Thanks Thanks:  0
Mi piace Mi piace:  0
Non mi piace Non mi piace:  0
Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 21

Discussione: OLIO DI COLZA NEL MOTORE!!!!FUCK PETROLEUM POWERZ!!!!

  1. #11
    Data Registrazione
    Feb 2005
    Messaggi
    3,484
    Mentioned
    122 Post(s)
    già ... pensa che una mattina, subito dopo ferragosto, mi aggredisce una giornalista di studio-rosa-aperto che mi pianta il microfono davanti alla bocca dopo che mi ha chiesto:\"ma lei va a lavorare?\"
    non ti sto a elencare le più o meno 50 risposte possibili passatemi per la mente in quel momento... la prima sarebbe stata: e tu 'zzo stai facendo?

    io vedo i grandi mass media come la serie a di calcio: tutto fumo e niente arrosto. ovvero, rimane l'essenza dell'attività in sé, ma i contenuti sono condannati a essere vuoti, o teatralmente rappresentati da quello che si vorrebbe vedere o sentire o fare eccetera.

    Preferisco di gran lunga reperire infos su internet. almeno c'è un pò di veridicità .
    :-)
    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
    15-03-2006 alle ore 16:04, Randagio :
    La tristezza mi sale quando apprendo notizie così importanti e rivoluzionarie da una catena di mail mentre dai TG imparo solo dove cacchio va in ferie la Canalis e puttanate del genere!!

    Tristesss.......

    </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

  2. #12
    Data Registrazione
    Apr 2005
    Località
    S. cristobal
    Messaggi
    1,095
    Mentioned
    0 Post(s)
    Il colosso tedesco si prepara a produrre bio-carburante dai prodotti di scarto
    dei campi coltivati. Arriverà sul mercato subito, entro il prossimo anno
    La benzina? Arriva dalla paglia
    Ecco la sfida della Volkwagen




    Dopo la colza e altre strampalate idee arriva la benzina dalla paglia. Il caro petrolio stuzzica l'ingegno, ma qui non si tratta di uno scherzo: il progetto è serissimo. D'altra parte la sfida dell'industria automobilistica oggi è quella di far viaggiare le loro vetture con carburanti rigenerabili stagione per stagione. Così la Volkswagen tedesca, la casa automobilistica che guida la classifica delle vendite in Europa occidentale, si prepara a produrre bio-carburante dai prodotti di scarto dei campi coltivati.

    Al recente Salone dell'auto di Detroit, negli Stati Uniti, il presidente del consiglio di sorveglianza della VW, Bernd Pischetsrieder, ha annunciato che si sta esaminando la fattibilità economica della trasformazione di cellulosa in etanolo ed una decisione sarà presa entro aprile.

    Insieme con la Shell e con Iogen, una impresa canadese del biotech, la casa di Wolfsburg progetta un impianto in Germania per la trasfomazione di cellulosa in etanolo da far entrare in funzione dal 2007. La località dove sorgerà non è ancora stabilita.
    L'impresa biotecnologica canadese Iogen è specializzata nella produzione da bio-carburanti di seconda generazione, prodotti utilizzando l'intera pianta e non solo parti di essa, come avviene finora con la colza o le barbabietole da zucchero.

    In questo modo la resa per esempio di un campo di colza si moltiplica. \"La combinazione di bio-carburanti di seconda generazione con le più avanzate tecnologie di forza motrice e carburante porta ad un \"salto quantistico\" in termini di tollerabilit` ambientale\" ha detto Pischetsrieder a Detroit.

    La Iogen adopera per la produzione di etanolo la paglia di mais ed altri cereali, che normalmente sono solo prodotti di scarto della produzione agricola a base di cellulosa. Già con la tecnologia motoristica attuale il carburante tradizionale può essere mischiato con un dieci per cento di bio-carburante, secondo il capo della VW. Secondo le sue indicazioni può essere usato da subito nelle automobili esistenti con un taglio del 90% delle emissioni di CO2 (anidride carbonica, il principale gas serra presente nell'atmosfera terrestre) rispetto ai carburanti tradizionali.

    I costruttori di auto sono molto interessati a carburanti alternativi, da una parte perchi i consumatori richiedono in modo crescente alternative ai carburanti \"fossili\" sempre più cari, dall'altra a causa delle pressioni dell'Unione europea sull'industria. I produttori possono rispondere alle future richieste dell'Ue solo con un \"approccio integrato comprendente tecnologia motoristica, caratteristiche del carburante, ma anche il comportamento del consumatore\", afferma Pischetsrieder.

