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Discussione: Idee per la legalizzazione

  1. #1
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    Avendo notato un crescente interesse verso i temi della legalizzazione della canapa, e ora che siamo agli inizi di un nuovo periodo della battaglia antiproibizionista italiana, dopo la fine dell'incubo della Fini-Giovanardi (che se li mangino i leopardi!) vorrei aprire una discussione appositamente per offrire, a chi vuole, un posto dove esporre le sue idee o proposte di iniziative o semplicemente il suo punto di vista per la nostra battaglia per ottenere la legalizzazione della canapa.

    Era da un po' che ci stavo pensando, e, personalmente, sto utilizzando e studiando con molto interesse tutta la sezione di ATTIVISMO del forum, più svariate discussioni dei forum di NEWS DAL MONDO, CANNABIS TERAPEUTICA e ATTUALITA' E POLITICA, che si dividono bene per argomenti, per farmi un panorama delle idee antiproibizioniste che circolano nelle teste degli utenti del forum, idee che per noi dell'ASCIA sono molto importanti e ci teniamo a conoscere, poiché consideriamo ogni testa (buona) che incontriamo una potenziale risorsa, anche se non la pensa come noi, perché potrebbe comunque darci lo spunto per elaborare nuove iniziative o tipi di interventi e migliorare la profondità delle nostre vedute e la qualità e l'efficacia delle nostre attività antiproibizioniste.
    Mi sento di ringraziare tutti quelli che ho letto finora, perché mi avete fatto imparare un sacco di cose, per me siete una grande fonte di arricchimento e ispirazione. Ci tengo a dirvi che spesso mi sembra di leggere le stesse discussioni che abbiamo fatto e che facciamo tra di noi nell' ASCIA, fra attivisti e direttivo. Spesso leggo in parallelo le stesse cose, su ASCIA e qui su Enjoint.
    Per esempio, la questione di autorizzazioni per la coltivazione di canapa e relative tasse o concessioni, non è stata un tormentone solo qui nel forum di Enjoint, anche noi ne abbiamo parlato e riparlato e ancora ne parliamo. Io, come ho già detto in altri posts, sono sempre stato contrario, ma quando sono entrato nell'ASCIA ho trovato che erano già inserite nella proposta di legge ASCIA che avevano appena preparato e pubblicato, ne ho chiesto spiegazioni e mi sono sentito di accettarla, anche se malvolentieri, in fondo ero appena arrivato. Le cose si sono poi evolute, le idee hanno girato, posso testimoniare che nell'ASCIA le menti sono aperte, tra noi non polemizziamo ma ci diciamo tutto quello che pensiamo e scherziamo molto facendolo, sta di fatto che ora abbiamo tolto l'articolo relativo alla concessione per la coltivazione di piante di canapa dalla nostra proposta di legge e chiederemo a Ferraresi di toglierlo dalla sua, perché troppo ingiusto (per rischio di futuri monopoli di multinazionali e case farmaceutiche e future possibili "schedature") e impopolare, non lo rispetterebbero in molti, non ci sembra oggettivamente un metodo efficace per regolamentare la coltivazione per uso personale. Per contrastare efficacemente il mercato nero e i narcocriminali è necessario che le nuove regole di una nuova legge non proibizionista siano largamente rispettate, e ciò sarà possibile solo se sono intimamente condivise e sentite come "giuste" da (quasi) tutti.

