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Discussione: marijuana a Matrix canale 5 ore 23:45

  1. #41
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    E gramellini come giornalista non lo vorreste? :P
    Btw @Gam sarei curioso di sapere le tue opinioni fraintendibile, ricordati che appena ci si conoscerà mi accollerò per ascoltarti :D

  2. #42
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    A volte tornano... ho unito questa discussione aperta nel 2018 con una aperta 7 anni fa.
    Qualcuno se puo' provi a tirare le somme.

  3. #43
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    Citazione Originariamente Scritto da moran Visualizza Messaggio
    Qualcuno se puo' provi a tirare le somme.
    Posso essere polemico come al mio solito? ahahahahah

  4. #44
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    Citazione Originariamente Scritto da Dungle Visualizza Messaggio
    E gramellini come giornalista non lo vorreste? :P
    Btw @Gam sarei curioso di sapere le tue opinioni fraintendibile, ricordati che appena ci si conoscerà mi accollerò per ascoltarti :D
    Sai @Dungle io sono convinto che la credibilità stia alla base di tutto, la società italiana è molto superficiale e si permette di giudicare al primo impatto, quando si dice che l'abito non faccia il monaco, beh io non la pensò esattamente così. Ho scritto il post a cui mi hai risposto dopo aver scansionato sui social i vari commentatori seriali, pagine e profili associati (si lo so ogni tanto mi annoio), magari sono capitato anche nella tua pagina, chissà. Da questo giro turistico nel profili social degli antipro italiani ho capito che chi vorrebbe rivoluzionare il sistema è per la maggior parte impreparato, inadeguato ed inefficace. Manca la credibilità, mancano le idee, gli slogan, mancano le facce giuste per aprire un dialogo con chi non la pensa come noi. Dopo aver passato un oretta a leggere e vedere video mi sono quasi dimenticato di chi sono e di come la penso, certi discorsi ti fanno venire la voglia di proibire e non certo il contrario. Io rientro nella categoria di consumatori protetti da questi personaggi, perché fumo e coltivo varietà selezionate accettate dal grande pubblico, ma per il resto è un tiro al bersaglio nei confronti di una sola persona, un solo prodotto è una sola azienda. Sempre detto che lungi da me difendere tale persona, prodotto e azienda, non me ne può fregar de meno, poi però scopri che i ragazzi che hanno l'associazione no profit con diversi utenti al seguito spala merda su l'azienda più popolare in ogni singolo post degli ultimi sei mesi e poi che fa? Pubblicizza la propria produzione, perché loro sono più bravi, più etici e più onesti. Si ma in base a cosa?
    Ma davvero l'antipro si è trasferito su Facebook? Ma per quanto ancora ci dobbiamo sorbire le foto comparative Olanda/Spagna o quelle in cui si sonda quale varietà preferireste rispetto ad un altra con sotto la schiera di commenti di 15enni che sbavano?

    Ieri mi sono fatto un giro al growshop, era troppo che rimandavo i travasi, quindi ho preso la macchina e son partito in direzione. Dovevo prendere solo un paio di cose, però come sempre una chiacchiera tira l'altra e sono stato dentro quasi un oretta. Vi sto dicendo questo perché fondamentalmente sono venute fuori due tematiche inerenti alla discussione:target clientela e cannabis light.
    Frequentando i forum ho sempre immaginato i miei interlocutori a mia immagine e somiglianza, tutti più o meno coetanei in base ai vari periodi della vita, interessi e frequentazioni più o meno simili. La realtà dei fatti e ben diversa. Ricordl i primi raduni di Enjoint, gli sbarbati erano sempre in minoranza a dispetto di una percentuale maggiore di coltivatori più esperti e non sto parlando di cannabis
    Infatti parlando con il ragazzo dietro al banco pare che siano rarissimi i ragazzi che coltivano, la clientela è variegata, uomini e donne 25/60 anni. Tutti quegli insospettabili, gente all'aspetto normale, il tuo vicino di casa che coltiva illegalmente in casa propria. A quanto pare gli sballoni non frequentano i growshop insomma. Semi-cit.
    La supercazzola può sembrare fine a se stessa ma non lo è, descrivo questa situazione perché uscendo di li mi sono domandato: io, alla soglia dei trent'anni, con un'attività più o meno avviata e con una vita normale a tratti forse anche noiosa, cosa ho in comune con 18/19/20 enni che iniziano oggi un percorso che in 30 anni non ha portato a niente fatto di street parade, partybag e video denuncia su fb? La voglia di far festa e l'antipro non devono necessariamente andare di pari passo eh! Il popolo se vede le immagini del canapisa non è che ha voglia di indire un referendum perché guarda cazzo che ingiustizia gli abbiamo tolto le canne a questi ragazzi così perbene.

    Scusaste lo svarione incompleto ma devo andare a pranzo, se riesco dopo continuo e concludo il post. Spero che nessuno se la prenda a male, è solo la mia idea che si basa sul mio dogma, una filosofia che ti permette di vivere più o meno tranquillo nella mia cazzo di citta: "vestirsi bene, comportarsi male".