    L'UE vuole forzare gradualmente un maggior uso dei bio- carburanti. La Commissione di Bruxelles ha recentemente reso noto che nel 2005 non è stata raggiunto l'obiettivo del due per cento di bio-carburante consumato su scala europea, un obiettivo raggiunto invece in Germania. Entro il 2010, la quota di carburante bio nell'UE dovrebbe arrivare a circa il 6%.

    Ci sono alcuni segnali che confermano la ripresa dell'interesse ai carburanti rigenerabili dopo l'impennata dei prezzi del petrolio degll'ultimo anno: ad agosto scorso la multinazionale del petrolio britannico-olandese Shell ha acquisito una partecipazione nell'impresa produttrice di biocarburante Choren di Freiberg, in Sassonia. Shell e Choren vogliono costruire entro il 2007 un impianto sperimentale con una capacit` di 15 mila tonnellate. Anche la Choren ha sviluppato una tecnica per ottenere carburante diesel sintetico (lo chiamano Sundiesel, diesel solare) da scarti agricoli, legno o altro materie organiche. Questo Sundiesel è stato provato già con successo da Volkswagen e DaimlerChrysler, entrambi coinvolti nelle ricerche e nell'impianto pilota finora in funzione presso l'impresa sassone.

    (13 gennaio 2006)
    T.otale
    I.nformazione
    A.
    C.hi
    C.i
    A.ccusa e
    C.i
    C.ondanna
    I.ngiustamente

    Produzioni

  3. #13
    Data Registrazione
    Feb 2005
    Località
    nessun dove
    Messaggi
    542
    Mentioned
    0 Post(s)
    ciao
    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> OldGoblin: L'olio di colza inquina di meno... già , ma ti sei dimenticato di dire che la coltivazione della colza rimetabolizzerebbe almeno una buona parte di CO2 prodotta dalla combustione dell'olio stesso. (un pò come in Brasile, dove vanno a etanolo, prodotto dalle canne da zucchero...l'unico problema è che impoveriscono di brutto il terreno).
    </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
    ma noi sappiamo, e lo sanno anche Loro (Volkwagen, Shell ecc...) che c' è un vegetale intelligente che arrichisce e \"rigenera\" il terreno su cui è coltivato...
    e pure ricchissimo di cellulosa!

    mi vien sempre più voglia di mettermi a fare il contadino[addsig]
    Guardare dentro, guardare fuori, verso un mare di stelle.


    ale

  4. #14
    Data Registrazione
    Apr 2005
    Messaggi
    271
    Mentioned
    0 Post(s)
    Per tutti quelli che dubitano dell'affidabilita' o della convenienza dell'olio di colza nel motore....


    provate!!!!!!

    Provate e poi postate.

    (si parte con un 10%, e poi via a scalare sino a 50%, 60%... anche oltre.)

  5. #15
    Data Registrazione
    Jul 2005
    Messaggi
    849
    Mentioned
    0 Post(s)
    Gli USA comprano petrolio, un giorno, non troppo lontano non ci sara' piu' ma le riserve degli Stati Uniti d'America saranno ancora gonfie di petrolio.

    Piccola considerazione: non e' che un giorno ci saranno solo i carriarmati USA in giro visto che saranno ancora alimentati a petrolio? O permetteeranno ai paesi, principalmente arabi, di costruite carriarmati con carburanti alternativi?

    Seconda considerazione: perche' i grandi petrolieri (in prevalenza americani) stanno ricomprando con i proventi terreni ad uso agricolo?

    :-] Che grandissimi figli di buona donna che sono...senza offesa per nessuno! ;-)

  6. #16
    Data Registrazione
    Feb 2005
    Messaggi
    3,484
    Mentioned
    122 Post(s)
    Bèh, se si pensa che Herr. Diesel il suo motore lo aveva inventato con l'alimentazione a olio di canapa... e che il Sig. Ford aveva costruito una macchina con telaio, interni, e alimentazione tutto dalla canapa... e da noi il Sig. Raul Gardini aveva semplicemente ipotizzato l'alimentazione a etanolo...e poi sappiamo tutti che fine gli hanno fatto fare...
    A Milano, se solo osi riscaldare con \"olio combustibile\" ti multano e ti dicono che inquini DI PIU'. Pensate che vogliono anche vietare il riscaldamento a LEGNA perchè dicono che sia PIU' inquinante del gasolio. maddove??? in questi due casi, loro vogliono VIETARE solo perchè su olio combustibile e soprattutto sulla legna da ardere NON ci sono tasse. Anche perchè come fare a controllare e tassare il consumo di legna???
    Ormai non mi chiedo più nemmeno \"dove andremo a finire\"....

