In occasione del suo tour in Italia abbiamo voluto fare un reportage a più mani per fornirvi più materiale possibile relativo al fenomeno “Romain Virgo”. Grazie infatti a Chatter Box, Sottotetto, BababoomTime Crew e Big Bang, organizzatori di due delle date piu’ importanti, siamo riusciti a reperire molto materiale. Il lavoro non finisce qua’, tra Roma e Bologna diverse persone, partendo dalla fantastica recensione della serata di Roma di Francesco”Vesoescondido”Iampieri (RR.it ), alle foto di Verderita(RR.it), a Mauro Sindici (BBTCrew), Alekeno (RR.it), Nadia”BestJamaica”Montanari (RastaSnob), chiudendo con Enrica Cappello (Dolcevita).
Tutti abbiamo lavorato con uno spirito di collaborazione sano che da sempre promuoviamo, speriamo che il nostro lavoro sia gradito alla massive, noi lo abbiamo fatto con il cuore.
All’interno tutto il materiale delle serate di Roma e Bologna ……..Bless
RECENSIONE – ROMA – AL BIG BANG a cura di Francesco”Vesoescondido”Iampieri
Mentre in Jamaica l’uragano Sandy imperversava, a Roma un innominato nubifragio riversava secchiate d’acqua sul Monte dei cocci a Testaccio.
Questo per fortuna non ha impedito al numeroso pubblico, amante del reggae, di riempire la calda yard del Big Bang. L’appuntamento era di quelli di prima classe, qualità eccelsa per quanto riguarda talento e prospettiva futura, stiamo parlando del giovane e promettente Romain Virgo.
Alla crew di Bababoomtime, va riconosciuto il merito di aver portato nella Capitale numerosi artisti affermati in questi ultimi anni. Lo sforzo ingente, l’impegno e la passione a favore della diffusione della reggae music è totale. Incontri fissi, come quelli radiofonici nelle serate del venerdì e sabato, con la loro trasmissione molto seguita, sono ormai l’aperitivo in levare prima di uscire nel fine settimana.
Torna in Italia, dopo essersi esibito a Londra in un gran concerto in compagnia di Beres Hammond e Tarrus Riley, per promuovere il suo nuovo e attesissimo secondo album The System, dopo il grande successo riscosso con il primo e omonimo album d’esordio.
Per ogni artista il secondo lavoro è sempre un’impresa ardua, specie se si è raggiunto il successo con il precedente. Impegnativo e rischioso il tentativo, a volte, di eguagliare o addirittura superare la fortuna di un album. Romain Virgo sembra esserci riuscito.
Promozionato con una big tune come I’m rich in love, che ha scalato le classifiche in pochissimo tempo, si è presentato nel migliore dei modi, al vaglio della critica del pubblico, che attendeva con piacere il resto del cd.
Ad aprire il concerto, il giovane ed energico Loyal Flames, che riesce a scaldare e preparare il pubblico con alcune sue tracce godibili e riuscite. I musicisti che supportano entrambi sono tutti giovanissimi e in gamba, la Unit band.
Il viso pulito del singer fa capolino da dietro il palco verso l’una e mezzo di notte, intonando Live mi life, un paio di occhiali scuri, camicia e giacchetto di pelle in un completo casual da perfetto bravo ragazzo. La voce è candida e allo stesso tempo potente, c’è poca differenza con il timbro ascoltato nel cd, questo ne conferma appieno le potenzialità canore, che lo hanno portato all’attenzione del pubblico dopo aver vinto concorsi canori in patria.
Si prosegue con le tune No money e Minimum wage, prima di suonare Love doctor, I know better e Who feels it knows it. A metà della sua ora di show regala una meravigliosa interpretazione acustica di Don’t you remember, splendida cover del celebre brano della grande artista Adele.
Il finale non poteva non essere che con I’m rich in love, in una versione “extended play” di quasi dieci minuti, una chiusura degna per questo artista di cui sentiremo parlare ancora per molto tempo. Terminato il concerto dimostra tutta la sua cordialità e gentilezza, concedendosi per foto e autografi nel piccolo giardino della yard romana, dove anche il diluvio ha terminato il suo intervento, come fermatosi anch’esso, rapito ad ascoltare il giovane Romain.
