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Discussione: Condivisione e confronto.

  1. #1
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    Ciao a tutti,

    si sono tornato !

    Volevo chiedervi scusa per avervi abbandonati così di colpo, non perché i miei consigli siano indispensabili o la mia presenza essenziale per questo forum, semplicemente mi dispiace del mio comportamento, non è da me.

    Ma, come potete immaginare, c'è un "ma"...e questo "ma" si chiama MC, che dopo 6 anni di fidanzamento e un matrimonio alle porte mi ha lasciato con un messaggio su whatsapp. Per poi bloccarmi ogni forma di comunicazione, dal telefono ai social.

    Senza spiegazioni, senza motivazioni. Così, semplice, brutale, senza sentimento alcuno.


    Dopo essere andato a vivere nel suo paese perché "ho bisogno di averti qui, non ce la faccio più a stare senza di te", abbandonando lavoro, famiglia e amici, ma senza il minimo dubbio o rimpianto.
    Dopo 6 anni di palate di merda in faccia dai suoi genitori per il semplice motivo di essere italiano e di avere una "vita facile" perché provengo da una buona famiglia (la tipica famiglia del mulino bianco), benestante, che mi ha sempre appoggiato nelle scelte importanti, moralmente ed economicamente.

    Ma alla fine durante questo ultimo anno hanno parlato i fatti, anche perché lei dopo il confronto dell'anno scorso in cui mi ha detto chiaro e tondo "o vieni qui o vieni qui" ha preferito non parlare più "perché speravo che i problemi si risolvessero da soli".
    Lei che si è gettata nella spirale dello sport amatoriale vissuto come unico motivo di vita per sfuggire a questi problemi invece che parlarne con me. E ci è finita talmente tanto dentro da essere andata addirittura al campionato del mondo di nuoto master a Budapest (quindi amatoriale) a gareggiare. E questo, questo campionato, posso assicurarvi era l'obiettivo dell'ultimo anno e mezzo della sua vita.

    Le miei serate quando ero in spagna erano andare in piscina da lei dopo gli allenamenti perché si fermavano tutti insieme a bere qualcosa al bar della piscina. Lei che si accontenta di un lavoro part-time (abbandonando i sogni di una vita, dai figli all'aprire una sua clinica) per avere il tempo di allenarsi.
    Mi ha fatto affittare un'appartamento da solo perché secondo lei passare da vedersi così poco a vedersi tutti i giorni ci avrebbe fatto esplodere. Dopo 6 anni, svariate volte in cui abbiamo fisicamente vissuto insieme per più tempo e un matrimonio in organizzazione. Dopo aver già affittato un appartamento insieme mese prima per vivere insieme.
    Questo perché? Perché sua madre le ha detto "cosa andate a convivere che vi conoscete a malapena" e "se inizi a dormire da Votto allora tanto vale che esci di casa perché questa casa non è un albergo". Ma sul capitolo madre torneremo dopo.

    Lei è sempre stata una donna con le palle quadrate, di carattere e con una personalità forte e ben definita.
    Ha sempre vissuto del suo a causa di questa situazione familiare, i genitori separati in casa, lei il classico esempio di "genitore manipolatore", lui mezzo alcolizzato e depresso clinico. La mia ex che "scappa" di casa perché non reggeva più la situazione, si trova un appartamento, un lavoro, degli amici (e un moroso) dall'altra parte della spagna e vive per anni felice e contenta, senza l'influenza della madre, circondata da persone che le volevano bene, io in primis.

    Ma purtroppo, quando nasci e cresci in un determinato ambiente, non pui sfuggire a certe dinamiche, perché spesso non ne sei a conoscenza nemmeno tu.
    Così, qualche anno fa, sua mamma la costringe a tornare a Siviglia perché lei e il marito hanno deciso di tornare a vivere lì, dove hanno famiglia e parenti (sono tutti originari di Siviglia).
    Lei molla lavoro e amici e torna a Siviglia, le avevo appena dato l'anello (più di 2 anni fa e dopo più di 4 anni di relazione), mi dice "solo per qualche mese finché non trovi lavoro fisso e capiamo dove andare a vivere". Svizzera, Italia, Spagna, tutto andava bene, bastava essere insieme.
    I primi mesi mi chiamava spesso in lacrime per i comportamenti dei suo genitori, la madre che minaccia il divorzio, il padre che torna a casa ubriaco, il fratello fuori casa 24 su 24 per non stare in mezzo a quella merda, e lei a dover tirare su i cocci, a cercare di mediare, ad ascoltare sua mamma sputare sentenze convincendola che qualunque cosa lei dica o faccia è la cosa giusta.
    Purtroppo, come dicevo, certe cose sono più forti di te, e lei alla fine le dava sempre ragione, magari controvoglia, magari dopo averci anche questionato sostenendo tesi contrarie, ma alla fine cedeva sempre, come se la madre le facesse il lavaggio del cervello. E questo valeva per tutto.

