Vorrei subito aprire una discussione su questo medico al quale non possiamo fare a meno di inviare tutta la nostra solidarietà.
Fabrizio Cinquini è il medico che studiava e selezionava le piante di canapa per le qualità medicinali, per noi un esempio di medicina naturale, arrestato il 22 luglio e poi trasferito nell'Ospedale psichiatrico Giudiziario durante un lungo digiuno, un medico che è una risorsa sociale, come dice giustamente anche Andrea Trisciuoglio.
Anche se il numero delle piante trovate potrebbe sembrare eccessivo, per esperienza personale, poiché ho fatto la stessa cosa per 28 anni, fino al 2005, vorrei precisare che, per una vera selezione genetica seria dei semi, è necessario un numero di almeno 100/200 piante, magari piccole (una pianta piccola può comunque produrre un numero considerevole di semi per gli anni successivi, se selezionata per le sue caratteristiche).
Nella selezione genetica naturale, cosa che l'uomo ha fatto nei millenni per tutte le specie vegetali coltivate attuali, maggiore è il numero degli individui che si selezionano, maggiore sarà la probabilità e la frequenza di risaltare determinate caratteristiche (nel nostro caso medicinali, per esempio contro la nausea, o altri disturbi specifici) e maggiore sarà anche la velocità nel tempo con la quale si riescono a stabilizzare queste caratteristiche nelle generazioni future di piante.
In pratica, per una vera e seria ricerca con selezione genetica della vasta gamma di proprietà medicinali della canapa, sarebbero necessarie decine di migliaia di piante, seguite da qualche decina di medici ricercatori, se vogliamo considerare la cosa solo da un semplice punto di vista di beneficio alla salute collettiva.
Ogni pianta di canapa ha una sua resina individuale unica, con poche piante ci vorrebbero anni, se non decenni, per individuare e stabilizzare, con dominanza genetica, gli individui portatori delle proprietà mediche desiderate e ricercate.
Secondo me Cinquini stava facendo un ottimo lavoro di selezione per chi si vuole curare con la canapa, pur essendo già pregiudicato, è un grande esempio di rivolta pacifica e disobbedienza civile, vi immaginate se solo altri 50 medici in Italia avessero il coraggio di farlo e di pagare in prima persona come lui!
Per questo condividiamo pienamente Andrea Trisciuoglio nell'affermare che considerano Cinquini una risorsa, mi immagino quanto potrebbe essere utile a tutti la sua esperienza specifica nella selezione per uso medicinale.
L'assurdità di incriminarlo per spaccio "presunto" per legge è particolarmente evidente.
LaPiantiamo organizza una presenza di solidarietà al processo di Cinquini, il giorno 26 settembre 2013, davanti il Tribunale di Lucca.
Invitiamo chiunque possa e se lo sente dentro a partecipare pacificamente, soprattutto chi vive lì intorno o abbastanza vicino a Lucca, in sostegno al medico che tutti noi vorremmo avere a disposizione per curarci.

Ecco, di seguito, il comunicato di LaPiantiamo, che abbiamo anche pubblicato sul sito ASCIA:


Solidarietà a Fabrizio Cinquini, davanti al tribunale giovedì 26 settembre

Giovedì 26 Settembre una delegazione di LaPiantiamo sarà presente per il processo presso il tribunale di Lucca di Fabrizio Cinquini.

Lo scorso gennaio, in provincia di Lecce, un gruppo di persone affette da gravi patologie ha deciso di dar vita ad un progetto unico in Italia, il primo Cannabis Social Club (CSC) a uso terapeutico, un luogo dove seguire la crescita di piante di canapa e fare ricerca insieme alle Università. Un sistema controllato che possa garantire nel minor tempo possibile l’approvvigionamento di canapa medicinale a tutti coloro che ne hanno il diritto ma soprattutto il bisogno.

LaPiantiamo segue la vicenda del dottor Fabrizio Cinquini, medico specializzato in chirurgia vascolare, finito in carcere per la coltivazione di piante di marijuana “con cui stava sviluppando ibridi di alta qualità terapeutica: per curare gli effetti collaterali della chemio e altre patologie“;

Il dottor Fabrizio Cinquini è finito in carcere il 22 luglio e iniziò uno sciopero della fame interrotto dopo il trasferimento dal carcere di Lucca all’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino; già: OSPEDALE PSICHIATRICO, sono gli ex manicomi criminali.

Qua c’è qualcosa che non va! Subito si telefona all’amica Rita Bernardini, Presidente ad honorem del Cannabis Social Club di Racale e si avvia immediatamente un’interrogazione parlamentare. Grazie poi all’amica Valentina Piattelli dell’associazione radicale Andrea Tamburi di Firenze vengono interpellati gli amici consiglieri regionali Brogi e Romanelli che, talmente interessati, interpellano il presidente della regione.

Come tutti i nonviolenti che praticano la disobbedienza civile, recidivo convinto, Cinquini si era pure autodenunciato. Adesso è sospeso dall’Ordine e rischia 20 anni di carcere, con l’accusa di produzione e coltivazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. professionale, Cinquini dichiara: ”Dal 2000 ad oggi pago la mia ostinazione e la mia coerenza, anche professionale, che deriva dal giuramento di Ippocrate, con continue carcerazioni”.

Ma noi e il dr Cinquini abbiamo anche altro in comune: un’intrusa che a lui si chiama Epatite C contratta durante un intervento di emergenza eseguito a bordo di un’ambulanza. Le cose in comune aumentano: per contrastare la sua patologia inizia le cure tradizionali tra cui chemioterapia a cicli semestrali. Ma molte terapie, si sa, hanno troppi effetti collaterali.

Si mette in testa allora di cercare una via diversa dalla chemio, una cura che faccia risalire gli anticorpi senza togliere l’appetito. Mette a punto una terapia nutrizionale a base di canapa, papaia e aloe che in 6 mesi gli restituisce il peso perduto. E un nuovo pallino: studiare gli innumerevoli effetti benefici della cannabis.

Una persona del genere potrebbe rappresentare una risorsa e ci auguriamo che al termine (speriamo presto) di questa assurda vicenda, il dottore Cinquini faccia parte del comitato medico lapiantiamo.

Il prossimo 26 settembre Cinquini sarà processato a Lucca e una nostra delegazione di LaPiantiamo sarà presente fuori dall’aula.

Andrea Trisciuoglio – Segretario Associazione “LaPiantiamo“

Cannabis Social Club Racale (LE) Associazione no profit Un aiuto reciproco tra malati C.F. 94092000713
Sede legale: Via delle Orchidee, Salice 71122 (FG)
Sito Internet: www.lapiantiamo.it
E-mail: [email protected]