Un ringraziamento speciale a Joka, Anzo e Psk per aver regalato a Roma questo evento, come quelli in passato e quelli futuri, in un programma che preannuncia un inverno infuocato e ricco di sorprese musicali. Il pubblico ha risposto in massa e non mancherà di farlo per tutta la stagione. Salutiamo il bravo Virgo visibilmente colpito dall’affetto della gente intorno a lui. Nella sua data di Bologna abbiamo avuto l’occasione di intervistarlo, grazie ad Alekeno e Sista Nadia “BestJamaica” Montanari di seguito riportiamo le parole del loro incontro con il singer.
INTERVISTA A ROMAIN VIRGO A CURA DI ALEKENO E NADIA”BESTJAMAICA”MONTANARI
La tua carriera musicale è nata da poco, sei sulla scena musicale da pochissimi anni ed hai già raggiunto grandi risultati. Hai collaborato con grandi artisti come ad esempio Etana e Busi Signal. C’è qualche importante collaborazione nei tuoi programmi futuri? Con quali artisti ti piacerebbe collaborare?
Ce ne sono un sacco… Mi piacerebbe collaborare con artisti come Beres Hammond, Tarrus Riley ed altri grandi cantanti in Giamaica specialmente alcuni cantanti della Penthouse, giovani artisti soprattutto. Ho già collaborato con alcuni come Protoje, collaborerò a breve con Chris Martin, Esco Levy, Timika Marshal. Vorrei collaborare con alcuni artisti giamaicani di fama internazionale come Shaggy e Sean Paul, Damian Jr Gong Marley, sai bisogna continuare a lavorare duro con la speranza che prima o poi essi ti noteranno. Mi rendo conto che non è facile per loro perché in tanti vorrebbero fare collaborazioni, ma è normale che prima vogliano vederti crescere, io ci sto semplicemente mettendo tutto il mio impegno e cerco di arricchirmi musicalmente quanto più mi è possibile, sempre pronto a tutte le future collaborazioni che potranno di cui potrà presentarsi l’opportunità.
Nelle tue canzoni si parla spesso di argomenti della realtà attuale, come la situazione economica in Giamaica e dei problemi che la gente deve affrontare ogni giorno. Cosa ne pensi della situazione attuale in tutto il mondo?
Quando penso a questa situazione sono davvero triste, sai è una crisi economica che riguarda tutto il mondo non solo la Giamaica, e so che anche in Italia state vivendo tempi duri, così come negli altri stati Europei, so che anche l’America sta passando momenti difficili, e tante altre nazioni in tutto il mondo, ecco perché dobbiamo parlare di queste cose nella nostra musica, cerchiamo di cantare canzoni a cui tutti possano fare riferimento, come alcune delle canzoni contenute nel mio ultimo album, nelle quali le persone possono riconoscersi, tutti noi stiamo attraversando i nostri momenti duri ed io penso che il mio obiettivo sia sempre quello di cantare canzoni che parlino di cose attuali che stanno succedendo nel mondo nelle quali la gente possa rapportarsi. Penso che tutti ora stiamo affrontando la stessa situazione, ogni nazione, ogni città ha i propri problemi e noi dobbiamo cantare canzoni che in un certo qualmodo possano motivare la gente e fargli sapere che c’è una speranza e che finchè si continuerà a far qualcosa allora tutto si risolverà. Dobbiamo continuare a cantare musica positiva, musica edificante che ci aiuti a guardare sempre avanti.
Nel tuo ultimo album “The System” hai dedicato una bellissima canzone a tua madre. Quanto tua madre e la tua famiglia hanno influenzato le tue scelte di vita?