    In tutto questo il nuoto, ed è buffo perché il consiglio è stato il mio. "ciccia, hai sempre nuotato, perché non ti cerco una piscina e ricominci? Ti sfoghi un po' facendo quello che ti piace più in assoluto, hai ancora qualche amica delle elementari che nuota, prova a sentire loro". E così si trova la squadra di nuoto master, e inizia la "malattia" vera.
    Il gruppo è bello, io li ho conosciuto tutti ovviamente, sono andato a pranzi, cene, compleanni, eventi, gare con loro e non c'era nulla di male, niente "pericoli" di concorrenti in amore, persone buone, simpatiche, dai 30 ai 70 anni, alcune ragazze più o meno ella nostra età con cui stringere amicizia etc ec. Tutto molto bello e molto coinvolgente. Lei lanciata a mille nell'organizzazione di gare, disegnare costumi, cuffie, felpe, borsoni etc.
    Ma eravamo insieme, ci vedevamo tutti giorni quei, facevamo l'amore, andavamo a cena, al cinema, in vacanza, insomma tutto nella norma.

    Andava sempre tutto bene, l'unico nota dolente è che non trovavo uno straccio di lavoro. E a me questa cosa pesava enormemente. Siviglia non è un bel posto per cercare lavoro, almeno non con 2 lauree, un master e un percorso ben preciso in mente. Senza offendere nessuno, ho fatto il cameriere per 7 anni tutte le estati, dai 16 anni finché non mi sono messo con lei, ma non potevo tornare a fare il cameriere o il barista.
    Così come ben sapete ho accettato un bella offerta qui in Italia e sono tornato. Andava sempre tutto bene, lei sempre innamorata (che pianti in aeroporto) e io che mi getto a mille sul lavoro per dimostrarle che i dubbi che aveva su di noi, sulle mie intenzioni di stare insieme, sul mio modo di pormi alla realtà, erano solo delle gran cagate.

    Ci siamo visti a ottobre, a novembre, una settimana insieme in vacanza per capodanno, e a metà gennaio, giusto qualche giorno dopo essere tornati dalle vacanze. Sempre innamorati, sempre felici, mai un segnale, amore sempre dolce e passionale...
    Il nuoto era sempre lì, prepotente, la famiglia non parliamone, spingevano sempre di più per farci mollare perché, diceva sua madre "ormai tu hai la tua vita qui, con la famiglia, con il nuoto, con gli amici. State insieme solo per abitudine"...
    Intanto lei, per un litigio a causa di un cambio allenatore, molla la squadra dal giorno alla notte. Gli "amici della vita", "la seconda famiglia" mai più visti ne sentiti, anzi, sono diventati i nemici giurati. E' andata nella squadra rivale così da poter battere i suoi ex compagni, prendendo sempre sonore scoppole, lei è un talento vero, ma il resto della nuova squadra no, e alla fine arrivavano sempre dietro in classifica generale.

    Però la nuova squadra è più strutturata, più organizzata, più stimolante. Eventi, gare, grigliate, allenamenti in trasferta, nuoto in acque aperte etc. E lei, che per queste cose esce di testa, ci si butta a mille ancora più che con la vecchia squadra.

    Una sera, il 28 febbraio, torno da una cena di lavoro, dopo aver preso qualche giorno i biglietti per l'anniversario di comune accordo, mi arriva un messaggio. Poche righe, un dolore indescrivibile. Non ho motivazioni, non posso replicare. Il messaggio inizia con "non ho il coraggio di farlo di persona e non posso lasciare passare più tempo". Poi frasi sul futuro comune che non c'è più, sull'essere "abituati a stare bene insieme per abitudine", sul fatto che si, stavamo benissimo insieme quando ci vedevamo, ma che c'era sempre un pizzico di voglia di tornare alla realtà, a casa, al nuoto.
    Chi non l'avrebbe? La realtà non è la settimana insieme al mare, la realtà è che per vederti devo uscire prima da lavoro, prendere l'aereo, arrivare a orari improponibili, riprendere l'aereo per tornare a casa, arrivare a casa domenica sera alle 2 di notte e essere in ufficio alle 8:30 il lunedì mattina. Dopo un po', dopo 6 anni, a 30 anni, questo stanca, non fisicamente, ma psicologicamente. Ed eravamo entrambi sfiniti, consapevoli che così non si andava avanti, e non c'era altro da fare.

