Non mi uccise la morte ma due guardie bigotte, mi cercarono l'anima a forza di botte

Oggi 14 novembre 2019 a Roma, dopo 10 anni di falsitá e processi fasulli, finalmente la veritá sta venendo a galla. Siamo ancora lontani da quella che chiamano "giustizia", ma é un inizio. Lontani perché come al solito la giustizia italiana si mostra per quello che é.. ci sono voluti 10 anni, appelli e controappelli, per far sí che si facesse un pó di chiarezza sui fatti accaduti ad ottobre 2009. Lontani perché lo Stato e l'Arma dei Carabinieri hanno sempre e continuamente cercato di insabbiare tutto anche quando la veritá era palese a tutti. Lontani perché la stessa Arma dei Carabinieri si dichiara parte civile, quando sappiamo bene che queste sono pratiche diffuse in tutta Italia e non certo un episodio una tantum.

Oggi peró, finalmente, l'ennesimo processo ha dato un esito diverso. I due carabinieri responsabili del massacro, Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, sono stati condannati a 12 anni di carcere. Un altro carabiniere, Francesco Tedesco, si é forse messo una mano nella coscienza (e non per questo va perdonato imho) o forse si vuole solo salvare dalle accuse piú atroci, peró resta il fatto che ha dichiarato contro gli altri due dando un punto di svolta al processo. Per lui 2 anni e 6 mesi per falso. Roberto Mandolini, ex comandante della stazione Appia, è stato condannato a 3 anni 8 mesi per il falso. Vincenzo Nicolardi invece, uno di quelli che cercó di accusare altri agenti per nascondere quanto successo nella caserma e celebre protagonista infame dell'intercettazione dove si ascolta "magari morisse, li mortacci sua oh", é stato assolto per prescrizione. E tanti altri, se non diretti responsabili, almeno complici dell'insabbiamento, continueranno tranquillamente a svolgere le loro funzioni, nonostante le accuse.

Intanto Salvini non perde occasione per mostrare la sua spregevolezza, commentando il processo con questa affermazione: "Se qualcuno ha usato violenza, ha sbagliato e pagherà. Sono vicinissimo alla famiglia, ho invitato la sorella al Viminale. Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque". E dopo aver, in passato, insultato la sorella di Stefano per un post dove pubblicava una foto di uno degli assassini del fratello dichiara: "Scuse? Perché, io ho ucciso qualcuno? Ho invitato la sorella al Viminale, in Italia chi sbaglia, paga. Però non posso chiedere scusa per eventuali errori altrui". E conclude: "Per quel che mi riguarda, come senatore e come padre, combatterò la droga, posso dirlo?. Se qualcuno ha sbagliato paga; in divisa e non in divisa. Punto. Fatemi aggiungere: io sono contro lo spaccio di droga sempre e comunque". In due parole, il solito coglione!

https://www.quotidiano.net/cronaca/p...oggi-1.4886076


Solidarietá e rispetto per la famiglia Cucchi che sta dimostrando che se non ci si arrende, si puó arrivare alla veritá. Odio e nessun rispetto per lo Stato, l'Arma dei Carabinieri e tutti i giudici che sono stati progagonisti di questa immensa farsa.

ACAB

Siamo tutti Stefano, Federico, Carlo, Marcello, Riccardo e tanti altri ancora.. tanti altri ancora!