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Discussione: Presentato un ddl che ne legittima l'uso per finalità terapeutiche

  1. #1
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    CANNABIS: presentato un ddl che ne legittima l'uso per finalità terapeutiche

    Presentato al Senato un disegno di legge recante modifiche al testo unico sugli stupefacenti (DPR 309/90), concernenti l'uso terapeutico della cannabis che tende a semplificare e agevolare il regime di produzione, importazione, prescrizione e dispensazione di farmaci a base di cannabis.

    Il provvedimento composto da 4 articoli, legittima, quindi, la coltivazione di piante di cannabis per uso personale, in relazione ad esigenze terapeutiche proprie, dei propri congiunti o conviventi. Il Ministero della salute promuove, d'intesa con l'Agenzia italiana del farmaco, la conoscenza e la diffusione di informazioni sull'impiego appropriato dei farmaci contenenti princìpi naturali o sintetici della pianta della cannabis. La prescrizione di preparazioni e sostanze vegetali a base di cannabis comprende le preparazioni o i dosaggi necessari per una cura di durata non superiore a sei mesi. La ricetta contiene altresì l'indicazione del domicilio professionale e del numero di telefono professionale del medico da cui è rilasciata (art. 1).

    Inoltre, all'articolo 2 vengono rimodulate le sanzioni previste per alcune fattispecie dal DPR "abrogando il reato di proselitismo e istigazione e limitando la punibilità all'induzione all'uso di stupefacenti da parte di minori o incapaci" (Dalla relazione illustrativa).

    L'articolo 3 riguarda la disciplina delle coltivazioni e produzione autorizzate, prevedendo con l'emanazione di un regolamento la disciplina delle modalità di individuazione: di aree idonee e di modalità di effettiva coltivazione di piante di cannabis la cui produzione è finalizzata esclusivamente a soddisfare il fabbisogno nazionale di preparati medicinali; di aziende farmaceutiche legittimate alla produzione del fabbisogno nazionale di preparazioni e sostanze vegetali a base di sostanze stupefacenti, in base a indicazioni rese dal Ministero della salute, di concerto con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e d'intesa con l'Agenzia italiana del farmaco e il Comando generale della Guardia di finanza, per quanto di competenza.

    Con l'articolo 4 è, infine, prevista l'istituzione di una commissione composta da medici italiani e stranieri con il compito di stilare un rapporto da trasmettere entro sei mesi dalla data della sua istituzione, al Ministero della salute che provvede alla sua pubblicazione. Nel rapporto sono descritte le evidenze scientifiche acquisite e i possibili sviluppi della ricerca sugli utilizzi in campo medico o comunque terapeutico dei cannabinoidi naturali e sintetici.

    http://www.professioni-imprese24.ils...ita-180645.php

  2. #2
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    Per curiosità mia personale sono andato a vedere la provenienza politica dei senatori che hanno presentato il ddl. Diciamo che sono rimasto sorpreso dal cognome del penultimo senatore...

    Su 27 senatori, 19 sono del PD; 3 sono ex senatori del M5S; 1 è senatrice del M5S; 1 senatore membro del Gruppo per le Autonomie; 1 senatore di Scelta civica; 1 senatore di SeL e uno è... Scilipoti. Quello di Forza Italia
    Il testo mi sembra molto buono (anche se servirebbe il parere di uno competente). Purtroppo i tempi parlamentari sono sempre mostruosamente lunghi, sopratutto se si parla di cannabis e di diritti civili in generale. Però voglio essere ottimista, il PD ha il consenso dalla sua parte e può schiacciare il piede sull'acceleratore. Vedremo.
    Ultima modifica di M'agganjo; 29-05-14 alle 18:21
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  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da M'agganjo Visualizza Messaggio
    il PD ha il consenso dalla sua parte e può schiacciare il piede sull'acceleratore. Vedremo.
    Ha il consenso ma attualmente non ha i numeri. Forse da questo punto di vista avrei preferito che il PD avesse deciso di capitalizzare il voto delle europee cavalcando l'onda dell'entusiasmo optando per andare ad elezioni anticipate. Invece sembra che vogliano provare a portare a termine la legisltura con tutte le limitazioni dell'avere l'NCD come stampella. Chissà, da qui al 2018 può ancora succedere di tutto.

