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Discussione: Kant Vs Nietzsche

  1. #11
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    Come si fa a prendere per una benedizione un problema vero? Questo è lo stesso principio su cui fonda qualsiasi religione e che io non condivido affatto.
    Se il problema non ci fosse sarebbe senz'altro meglio e il fatto che ci sia stato ha solo rallentato o interrotto qualsiasi mio progetto di miglioramento.
    E' una questione di STRATEGIA.
    Quando tu hai un problema puoi scegliere di disperarti, prendendotela con tutto l'universo conosciuto, deprimerti, prendere droghe, farti del male, ecc. Oppure puoi decidere di affrontarlo.
    Prendiamo per esempio l'ansia e la depressione. Molti ne soffrono.
    Puoi decidere di spegnerla con farmaci ecc. per farla tacere momentaneamente. Oppure puoi incominciare a fare un percorso che ti porta ad analizzarti, ad affrontarla.
    E man mano che l'affronti, risolvi.
    Allora ti rendi conto che l'ansia non era altro che la tua serenità "al rovescio".
    L'ansia è venuta a dirti che c'era qualcosa che non andava in te, nella tua vita ed è venuta per essere ascoltata. Molti invece decidono di non affrontare e spegnere. Come se scoppiasse un incendio mentre dormiamo e decidessimo di disattivare la sirena dell'allarme e continuare a dormirci su.
    Tu dici "prima o poi accade che l'affronti"...Io invece credo che sia sempre una decisione. Puoi anche portartelo come uno zaino per tutta la vita un problema, senza mai affrontarlo. Però il carico ogni anno si fa sempre più pesante e più si va avanti e più è difficile.

    Queste non sono elucubrazioni sulla spiritualità, dette così, per passare il tempo prima di rituffarsi nella "vita reale" dura e pesante.
    Queste cose riguardano profondamente la vita e dovrebbero farne parte sempre.
    Perché la vita è gioia, non è dolore e sacrificio come dicono certi preti.

    Tutto questo serve a stare bene.

    Come vedi il mondo, sei. La realtà in cui vivi è quella che crei tu col tuo pensiero.
    Jim Morrison disse "la vita ti sorride se la guardi sorridendole"

    Ma se noi partiamo già sfiduciati, se noi per primi crediamo di non poter cambiare nulla, quella sfiducia sarà ogni giorno il nostro pane e l'aria che respireremo.
    Hidden Content Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Hidden Content
    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
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  2. #12
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    Come vedi il mondo, sei. La realtà in cui vivi è quella che crei tu col tuo pensiero.
    Jim Morrison disse "la vita ti sorride se la guardi sorridendole"
    l'esempio con tutto il dovuto rispetto per Morrison non e' poi cosi rassicurante,,,predicare bene e razzolare male lo sanno fare piu' o meno tutti.

    Tu continui a prendere in esame il malessere interiore (quindi considerabile come micro visto che riguarda l'individuo) e i rimedi metafisici di teorie o discipline che confinano con l'ascetismo e l'isolamento mentre io prendo in esame il macro, un fenomeno piu' reale che astratto e che riguarda l'intero sistema umano se vogliamo a un livello piu' pratico.

    Proprio due pianeti diversi, entrambi condivisibili anche se riguardano persorsi diversi , almeno questo e' cio' che e' arrivato a me leggendo la discussione.

  3. #13
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    Scusa se insisto ma non c'è né micro né macro, c'è la vita degli esseri, in questo caso l'essere umano.
    E se tutto è uno, ci accorgiamo anche che non c'è problema che possa essere isolato dagli altri ma è tutto interdipendente.
    Per esempio la crisi economica porta con sé diverse conseguenze anche sulla psiche delle persone.
    Capisci ciò che voglio dire?
    Se la crisi economica è provocata da persone che con un clic mandano in default uno Stato sovrano, che tipo di psicologia potranno mai avere e di quali patologie potranno mai soffrire queste persone?
    Chi sta bene DAVVERO vuole la felicità anche degli altri.

    Puoi anche analizzare la società nell'insieme, ma se parti dall'individuo avrai senz'altro un quadro più nitido, meno approssimativo e soprattutto "meno raccontato", ma più sperimentato in prima persona.

    Dentro di noi ci sono già le risposte a tutto, il senso della vita è ritrovarle. Invece che vivere la nostra unicità, spesso scegliamo di prendere in prestito concetti già pensati e masticati da altri, teorie sul sociale che poco ci riguardano davvero, mentre molto riguardano chi detiene le fila del baraccone.

    Per questo dico reset.

    Oblio del mondo dei dati.