    Anche se intervengo poche volte, (per mancanza di tempo e perché ho un vecchio lentissimo computer ormai in agonia) vi seguo quotidianamente con interesse, alla sera o quando posso, ed ho notato che negli ultimi tempi l'interesse e la partecipazione sui temi dell'antiproibizionismo e la legalizzazione della canapa sono sempre più sentiti da un sempre maggior numero di utenti del forum, al punto che @rolando (che ringrazio) mi ha proposto esplicitamente di aprire una discussione come questa, dove chi se la sente espone le sue idee, il suo punto di vista e le sue eventuali proposte, nel modo più costruttivo possibile, in modo da stimolarci, confrontarci e ispirarci a vicenda, potendo anche spaziare liberamente tra argomenti diversi tra loro senza il rischio di andare OT che è presente nelle altre interessanti discussioni del forum, che sono divise in argomenti più specifici.
    La proposta di Rolando, che giunge insieme alla fine dell'incubo Fini-Giovanardi (arrivata troppo tardi, che se li rimangino i leopardi, quelli più bastardi!) mi dice che il momento è maturo per andare a caccia di idee e di confronti aprendo un tavolino di discussione antiproibizionista a 360 gradi tra di noi su questo forum, come fonte di reciproca ispirazione.

    Vi pregherei soltanto di non infognarvi troppo in polemiche troppo personali e sterili o battibecchi inutili se non si è d'accordo, mentre sono graditi l'intelligenza e l'humor, in modo da rendere più piacevole il confronto, la crescita e l'ispirazione che questo forum di Enjoint ci può offrire a tutti.
    E' un'opportunità da non sprecare.
    Ed ora date pure fiato ai buchi nel cervello, vediamo che succede

  2. #2
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    Personalmente il fatto della "autorizzazione" per 4 piante mi pare appunto una cosa controproducente.

    Io sarei per liberalizzare la produzione domestica (se proprio vogliono un numero ok, ma io starei molto sulle regole del DOPO ovvero su punire chi eventualmente la spacci).

    In caso invece di eventuali "cannabis social club" o comunque "dispensari" a quel punto credo che se IO decido di diventare produttore di canapa per terzi (che siano appuno CSC o disopensari all'americana) in quel caso credo che un eventuale "dichiarazione o autorizzazione" sia inevitabile.

    Alla fine a quel punto c'è il guadagno, inutile negarlo, quindi bisogna dare allo stato qualcosa se si vuole una legge a favore.

    Perchè so che i CSC ufficialmente non sono a scopo di lucro ma in realtà dei fatti non è così e spesso è appunto legata a produttori "clandestini".... e queste cose non hanno lunga vita a mio parere, poichè diventano attaccabili.

    Quindi "nel mondo che vorrei" vorrei la possibilità di coltivarmi la mia erba se decido di farne esclusivo uso personale e non posso cederla a terzi, vorrei dei dispensari o dei "club" dove poter acquistare qualità nuove o altri estratti e simili... mentre se decido di aprire un dispensario o affittare un capannone e fare 1000 piante a quel punto dovranno essere rilasciati dei permessi, decise delle tassazioni, o altro... non me ne intendo molto.

    Però secondo me è fondamentale che se voglio coltivarmi "4 piante a uso personale" resto nella legalità.
    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  3. #3
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    Concordo su tutto Randagio, solo che vorrei precisare ancora che una vera "liberalizzazione" non è possibile se non avviene in (quasi) TUTTI gli stati del mondo, perché, come ci ha insegnato l'esperienza Svizzera, si diverrebbe immediatamente una sorta di "colonia" di produzione industriale di erba da spacciare nei mercati neri dei paesi confinanti (e non) dove la cannabis non fosse legale (In Svizzera le organizzazioni criminali avevano approfittato per creare piantagioni in serre di centinaia di migliaia di piante da esportare illegalmente! Noi la narcocriminalità la dobbiamo combattere, non aiutare!).
    Per ora siamo costretti dalle circostanze a puntare su una depenalizzazione-legalizzazione-regolamentazione della produzione di canapa in casa nostra e sul nostro territorio nazionale.
    Semmai esportare legalmente solo la canapa ad uso medicinale, perché i malati di tutto il mondo non devono più aspettare assurdamente di avere il giusto sollievo concesso da Madre Natura.

