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Discussione: Partito della Canapa

  1. #1
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    Considerazioni varie sul PARTITO DELLA CANAPA ✅

    La prima è che molto probabilmente non si chiamerebbe neppure così, perché, è bene chiarirlo subito, nella mia visione la Canapa non sarebbe (e non potrebbe essere) l’unico punto del programma. E’ vero che l’ho scritto, dieci giorni fa quando ho lanciato questa provocazione sui miei canali social, ma era appunto una provocazione (appositamente semplificata) e sinceramente non mi aspettavo una reazione simile.
    Bene! Il fermento e l’entusiasmo sono sempre positivi, poi bisogna fare i conti con tutto il resto. E le cose da considerare in un progetto simile, sono una marea.

    Fondare un partito politico oggi in Italia, da zero e intorno un tema così osteggiato, è un’impresa folle, gigantesca, quasi proibitiva. Ma non impossibile… e la storia ci insegna che volere è potere.
    Abbiamo provato per anni a dialogare con i partiti già esistenti cercando di fargli capire l’importanza di legalizzare e “sfruttare” questa pianta (come il resto del mondo sta facendo, tra l’altro, con effetti sbalorditivi), senza alcun risultato. Continueremo a farlo, ma nel frattempo, considerata la loro totale noncuranza e incomprensione, ritengo sia arrivato il momento di pensare a un’alternativa.

    Le persone che non conoscono la Canapa (ovvero la stragrande maggioranza), non si rendono chiaramente conto dei suoi potenziali e di quanto potrebbe effettivamente cambiare non solo il nostro Paese ma il mondo intero. E spesso deridono chi prova a spiegarlo. E’ normale che sia così, è sempre stato così, su qualsiasi argomento.

    Ecco, allora è bene chiarire un paio di cose.
    Qui non stiamo parlando di fumarsi gli spinelli liberamente ma di creare decine di migliaia di nuovi posti di lavoro; parliamo di rimpiazzare fonti fossili e materiali inquinanti (come la plastica) con qualcosa di sano, eco-sostenibile e bio-degradabile al 100%; parliamo di sostituire (o per lo meno affiancare) sostanze chimiche-tossiche-dannose (e a volte letali), con una medicina naturale, sicura e innocua, dando la possibilità alle persone che ne hanno bisogno, di curarsi e alleviare i loro dolori senza contro-indicazioni; parliamo di fermare la deforestazione legata alla produzione della carta, di rigenerare i terreni inquinati; parliamo di risolvere il problema disumano del sovraffollamento delle nostre carceri e lasciare che le forze dell’ordine si concentrino (finalmente) sui veri crimini; parliamo di costruire case sane, naturalmente anti-sismiche e ignifughe; parliamo di migliorare la nostra alimentazione, anche in questo caso a vantaggio dell’ambiente. Eccetera eccetera eccetera.
    Parliamo di versare nelle casse dello stato decine (se non centinaia) di milioni di euro, migliorando contemporaneamente lo stile di vita e il benessere dei cittadini.

    Si, perché tornando agli spinelli, parliamo anche di libertà personali: se alcol, tabacco, gioco d’azzardo e un’infinità di altre schifezze sono legali nella nostra società, non può essere illegale consumare/coltivare/commercializzare una sostanza naturale che non ha mai provocato un solo morto nella storia dell’umanità. Dai cazzo, smettiamola di prenderci in giro!
    Ecco di cosa stiamo parlando, di benefici economici e sociali importanti e soprattutto già verificabili in quei paesi che hanno scelto la strada della legalizzazione. Non c’è niente da ridere, anzi, la questione è serissima. Chi non lo capisce è semplicemente ignorante in materia e allora è nostro compito colmare tali lacune (un’ipotetica campagna elettorale sarebbe un’occasione d’oro per farlo, ad esempio).