  7. #17
    Data Registrazione
    Apr 2005
    Messaggi
    271
    Mentioned
    0 Post(s)
    Colza forever!!!!!


    ABBASSO IL PETROLIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


    20 litri di olio di colza nel motore e viaaaaaaaaaaaa...... senza inquinare e spendendo un botto in meno!!!!

  8. #18
    Data Registrazione
    Feb 2005
    Messaggi
    3,484
    Mentioned
    122 Post(s)
    Re-god, certo. Lo dicono in tanti, e a volte non si capisce se sia verità oppure semplice marketing fobico.
    Comunque, essendo PRO colza, basterebbe progettare un motore e componenti adeguati all'utilizzo dell'olio, e direi che l'attuale evoluzione tecnologica possa permettere di affrontare una sfida simile.

    :-)

  9. #19
    Data Registrazione
    Jul 2005
    Località
    SARDLANDIA
    Messaggi
    534
    Mentioned
    0 Post(s)
    ciao ragazzi questa dell'olio di colza l'avevo già sentita,ma vi sono pareri discordanti.a lungo andare l'utilizzo dell'olio causerebbe gravi danni ai moderni motori diesel(multijet,iniettore-pompa e tutte le varie siglette matte che fioccano in questo periodo)mentre sarebbe idoneo con i vecchi motori diesel a iniezione indiretta e con precamera.alri dicono che vada bene in qualsiasi motore,altri ancora che non andrebbe bene in nessun tipo di motore.boh...

    piccolo off topic: mi fa imbestialire il fatto che lo stato non spinga per l'adozione di combustibili alternativi.in sardegna non esiste uno e dicasi un distributore di gpl,e i distributori di metano sono rari quanto uno onesto nella politica italiana.il bioetanolo in italia non sappiamo nemmeno cos'è(in brasile si trova o mischiato alla benzina se non puro in un qualsiasi distributore).la macchina elettrica è un pacco,l'idrogeno ancora un utopia.bah... :-| :-Y

  10. #20
    Data Registrazione
    Apr 2005
    Località
    S. cristobal
    Messaggi
    1,095
    Mentioned
    0 Post(s)
    L'automobile che va ad aria
    automobile a emissioni zero sta per essere lanciata sul mercato mondiale, all'insegna del politically correct. Eolo, infatti, non inquina, e per funzionare ha bisogno soltanto dell'aria immagazzinata a una pressione di 300 atmosfere nelle quattro bombole montate sotto il telaio.

    L'automobile ad aria è per ora soltanto un prototipo, i cui segreti sono custoditi da ben 36 brevetti. La produzione vera e propria prenderà il via in un'officina a una quindicina di chilometri da Nizza a settembre. I cugini d'oltralpe potranno acquistare la vettura in versione taxi a partire da dicembre, mentre in Italia Eolo arriverà il prossimo anno, e costerà circa 11.000 euro.

    L'invenzione nasce all'inizio degli anni novanta nella mente di Guy Negre, ingegnere francese che si era già cimentato in passato con motori da Formula 1 e propulsori di aerei. \"In quel periodo lavoravamo per rendere meno inquinanti le automobili con motore a scoppio, e pensavamo di poter raggiungere un buon risultato abbinando una camera di scoppio più piccola a quella già presente, da utilizzare in città \" racconta. \"Ci siamo accorti che il motore poteva funzionare anche se in questa camera immettevamo soltanto aria compressa\". Iniettata nella camera, l'aria si espande e aziona un pistone. Questa spinta meccanica muove i cilindri e fa girare gli ingranaggi. Per sviluppare il motore nella sua versione definitiva, che è protetta da 36 brevetti, i francesi hanno impiegato dieci anni.

    Un pieno di aria costa 1,54 euro, e permette all'automobile di percorrere circa 200 chilometri a una velocità media di 60 chilometri orari. A velocità elevate però il motore consuma di più, e proprio per questo Eolo non è adatta ai percorsi extraurbani. Le bombole si ricaricano in quattro o cinque ore, collegando il compressore di cui è dotata la vettura a una presa di corrente. \"Per ricaricare la batteria di un'auto elettrica si impiega circa lo stesso tempo; ma pensiamo di organizzare una rete di distribuzione di aria compressa presso i benzinai. I distributori avranno bombole in cui l'aria è già a pressione, e per fare il pieno ci vorranno due o tre minuti\" spiega Cyril Negre, che si è trasferito a Nizza per lavorare con il padre, dopo aver trascorso un periodo in Italia.

