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Discussione: Breve riflessione sui sequestri attualmente in atto nei confronti di prodotti a base

  1. #1
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    Allo stato si stanno verificando numerosi legittimi accessi e successivi ingiustificati sequestri da parte delle forze dell’ordine presso esercizi commerciali.
    Fermo il diritto di controllare, osservo che un eventuale sequestro (probatorio o preventivo) dovrebbe avvenire, invece, solamente se vi sia effettiva prova di un illecito penale.
    Vale a dire, che nel corso di un accesso, le forze dell’ordine, se intendessero procedere in modo processualmente corretto, dovrebbero dapprima ordinare l’esibizione di un campione di ciascun prodotto commercializzato, indi disporne l’acquisizione per operare una verifica in ordine alle caratteristiche dello stesso e, poi, all’esito delle analisi prendere le conclusioni relative (in un senso o nell’altro).
    Invece, le forze dell’ordine operano in modo a mio avviso del tutto illegittimo.
    Poiché esse quasi mai procedono su delega o in forza di un decreto motivato reso dal PM, ai sensi dell’art. 253 co. 1 c.p.p., bensì di propria iniziativa, ai sensi degli artt. 352 e 354 c.p.p., difetta il presupposto per l’iniziativa che è ravvisabile nella esistenza conclamata di un reato (artt. 347 e segg. c.p.p.).
    Nelle ultime occasioni di perquisizioni e sequestri le forze dell’ordine ha equivocato su tali essenziali condizioni di procedibilità (fino a quanto erroneamente non è dato sapere) in quanto hanno agito come se fosse già stata acquisita una notizia di reato.
    In realtà, gli accessi ai vari negozi sono stati effettuati, senza che vi fosse già una effettiva notizia di reato.
    Neppure, poi, può soccorrere l'illegittimità (e salvarla) il disposto dell’art. 247 c.p.p. in materia di perquisizioni,.
    A tacere del fatto – già evidenziato – della necessità del decreto del P.M., va, in ogni caso, osservato che il “fondato timore” di occultamento di corpi di reato o di cose pertinenti al reato non può essere ipotizzato genericamente ma deve essere preceduto da elementi di prova diversi e sicuri.
    Non si può entrare in un negozio sostenendo, senza elementi di prova, che colà si vende stupefacente e poi - trovati prodotti di vario genere - sequestrare le relative sostanze, che, invece, presentano caratteri formali e sostanziali di regolarità, onde dimostrare che esiste un reato allo stato congetturalmente concepito.
    Dunque le perquisizioni ed i sequestri, così svolti, sono illegittimi e le eventuali convalide sono altrettanto illegittime andrebbero impugnate al Tribunale del Riesame.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Avv. Zaina Visualizza Messaggio
    "indi disporne l’acquisizione per operare una verifica in ordine alle caratteristiche dello stesso e, poi, all’esito delle analisi prendere le conclusioni relative (in un senso o nell’altro).
    ... in ogni caso, osservato che il “fondato timore” di occultamento di corpi di reato o di cose pertinenti al reato non può essere ipotizzato genericamente ma deve essere preceduto da elementi di prova diversi e sicuri."
    Come to the vape side!

    (Disclaimer: L'Io narrante nei miei post è usato per mera comodità narrativa e le foto sono prese da Internet. Non è mia intenzione in alcun modo incentivare condotte vietate dalla legge. Le mie sono solo opinioni e fantasie e sono da intendersi esclusivamente ai fini di una più completa cultura generale. Non intendo assumermi nessuna responsabilità per un uso improprio delle informazioni contenute nelle mie opinioni e fantasie.)

  3. #3
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    Grazie Avvocato per la sua sottile riflessione
    Allo stesso modo, accodo un'altra osservazione simile alle decine possibili esistenti, su diversi aspetti della nostra società.
    Data la libera vendita di "Armi Giocattolo" del tutto simili alle vere, immaginiamoci se dovessero attuare perquisizioni a Random in una o quell'altra casa o chicchessia negozio.......
    In ogni caso questo della cannabis light è un vero e proprio problema, con cavilli legislativi da definire una volta per tutte in maniera intelligente e con una legge fatta ad OK.
    Comunque sia, finché non sarà legalizzata anche la cannabis con alti valori di thc, continueremo ad incontrare problemi.

  4. #4
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    Ragazzi, Avvocato, io avrò un tarlo fisso in testa, ma mi pare che lo scontro tra sostanze, sia una strada percorribile e meno frustrante di altre.

    L'alcool paragonato al Thc .

    Solita mi idea, inizia un bevitore medio alle 7 del mattino, con un bicchiere medio, di un alcoolico medio (barbera 13° ad esempio), e un fumatore medio, con un super Mighty, svapate pari alla quantità di principio attivo uguale ad un joint medio, ad esempio 0.3/0.4 g di una cannabis a thc 13%.

    Alle 8.30 si ricomincia. E si va avanti fino alle 23.30 . Il giorno dopo si ricomincia. Questo in ogni posto dove si vuole attivarsi, compresa naturalmente, la viralità in rete.

    Vedremo il bevitore accasciarsi, mentre il fumatore ne svapa una. Ah, si puo' fare anche con i joint, ma non diamo adito a nessun "e ma anche il fumo fa male, blablablabla" .

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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  5. #5
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    Tutto ciò alla fine porterebbe esclusivamente verso il monopolio che di per se non sarebbe nemmeno una cosa negativa visto che lo stato dovrebbe rappresentare il popolo di un paese.
    Purtroppo sarebbe solo teoria perché come si può facilmente verificare lo stato rappresenta quasi sempre se stesso come entità avulsa dalla società che lo ha espresso e nella pratica va contro ogni principio di liberta' in favore di una spartizione di interessi comunque li si voglia poi distribuire.

    Per questo penso sia pericoloso fare questo tipo di accostamento malgrado le evidenti motivazioni a favore della cannabis rispetto all'alcool che avrebbe molte meno giustificazioni per essere accettato, anche e soprattutto culturalmente.
    L'uso distorto dell'informazione unito all'ignoranza diffusa sulla materia potrebbe facilmente finire per essere usato proprio contro chi avrebbe ragione ma a cui non verrebbe permesso di dimostrarlo facilmente.

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