    Io sogno un partito che basi il suo programma su queste cose… e altre: come ad esempio una seria riforma della scuola e dell’istruzione, un turismo finalmente sostenibile, una vera valorizzazione del Made in Italy, del km zero, degli orti urbani e dei Gruppi d’Acquisto Solidale. Sogno un partito che si preoccupi della manutenzione delle opere esistenti, prima che di nuove grandi opere faraoniche spesso inutili e dannose per ambiente e cittadini. Sogno un partito che si renda conto che una crescita illimitata in un mondo limitato, non può esistere… e che le politiche ambientali devono essere al PRIMO POSTO, la priorità assoluta, perché senza la nostra “casa” NULLA ha più senso e qui pare che nessuno abbia ancora realizzato di quanto la nostra specie sia a rischio estinzione.
    Sogno un partito che abbia il coraggio di puntare non tanto alla crescita del PIL quanto alla felicità delle persone.

    Utopie? Può darsi, ma sognare non costa nulla… se poi lo si fa insieme le cose a volte possono cambiar forma, diventare meno astratte e più concrete.
    Questi sono appunti sparsi, che sto condividendo con Voi. E’ un sasso lanciato in acqua, che può dissolversi così come diventare onda.

    Una cosa è certa: qualsiasi cosa si farà, la si farà con l’opportuna e necessaria calma, perché le cose fatte di fretta non hanno mai portato da nessun parte. E i tempi della politica, per ora non ci interessano.
    Se sono rose (o speriamo altro) fioriranno.

    Anteprime Allegate Anteprime Allegate Partito Canapa.jpg‎  

    Ultima modifica di ecko; 23-08-19 alle 10:27
    "Personalmente tra tutti i forum ho scelto Enjoint perchè qui la ganja rappresenta il contorno alla vita di ogni utente, e non il centro attorno a cui ruota il resto. Qui si valorizzano gli utenti come persone prima che come coltivatori." - cit. Mad man

  2. #2
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    Come idea sarebbe tutto ciò che vorrei dalla politica ma ormai sono profondamente disamorato delle "Istituzioni"...
    Bisognerebbe istituzionalizzare il Buon Senso, quello si. E allora Il Partito della Canapa (sarebbe in realtà un grande nome, una parola che non si deve nascondere, anzi un Simbolo vero e proprio. E poi già altri prima si sono buttati sulla flora….l'Ulivo, la Quercia, la Margherita...ecc ma con risultanti sorprendentemente deprimenti) potrebbe voler significare FARE COSE CONCRETE per il benessere della collettività, l'unica idea di politica che mi piace.
    Ultima modifica di potpot23; 23-08-19 alle 14:01
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    adesso li facciamo ballare con un'altra musica, la nostra, quella della Verità.
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  3. #3
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    Il partito della canapa come nome però è da rivedere,così fa troppo ridere.

  4. #4
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    Meglio ridere che piangere...

    Non credo sia questione di nascondersi o velare il nome @POT, è una questione di comunicazione, non puoi e non devi dare il messaggio sbagliato...
    Come è stato detto da ecko siamo la minoranza, a chi puntiamo ?? A chi conosce la canapa ?? No
    E come facciamo ad agganciare una società che finora si è sempre mossa al contrario ??
    Come cambiare le abitudini ?? Non è facile ma neanche così complicato come si pensa, in fondo viviamo in un mondo social dove siamo constantemente sotto attacco da trabocchetti di marketing, perchè utiliziamo google ? O facebook ?? Ci sono mille piattaforme dove navigare, eppure, la maggioranza usa google ?? Perchè ?? Solo abitudine, interfaccia carina e semplice è bastata per creare un colosso come google ma qui si va ottissimo ( quanto è bello ) e riallaciandoci al discorso il nome di un partito ( inquesto caso) è il primo gancio di attrazione, se io ho 50 anni, non ho mai fumato, sono cattolico ecc e leggo un nome del genere non apro neanche il programma e passo avanti...
    Non dico di nasconderlo, nel programma cè ma prima di aprire la bocca dobbiamo stappare le orecchie a chi non ascolta o rischi di parlare a vuoto ( comè successo finora), se urliamo cannabis, scappano tutti a casa a bere il vino ( non so se mi spiego )...
    Ecko un grande in bocca a lupo ( e che viva sto lupo ), siamo tutti con te, fatti, ma ci siamo ..
    Mi scuso preventivamente per ogni dislikes che le mie dita invieranno,non vorrei mai ma non mi accorgo neanche di ciò,piccolo schermo, piccoli tasti :') sorry....

