IlDualismo nord – sud

L’esito delle elezioni ha consegnato l’italia a due visioni del mondo, quella della lega a nord, lungo progetto che con il federalismo si era imposto anche nell’agenda politica della sinistra di quegli anni. E il movimento 5 stelle che riapre la questione meridionale messa in crisi dalla fine dei Partiti della prima repubblica negli anni novanta, dalla crisi dello stato nazionale con la globalizzazione.

La visione della lega potrebbe essere ben descritta come neo-europeismo di destra, alternativo a quello del centro sinistra multiculturalista ed universalista. Secondo me, tracciato bene dai libri di tremonti, ad esempio paura e speranza. Di cosa si tratta?

Il tremontismo si basa sulla critica ad una globalizzazione concentrata sul pensiero unico e mercatismo, ovvero la globalizzazione secondo me piu’ dei democratici americani, ed il ritorno alle radici identitarie dell’europa. Una critica di destra della globalizzazione che avvantaggia paesi in via di dviluppo ad esempio ls cina a scapito dei paesi ricchi occidentali. Nel libro manifesto di tremonti si tenta di tenere insieme territorialismo della lega, ormai egemonia al nord, e un europa politica, non piu’ mediata dallo stato-nazione, legato dall’unita’ d’italia alla questione meridionale, ma da un nuovo comunitarismo che ha nella dimensione locale il suo asse.

Il pensiero di tremonti come rovesciamento radicale della storia del dualismo italiano, inoltre l’europa vista come uno scudo protettivo dalla globalizzazione e custode delle radici dell’occidente e delle sue istituzioni Dio – patria – famiglia. Anche se un europa protezionistica potrebbe avere riflessi su un nazionalismo protezionistico, che potrebbe minare lo stesso progetto.

L’altro elemento del manifesto tremontiano, il rovesciamento del dualismo nord sud, reso realistico dal fallimento della classe dirigente meridionale, e che vede nei 5 stelle un tentativo di ripresa. Secondo la nuova destra europeista, invece l’impossibilita’ di questo progetto di vecchio meridionalismo: spesa pubblica che diventava sempre piu’ spesa assistenziale e aprogettuale. La scissione della visione del nord e quella del sud, e della sinistra, affonda le sue radici nella crisi economica della globalizzazione e nel ritorno identitario.

La crisi dello stato-nazionale e’ anche la crisi della sinistra della sua egemonia basata sul debito e deficit pubblici usati come trasferimento dall’alto verso il basso, insomma potrebbe aprirsi una questione e reazioni del nord se venissero ripianati i debiti delle citta’ del sud.
Queste considerazioni sono tratte dal libro del 2009 “a tutta destra” di biagio de giovanni.