    La vera rivale di Eolo è l'automobile elettrica. Ma i due francesi sostengono che la loro idea possa reggere la concorrenza. \"Eolo ha una resa migliore\" spiegano gli inventori. \"Un'automobile elettrica sfrutta appena il 13 o 14 per cento dell'energia disponibile, se si considera tutto il percorso dalla raffineria all'automobile. Eolo, invece, arriva al 20 per cento\" prosegue Cyril.

    Una volta perfezionate le parti meccaniche, tutte le altre componenti dell'automobile sono state pensate per ridurre al minimo i consumi. Così, \"il telaio in alluminio e la carrozzeria in fibra di vetro ci hanno permesso di rendere l'automobile molto leggera\" spiega Cyril. E in cantiere c'è anche il progetto di costruire la carrozzeria in fibra di canapa pressata, totalmente riciclabile. Inoltre, alcuni dei dispositivi elettrici normalmente presenti sulle automobili - come l'alzacristalli - saranno manuali. Persino l'impianto di condizionamento non consuma nulla. Durante la fase di espansione dell'aria, infatti, la temperatura nel motore si abbassa molto, e in estate è possibile utilizzare l'aria fredda per mantenere fresco l'abitacolo. E poiché il motore non si surriscalda mai, l'auto ecologica può permettersi di utilizzare un olio vegetale molto fluido, al posto del più tradizionale (e inquinante) olio motore.

    \"Non ci siamo appoggiati a nessuna casa automobilistica per nessuna parte della progettazione\" racconta Guy Negre. \"Questo ci ha permesso di essere del tutto autosufficienti\". Pagando tuttavia un prezzo all'indipendenza: alcune caratteristiche di Eolo, infatti, sono quanto meno migliorabili. Il bagagliaio, per esempio, basta appena per le borse della spesa (in compenso l'abitacolo è spazioso).

    Ma ostacoli ben più importanti sembrano frapporsi ai piani dei francesi. Il primo è l'omologazione della vettura, e delle sue bombole a pressione. Guy Negre minimizza: \"Anche le auto a GPL e a metano usano bombole in cui i gas raggiungono pressioni di 250 atmosfere. I crash test necessari all'omologazione di questi dispositivi esistono già , e per noi il procedimento non dovrebbe essere molto diverso\". Il secondo ostacolo arriverà quando, una volta sul mercato, Eolo dovrà fare i conti con la concorrenza. Ma proprio la modalità con cui l'automobile sarà lanciata sul mercato è l'altro aspetto singolare di tutta l'operazione. A differenza di quanto fanno tutte le aziende del settore, la casa madre non venderà automobili; venderà fabbriche. \"I nostri clienti acquistano l'officina \"chiavi in mano\". Con tutte le macchine utensili che servono a costruire le automobili\" spiega Guy. Le stesse fabbriche saranno anche i concessionari di zona dell'automobile, e avranno uno spazio per la vendita al pubblico e un centro assistenza clienti, per le riparazioni. Ma, soprattutto, saranno tutte identiche e riconoscibili, come i punti vendita delle grandi catene di negozi in franchising. Con una decina di contratti già avviati, l'Italia è uno dei paesi in cui l'idea di Negre ha avuto maggior successo. Ma stabilimenti nasceranno anche in Spagna, Messico, Sud Africa, Australia, Stati Uniti, Svizzera, Portogallo e in altri paesi. \"Con questo sistema si crea occupazione e ricchezza nel paese in cui nasce la fabbrica\" conclude Guy; \"sarà assunto personale locale e i proventi andranno in gran parte a chi gestisce la struttura\".

    Margherita Fronte

    [ Questo Messaggio è stato Modificato da: Gangino il 15-03-2006 15:43 ]
    T.otale
    I.nformazione
    A.
    C.hi
    C.i
    A.ccusa e
    C.i
    C.ondanna
    I.ngiustamente

    Produzioni

Pagina 2 di 3 PrimaPrima 123 UltimaUltima

Chi Ha Letto Questa Discussione: 0

Attualmente non ci sono utenti da elencare.

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  

Questo sito utilizza cookies di analytics su dati esclusivamente aggregati e cookies di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente tramite plugin sociali e video.
Cliccando su oppure continuando la navigazione sul sito accetti i cookies. Per l'informativa completa clicca qui.