  5. #5
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    Meno male che non sono un politico, un influencer o uno il cui mestiere ha a che fare col radunare più persone possibili…
    Per me non sarebbe il partito a dover andare dalla gente, ma la gente verso il partito.
    Per me non è il partito che deve "creare" l'elettorato, è la gente che deve creare il Partito.

    E' questo il radicale cambio di prospettiva.

    Non facciamo come quei venditori di pentole dei nostri politicanti che puntano ai numeri, campando sugli istinti più bassi della popolazione…. promuoviamo l'Educazione, semmai…(il libro di Matteo è una grande opera di divulgazione)

    non dovrebbe essere una gara a chi ottiene il numero più alto..
    Il Partito della Canapa ha già vinto, da sempre, va solo ricordato a chi non se lo ricorda più.
    I nostri nonni se la ricordano la canapa libera.
    Ultima modifica di potpot23; 27-08-19 alle 15:32
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  6. #6
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    Raga ,se c'è da andare in parlamento contate su di me ,prendo su il mio volcano ,20 grammi di amnesia e ci troviamo all ingresso.

  7. #7
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    Salve, sono pienamente d'accordo con ciò che dici, purtroppo però dobbiamo fare i conti con i pregiudizi che la gente ha verso questo mondo e se si vuole far avvicinare persone a queste tematiche sbandierare un nome del genere non so quanto opportuno possa essere. in fin dei conti credo che l'idea di base di un partito del genere sia quella di ragionare come individui di questa società e capire insieme ciò che sia utile e giusto fare, con prospettive a lungo termine. Pertanto l'utilizzo della canapa sarebbe si fra le principali tematiche, ma perché ragionando diventa palese come sia benefico il suo utilizzo in vari settori e non far passare il messaggio che quel partito è pro canapa solamente perché composto da "fattoni" che sarebbe la prima cosa a cui penserebbe una persona esterna.
    Detto questo credo proprio che in questi anni sia stato fatto un gran lavoro di informazione da parte di tutti gli attivisti, ora sta anche a noi nel nostro piccolo e nella nostra quotidianità portare avanti le nostre convinzioni e far ragionare chi ci sta attorno e non ne sa nulla (es. genitori, nonni, zii ecc) promuovendo appunto l' educazione dall' interno allora cosi li avvicineremo al "partito della canapa", questo comporta però mettersi a carte scoperte ed essere in balia dei giudizi altrui che non tutti sono in grado di sopportare ma è necessario per smuovere le idee se si vuole farlo.

  8. #8
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    Non si può cambiare la mentalità adeguandosi alla mentalità.
    Quello che "pensa la gente" non esiste.
    Esiste quello che pensi tu, quello che pensa "la gente" che abita dentro di te.

    I nostri nonni ne sanno o ne sapevano eccome sulla canapa, più di quanto ne sappiamo noi.
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  9. #9
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    mah!...che i nonni ne sapevano e' un luogo comune, la maggiorparte degli anziani e dei vecchi considera e ha sempre considerato la canapa una droga e un drogato chi ne fa uso.
    Ci sono per fortuna molte eccezioni, ma rispetto ai numeri totali poca roba, fin dagli anni 30.