    Vorrei aggiungere ancora una volta che non è appropriato determinare con un numero di piante il limite per la coltivazione personale, perché, come sanno tutti i coltivatori esperti, il quantitativo di infiorescenze secche ottenibile è estremamente variabile, a causa della genetica della varietà usate, delle pratiche di coltivazione, del clima (all'aperto), del numero di cicli indoor che si fanno in un anno, dalle capacità ed esperienza del coltivatore: diciamo che con 4 piante si potrebbero raccogliere dai 50gr. a svariati kilogrammi (sarebbe bello fare un campionato per vedere chi stabilisce un nuovo record!)
    Per questo si dovrebbe stabilire un quantitativo massimo annuale ottenibile con l'autocoltivazione e detenibile in casa di SOLE INFIORESCENZE secche private di gambi, rametti e foglie, espresso in grammi!
    Senza considerare i pregiudizi e la disinformazione scientifica dei proibizionisti, provo a formulare 3 ipotesi sulla base della mia esperienza di coltivatore e utilizzatore:

    500 grammi? (per me è poco, ma me lo posso razionare per farmelo bastare fino all'anno successivo, ma ho il dubbio che indurrebbe molti ai quali non bastasse ad acquistarlo, e il business per la narcocriminalità sarebbe ancora possibile, anche se con guadagni più ridotti)

    1000 grammi? (già va meglio, ma persiste ancora il dubbio che possano essere ancora in molti a doverne acquistare ancora per il proprio uso annuale, e sicuramente i malati che ne devono usare 5 grammi al giorno ne avrebbero bisogno del doppio, e questo lascerebbe ancora un certo margine di guadagno al mercato nero)

    Quindi 2000 grammi, 2 kilogrammi annui di infiorescenze secche autoprodotte, sarebbero un limite teoricamente più accettabile ed in grado di stroncare realmente l'interesse dei narcotrafficanti criminali organizzati alla coltivazione di cannabis e alla sua vendita sul mercato nero delle sostanze stupefacenti.

    Ho il fortissimo dubbio, però, che ci vorranno un certo numero di anni per farlo capire e accettare alla mentalità proibizionista persecutoria attualmente imperante, quindi ipotizzo che sia più realistico cercare di accontentarsi, anche se non ne sono proprio convinto, perché penso sinceramente che SAREBBE FINALMENTE ORA DI STRONCARE UNA VOLTA PER TUTTE ED URGENTEMENTE IL BUSINESS DELLE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI SULLA CANAPA, SENZA IPOCRISIE, SENZA FALSI MORALISMI E FALSE "PSEUDOEVIDENZE SCIENTIFICHE" DI BUCHI NEI CERVELLI E ERBE AL 55% DI THC INTROVABILI.

    Credo che con soluzioni intermedie gli interessi dei narcocriminali continueranno ad influenzare negativamente il mercato legale di canapa che si dovesse creare, e i proibizionisti non mancheranno di sottolineare: "Visto? Ve l'avevamo detto!"

    Altra questione che sarà da affrontare è come regolare la produzione per la vendita legale, ad amici o associazioni, CSC o altro, con autorizzazioni e tasse proporzionate ai ricavi ottenuti, limiti massimi (sempre di infiorescenze secche pulite o di resina estratta) producibili annualmente.

    E ancora, bisognerà stabilire parametri concreti di facile attuazione per la produzione, distribuzione e ricerca medica e scientifica di cannabis ad uso medicinale.

    Per ora credo di avere già messo abbastanza elementi interessanti e provocatori riassunti dalle altre discussioni per stimolare un dibattito e sentire le idee in merito di chi le vuole esporre, vediamo cosa ne pensate....
    Ultima modifica di Pawan Kumar - ASCIA; 15-02-14 alle 14:43

  4. #4
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    Io mi dedicherei di più, al controllo della quantità che si può portare in giro, piuttosto che a casa. Mi spiego:
    Dobbiamo difendere i consumatori e nel frattempo, contrastare lo spaccio.
    La persona X coltiva 4 piante in casa, viene beccato con 1 etto in macchina.
    La persona Y coltiva 10 piante in casa, non porta mai più di 5/10gr.
    Mi viene da pensare, che fra i due X ha la coltivazione in regola, perchè Y ha più piante (che poi a parità di watt e spazio, non è detto che ci sia produzione in più. Basta guardare quello che faccio io con 9 piante, e quello che sta facendo @folgore nello stesso spazio con 4 ). Ma non è palese, che se uno dei due soggetti, cedesse qualcosa, sarebbe più probabile pensare che si tratti di X??

