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Discussione: grow shop fisici: sono tutti cosi?

  1. #1
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    vi voglio raccontare lamia esperienza col growshop della mia città e capire se abbiano ancora senso questi negozi

    PREMESSA:
    passai in questo gs 2-3 anni fa perchè stavo per iniziare la mia esperienza indoor e dovevo comprare tutto l'occorrente. per non portarla per le lunghe se avessi acquistato in questo negozio con 300 euro mi avrebbero dato la Growbox, una lampada agro e un alimentatore eti forse. morale della favola con poco più di 350 euro ho comprato di tutto e di più su internet ed ho una ds60 che è un gioiellino con lumatek dimmerabile, 4 lampade diverse ecc ecc.

    ora vi racconto l'ultima: mi trovavo in zona e decido di ripassare in questo negozio, mi serviva un filtro ai carboni e il tubo flessibile. mi accoglie un ragazzino che non sapeva manco cosa fossero gli enzimi, va be, e mi dice che non hanno filtri, mi da il numero del proprietario e dice che devo chiamarlo per ordinarlo. dopo qualche giorno chiamo e il proprietario mi da appuntamento per la settimana successiva (1a settimana andata). il giorno dell'appuntamento ritorno in negozio e trovo il padre del proprietario che cade dal pero e mi dice che i filtri non ci sono ma sarebbero arrivati di sicuro la settimana successiva (2a settimana andata). il lunedì successivo richiamo e il proprietario mi dice che per mercoledì, oggi, sarebbero arrivati ma per sicurezza mi chiamava lui. morale della favola nessuna chiamata e io ho deciso che comprerò su internet (confrontando i prezzi coltivazioneindoor.it mi sembra il migliore e infatti comprai quasi tutta l'attrezzatura li). in tutto questo nessuno, ragazzino, padre, proprietario, sapeva darmi un prezzo preciso del filtro, ognuno diceva un numero diverso.

    ora io ho girato anche altri 3-4 gs in città, un po' più distante da dove abito e l'impressione generale è che sono poco forniti, pieni di polvere facendoti pensare che la roba stia li chi sa da quanto e soprattutto più cari rispetto ai gs online

    quindi la domanda è: ha ancora senso in un paese proibizionista aprire questo tipo di negozio? e voi ci andate? come vi trovate?

  2. #2
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    Ciao Marek,

    Anche nella mia piccola città la situazione non è differente, anzi forse è peggiore. Qui abbiamo un solo gs che praticamente decide prezzi, qualità e tutto, non avendo nessun concorrente sul mercato, per cui o compri su internet oppure devi andare per forza lì, e spesso sono in molti a non fidarsi delle spedizioni tramite internet. Magari un pò per paranoia, o semplicemente perchè si ha bisogno di un determinato oggetto immediatamente, si preferisce andare al grow shop della propria città, ma essendo questo un settore nato e sviluppatosi relativamente da poco, spesso i proprietari di questi negozi si ritrovano a fare il bello e il cattivo tempo.

    Sicuramente quando tutto sarà più diffuso (e con il cbd legale ci arriveremo molto presto) vedrai che i gs avranno più concorrenza e saranno costretti ad adeguarsi ai prezzi e ai servizi che offrono tutti le grandi aziende che operano online.

  3. #3
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    marek il discorso e' troppo relativo, ma in genere la maggiorparte dei gs hanno personale non molto preparato soprattutto quelli che non hanno un grandissimo smercio e i prezzi, almeno i primi sviscerati sono indirizzati a una clientela scarsamente considerata, in pratica dei gonzi.
    Ci sono per fortuna diverse eccezioni, credo un po' ovunque.
    Dove sto io ci sono una miriade di gs, ma non solo per questo preferisco sempre acquistare direttamente in negozio specialmente per qcquisti di una certa entita' tra l'altro con un buon rapporto continuativo di solito si riescono anche ad ottenere sconti veramente rilevanti.

    Se dovessi comprare in rete comunque non ordinerei in italia.
    In giro si trovano prezzi decisamente piu' bassi e una scelta piu' ampia, questo pero' potrebbe comportare altri tipi di problemi ai quali fare fronte.