  4. #4
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    Qualcuno ha il testo di questo Ddl per cortesia?

  5. #5
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    Si, parliamo di cose concrete. Sono stufo di congetture.

  6. #6
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  7. #7
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    Grazie M'agganjo ora la studiamo. Mi sembra, comunque, un passo avanti (timido) ma utile.

  8. #8
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    Ho trovato questo articolo a proposito:

    http://www.improntaunika.it/2014/06/...roposta-legge/

    Cannabis terapeutica, ecco la nuova proposta di legge
    CANNABIS-TERAPEUTICA
    Il ricorso terapeutico alla cannabis è legittimo in Italia dal 2007, ma sono ancora pochissimi i pazienti che vi accedono. Colpa di una procedura lenta e macchinosa che prevede una lunga sequenza di passaggi: medico curante, azienda sanitaria, Ministero della salute, mercato estero, importazione, farmacia ospedaliera. Iter che, di fatto, impedisce di ricorrere al farmaco tempestivamente. Le associazioni dei pazienti sottolineano l’urgenza di una legge che garantisca questo diritto.

    Ecco la nuova proposta di legge sulla cannabis terapeutica, che è stata presentata oggi dal senatore Luigi Manconi (Pd) alla Camera. Ecco i principali punti del disegno di legge, redatto con la consulenza dell’avvocato Federica Resta.

    Il disegno di legge propone che il ministro della Salute possa “autorizzare enti, persone giuridiche private, istituti universitari e laboratori pubblici aventi fini istituzionali di ricerca, alla coltivazione di cannabis per scopi commerciali, scientifici, sperimentali, didattici, terapeutici o commerciali finalizzati alla produzione farmacologica”. Si richiede inoltre che nessuna sanzione venga applicata “a colui che coltivi piante di cannabis in numero non superiore a quello indicato con specifica autorizzazione in relazione a patologie da cui è affetto egli stesso, un prossimo congiunto o persona con la quale conviva”.

    Si propone “l’emanazione di un regolamento volto alla creazione di aree coltivabili e all’individuazione di aziende farmaceutiche specificamente legittimate alla produzione del fabbisogno nazionale di cannabis terapeutica”. Inoltre si richiede al Ministero della Difesa di autorizzare lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze – che già prepara diverse tipologie di materiali sanitari, farmaci e presidi medico-chirurgici – alla produzione di medicinali a base di cannabinoidi per i pazienti italiani.



    La proposta Manconi mira a semplificare le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci contenenti cannabis. Innanzitutto allo scopo di garantire la continuità di cura ai malati, prevedendo che i medici possano prescrivere “il dosaggio o le preparazioni comunque necessarie per una cura di durata fino a sei mesi” con un’unica ricetta. Si richiede inoltre di “rimodulare il reato di prescrizione abusiva, la cui attuale formulazione, inducendo timore nei medici, ha fortemente limitato il ricorso a terapie a base di sostanze quali, tra gli altri, i cannabinoidi”.

    Per quanto riguarda le spese che i pazienti devono sostenere per le cure a base di cannabis, si richiede alle regioni di “introdurre dei provvedimenti che garantiscano l’erogazione dei farmaci cannabinoidi, sia per il trattamento ospedaliero che per quello domiciliare, a carico dei rispettivi Servizi sanitari regionali” e di “individuare un ente del Servizio sanitario regionale che svolga il compito di capofila per la centralizzazione degli acquisti dei farmaci cannabinoidi, al fine di ridurre l’aggravio delle spese fisse per l’importazione e di velocizzare le procedure”.