    Io sono il primo ad ammettere che una situazione così non era più gestibile, non per una persona come lei in cerca di garanzie, di sicurezze, di tranquillità.
    Ma la realtà è un’altra, la realtà è che comportarsi come ha fatto lei è solo più facile, eliminare i problemi perché è più semplice che guardarsi in faccia e affrontarli insieme. Non è mai stato vero per noi, per un rapporto come il nostro, lo “stare bene così quando ci vediamo è facile”. Anzi, è il contrario, ed è proprio lì che sta l’incredibile, la differenza.
    Facile è prendere la scelta più semplice, che nell’immediato ti fa essere un po’ più felice, col minimo sforzo, e sei felici lì, in quel momento, ma per quanto? E’ questa la sua promessa di felicità?
    E’ facile amarsi e volersi bene, nella coppia, quando tutto va bene, e si è spinti solo dal piacere, dalla soddisfazione. Diventa più complesso quando arrivano le incomprensioni e le difficoltà. Tanti cadono, tanti mollano.

    La difficoltà vera, la bellezza vera, sta nell’amare anche nella difficoltà, rimanere, confrontandosi e trasformando queste difficoltà, queste incomprensioni, per evolvere, lavorando su se stessi. Con i problemi di entrambi, le difficoltà di entrambi, ma anche la felicità di entrambi, non mia, non tu, ma nostra. Perché io non ti voglio perché mi rendi felice, la mia promessa di felicità non si riassume in MC, “io ti amo perché mi rendi felice” non è amore, è possesso. Così si finisce con l’abuso, l’assuefazione alla persona che si ama, vedendo in questa uno strumento da usare per la propria felicità, per la propria soddisfazione.
    Non si può trattare di una persona come si tratta di una cosa. La cosa io la prendo per la mia utilità, la sfrutto. Ma una persona, un essere che ha un’anima, che non posso possedere, non può essere sottomesso all’utilità di un altra persona.
    Le cose si prendono, alle persone ci si dona. Ovvero, le cose si usano, le persone si amano.

    Le cose si prendono, alle persone ci si dona. Ovvero, le cose si usano, le persone si amano.
    Ma in un rapporto se tu trattassi la persona che ami come se questa dicesse: "Ti basto io. Io sono tutto quello per cui tu vivi." questo sarebbe una bugia.
    Per me la base di un rapporto è guardare l’altro, trattare l'altro col desiderio che si avveri, che si compia il suo destino, senza aspettarsi nulla in cambio. Senza amore al destino non c'è amore, senza amore al destino dell'altro non c'è amore all’altro.
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  2. #2
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    Sono passati ormai 6 mesi, sono andato da lei a sorpresa un mese e mezzo dopo il messaggio perché non riuscivo a vivere, ho perso 8 kg e non ho dormito per settimane. Sono stato sotto ansiolitici e sto andando da una psicologa.
    Mi sono trovato davanti una completa estranea, a metà tra sua mamma e una bambina di 12 anni.
    Lei dice che il giorno dopo che mi ha mollato ha dormito benissimo e ha passato un mese e mezzo fantastico, col noto e gli amici del nuoto. Penso sia psicologicamente impossibile, non si possono resettare 6 anni di rapporto, di progetti, di promesse in una notte.
    Mi ha detto che "se non mi sposo con te non si sposerò mai con nessuno", "tutto quello che voglio fare è continuare a nuotare e fare il lavoro che faccio perché mi permette di allenarmi" e per finire "se penso anche solo ad avere UN figlio mi viene male". Lei che mi ha stressato l'anima per 5 anni con la storia del matrimonio, della famiglia, dei nostri 5 figli, che dobbiamo sbrigarci perché non vuole fare figli troppo tardi.
    Mi ha detto che ha fatto quel che ha fatto (messaggio, blocco comunicazioni a me, famiglia e amici) perché secondo sua mamma era la cosa più INTELLIGENTE da fare dato il momento. Che ha parlato con un suo compagno di squadra (conosciuto 2 mesi prima, che non conosce ne me ne lei, che non sa nulla di noi) e le ha detto di fare lo stesso. Il bello è che mi avesse messo le corna o mollato perché innamorata di un altro sarebbe stato paradossalmente più facile, più gestibile. Ma non ci sono altri, questo lo so (lo sapevo) per certo, almeno fino a qualche mese fa. Tutto ciò che le interessa sono gare, tempi, competizione.