  4. #4
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    Io pure mi trovo molto bene dove vado (idroponica), personale preparato e cordiale, tra me e loro ci saranno 60 km con tanti altri growshop nel tragitto ma quando si instaura un rapporto di fiducia non mi pesa, sanno consigliare e mi evitano spese inutili, omaggi e sostituzione di attrezzature rotte da me ( involontariamente )
    Credo che bisognerebbe evitare quelli che offrono questo servizio senza sapere nada sulla coltivazione( non coltivando ) vendono prodotti senza sapere realmente il loro utilizzo ( non sai cosa sono gli enzimi ?? come pretendi di venderli ??)...
    Mi è capitato per necessità di comprare in uno in zona che non sapesse cosa fossero i terpeni, pensando di prendermi in giro con frasi tipo, questa è skunk (erba light), ok ok, ho capito, da te non ci torno più...
    Il mio consiglio ?? Compra da chi coltiva, il resto solo per emergenze...
    Mi scuso preventivamente per ogni dislikes che le mie dita invieranno,non vorrei mai ma non mi accorgo neanche di ciò,piccolo schermo, piccoli tasti :') sorry....

  5. #5
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    pressoché tutti i growshoppari che io abbia conosciuto in vita mia, che siano proprietari del negozietto o dipendenti di qualcun altro sono growers. c'è quello che te lo fa capire e quello che tira fuori il telefono e ti mostra le piante che ha a casa (!!!!). c'è quello appassionato che ha molto studiato ed ha molto provato e quello che sa quelle quattro cose in croce che è necessario sapere. c'è quello a cui interessa il cliente come persona e lo consiglia indipendentemente dal fatturato e quello che prova a vendere in base a dei calcoli che ha fatto coi margini e approfitta dei gonzi. c'è quello che a negozio si limita a rollare qualche sigaretta e quello che alle 10 del mattino quando apre già sta fatto come una scimmia, ride come un cretino e non capisce quello che dici. io continuo a preferire il piccolo negoziante rispetto alla grande distribuzione in generale, sia eticamente perché mi fa abbastanza pena il mondo globalizzato sia perché hai più privacy anche se lo sai benissimo che stai pagando di più e spesso dovrai aspettare che l'articolo che ti serve te lo ordinino.

    intanto c'è da dire che l'articolo su cui c'è più margine sono i semi, senza dubbio e quelli perlomeno dentro un frigo puoi stockarli anni. per tutto quanto riguarda il resto avere un buon assortimento d'inventario è economicamente poco sostenibile e se idroponica stessa che è uno dei pochi che può permettersi di fare magazzino vende comunque anche bottiglie "vecchie" immagino che fatica faccia il growshop piccolo a sopravvivere con la tassazione che c'è da noi. e poi ecco, penso pure che nonostante in quella posizione possa essere più rischioso qualche piccolo "giro" ce l'abbiano spesso anche loro. in fondo tanti hanno il mutuo da pagare o i figli da sfamare.

    insomma, anche il growshopparo è umano

  6. #6
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    ok che è un essere umano e ok che voglio pure pagare un po' di più ma se vedo che mi freghi o che non ti interessa vendere (sono passate 3 settimane e ancora non è arrivato un banalissimo filtro airontek) allora perdi un cliente. non è che chiedo la luna, ma qui, nel mio caso specifico, si tratta di saperci fare: avere un negozio pulito non costa tanto, non dimenticarsi di fare l'ordine e avere personale con un minimo di competenza dovrebbero essere le basi. per quanto riguarda i prezzi poi, ripeto, va bene pagarlo un po di più ma non è che perchè hai mutuo e figli te li debba pagare io

  7. #7
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    Vabè, se sei dipendende non conta quanto vendi,lo stipendio lo tiri a fine mese uguale e il mutuo lo paghi, a prendere in giro le persone perdi solo clienti no ??
    Piccolo OT
    Settimana scorsa mi presento all idrop. dopo i soliti convenevoli e aquisti, mi informano che poco tempo indietro ( non so, forse parliamo di qualche settimana), hanno avuto una bella visita dalle fdo, gli hanno sequestrato TUTTI i semi per instigazione alla coltivazione e per eventuali rotture hanno dovuto anche nascondere qualsiasi figura cannaibica ( anche solo immagini di rappresentazione della cannabis ), povera italia...
    Mi scuso preventivamente per ogni dislikes che le mie dita invieranno,non vorrei mai ma non mi accorgo neanche di ciò,piccolo schermo, piccoli tasti :') sorry....

