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Discussione: Per l'ennesima volta, non fatevi illusioni: Non vogliono legalizzare nulla

  1. #1
    StRaM è offline Cancellato su richiesta dell'utente
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    PER L'ENNESIMA VOLTA, NON FATEVI ILLUSIONI: NON VOGLIONO LEGALIZZARE NULLA

    Benvenuti, amici, alla nuova puntata dell’amatissima rubrica "Un penalista specializzato in stupefacenti per amico."

    Dire che ultimamente si è tornati a parlare di legalizzazione della cannabis è un gentile eufemismo, sarebbe più accurato dire: persino un leghista ha fatto la sua proposta di legalizzazione.

    Come già discusso qui, infatti, qualche tempo fa Gianni Fava ha twittato dal suo account un invito a riflettere sul fallimento del proibizionismo, iniziativa che in rapida successione ha causato un retweet di Maroni poi attribuito a un errore dello staff, smentite varie, precisazioni di Salvini e un infinito numero di commenti sul tema—tra cui quello di Matteo Renzi, che ha subito reagito alla proposta usandola come ottima occasione per non prendere una posizione decisa sull’argomento, e limitandosi a dire che la legge Fini Giovanardi ha bisogno di modifiche. Che è un po’ come dire che la teoria eliocentrica è un po’ datata.

    La notizia, però, è che a Torino sono stati approvati due provvedimenti proposti dal consigliere Marco Grimaldi, in area Sel, riguardanti la disciplina degli stupefacenti. Nella prima parte si autorizza l’utilizzo di farmaci e preparati a base di cannabis in ospedali e farmacie. Nella seconda parte c’è una sorta di dichiarazione di intenti contro la Fini-Giovanardi, che non si capisce bene che ricaduta possa avere nella vita quotidiana dei consumatori. Allora, come al solito, ho chiamato l’Avvocato Zaina per capire se tutta questa rinnovata attenzione può portarci qualcosa di buono.

    VICE: Avvocato Zaina i provvedimenti approvati a Torino sono significativi?
    Carlo Alberto Zaina: Nessun consiglio comunale può legiferare in materia, è come se fosse una dichiarazione del Rotary o della parrocchia. È un’affermazione di principio, ma non ha alcun significato a livello legislativo. Mi sembra un intervento un po’ demagogico. Non è un comune che deve decidere queste cose. Ma poi vogliono che il comune chieda un decreto al governo per abolire la Fini-Giovanardi, cioè vorrebbero abolire la legge Fini Giovanardi usando le stesse forme per cui la Fini Giovanardi è incostituzionale... sembra che non si sappia di cosa si sta parlando.

    In questo momento il dibattito sul tema è particolarmente vivo. Secondo lei può portare a qualche soluzione concreta?
    Credo che in questo momento ci sia una corsa alla telecamera. Chiunque adesso si inventa le proposte più strampalate, magari anche in buona fede. Le proposte vanno fatte con dei fondamenti giuridici, non si possono fare solo di pancia. Giustissimo osservare che la Fini Giovanardi va cambiata e quello che vuoi, già è un’affermazione più complessa dire che si è favore della legalizzazione. Ci si riempie la bocca col concetto di legalizzazione senza capire che non è un tipo di materia che si può gestire come si è fatto con l’aborto o altri istituti. In questo caso ci sono dei limiti e delle direzioni di diritto sovranazionale, che vanno rispettati, se si vuole fare una proposta concreta.

    Quale potrebbe essere un primo passo concreto, invece?
    Se intanto arrivassimo a stabilire, con parametri certi, che la coltivazione e la detenzione a scopo personale sono depenalizzati si arriverebbe a una cosa che legalizzazione non è, ma sarebbe già una scelta più civile. Io credo che la depenalizzazione sia una soluzione fattibile, per esempio, mentre legalizzare vuol dire riconoscere un diritto a una determinata condotta, che quindi andrebbe tutelata. Per assurdo si potrebbe arrivare a far causa allo stato perché non garantisce la disponibilità di un determinato tipo di semi per la coltivazione di cannabis. Mi sembra un po’o una forzatura. Ma ora c’è molta confusione sull’argomento, tutti provano ad accaparrarsi il loro posto al sole. Alcune proposte, come quella di Manconi, sono una riedizione di tentativi che sono già stati fallimentari, come la proposta Farina. Ha i suoi lati buoni, perché interverrebbe sulle sanzioni, ma sostanzialmente non funziona. Ad esempio concede la cessione per uso immediato che secondo me è superficiale. In questo senso sarebbe come dire apertamente che si può spacciare. È un regalo alla criminalità organizzata. Io faccio l’avvocato da 34 anni, parlo per esperienza e continuo a dire che cercare di legalizzare il piccolo spaccio non ha molto senso. Al momento non ci sono in circolazione proposte che si possano concretamente prendere in esame, sono solo sortite politiche, di persone che vogliono dei voti.