    Capitolo madre, molto brevemente. Genitore manipolatore, o chiamato col termine psicologicamente corretto, genitore narcisista. Sua madre, da quando lei è nata, ha sempre preso e preteso invece di dare, usandola per il proprio vantaggio e soddisfazione, quando non per sfogare rabbia e frustrazione.
    E lei ovviamente a pensare che tutto questo fosse per il suo bene.
    La cosa buffa è che quando stavo tornado in Italia dopo averla vista mi ha chiamato una delle zie, chiedendomi come stavo e dov'ero, dicendomi "aspettami in aeroporto che arrivo". E' venuta in aeroporto con l'altra zia e la nonna materna, figuratevi. Mi hanno dato la conferma che purtroppo lei è succube di sua madre dalla nascita, che da quando era andata via e si era messa con me era sbocciata, che da quando è tornata a Siviglia è cambiata drasticamente tornando sotto i fili della madre, senza carattere, senza personalità, un guscio vuoto, che la madre è sempre stata così, l'ha vessata dalla nascita e cresciuta con un bisogno di doverla soddisfare costantemente. Stessa conferma avuta qualche tempo dopo dai parenti paterni quando mi chiamarono per gli auguri di compleanno. Non c'è persona della sua famiglia che non mi abbia detto questo, neanche si fossero messi d'accordo. E questo per me è solo un'indizio in più, anzi direi una vera e propria conferma, che non mi sbagliavo, che il mio giudizio non era fazioso, influenzato dall'antipatia per sua madre.

    Ora, arriviamo al punto. Il punto, ragazzi, è che non mi passa.

    Mi sto impegnando a mille, ho perso il lavoro una settimana dopo la rottura (non per causa della rottura, non sono caduto così in basso), e in 2 mesi ne ho trovati altri 2, di cui uno con un'offerta ancora migliore di quello vecchio. Mi sto togliendo moltissime soddisfazioni lavorativamente parlando, ho un contratto a tempo indeterminato, un ottimo stipendio, un bell'ambiente, vivo del mio e torno a casa nel weekend da famiglia e amici.
    Mi sti rimettendo in forma, sto facendo e provando un sacco di cose nuove che mi sono sempre interessate.

    Ma non mi passa.

    Non la vedo da aprile e non ho mai più visto/chiesto/sentito nulla da quando sono tornato. Mai. Non ho idea di cosa stia facendo, se sia sola, se si è data una svegliata, se ha cambiato idea.
    Forse 6 mesi sono ancora pochi, ce ne vorranno altri 6 come minimo. Ho fatto molti progressi e si vedono, ma mi manca sempre.
    Mi manca come il labbro inferiore si incastrava sull'incisivo leggermente storto quando sorrideva, il neo sul mignolo del piede, il suo sguardo quando la facevo ridere...tutta la miriade di cose che impari e fai in 6 anni.

    Non so cosa fare, sto facendo tutto nel modo giusto, elaboro senza vittimizzare me e idealizzare lei, ma non riesco ad andare avanti...fa una male incredibile, vorrei tornare con lei da un lato, se mi scrivesse sono sicuro che volerei là immediatamente, che idiota del cazzo...ma dall'altro so che non è per me, che mi è andata bene così, che non merito una persona così. Meglio prima che tardi, persone così sono pericolose, come potrei sapere che non succeda ancora, magari a sto giro con figli.

    Ho paura che non passi mai, che non ci salterò fuori, che mi rimarrà sempre sulle spalle, na scimmia insomma.
    Per me lei rimarrà sempre QUELLA, mia moglie, la madre dei miei figli. Ma quella persona neanche esiste più...