    Rituffarsi nei sensi.
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  4. #14
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    Ciao, scusate se mi intrometto nel discorso, ma come ho gia' detto nell'altro post o si ha una visione costruttivista come von hayek per intenderci, che nega spiegazioni della realta' come dogma sia scientifico che ideologico, o si ha una visione critical realista che paradossalmelte pretende di unire visione atomistica e olistica, cioe' definire il comportamento di individui e societa', paradossale perche' impossibile, si andrebbe comunque a finire in concezioni olistiche...individuo come funzione della societa', stato, regime etc etc ed addio a liberta' e responsabilita' per le proprie azioni. Ed i setimenti ?

  5. #15
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    Guarda, quello che sostieni ha anche per me molto senso.
    Ma si tratta sempre di qualcosa di aleatorio, una sorta di linea guida in cui il singolo può trovare qualche spunto per migliorarsi come essere umano, certo non è una cosa negativa, ma che non riesco a capire come possa essere tradotto in termini pratici.
    È molto new age per usare un termine attuale, forse fin troppo elevato come concetto per essere compreso e applicato a livello massivo.
    Giustissimo lavorare su se stessi, altrettanto educare a farlo a chi si può raggiungere, tuttavia ogni giorno bisogna affrontare la vita reale , spesso meschina nel suo quotidiano, ogni giorno ci sono decisioni da prendere e si subiscono gli effetti di quelle altrui.

    Anche la storia che tutto è uno cosa significa in un contesto materiale, perché noi come specie è in questo contesto che ci siamo sviluppati e in cui viviamo.
    Macro e Micro esistono innegabilmente in natura, ce lo insegna la biologia, la chimica e qualunque altro tipo di scienza, con i loro effetti relativi... ora, se si nega anche questo si nega l'evidenza di tutto ciò che ci è concesso di sapere, dello scibile stesso.

    Negarlo sarebbe un atteggiamento un po presuntuoso, anche se magari esiste la possibilità che non sia in futuro considerato allo stesso modo.
    In ogni caso come ho già detto da qualche parte a cosa serve essere illuminati se non si riesce ad essere anche illuminanti?

    Le cose non vanno semplicemente accettate ma comprese e quando spiegate o divulgate devono sempre trovare un riscontro e una ripetibilita' a livello pratico .

    In parole povere pur ammettendo di poter essere idealmente d'accordo sui principi che descrivi il fatto è che quasi nessuno oggi si può permettere il reset di cui parli.
    Tu dici che il senso della vita è ritrovare le risposte a tutto ....a parte che il senso della vita per ogni persona può e forse deve essere diverso, è un lusso che molti di noi non si possono permettere.
    Aggiungo che questo per come la specie è sviluppata è anche un bene.
    Non tutti gli esseri umani hanno gli strumenti per essere pensatori o filosofi, così come pragmatici o con doti intellettive particolari o fisicamente superdotati.
    Ognuno di noi è in qualche modo diverso anche se simile a livello biochimico.
    Ma quelle piccole infinitesimali differenze biochimiche si traducono poi in un'unicita' ben definita e ben identificabile.

    Questo insegna che esistono macro e Micro e che questi mondi sono influenzati a livello continuo e concentrico, imprescindibili l'uno dall'altro ma differenti in un continuo rapporto di causa e effetto ormai intercambiabile, in stretta correlazione continua.

    Spiegami come si fa a resettare tutto questo ? Come si fa a resettare la vita stessa?

    Se l'uomo che vola e trasmette il pensiero è una metafora abbiamo pensieri affini.
    Se invece credi davvero che un uomo possa volare sovvertendo le leggi fisiche con la propria volontà, o lo facesse in passato ...beh allora temo che stiamo vivendo due piani dell'esistenza diversi.
    Non nego però che mi piacerebbe molto vivere nel tuo ma per mio limite non ci riesco proprio.
    Ultima modifica di moran; 16-04-18 alle 08:13

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da agro Visualizza Messaggio
    Ciao, scusate se mi intrometto nel discorso, ma come ho gia' detto nell'altro post o si ha una visione costruttivista come von hayek per intenderci, che nega spiegazioni della realta' come dogma sia scientifico che ideologico, o si ha una visione critical realista che paradossalmelte pretende di unire visione atomistica e olistica, cioe' definire il comportamento di individui e societa', paradossale perche' impossibile, si andrebbe comunque a finire in concezioni olistiche...individuo come funzione della societa', stato, regime etc etc ed addio a liberta' e responsabilita' per le proprie azioni. Ed i setimenti ?
    Ma figurati, c'è posto per tutti !

    Anzi ne approfitto per dire che trovo questo molto divertente perche' in questo particolare momento ho ben poche distrazioni e un sacco di problemi...non vorrei risultare offensivo, ma pur scrivendo cose che penso non vorrei fossero prese troppo sul serio.
    Non ho soluzioni ne opinioni radicali e prendo sul serio poche cose, insomma non vado in guerra per questo. ...è un cazzeggio riflessivo, almeno per me .