    Quindi neanche in questo caso c’è qualche cambiamento sostanziale per il consumatore medio?
    Assolutamente no, si tratta davvero di un provvedimento sul nulla.

    Quale sarebbe secondo lei la strada da percorrere?
    Un progetto ampio e organico, di regolamentazione degli stupefacenti in generale, non una di queste misure secondarie e ineffettive. Tornare alla giusta distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti, che questa legge abolisce arbitrariamente. La legge Fini Giovanardi va cambiata in maniera articolata, è una legge terribile. Bisogna eliminare le sanzioni, in favore di una depenalizzazione. Ma questo richiede tempi lunghi, mentre tutti vogliono presentarsi adesso come padri di questa grande rivoluzione sulle droghe. Non si lavora su una vera disciplina di modifica perché quella non interessa a nessuno e non è perché qualcuno ha un’esperienza passata di ribellione o disobbedienza civile può pensare di reinventarsi nella scrittura di una legge sulla legalizzazione. So che un consumatore di fronte alla prospettiva che qualcosa cambi in suo favore a livello legislativo si accontenta di tutto, ma c’è bisogno di un disegno di legge più importante, strutturato. Si gioca sulle aspettative della gente, con un bel cinismo. Svegliatevi, perché vi prendono in giro.
    http://www.vice.com/it/read/per-lenn...zione-cannabis

  2. #2
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    Di seguito vorrei riportare anche il commento/considerazioni al riguardo del buon SAMORINI su fb.

    Senza bisogno di offendere un avvocato che si esprime con concetti essenzialmente giuridici (ed è ovvio, poiché queste sono le sue competenze), guardate che è molto importante che i consumatori o quant'altri si interessino a questo argomento siano in grado di distinguere fra tre concetti molto differenti fra di loro: depenalizzazione, liberalizzazione e legalizzazione. Per quanto riguarda le ultime due "vie", scordatevele, soprattutto in un desiderio hic et nunc ("qui e ora"), e non posso altro che dare ragione all'avvocato Zaina.
    Ciò che è possibile in tempi più brevi è la via della depenalizzazione dei comportamenti associati all'utilizzo della cannabis.
    Ma per rincuorare i lettori "cannabinici", offro la seguente considerazione: che qualcosa stia cambiando nel mondo, e non tanto in Italia, in merito alle politiche sulle droghe, in specie sulla Cannabis, è cosa certa. Ed esiste uno storico "effetto domino", tale per cui una nuova legge - vedi Uruguay - induce inevitabilmente cambiamenti nei paesi limitrofi. E ciò sta già accadendo nell'America Latina. Anche le reazioni contrarie che si sono create in alcuni (uno solo) paesi limitrofi fanno parte dell'effetto domino, come "colpi di coda" del vecchio sistema legislativo. Dall'America Latina sopraggiungerà l'effetto domino, prima di tutto in Spagna, per via degli storici legami con le sue ex-colonie, e in Germania, e questi due paesi "domineranno" di conseguenza sui paesi limitrofi. Osservando poi che il maggiore responsabile delle politiche anti-cannabiniche europee - gli USA - sta crollando sotto i colpi dei coffe-shop, la strada "europea" appare ora maggiormente in discesa. Non si deve dimenticare l'Ucraina, che in merito a licenza cannabinica stava volando alto, sebbene si sia momentaneamente fermata per via della sua aspirazione (poveretta, non sa cosa le attende, sarebbe meglio continuasse ad aspirare qualcos'altro) ad entrare in Europa. Va notato che anche agli estremi del Mediterraneo, in Israele e in Marocco, si stanno creando i presupposti per nuove legiferazioni cannabiniche. Conclusione: non è tanto internamente all'Italia che ci si può attendere qualcosa di nuovo hic et nunc, al massimo un contentino depenalizzante, bensì è nell'ambito globale. E qui, è vero, dopo quasi un secolo di pesante proibizionismo cannabinico, sta accadendo qualcosa di nuovo.
    E la storia dei proibizionismi delle droghe, dal caffè al cacao al tabacco - e qui mi permetto di evidenziare la mia competenza - ci dice che una pera ci mette tanto a maturare, ma quando è matura, impiega poco tempo a cadere (come fu il caso del muro di Berlino, distrutto in 2 soli giorni). Rincuoratevi, dunque, ma senza inutili illusioni.