    Se qualcuno ha esperienze dirette o indirette o qualche consiglio ben venga...
    Ultima modifica di votto; 23-08-17 alle 22:52
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  3. #3
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    ho vissuto cose simili, e non solo una.

    dovresti veramente chiederti se vuoi investire ancora tempo della tua vita per una persona che ti ha chiuso la porta in faccia, dopo tutto quello che hai affrontato mentre lei non ha spostato una virgola della sua vita. manco da maggiorenne con i suoi genitori [risposta di un adulto "andate a siviglia? ok ciao, io ho una vita qua, ci vediamo per le feste"]
    hai veramente voglia di investire su qualcuno che ti dice addio su whatsapp?
    perchè veramente, se levo l'avvocato buono dalle tue parole, è una bella stronza. sì, ok, con i suoi problemi, ma come tutti.

    l'amore non è un bazooka che sfonda porte, questa è una visione romantica ed un po' adolescenziale. i giacomo leopardi sono morti. io sinceramente soffoco al pensiero di dovermi struggere dil lotte, passione e fatica in nome dell'amore.
    l'amore ti deve far vivere "più facile" la vita, te la deve far prendere bene e te la deve completare. non ti deve menomare per darti la sensazione che "però se ci amiamo nessun problema è insormontabile".
    perchè tutti i problemi sono insormontabili con una persona che ti rende monco.
    l'amore è quella persona che quando ti svegli al mattino sai che sei in discesa, non come se ti fossi fatto una raglia e c'hai l'euforia fuori scala perchè poi c'è la fase down.

    capisco il tritacarne emotivo che stai passando. una mia ex mi disse ti amo per non rispondermi più al telefono [per sempre]. ho fuso le cabine telefoniche sul segnale di libero.

    cmq questa è pellaccia in più che metti sulla schiena. è robaccia che un giorno ricorderai e che ora va a far crescere l'uomo che stai diventando.
    ora stai pure male, permettitelo, ma guardati intorno, ributtati in mare e vai avanti.

  4. #4
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    Ciao votto, mi dispiace per quanto accaduto.....
    sarò molto breve.....
    Io in 50 anni di vita ormai, ne ho passate veramente tante, al punto di dirti che sono morto e rinato più volte nell'arco degli ultimi 30 anni.....
    È ho capito una sola cosa....... Prima pensa a TE STESSO, trova quell'equilibrio e diventa forte e stabile come una roccia....... solo dopo arrivano gli altri........
    Un consiglio fraterno..... risolve molti più broblemi un vero amico che uno psicologo, e fai molta attenzione agli psicofarmaci, fanno più male di quanto possano fare bene.....
    Ovviamente quanto sopra detto è solo un mio punto di vista, e sono sicuro che sei abbastanza uomo da risolvere e ribaltare le negatività che incontri per la tua strada.....
    Buona fortuna bro.....
    Non è la Cannabis che ci rende criminali, ma la Legge!

  5. #5
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    Ciao Votto,
    grazie per la condivisione.
    Capisco... anche io come Rasta, ricordo un ti amo, ma voglio una vita più sicura.
    Dopodichè mi ammalai, e rinacqui .

    E capii una cosa fondamentale: come dice Groow, trova pace dentro di te, la meraviglia del sorgere del sole, ti sorprenderà!!
    E soprattutto, l'Amore va innanzitutto donato, universalmente, a te stesso, ai tuoi cari, alle piante e animali, a sconosciuti ed infine ai tuoi nemici. Sarà mistico, ma ti assicuro liberatorio.

    Prova a fare del volontariato, magari in un centro per disabili, e il tuo dispiacere amoroso, ti apparirà sempre più lieve..
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  6. #6
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    una donna che nn vuole diventare mamma la dice lunga su che persona puo' essere...in bocca al lupo,x tutto
    "Il segreto per una miglior coltivazione delle piante,oltre alle nozioni scientifiche,è l'amore" Luther Burbank...(riposa in pace maestro)

    Il grande errore consiste nel voler anticipare il risultato dell’impegno…
    non dovreste preoccuparvi di come finirà, lasciate solo che la natura faccia il suo corso.

    Beati coloro che credono senza avere visto.

    Nell'era delle cannabis cup di canapone piantare skunk #1 è un atto rivoluzionario.D

  7. #7
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    Ragazzi @rastafari80 @GROOW @Yomi grazie a voi delle risposte e del tempo speso per leggere i miei deliri ...

    Razionalmente ci sono, a mille e su tutti i fronti. Sono il primo a pensarla come rastafari, non ha il minimo senso preoccuparmi per una persona che ha agito così dopo tutto quello che c'è stato, figurarsi investire ancora tempo e cuore su quella persona.
    Sono più di questo. Non posso ridurre me stesso ad un fallimento sentimentale.

    Come dicevo il mio destino, la mia promessa di felicità, non può essere determinato da un'altra persona, la mia vita non può valere quanto il "si" o il "no" di qualcun altro.
    Mentirei se vi dicessi che non sono ancora cotto di lei, che basterebbe una chiamata o un messaggio per farmi prendere un aereo, ma penso anche che da un lato siano solo speranze, parole mie dettate dal "tritacarne emotivo" (©copyright rastafari80) in cui mi trovo, e dall'altro che se mai dovesse succedere col cazzo che andrei.