    Ah il senso del post era rispondere ad agro...e mi sono dimenticato.
    Beh, io in realtà non sono d'accordo con nessuna di quelle due correnti che hai citato.
    Troppo ben definite peri miei gusti...o così o cosa' !
    Ho già detto che olismo per me ha tutt'altro significato di quello preso in considerazione negli esempi e nelle citazioni riportate.
    Fare parte di un sistema o di qualsiasi altra cosa oltre ad essere innegabile proprio a livello scientifico, anzi universale e non ha poi nulla a che vedere con le responsabilità, con i sentimenti e imiracoli di Fatima.

    Tutto esiste e può farlo, molto può essere condiviso, sentimenti e responsabilità soprattutto ma non tutto può essere definito.
    Quando qualcuno riuscira' a pesare un pensiero, quantificare e riconoscere precisamente un sentimento altrui, allora sarò disposto ad accettare anche filosofie e settorializzazioni come quelle esposte prima.
    Trovo peraltro curioso che chi non approva i dogmi finisca poi per esprimersi in quel modo e viceversa chi a favore di una certa chiusura non termini quasi mai i discorsi in modo definitivo ma tenda a lasciare aperti o sospesi degli spazi, gli spazi del dubbio...
    Ultima modifica di moran; 16-04-18 alle 08:38

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da moran Visualizza Messaggio
    Ma figurati, c'è posto per tutti !

    Anzi ne approfitto per dire che trovo questo molto divertente perche' in questo particolare momento ho ben poche distrazioni e un sacco di problemi...non vorrei risultare offensivo, ma pur scrivendo cose che penso non vorrei fossero prese troppo sul serio.
    Non ho soluzioni ne opinioni radicali e prendo sul serio poche cose, insomma non vado in guerra per questo. ...è un cazzeggio riflessivo, almeno per me .


    Ah il senso del post era rispondere ad agro...e mi sono dimenticato.
    Beh, io in realtà non sono d'accordo con nessuna di quelle due correnti che hai citato.
    Troppo ben definite peri miei gusti...o così o cosa' !
    Ho già detto che olismo per me ha tutt'altro significato di quello preso in considerazione negli esempi e nelle citazioni riportate.
    Fare parte di un sistema o di qualsiasi altra cosa oltre ad essere innegabile proprio a livello scientifico, anzi universale e non ha poi nulla a che vedere con le responsabilità, con i sentimenti e imiracoli di Fatima.

    Tutto esiste e può farlo, molto può essere condiviso, sentimenti e responsabilità soprattutto ma non tutto può essere definito.
    Quando qualcuno riuscira' a pesare un pensiero, quantificare e riconoscere precisamente un sentimento altrui, allora sarò disposto ad accettare anche filosofie e settorializzazioni come quelle esposte prima.
    Trovo peraltro curioso che chi non approva i dogmi finisca poi per esprimersi in quel modo e viceversa chi a favore di una certa chiusura non termini quasi mai i discorsi in modo definitivo ma tenda a lasciare aperti o sospesi degli spazi, gli spazi del dubbio...
    Ti ringrazio per l'accoglienza, anche io amo confrontarmi per discutere le proprie idee, mai come dici tu prendersi troppo sul serio

  8. #18
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    L'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande coincidono, lo diceva già Giordano Bruno, ci sta arrivando la Fisica.

    Per reset intendo questo: se ci lamentiamo che il mondo che viviamo non va bene, non è giusto, dobbiamo smetterla di giocare con le carte che il mondo ci fornisce. Bisogna pensare in un altro modo.

    Bisogna fare dell'altro.

    Io sono estremamente affascinato dal mondo della meditazione.
    C'è chi afferma che con la meditazione si può arrivare a stati di gioia indescrivibili.
    Si può arrivare a conoscere l'universo, semplicemente sedendo e chiudendo gli occhi.

    D'altra parte tu, come essere vivente, sei il frutto di ere geologiche, perciò tutto il tuo essere ha memoria di ogni cosa.
    Solo che questa memoria è da riscoprire, è spenta e il metodo per riattivarla è appunto la disciplina della meditazione.

    Io sono uno di quei cretini che pensa che l'essere umano può cose incredibili! Ho letto molte testimonianze sulle capacità di popoli antichi: è vero che molti avevano abilità che l'uomo industrializzato di oggi si sogna neppure.

    Gli aborigeni, vestiti di niente, comunicavano con la telepatia e con mondi lontani: vestiti di niente, selvaggi diremmo, erano invece anni luce avanti a noi "sviluppati" che comunichiamo con WhatsApp!