  3. #3
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    Scusi STRAM, ma il commento che Lei riporta inizia con : " Senza bisogno di offendere un avvocato che si esprime con concetti essenzialmente giuridici (ed è ovvio, poiché queste sono le sue competenze), guardate che è molto importante che i consumatori o quant'altri si interessino a questo argomento siano in grado di distinguere fra tre concetti molto differenti fra di loro: depenalizzazione, liberalizzazione e legalizzazione. Per quanto riguarda le ultime due "vie", scordatevele, soprattutto in un desiderio hic et nunc ("qui e ora"), e non posso altro che dare ragione all'avvocato Zaina".
    La domanda è la seguente ma chi mi offende e perché?

  4. #4
    muchogusto è offline Cancellato su richiesta dell'utente
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    Io penso avvocato che siano commenti sul post di fb di quel tipo che la ha intervistata!!!

  5. #5
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    "Per assurdo si potrebbe arrivare a far causa allo stato perché non garantisce la disponibilità di un determinato tipo di semi per la coltivazione di cannabis."

    Questo può avere un senso per quanto riguarda la coltivazione, ma per quanto riguarda la vendita non sarebbe meglio una completa e totale legalizzazione?
    Avere un trattamento simile a quello delle sigarette/alcolici-superalcolici non mi sembra una stupidaggine.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da M'agganjo Visualizza Messaggio
    Questo può avere un sensocor quanto riguarda la coltivazione, ma per quanto riguarda la vendita non sarebbe meglio una completa e totale legalizzazione?
    Avere un trattamento simile a quello delle sigarette/alcolici-superalcolici non mi sembra una stupidaggine.
    Giusto. Io vedrei normale un trattamento come lattuga e sedano ma...
    Giusto anche chiamarla vendita e finiamola con sto "piccolo spaccio" che serve solo a dare un senso negativo.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Avv. Zaina Visualizza Messaggio
    La domanda è la seguente ma chi mi offende e perché?
    Buongiorno,

    sinceramente non ho ben capito come mai Giorgio Samorini ha iniziato così il suo post.....forse Giorgio la stava difendendo da qualche poco cortese commento all'articolo (del link che ho riportato sopra ).....

    ad ogni modo non mi sono soffermato su questo aspetto......

    Invece la volevo ringraziare per la grande attività di INFORMAZIONE che stà facendo in rete........trovo le sue considerazioni sempre molto interessanti e soprattutto la ringrazio per riportare alla realtà noi grower e consumatori smontando le considerazioni di politici vari ed eventuali, spacciatori d'illusioni sempre a caccia di qualche voto in più o di giornalisti sensazionalistici che avvalorano le parole di questi illusionisti falliti........

  8. #8
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    Senza aprire un altro thread riporto un altro interessante punto di vista di Mirko Venturini riguardante la situazione in oggetto:

    La temperatura sale in merito alla prospettiva di abrogazione della #FiniGiovanardi, ma cosa sta accadendo realmente?
    Le due proposte sin ora presenti sono a firma #PartitoDemocratico e #Sel.
    La proposta #Gozi @Roberto Giachetti, presentata alla Camera il 17 Maggio 2013 [http://www.camera.it/_dati/leg17/lav...DL0008470.pdf] prevede che "la coltivazione a fini di commercio, l'acquisto, la produzione e la vendita di #cannabis indica e di prodotti da essa derivati" sia soggetta ad autorizzazione. All'art 3 comma 1 si legge che "al di fuori delle autorizzazioni ... coltivazione, acquisto, produzione, vendita e cessione sono puniti ai sensi dell'art 73 del testo unico di cui al decreto del PDR 9 Ottobre 1990 n309 e successive modifiche". Al comma 2 la proposta specifica che "non sono punibili la coltivazione ad uso personale e la cessione di terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato...".
    La proposta Gozi-Giachetti mirerebbe dunque alla regolamentazione dell'uso farmacologico concedendo ai malati possibilità di produzione in base ad autorizzazioni mediche. Il comma 1 dell'art 3 sembra escludere possibilità al di fuori di tali autorizzazioni, tuttavia, in controsenso a questo, il comma 2 stabilisce la non punibilità dell'uso personale e della coltivazione ad uso personale. Ora, come farà la legge a distinguere tra uso personale e non? Come si distinguerà tra consumatore e spacciatore? Che influenza si prefigge di avere tale proposta sul problema giudiziario e carcerario che colpisce indiscriminatamente consumatori e spacciatori, e che impatto avrà sugli introiti che il proibizionismo garantisce alle malavite organizzate? Il problema a mio avviso resterebbe insoluto.
    Il passo avanti in favore dell'uso farmacologico è evidente, ma i limiti della proposta sono altrettanto espliciti. Qualora @roberto Giachetti voglia illuminarci sugli intenti della proposta sarei lieto di invitarlo a prendere parte alla discussione, almeno per capire di che consenso gode la sua proposta all'interno del partito e con che intenti si prefigge di sconfiggere la fallimentare esperienza della fini giovanardi.