    L’ articolo 4 del Disegno di legge prevede, infine, “l’istituzione – senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica – di una commissione di esperti che dovrà stilare un rapporto sullo stato delle conoscenze medico-scientifiche relative ai cannabinoidi naturali e di sintesi”. Viene inoltre richiesto al Ministero della Salute di provvedere ad una specifica informazione ai medici e ai farmacisti, al fine di favorire la diffusione della conoscenza delle evidenze scientifiche più aggiornate sull’efficacia e sicurezza dei trattamenti con medicinali cannabinoidi, e di fornire informazioni chiare ai pazienti sui medicinali predisponendo un’apposita sezione sul sito internet del Ministero della Salute, corredata da un servizio informativo telefonico e telematico.

    06/06/2014
    da Alessandro Nunziati

  9. #9
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    Non ho capito in che modo questo legittimerebbe; ok l'autoproduzione se ne hai necessità...ma chi certifica questa necessità mettendoti in condizione di poter coltivare legalmente? E con quali parametri? Basta il certificato medico oppure no? :P la vedo dura, anzi la vedo utopistica che un medico dell'italia di oggi, a meno che non sia neolaureato e di larghe vedute, ti certifichi uno stato d'animo per il quale sei legittimato a coltivare cannabis medica...per non parlare di una patologia fisica che spesso e volentieri preferiscono curare con merda chimica.

    Scusate la disillusione ma dopo la cagata Lorenzin davvero non mi riesce di pensare positivo...
    ...dovrei proprio mettere su una coltivazione ad uso terapeutico...:P

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Lotonero Visualizza Messaggio
    ma chi certifica questa necessità mettendoti in condizione di poter coltivare legalmente?
    Per quanto riguarda la coltivazione personale il ddl parla di «autorizzazione rilasciata da una apposita commissione ministeriale di esperti, istituita secondo le modalità previste con decreto del Ministero della salute non avente natura regolamentare, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione»

    Credo quindi che, una volta munito di certificato o prescrizione medica, il paziente non debba fare altro che chiedere l'autorizzazione a questa commissione ministeriale.
    I parametri? Bella domanda. Solitamente è la comunità scientifica stessa a dettare i parametri, a dire se questo cura questo o cura quest'altro. La legge di conseguenza si adegua.
    Se la legge non si adegua di solito succede questo (notizia di tre giorni fa): http://www.drugpolicy.org/news/2014/...itions-eligibl
    "Il giudice Thomas Shedden ordina allo stato dell'Arizona di aggiungere il PTSD (disturbo post-traumatico da stress) alla lista delle condizioni debilitanti idonee per la marijuana medica". Più passano gli anni, più vengono pubblicati articoli scientifici sulla cannabis che attestano le sue proprietà e qualità terapeutiche.

    la vedo utopistica che un medico dell'italia di oggi, a meno che non sia neolaureato e di larghe vedute, ti certifichi uno stato d'animo per il quale sei legittimato a coltivare cannabis medica
    Il problema secondo me non è tanto il "medico dell'italia di oggi", il problema è la legge che, essendo molto vaga e confusa sulla prescrizione dei farmaci cannabinoidi, induce i medici a non prescriverla per evitare guai giudiziari.
    Son d'accordo con te sull'aggettivo utopistico, è difficile legiferare una legge che permetta la coltivazione al paziente stesso, ma perlomeno abbassare il costo dei farmaci cannabinoidi e facilitarne la prescrizione e l'acquisto non sarebbe cosa da poco, ed è assai più realizzabile.
    «Impara a leggere le cose intorno a te/finché non se ne scoprirà la realtà./Districa le regole che non ci funzionan più/per spezzar poi tutto ciò con radicalità»
    AreA - L'elefante bianco
    «Io lotto con le opinioni, che son i nostri padroni/l'errore più grande è odiare e amare solo volti e nomi/lottare con le opinioni è lottare anche con se stessi/contro i propri pensieri più meschini e sottomessi»
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