    Gli indiani vivevano in simbiosi con la natura erano in grado di comunicare con tutto il creato, avevano una spiritualità fortissima: è bastato il contatto con l'uomo bianco per distruggere una civiltà.

    Ora guardiamoci intorno: viviamo in simbiosi con la natura? Quella che viviamo è una condizione estremamente arcaica, illuminata solo da un po' di tecnologia. Insomma, per mantenere i nostri led accesi, abbiamo bisogno di guerra continua.

    Questo è forse progresso? Siamo andati avanti o siamo andati indietro.

    Allora, per me la rivoluzione è rifiutare tutto ciò. Rifiutare di essere complice del tutto, perché già lo siamo abbastanza, di un sistema che porta l'uomo a smettere di essere umano.

    Per me per andare avanti bisogna guardarsi indietro e ascoltare la saggezza di popoli antichi.

    Tu dici che non è possibile che l'uomo voli? Non è metafora, in oriente molti maestri sono riusciti attraverso la meditazione e la concentrazione a trascendere le leggi della fisica e a levitare.
    Qualche testimone in Tibet ha addirittura visto dei monaci aprire i loro mantelli e volare.
    Ci puoi credere come no.

    Io ci credo, perché "sento" che è così.
    D'altra parte lo scetticismo non mi sembra un atteggiamento di chi è curioso nei confronti della vita.

    Soprattutto sarebbe interessante chiedersi perché uno non è disposto a "credere" a determinate cose.

    Bisognerebbe sempre essere aperti abbastanza da accettare qualsiasi tipo di cambiamento delle nostre convinzioni.

    Altrimenti si restringe molto il campo delle possibilità, delle prospettive, e il mondo che vivi poi non può che essere lo stesso.
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  9. #19
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    Non vorrei sembrare pedante, ma il costruttivismo, che annovera kant, buddhismo madhyaka (della via di mezzo), a proposito sto letteralente scavando nella mia libreria oggi...dicevo, dicono la stessa cosa "attraverso il tu un uomo diventa io", ora il mio punto e' che a mio umile parere anche von hayek dice cose simili, ma su quest'ultimo punto dovrebbe illuminarci qualcuno piu' esperto.

    Clicca l'immagine per ingrandirla. 

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  10. #20
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    Non credo nei guru diffido dei maestri in quanto uomini e di illumiliante per me c'è solo l'energia elettrica.
    Si impara dagli altri così come dall'esperienza propria e così si va avanti.
    Le scelte le intenzioni e gli scopi governano imperturbati inoltre c'è il bene e c'è il male anche se bisogna sempre stabilire per chi quindi non è un valore assoluto.
    Indiani o popoli antichi sono pressoché spariti così come si intendono nell'immaginario purista perché non erano evoluti per i nostri tempi e non si può in alcun modo nemmeno pensare di poter tornare indietro.
    Oggi dati alla mano stiamo in realtà 1000 volte meglio di quei tempi, malgrado le atrocità, la fame e le guerre, che in realtà ci sono sempre state e più o meno per gli stessi motivi, anche in quei popoli.
    Le vere differenze sono la consapevolezza e l'informazione subitanea di cui possiamo disporre e che sono più difficili da metabolizzare.

    Oggi siamo semplicemente la somma di ciò che siamo stati e una parte di ciò che un giorno saremo.

    Ah e far passare per certo che una volta l'uomo comunicava a km attraverso la telepatia non ha nessun fondamento scientifico e francamente non è credibile sul serio.
    Certo l'essere umano può fare cose davvero incredibili, ma sempre e comunque spiegabili e soprattutto possibili, anche se per pochi ma da li a l resto ce ne passa.

    Ciò che viviamo oggi fa parte di un processo evolutivo che non è né bene ne male, probabilmente vengono usati ambedue i concetti in un equilibrio che non siamo in grado di spiegare ma che porta dove deve.
    Noi siamo singoli attori con poteri limitati di un opera molto più grande che hanno l'illusione di poter controllare quasi tutto quando in realtà non siamo in grado di controllare quasi un bel niente.
    Quasi tutto ciò che facciamo è in risposta a uno stimolo o un'esigenza e non inventiamo niente, non lo abbiamo mai fatto.
    Ogni tanto scopriamo qualcosa che è sempre esistita e ce ne prendiamo i meriti.

    Arriverà il momento in cui faremo il nostro tempo e chi o cosa verrà dopo avrà modo di fare discussioni tipo queste su di noi che saremo diventati i maya del caso e forse ci si chiederà come fosse stato possibile wazzappare.
    Ultima modifica di mozart; 16-04-18 alle 17:30

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