    Però se penso ai possibili rimedi, mi vengono in mente solo cose troppo complicate (spazio di coltivazione, lampade ecc.). Quindi penso che il miglior modo per depenalizzare la coltivazione domestica, sia legata al numero delle piante.

    Comunque vi consiglio di concentrarvi anche sulle quantità trasportabili quotidianamente, e di prevedere delle eccezioni speciali: Se vado 10 giorni in vacanza, con 5gr. mi ci faccio il primo giorno, se va bene. Una volta finita, dovrei rivolgermi al mercato nero. Invece se io dimostro di dover stare in vacanza 10 giorni, e mi porto es. 5 grammi x 10 giorni = 50grammi, questo mi permette di essere autosufficiente, senza rivolgermi al mercato nero.

    Posso chiedervi come mai il limite di 4 piante a testa, e non 6 come in altri paesi?

    Un altro fattore importante, è la commercializzazione. In un momento storico come questo, potrebbe portare molti introiti alle casse dello stato, senza contare ai posti di lavoro. Sul nuovo Dolce Vita, c'è un articolo molto interessante a riguardo, di Shantibaba.

    Ovviamente, la rimozione di tutte le sanzioni penali e civili (patente, multa, lavoro ecc.) per i consumatori di cannabis. Le uniche sanzioni che mi sembra civile dover accettare, sono quelle comparate all'alcol. Se guido e 2 ore prima mi son fatto una sturata di bong, posso accettare il fatto che venga punito come per l'alcol (anche se quando bevo 2 birre non sono in grado di guidare, mentre se fumo come una ciminiera guido bene), ma che mi fermano, mi fanno le analisi e se ho fumato un joint 3 giorni prima mi tolgono la patente no. Non si può pretendere che tutti i consumatori di cannabis non guidino per tutta la vita. I controlli devono adattarsi.

    Detto questo, complimenti per quello che fate.

    Edit: non avevo letto il commento di Pawan Kumar
    Ultima modifica di the.pitbull; 15-02-14 alle 14:47

  5. #5
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    MA infatti il limite 4 piante è un esempio per mettere un numero, ma che non ha logica e bisognerebbe usare altri metodi di quantificazione appunto.
    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  6. #6
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    Il limite del numero di piante è vero che non stabilisce un limite chiaro alla produzione, ma ha il vantaggio di definire una condotta legalmente accettabile, per quanto riguarda la coltivazione privata, in modo che il cittadino sa quello che può fare e quello che non può fare. Conseguentemente non vi sono condotte ambigue.

    Lo stesso discorso vale per i quantitativi detenibili per strada. Un limite di 5-10 grammi mi sembra ragionevole. Per quanto riguarda le vacanze credo che con una legge non scritta con i piedi dovrebbe essere il magistrato a comprendere la situazione....

    Quello che però deve essere chiaro è che per combattere il mercato illegale non è sufficiente regolamentare la coltivazione domestica. Bisogna permettere l'approvvigionamento anche alle persone che non intendono o non possono coltivare. Personalmente non mi dispiacerebbero i dispensari e una normativa che regolamenti la coltivazione privata, cosi mollo tutto chiedo i permessi e mi compro qualche serra, però credo che si debba cercare di far passare il modello dei cannabis social club in quanto è più razionalmente prevedibile che siano accettati. O comunque promuovere entrambe le soluzioni.
    Un fanculo sincero ai flame.

  7. #7
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    @Pawan Kumar - ASCIA
    Ottimo lavoro

    Speriamo che Ferraresi concordi sulla rimozione di autorizzazioni e tasse per ciò che riguarda la coltivazione personale.

