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Discussione: Lettera di dimissioni Susanna Ronconi

  1. #1
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    a Newsletter di Fuoriluogo.it
    Anno VI Numero 3
    Giovedì 1 marzo 2007
    ===============
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    Pubblichiamo la lettera di dimissioni di Susanna Ronconi, Presidente di
    Forum Droghe, dalla Consulta Nazionale sulle Tossicodipendeze.

    Al Ministro della Solidarietà Sociale
    Paolo Ferrero

    Caro Ministro,
    questa mia per comunicarle la decisione di dimettermi dall’incarico,
    che mi ha conferito il 23 ottobre 2006, a membro della Consulta degli
    esperti e degli operatori delle dipendenze presso il Ministero della
    Solidarietà Sociale, nomina motivata, insieme, dalla mia professionalità e
    dal mio essere rappresentante di una associazione, Forum Droghe, che da
    oltre un decennio di dipendenze si occupa.

    Le ragioni di questo passo – che compio con grande personale fatica -
    risiedono in una lunga serie di episodi che per mesi hanno dato vita a
    una prolungata, accanita, pesante campagna mediatica e politica condotta
    da esponenti politici bipartisan di questo Paese, contro questa nomina,
    in ragione dei miei trascorsi di militante della lotta armata negli
    anni ’70. Una campagna che, di riflesso, ha avuto come oggetto anche lei,
    e che l’ha esposta a una situazione che credo non facile, di cui non
    intendo più essere involontaria ragione.

    Per alcuni mesi, nonostante questa battente campagna, ho ritenuto non
    fosse giusto e opportuno rinunciare a un incarico che mi consentiva di
    dare, insieme a molti altri, il mio contributo tecnico al suo Ministero,
    nel momento in cui si profilava una tanto attesa stagione riformatrice:
    le discontinuità con quel mio passato, la pena espiata e il mio
    presente di impegno professionale e sociale, confortati dallo spirito e della
    lettera della nostra legge costituzionale, mi suggerivano l’idea che
    nella Consulta io non fossi fuori posto. Non solo: ma a fronte dei primi
    attacchi politici alla mia nomina, mi avevano grandemente confortato e
    sostenuto sia la posizione della quasi totalità dei membri stessi della
    Consulta, che numerosi confermavano la piena disponibilità a lavorare
    con me, a prescindere da orientamenti culturali e professionali
    differenti; sia le espressioni di solidarietà pubblicamente espresse e
    provenienti da diverse aree culturali e politiche di questo Paese; sia e certo
    non ultima, la sua ferma posizione – di cui la ringrazio - coerente con
    una cultura garantista e rispettosa del diritto e dei diritti.

    Tuttavia, ritengo che gli ultimi avvenimenti abbiano creato un clima
    troppo pesante: in particolare, la mozione di sfiducia individuale contro
    di lei presentata da AN e addirittura la denuncia penale a suo carico
    portata avanti dalla Procura di Roma, in quanto nominandomi lei avrebbe
    compiuto un atto illegittimo, mi suggeriscono questo passo. Del resto e
    per questo, già nelle scorse settimane le avevo espresso la mia
    disponibilità a farmi da parte, rinunciando al mandato.

    In riferimento specifico a quest’ultimo fatto, è evidente la
    strumentalità con cui si ricorre al codice penale, e come l’appiglio giuridico –
    la supposta incompatibilità tra il mio essere tuttora interdetta dai
    pubblici uffici e il ruolo in Consulta, per cui il suo atto di nomina
    sarebbe appunto illegittimo – sia mera funzione di una campagna politica.
    Personalmente, credo - confortata dal parere di esperti - che la norma
    in questione vada interpretata ben diversamente, e che un ruolo
    consultivo non ricada nella definizione di pubblico ufficio, e credo che,
    arrivando in una sede di dibattito sul punto, sarebbe per lei e per me
    possibile vincere questa battaglia.

    E tuttavia, preferisco la strada delle dimissioni, non volendo in alcun
    modo vestire i panni del casus belli per ulteriori pesanti e
    strumentali attacchi politici. Sono consapevole, e immagino lo sia anche lei, di
    quanto questa sconfitta, che è politica e culturale, rischia di pesare
    nel futuro non solo nei miei confronti, ma anche di tante altre
    persone, segnata com’è da una così forte affermazione di una cultura che non
    esito a definire di vendetta senza fine.

    La ringrazio per la fiducia accordatami in questi mesi e auguro ai miei
    colleghi di fare un buon lavoro, nell’interesse di quanti pagano con
    sofferenze non necessarie leggi, politiche e interventi inadeguati e
    ingiusti.

    Cordiali saluti.

    Susanna Ronconi.

    Torino, 22 febbraio 2007
    :-Y :-Y :-|

  2. #2
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    ciao Barricate,

    sul Forum della Tiaccaci stiamo cercando di raccogliere tutti i passaggi che hanno portato alle dimissioni di Susanna Ronconi.

    :-Y
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