    Io sono un ingenuo, un romantico, lo sono sempre stato e lo sarò per sempre anche dopo questa enorme batosta. Per me un rapporto si fonda su 3 cose principalmente: innamoramento, fiducia e stima.

    Se non si è innamorati c'è poco da fare.
    Se non ho fiducia vivo un vita di merda di ansia e terrore.
    Se non ti stimo sarò io stesso a trattarti male o peggio, a metterti le corna.

    Se viene a mancare anche solo uno di queste gambe, mi siedo sullo sgabello e finisco col culo per terra.

    Il problema è che per me era ancora come diceva rastafari, mi dava slancio, forza, equilibrio. Mi svegliavo la mattina col sorriso, con la consapevolezza di amare quella persona, incondizionatamente, gratuitamente, ed essere ricambiato, e sapete tutti quanto è bello.

    Sono consapevole anche del fatto che quella persona non esiste più, ve ne sarete accorti pure voi, ora come ora vive per la prossima gara di nuoto amatoriale, è contenta di dormire a 30 anni nella sua cameretta, in casa con mammà, papà e il cagnolino. Ho scommesso coi parenti (che tifano tutti per me) che finirà con qualche suo compagnuccio di nuoto, così potrà passare la vita a continuare a nuotare, andare in spiaggia, in piscina etc.
    E voi (ed io stesso) vi chiederete: ma Votto, è tu davvero vuoi questo? Dopo quello che è successo e che hai passato in sti 6 mesi?

    E la risposta è NO.

    Ma non riesco a dirla ad alta voce, non so se ci credo davvero o se lo dico solo per farmi forza ed andare avanti. Questo è quello che mi terrorizza al momento (un momento lungo 6 mesi). Non voglio continuare così, non voglio rimanere in questo limbo, ad aspettare che passi o peggio, che lei torni. Sono letteralmente SFINITO, psicologicamente. Le ultime ferie le ho fatte appunto a capodanno, ma non posso fermarmi, se mi fermo ora è peggio. Mi sto concentrando sul lavoro e su tutti gli interessi che non ho mai coltivato.
    Ma ho sempre la sensazione che sia tutto un "sostituire", non un "fare" davvero. Buttarmi su queste cose per non pensare al resto, ma non funziona così, almeno non per me. Per lei evidentemente si, testa bassa e nuotare, tutti i giorni, ogni giorno. Ma non penso sia possibile, non è umano semplicemente.

    L'unia cosa che desidero più che tornare con lei è che mi passi. Al punto che anche saperla o vedere con un altro mi dia solo quel momentaneo fastidio, ma che scacci con un sorriso ripensando a quello che hai passato.
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  8. #8
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    No, i tuoi non sono deliri. Secondo me, lo sono quelli di chi lascia una persona con un messaggio di whatsup. Inner peace, brother.
    Come to the vape side!

    (Disclaimer: L'Io narrante nei miei post è usato per mera comodità narrativa e le foto sono prese da Internet. Non è mia intenzione in alcun modo incentivare condotte vietate dalla legge. Le mie sono solo opinioni e fantasie e sono da intendersi esclusivamente ai fini di una più completa cultura generale. Non intendo assumermi nessuna responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute nelle mie opinioni e fantasie.)

  9. #9
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    Hai ragione @Sinclair, da vendere aggiungerei. E' che è stato totalmente inaspettato quel messaggio, almeno da parte della persona che conoscevo io, da quella lei non l'avrei neanche potuto immaginare...come del resto le cose che mi ha detto sul nuoto, la famiglia, i figli...non pensavo potesse essere così influenzabile, non me ne ero mai accorto, semplicemente perché del resto io non ho mai avuto bisogno di fare leva su questo per portarla a fare o dire qualcosa, il mio era "semplice" amore, con me è sempre stati libera al 1000%.
    Son cose di cui purtroppo non pensi di poter essere bersaglio, che a te non possano mai accadere, finché appunto non ci sbatti contro.
    Ultima modifica di votto; 23-09-17 alle 14:59
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  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da el contadin Visualizza Messaggio
    una donna che nn vuole diventare mamma la dice lunga su che persona puo' essere...in bocca al lupo,x tutto
    Crepi @el contadin, e grazie!
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