    Ciao a tutti e buon pranzo, per i dissing canaposi rivolgersi a @green_youth
    Ultima modifica di Gam; 10-04-18 alle 12:14

  5. #45
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    non ti facevo cosi filosofo

  6. #46
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    Citazione Originariamente Scritto da Gam Visualizza Messaggio
    La voglia di far festa e l'antipro non devono necessariamente andare di pari passo eh
    Su questo siamo assolutamente d'accordo, infatti la differenza tra consumatori ed attivisti è che i fattoni partecipano passivamente alla vita politica e sociale dell'Italia, partecipano a Canapisa piuttosto che alla MMM perché sanno che per un giorno all'anno possono fumarsi i cannoni "in libertà". Poi ci sono gli attivisti, che si ritrovano nella situazione di organizzare un evento in quattro gatti perché gli sballoni non hanno voglia di fare attivismo, organizzarsi ed impegnarsi. Infatti chi sta dietro il canapisa organizza eventi non festaioli in toscana durante il resto dell'anno, quelli di MMM son coinvolti in progetti cannabici pratici al di fuori della MMM, etc.


    Per quanto riguarda il resto ti rispondo che da quando frequento le realtà antipro' ho imparato ad avere giudizi critici su ciò che mi accade attorno, dico la mia sulla questione dell'azienda. Ci lamentiamo della sbagliata informazione che fa Matrix su Canale 5, però quando il proprietario dell'azienda pubblica post disinformativi a livello legale che screditano altri tipi di cannabis bisogna essere democratici e accettare nel nome del progresso sociale (tanto che la maggior parte di chi ha iniziato a coltivare canapa pensa di star coltivando "cannabis light"? Anche quando si viene additati come "haters della cannabis light" perché accusi il business che specula sulla cannabis ma poi chi prima accusava gli "haters" fa le campagne contro la vera cannabis light, cioè quella che viene dalal Svizzera? Ci lamentiamo che alla tv non vengano fatti servizi informativi e culturali sensati e poi quando chi può dire cose sensate davanti alla telecamere preferisce difendere la propria azienda che rivende prodotti comprati e coltivati chissà dove nel nome della "filiera italiana"?
    Chiusa per me la questione sull'azienda.
    Riguardo i ragazzi dell'associazione no profit loro non hanno alcun tipo di produzione, io non ne faccio parte (so chi sono, cosa fanno ma non ci sono in mezzo perché le cose voglio farle con i miei metodi e con i miei tempi, per evitare che mi si venga a dire che sono di quella associazione). Dici che mancano le idee, loro hanno cercato di riunire i produttori italiani di canapa creando un Codice di Autoregolamentazione etica per portare avanti il percorso in un'organizzazione compatta, unita, verso un determinato traguardo, sono pure aperti a qualsiasi forma di dialogo che non sia "io mi faccio i cazzi miei e te non devi cagarmi il cazzo". Tralasciando i flame che portano avanti (seppur con valide argomentazioni a mio parere), cercano con quel poco di fondi che hanno di partecipare a tutti gli eventi cannabici (anche le fiere commerciali) facendo informazione e sensibilizzando.
    Per quanto riguarda il discorso sui ragazzi mi sono espresso più volte, son fattoni e non hanno voglia di fare attivismo pratico.
    Riguardo l'attivismo su facebook... facebook è importante come mezzo per arrivare a più persone possibili (ho iniziato a frequentare questo forum da quando hanno pubblicato un mio testo preso dalla mia pagina) divulgando più informazione possibile, sia a livello di materiale cannabico che a livello di eventi antiproibizionisti. Non dimentichiamoci però che è la stessa faccia della medaglia dell'antiproibizionismo fatto con le fiere commerciali. Davvero adesso l'antiproibizionismo si fa chiudendosi in posti dove per partecipare devi pagare delle cifre, sperando che chi vuole informarsi arrivi da tutte le parti dell'italia per andare dagli stand che fanno informazione e non vendono prodotti? Eddai, chi frequenta le fiere sono persone già per lo più sensibilizzate o che comunque puntano il business della cannabis. Perché non si fanno più gli eventi nelle strade, nelle piazze, tra le persone? Tra l'altro è quello che vorrei fare col collettivo infojoint di genova.

    La mia proposta, oltre che lavorare con i ragazzi su fb sensibilizzandoli ai benefici dell'autoproduzione contro la mafia? E' utopia. La mia proposta è quella di riuscire a riunire i consumatori fattoni in luoghi dove possono usare cannabis e di nascosto o meno nascosto coltivarla (a genova lo fanno da 20 anni, a milano e torino pure, a bergamo lo stanno facendo), questi consumatori e produttori organizzati più o meno legalmente dovrebbero ricevere fondi e sconti da chi vende kit per coltivare e fondi/finanziamenti dalle aziende che stanno facendo ingressi elevati tramite la commercializzazione dei fiori di canapa. Il tutto affiancato dagli avvocati esperti in materia, medici che fanno prescrizioni ai malati che possono andare in questi luoghi e ricevere la terapia, se non si fidano possono anche andare in farmacia però, a loro scelta e discrezione (senza sminuire il lavoro altrui però).
    Il tutto portando avanti percorsi più o meno diversi, facendo sensibilizzazione aprendosi alla società civile e non chiudendosi in luoghi dove verrà solo chi è d'accordo.
    Qualcuno può spiegarmi perché è utopia?

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