti spaventatissimi (in codice qua in giro la si chiamava "la festa degli sbirri") e alla fine è stato molto sciolto..aromi gangeggianti io ne ho sentiti parecchi e ho anche avuto la fortuna di incontrare un paio di veneti simpatici =) il fumello è sempre il solito sabbione Udinese..ah da rilevare anche una massiccia presenza di alcolici data dal fatto che nessuno aveva materie prime in abbondanza (per le ragioni prima spiegate)
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  9. #9
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    Anche gli organizzatori si sono lamentati del fattore alcool e si considerava come lo stesso poteva esser tollerato in termini legali rispetto alla ganja in rapporto agli effetti di uno e dell'altra... I fumatori erano tranquilli e rispettosi dell'ambiente e i bevitori scassavano la minchia con urli e schiamazzi lasciando ovunque cumuli di bottiglie vuote. Hanno espresso anche preoccupazione per il SunSplash di Benicassim dicendo che è un posto caldissimo e con quasi totale assenza di zone ombrose e che sarà assolutamente vietato per i partecipanti cucinare i pasti in tenda o in camper. Quindi saran azzi amari per chi opta la vacanza reagge in ristrettezze economiche.
    Ridateci il Rivellino!!!!!

  10. #10
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    Riporto da Il Fatto Quotidiano

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2010...o-stato/36275/

    “Sulle droghe Giovanardi trucca le carte. Legalizzarle porterebbe molti soldi allo Stato”
    Secondo il sociologo e leader del movimento antiprobizionista, il sottosegretario ha taroccato i metodi di ricerca della sua relazione sulle tossicodipendenze

    Guido Blumir, sociologo, è il maître à penser del movimento antiproibizionista italiano.
    I suoi libri sulle droghe, fra cui “La droga e il sistema” ed “Eroina”, hanno venduto oltre centomila copie.
    Ai nostri microfoni ha parlato delle politiche italiane sulle tossicodipendenze, a partire dalla decisione del Rototom Sunsplash Festival, di lasciare l’Italia e di mettere le tende in Spagna.

    Partiamo dalla mera cronaca. Com’è che la kermesse reggae più famosa d’Europa ha deciso migrare in Spagna lasciando Osoppo e il Friuli?
    Il festival richiamava una folla immensa: 150mila persone dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania e dall’Est europeo. Gran bella musica e vita comunitaria in campeggio per una decina di giorni. Nonostante l’amministrazione di Osoppo fosse favorevole e nonostante i vantaggi economici che il festival portava per l’economia locale, alcuni ambienti hanno avviato delle procedure per ufficiali per impedire il festival.

    Può essere più preciso?
    C’era un rapporto dei Carabinieri che sosteneva la tesi che durante le edizioni del Rototom si verificasse consumo e vendita di hashish e di marijuana.

    Reggae e marijuana. Ci può stare.
    Sì certo. Quello che si fa finta di non sapere è che in Italia il fumo lo si vende e lo si consuma anche davanti alle parrocchie. C’è da dire però che gli organizzatori avevano messo in pratica una serie di accorgimenti perché non si spacciasse all’interno delle aree del festival, ma ovviamente è impossibile impedire ogni forma di consumo, e anche questo dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti.

    E quindi cosa è successo?
    E’ successo che il fatto che, come in tutto il mondo, circolasse un po’ di fumo, è stato usato come pretesto per fare partire una denuncia contro gli organizzatori e una lettera di diffida contro l’amministrazione.
    Ecco che gli organizzatori hanno deciso per il salto della quaglia e hanno portato il Rototom a Valencia in Spagna, producendo un grave danno per l’economia locale e facendo un regalo ai cugini spagnoli.

    Cosa centra in questa storia la legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze?
    Questa legge non ha cambiato il quadro giuridico che era già proibizionista, ma ha dato il via a un nuovo clima culturale. Ma soprattutto ha inaugurato un sistema ipersanzionatorio. La vicenda del Rototom è figlia di questa impostazione. In Italia ci sono delle sacche culturali che, mezzo secolo dopo gli anni Sessanta, hanno ancora dei pregiudizi verso quella parte della popolazione che utilizza queste sostanze che in Italia, secondo le statistiche, sono 4 milioni.

    E’ vero che lei pensa tutto il male possibile di questa legge?
    E’ una legge inutilmente ideologica che non fa i conti con la realtà. Le faccio un esempio: la norma equipara le droghe leggere a quelle pesanti tutto a vantaggio di quest’ultime. Con questa equiparazione a uno spacciatore conviene vendere droghe ad alto tasso di profitto come la cocaina invece che il fumo, dato che corre gli stessi rischi. Idem per il consumo. Poi c’è la reintroduzione della dose massima giornaliera. Se un giovane viene pizzicato con un quantitativo di illecito superiore ai 4 o 5 grammi, scatta automaticamente il processo penale. Nel resto nel mondo le cose vanno diversamente: la dose consentita a Berlino è di 14 grammi, in Nord Irlanda e in Russia di 20, in 11 stati americani di un oncia, che corrisponde circa a 28 grammi. Insomma, a differenza di quanto avviene nei paesi più sviluppati, in Italia si criminalizza il consumo.

    Eppure Giovanardi, presentando la sua relazione sulle tossicodipendenze al Parlamento, ha detto che anche grazie alla sua legge (e alla crisi economica), i consumi sono calati del 25%.
    E’ una bufala. Quest’anno il Dipartimento delle politiche antidroga ha redatto la sua relazione con dei criteri completamente diversi dagli anni precedenti. Prima si affidava al CNR, quest’anno ha deciso di cambiare procedura, ha fatto di testa sua. Fatto sta che il Consiglio nazionale delle ricerche ha fatto la sua solita ricerca per l’Osservatorio europeo sulle tossicodipendenze che raccoglie i dati di tutti i paesi membri. E questa relazione cita dei dati praticamente uguali a quelli dell’anno scorso, con qualche piccolo aggiustamento, con buona pace di Giovanardi.

    Alla luce del fatto che nel nostro paese ci sono 4 milioni di consumatori di hashish e marijuana, in termini economici quanto ci guadagnerebbe l’Italia se seguisse le orme dell’Olanda liberalizzando le droghe leggere?
    In Olanda si possono comperare fino a 5 grammi di fumo al giorno nei coffee shop. Se in Italia stimiamo in 10 miliardi i soldi spesi dai consumatori di cannabinoidì, avremmo, solo di IVA, un’entrata di 2 miliardi di euro l’anno. Più atri due miliardi di tasse che i rivenditori di tali sostanze verserebbero al fisco. In California il governatore repubblicano Schwarzenegger ha dato l’incarico a una commissione di studiare i vantaggi fiscali della legalizzazione: non solo quanto ci guadagnerebbe lo stato, ma anche quanti soldi risparmierebbe con meno processi e meno galeotti rinchiusi per reati legati al consumo di tali sostanze.
    Bravo Giovanardi! Continua così!

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