  8. #8
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    Io quest'estate ho rielaborato una guida scritta l'anno scorso per ripararsi dall'inculata dei growshop.
    Personalmente lì frequento dal 2006 e tranne la mia prima "maestra" ed un paio di ragazzi bravi ho sempre trovato gente che aveva imparato la filastrocca.
    Il mestiere del growshopparo è una cosa ibrida tra un gioco e il commercio con l'immensa fortuna di avere come clientela persone che 9/10 non sanno neanche cosa si stanno apprestando a fare e si rivolgono al negoziante per essere indirizzati, per trovare i primi rudimenti.
    Poi ci siamo noi, ma siamo quei clienti che sono più una scocciatura che altro, quelli che sanno un po' di tutto, soprattutto i prezzi. non sempre ci riescono ad infinocchiare, anche se la fregatura è sempre dietro l'angolo, ci provano ma non sempre riescono, d'altra parte parola di amico, ex Enjointer e dipendente di uno grosso "l'importante e rifilare più cose inutili possibili, basta solo farle sembrare indispensabili".
    Spero che un giorno sia legale tutto quanto, non tanto per farmi le canne davanti agli sbirri, spero che venga regolato l'indotto che gira intorno alla cannabis, vorrei che non dovessimo più provare paura nel "denunciare" illeciti, articoli fallati, scaduti, scadenti, semi mal conservati e chi più ne ha più ne metta, vorrei smettere di pagare un vaso 5o6 volte quello che lo pagherei in un vivaio solo perché quello che ci coltiverò è illegale.

  9. #9
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    Io non mi posso lamentare, dove abito ho trovato professionalità, cortesia, amicizia, interesse nel cliente e di conseguenza interesse per i soldini, perché sa lavorare e sa come farlo.....
    Per quanto riguarda alcune cosette, che non sono classiche da growshop di provincia, preferisco ordinarle online ma sempre attraverso lui........lo stesso accade per i semi.....
    Tutte le volte che va nelle fiere cannabiche (ne fa parecchie) al suo ritorno mi chiama e mi regala una marea di semi .....

    Allora , come in tutti i lavori, c'è chi lo fa benissimo e con passione, chi bene, chi benino, chi male e chi malissimo....... alla fine parla sempre il CUD con la sua consistenza direttamente proporzionale alla professionalità
    Ultima modifica di GROOW; 09-11-18 alle 08:23
    Non è la Cannabis che ci rende criminali, ma la Legge!

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Gam Visualizza Messaggio
    Io quest'estate ho rielaborato una guida scritta l'anno scorso per ripararsi dall'inculata dei growshop.
    Personalmente lì frequento dal 2006 e tranne la mia prima "maestra" ed un paio di ragazzi bravi ho sempre trovato gente che aveva imparato la filastrocca.
    Il mestiere del growshopparo è una cosa ibrida tra un gioco e il commercio con l'immensa fortuna di avere come clientela persone che 9/10 non sanno neanche cosa si stanno apprestando a fare e si rivolgono al negoziante per essere indirizzati, per trovare i primi rudimenti.
    Poi ci siamo noi, ma siamo quei clienti che sono più una scocciatura che altro, quelli che sanno un po' di tutto, soprattutto i prezzi. non sempre ci riescono ad infinocchiare, anche se la fregatura è sempre dietro l'angolo, ci provano ma non sempre riescono, d'altra parte parola di amico, ex Enjointer e dipendente di uno grosso "l'importante e rifilare più cose inutili possibili, basta solo farle sembrare indispensabili".
    Spero che un giorno sia legale tutto quanto, non tanto per farmi le canne davanti agli sbirri, spero che venga regolato l'indotto che gira intorno alla cannabis, vorrei che non dovessimo più provare paura nel "denunciare" illeciti, articoli fallati, scaduti, scadenti, semi mal conservati e chi più ne ha più ne metta, vorrei smettere di pagare un vaso 5o6 volte quello che lo pagherei in un vivaio solo perché quello che ci coltiverò è illegale.
    Ragione in pieno, è una tecnica adottata da tanti anni oramai, in ogni settore, il bisogno indotto.
    Faccio sembrare indispensabile: comprare un prodotto, partecipare ad un evento, investire in quell'azienda, ecc..

    E' la favoletta della nascita dell'economia capitalistica, uno va in Africa, li vede scalzi, dice che non hanno bisogno delle scarpe. L'altro dice invece: no no, faccio in modo che ne abbiano bisogno, sono scalzi, è un potenziale mercato molto proficuo! ...
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

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