    La seconda proposta, quella del Sel presentata il 14 Giugno 2013 alla camera, reca invece firma di Daniele Farina (ed altri) [http://www.camera.it/_dati/leg17/lav...DL0005790.pdf]. L'art 1 della proposta presenta ciò che abbiamo già letto con la proposta precedente, al comma 3 bis si legge che "non sono punibili coltivazione per uso personale e cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato...". La stessa proposta all'art 2 (Fatti di lieve entità), riduce fortemente le pene previste dalla fini giovanardi indicando reclusione da tre mesi a due anni e multa. Ora mi chiedo in tutta sincerità come verranno determinati i "fatti di lieve entità", meno chiara sarà la legge più ambiguo sarà l'effetto della eventuale legge.

    A differenza di quanto si scrive, ad oggi non esiste una proposta del #m5s, ma da quello che si legge nelle loro intenzione sarà anch'essa soggetta ad autorizzazione.
    In sostanza entrambe le proposte non mi sembrano affatto risolutive del problema del narcotraffico, delle carceri, dei tribunali, e mi sembra largamente ingiustificato l'entusiasmo che una disinformazione diffusa sta contribuendo a creare intorno alla tematica (almeno se ne parla!). Rinnovo a tutte le forze politiche disposte a discuterne l'invito ad una riflessione in merito ad una proposta che risolva sì il problema dell'uso farmacologico della sostanza, riducendo di fatto i costi d'accesso attraverso l'autopropduzione, ma che al contempo esoneri la malavita organizzata "dall'onere" della produzione, distribuzione, e commercializzazione della sostanza, e che dia possibilità allo stato di operare per un controllo positivo della qualità su una sostanza adoperata da moltissimi consumatori quotidianamente nel nostro paese. Invito le forze politiche a riflettere sul fatto che se il traffico resta illecito, e non regolamentato attraverso una legge apposita, il consumatore continuerà a rifornirsi dal mercato nero, e se il consumatore sarà costretto a rifornirsi dal mercato nero continuerà a finire in tribunale ed in carcere indiscriminatamente rispetto al venditore. #Depenalizzare è tornare al passato, #Legalizzare è guardare avanti.
    https://www.facebook.com/mv.press/posts/252592084901243
    Ultima modifica di StRaM; 16-01-14 alle 11:23

  9. #9
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    Caro Stram, sono fondamentalmente d'accordo con Lei salvo per quanto concerne depenalizzazione e legalizzazione, ma non mi pare proficuo discutere di problemi lessicali, perchè è la sostanza che conta e su tale aspetto ocnvergiamo.
    Io ho letto una sorta di proposta del M5S e devo confessare che mi ha colpito positivamente perchè, in primo luogo è molto più precisa e differente dalle proposte FARINA, MANCONI, GIACHETTI e similia. In secondo luogo noto molti elementi di convergenza con la mia proposta - della quale non ho avuto alcun riscontro ad oggi a livello politico - e ciò mi fa piacere.
    Devo, poi, informarvi che nonostante abbia cercato un dialogo con questi illustri esponenti progressisti, nessuno di essi (salvo sembrerebbe l'on. Farina che mi avrebbe - il condizionale è d'obbligo - risposto molto educatamente su Facebook) ha avuto un minimo tempo per confrontarsi su questi.
    Mi sono permesso di inviare osservazioni anche al M5S ad una mail generica, dove si dice che atteso l'evento numero di comunicazioni non tutte vengono prese in esame.
    Mi chiedo allora, come pretendono che la gente partecipi, se talune osservazioni potrebbero non guardarle a priori?
    Probabilmente - ma questo è un mio malevolo timore - era più importante, per costoro, avere visibilità sui media, con proclami e proposte che lasciano il tempo che trovano, ma colpiscono l'immaginario collettivo, piuttosto che discutere seriamente del tema privatamente.
    D'altronde questo è il vezzo ed il livello politico italiano.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da StRaM Visualizza Messaggio
    PER L'ENNESIMA VOLTA, NON FATEVI ILLUSIONI: NON VOGLIONO LEGALIZZARE NULLA

    Citazione:

    ...So che un consumatore di fronte alla prospettiva che qualcosa cambi in suo favore a livello legislativo si accontenta di tutto, ma c’è bisogno di un disegno di legge più importante, strutturato. Si gioca sulle aspettative della gente, con un bel cinismo. Svegliatevi, perché vi prendono in giro.


    http://www.vice.com/it/read/per-lenn...zione-cannabis
    Sono d'accordo.

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