La Commissione federale per i problemi legati alle droghe (CFLD) intende rilanciare il dibattito sulla legalizzazione della cannabis in Svizzera, in virtu' delle esperienze in corso in Usa, in Uruguay e in Spagna. Ma, secondo l'opinione del presidente di questa commissione, l'impulso per una liberalizzazione non verra' dal governo di Berna.
“Diversi modelli che esistono oggi attraverso il mondo devono essere studiati e analizzati, ed e' questa la base della nostra riflessione”, ha dichiarato all'agenzia ATS Toni Berthel, presidente della CFLD e membro della Societa' svizzera di medicina delle dipendenze.
Berthel fa riferimento all'esperimentato avviato all'inizio dell'anno nello Stato del Colorado, in Usa, il quale ha dato ufficialita' al mercato della cannabis ricreativa. Il tema della legalizzazione suscita anche un ampio dibattito in America Latina dopo che in Uruguay una legge ha autorizzato produzione e vendita di cannabis sotto il controllo dello Stato. Da aggiungere l'esperienza dei coffee-shop olandesi dagli inizi degli anni '70.
“I membri della nostra commissione desiderano anche essere informati sulle diverse esperienze in materia di commercio controllato della sostanze psicotrope”, continua Berthel. “Abbiamo intenzione di aprire un dossier in merito, I consumatori, essenzialmente giovani, sono spesso esposti al mercato nero in Svizzera, e' questo non e' un fatto positivo”.
Nessuna “rivoluzione di mentalita'”
"Alcune citta' come Zurigo, Basilea, Berna e Ginevra, sono piu' reattive rispetto alla Confederazione in materia di cannabis”, dice ancora il presidente della CFLD, che non si aspetta una “rivoluzione della mentalita'” a livello federale per i prossimi anni in Svizzera.
La cannabis e' la droga piu' diffusa, soprattutto tra i 15/24enni. Secondo uno studio di "Monitorage suisse” sulle dipendenze, pubblicato lo scorso ottobre nel Bollettino dell'Ufficio Federale della sanita' pubblica, piu' del 20% di queste persone ha consumato questa droga durante gli ultimi dodici mesi precedenti all'indagine.
Dal punto di vista legale, da ottobre, un adulto pizzicato a fumare uno spinello, puo' evitare di essere perseguito penalmente versando 100 franchi di ammenda. Questa revisione della legge sugli stupefacenti ha lo scopo di alleggerire i compiti della giustizia e della polizia. Ma le leggi cantonali in materia sono diverse fra di loro. A Fribourg, una persona trovata con meno di 10 grammi rischia di dover sborsare 50 franchi, mentre potrebbe pagare un'ammenda di 3.000 franchi se cio' accade nel canton Ticino.
Ballon d'essai a Ginevra
Alla fine del 2013, un gruppo interpartitico di deputati ginevrini ha proposto un'esperienza pilota: autorizzare per tre anni, nel cantone di Ginevra, la coltivazione, distribuzione e consumo di cannabis nell'ambito di associazioni poste sotto controllo, i “Cannabis social club”, facendo riferimento ad una pratica gia' in vigore in Spagna dal 2002.
Una soluzione che, secondo chi l'ha proposta, limiterebbe gli effetti del mercato libero della cannabis. Il gruppo ginevrino ha stilato un rapporto sul proprio lavoro durato un anno e mezzo. Il gruppo ha esaminato quattro modelli sperimentati all'estero: la vendita in negozi specializzati, i coffee-shop olandesi, il modello di uso terapeutico e le associazioni di consumatori di cannabis (ACC).
Gli abitanti del canton Ticino nei ranghi
In un cannabis social club, i consumatori si organizzano in associazione e si fanno carico di una quota in funzione del proprio consumo (circa 2 grammi al giorno) che possono fare nella sede del club o a casa propria. Secondo il gruppo ginevrino, questo sistema permette di controllare la qualita' dei prodotti e il loro livello di THC, nonche' di separare i mercati della cannabis da quelli delle droghe piu' pericolose.
Il gruppo sostiene che questo progetto pilota dovra' essere lanciato in collaborazione con altre grandi citta', in modo da dare un sostegno alle iniziative gia' avviate a Basilea e Zurigo. La speranza e' di ottenere una deroga a livello federale per un periodo di prova di tre anni.
Un progetto che suscita l'interesse di altre regioni. Un'associazione del Ticino -l'Associazione cannabis Ricreativa Ticino- ha presentato una proposta del genere nel proprio cantone.

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