    Secondo me bisogna cercare di essere piu' pragmatici e smettere di giustificarsi in merito ai possibili usi della canapa quasi ci fosse del male ad essere dei cosiddetti fattoni.
    Come dire essere degli ubriaconi, stessa cosa ma con un accezione culturale molto piu' negativa.
    Si accetta tranne che in situazioni patologiche (alcolismo) che chi beva sia un ubriacone ma solo perche' in quella particolare occasione (transitoria) ha alzato il gomito, quindi eventualmente il giorno dopo, una buona dormita il suo posto in societa' non e' intaccato, in fondo a chi non e' mai capitato di bere un po' di piu' del tollerato, e nemmeno si puo' parlare di consentito visto che non ci sono regole o leggi che determinano ne i volumi di alcol che si possono assumere ne tantomeno le quantita', che sono lasciate alla presunta consapevolezza e intelligenza degli assuntori, liberi poi di essere giudicati per i risultati delle loro condotte nel bene o nel male, ma sempre e comunque a cose fatte (condotte inappropriate, schiamazzi, incidenti e compagnia bella).
    Giusto cosi aggiungo, perche' questo richiama alla responsabilita', poi chi ce l'ha ce l'ha e la dimostra, magari con qualche eccezione umana, per tutti gli altri che invece non lo fanno se ne fregano e abusando finiscono per recare danni non c'e' in realta' legge o veto che tenga, farebbero comunque esattamente le stesse cose, per cui e' giusto eventualmente sanzionare e punire, ma che restano in gran parte inevitabili a meno di reprimere con metodi gestapo...cosa che ovviamente non e' applicabile per una societa' considerata civile.

    Quindi alla base del mio discorso c'e' solo il sacrosanto diritto alle liberta' individuali, punto.
    Oggi e' abbastanza facile dimostrare che la cannabis non provoca nessuna dipendenza, che di cannabis non e' mai morto nessuno, che non isola ma semmai aggrega, che non rende aggressivi, che ha molte proprieta' ed utilita' perfino terapeutiche e molte altre cose considerabili positivamente, tuttavia continuando a battere solo su queste evidenze per quanto veritiere si finisce poi per separare i vari interessi all'interno di uno stesso argomento.
    Vedi cosa e' successo con la terapeutica, con la light con i derivati ecc come se si trattasse di qualcosa di diverso solo perche' possibile attaccarsi a uno 0 prima della virgola oppure a ridicole percentuali che non significano in realta' quasi niente nel contesto generale.
    Si continua a prestare attenzione all'albero ma non alla foresta.

    Bisognerebbe secondo me reclamare e pretendere la fiducia come individui, senza che il pregiudizio diffuso di qualche ignorante continui ad insinuare dubbi insensati basati su teorie senza alcun fondamento.
    Bisognerebbe reclamare e pretendere il diritto all'autoconsapevolezza e alla gestione della propria liberta' individuale a livello pratico finalmente e non solo letterario quindi teorico.
    Bisognerebbe reclamare e pretendere la verita' e il diritto di poter usufruire di una informazione equa onesta e disinteressata, piu' che battersi per uno 0,1% in piu' o in meno o per il diritto alle cure che deve alla fine essere comunque autorizzato da qualche istituzione che finirebbe per occuparsi piu' che dei malati, di business controllo e monopolio.
    Quasi piacesse a molti essere considerati bimbiminkia incapaci di decidere anche per se stessi.
    Comincio a credere che sia cosi, almeno per la legge dei grandi numeri...
    Ultima modifica di moran; 09-04-20 alle 20:26

  10. #10
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    Cazzo se la canapa non provoca dipendenza perché devo usarla mattino pomeriggio e sera?e quando non c'è l'ho sono nervoso?non lo so @moran io vedo tutti discorsi di parte,chiaramente io sono a favore,la fumo da 30 anni,poi c'è da dire che la società si sta un po' svecchiando,ma non è che si possono eliminare le cose negative e tenere in considerazione solo quelle positive,cioè non si può negare che tanta gente dopo aver assunto droghe ,ha messo in atto comportamenti che da sano probabilmente non avrebbe mai assunto,certo a pari dell alcol e di qualsiasi altra sostanza naturalmente,e oltretutto io sono convinto che non si possa porre tutta questa fiducia negli individui..l'alcool non è proibito,e infatti quanti beoni riempiono i bar di sera ...a centinaia di migliaia,questo non per dire che andrebbe vietato anche alcol e sigarette,però non si può lasciare all individuo la scelta .sarà sempre quella sbagliata..ci vogliono regolamenti che permettono ma senza esagerare,ci vogliono test in grado di accertare questi comportamenti,cose fatte secondo logica è sicuramente non come vengono fatte adesso con test che non sono in grado di stabilire alcunché ..

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