    Credo che una buona proposta di legge, per iniziare, debba incentivare l'autoproduzione per permettere al consumatore di evitare i mercati (illegali ma anche legali), in modo da emanciparlo.
    Ovvero: Tutelare la libertà di scelta.

    La proposta dovrebbe avere come base portante il diritto all'autoproduzione .

    Non mi dilungo oltre, visto che ho già scritto ampliamente sul tema (in altri threads) , sulle vie per ottenere l'approvazione di una legge antiproibizionista e i modi (proposte di legge) per applicarla.

    Caratteristiche che dovrebbe avere una proposta di legge antiproibizionista (JMO) :
    -L'esempio della Repubblica Ceca: http://fuoriluogo.it/sito/home/mappa...re%3Cbr%20/%3E

    -La mia proposta a confronto con altre proposte attualmente in voga:
    https://www.enjoint.info/forum/showpo...6&postcount=15


    percorso necessario per ottenere il consenso nazionale (e l'approvazione parlamentare) per una legge antiproibizionista (meglio conosciuto come "il post N°7" ) :
    - https://www.enjoint.info/forum/showpo...16&postcount=7
    (e post successivo: )
    - https://www.enjoint.info/forum/showpo...20&postcount=8


    ---------------------
    OT:
    Ho appena notato che, paradossalmente, anche qua ho il "post N°7"
    Ultima modifica di KGB; 15-02-14 alle 19:13
    tinyurl.com/lErbaProibita <--Hidden Content
    Guerrilla Gardening: salviamo la canapa: pastie.org/8660638
    ---
    [articolo]Hidden Content
    ---
    "Canone+Schedatura"M5S/Uruguay/Colorado? vade retro! Perchè invece non iniziamo a seguire la Hidden Content ?!? tinyurl.com/fuoriluogocz
    5 piante, senza schedatura tassa: L'unica legge sensata! (dopo quella nordcoreana) Hidden Content
    ... c'è pure la Hidden Content che, modestamente, non è affatto male Hidden Content
    Hidden Content

  8. #8
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    Sarà troppo semplicistico ma io vorrei la libera coltivazione per i privati (senza vincoli di numero piante o peso) con pene severe per la cessione. Chi vuole fare business dovrà ottenere un permesso autorizzativo rilasciato dall'ASL e/o dal comune di residenza dell'attività (non dallo stato) al quale verrà destinata un'accisa sui proventi da aggiungere alla normale tassazione comune a tutte le imprese.
    Troppo semplice per gli standard legislativi italiani....

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da grass-one Visualizza Messaggio
    Sarà troppo semplicistico ma io vorrei la libera coltivazione per i privati (senza vincoli di numero piante o peso) con pene severe per la cessione. Chi vuole fare business dovrà ottenere un permesso autorizzativo rilasciato dall'ASL e/o dal comune di residenza dell'attività (non dallo stato) al quale verrà destinata un'accisa sui proventi da aggiungere alla normale tassazione comune a tutte le imprese.
    Troppo semplice per gli standard legislativi italiani....

    ...quindi secondo te chi non coltiva ...non puo' procurarsela legalmente a meno di pagarla...i prezzi praticati da chi sara' ban salassato da tasse e accise...

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da moran Visualizza Messaggio
    ...quindi secondo te chi non coltiva ...non puo' procurarsela legalmente a meno di pagarla...i prezzi praticati da chi sara' ban salassato da tasse e accise...
    Beh...si. Secondo me tutto ha un prezzo ed anche la verdura chi non può coltivarla deve pagarla. Non ci trovo niente di strano anche perchè i produttori "all'ingrosso" devono sostenere dei costi e la tassazione si presume che debba andare ad incrementare le casse comunali, quindi alla collettività.
    I comuni potrebbero arrivare a litigarsi i futuri imprenditori del settore...
    Riconosco comunque che qui con queste conversazioni siamo ancora a livello di utopie visto che con tutta probabilità il nuovo governo sarà ancora una volta composto da Giovanardi & co.

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