Sono cresciuto con mia madre, lei è stata presente per il 150% della mia vita, so chi è mio padre ma non sono cresciuto con lui, sono venuto su con mia mamma in una casetta con una sola stanza da letto. Questa lotta mia e della mamma arriva da molto lontano, ricordo che dormivamo tutti assieme nell’unica stanza da letto, con mio fratello, mia sorella e la mia bisnonna. L’amore ed il rispetto che ho per mia madre non morirà mai, sai quando fai qualcosa speri che la tua gente sia orgogliosa di te. Non accade mai che di esibirsi o di andare in studio per registrare una canzone senza avere la certezza di stare facendo qualcosa di positive, cioè qualcosa di cui ti puoi sentire fiero, e non qualcosa che vuoi nascondere o di cui ti vergogni. E’ come se uscissi fuori in strada ed avessi il timore che qualcuno possa parlare di me o di qualche canzone o qualsiasi altra cosa che mi riguardi. Voglio che lei si senta fiera di me per tutto quello che faccio, lei è probabilmente la persona più importante nella mia vita, in questo momento sicuramente lo è. Ci sono talmente tante cose che mi ha insegnato e continua ad insegnarmi ed i suoi insegnamenti mi sono sempre utili ogni qualvolta io mi trovi in difficoltà. Mi ricordo sempre di tutto quello che mi ha insegnato, ecco perché dico “grazie mamma per tutto il dolore che hai sopportato per farmi arrivare qui”. Io l’amo!
Considerando le numerose produzioni dancehall crescenti sull’isola cosa pensi si possa fare per migliorare la crescita della musica reggae e degli artisti emergenti?
Abbiamo bisogno di più artisti giovani, più gente giovane come me che prendano sul serio il reggae così come i giovani artisti prendono sul serio la musica dancehall. Anch’io faccio dancehall, non c’è niente di sbagliato in questa musica, io non credo sia sbagliato. Credo che la Giamaica sia piena di talento, siamo un paese ricco di cultura con musica dancehall e reggae però penso che non possano fare tutti la stessa cosa. Bisogna trovare il giusto equilibrio in modo che la nostra musica possa continuare ad esistere per molto tempo. Penso che ci siano tanti giovani artisti, con tanto talento, band con molto talento stanno venendo fuori in Giamaica. Credo che quando riesci ad attirare una certa attenzione, quando riesci ad emergere e diffondere la tua musica, allora essa continuerà sicuramente ad esistere perché abbiamo troppo talento per permettere che certa gente possa dire che la musica reggae non stia crescendo. Penso che quando ti prendi seriamente questo impegno devi prima pensare alla gente che ha creato questa musica, e di come in qualità di giovane artista tu possa dare il tuo contributo per portarla avanti. Penso che dobbiamo fare in modo che loro siano orgogliosi di noi, pensare a loro ed a dove avrebbero voluto che questa musica arrivasse, a quali obiettivi avrebbero voluto raggiungere e lavorare tutti affinché possa crescere e esistere per sempre. Io penso che la musica reggae non morirà mai, abbiamo bisogno di più gente che canti musica reggae, più gente giovane che faccia musica reggae.
Che cosa ne pensi del nuovo fenomeno giamaicano Tommy Lee?
Esistono tanti tipi diversi di musica giamaicana. Ogni volta che un nuovo artista dancehall appare sulla scena musicale lo fa con uno stile diverso. Devo assolutamente dire che il suo stile è diverso. Ognuno di noi ha una propria opinione, comunque sembra che un sacco di gente l’abbia accettato nel business, il suo stile è in un certo qual modo diverso dallo stile di chiunque altro in questo ambiente. Non so… io cerco di concentrarmi ancora sulla musica reggae, forse altri artisti hard core o dancehall potrebbero rispondere meglio a questa domanda, e comunque sembra che il suo stile e la sua musica piacciano al publico quindi…
Ti abbiamo visto piangere sul palco del Rebel Salute, la gente in Giamaica ed anche in Europa ti ama e ti segue. Dopo l’ultimo album “The System” qual’è il prossimo progetto di Romain Virgo?
Adesso che l’album The System è uscito quello che abbiamo in programma è semplicemente andare in tour e promuovere l’album, vogliamo fare in modo che la musica arrivi alla gente attraverso le esibizioni live. Stiamo facendo un sacco di video musicali per le canzoni dell’album. E’ in programma l’uscita di altri single in Giamaica, ne sono usciti solo alcuni. E’ su questo che ci stiamo concentrando attualmente: promuovere l’album, promuovere i single finché si comincerà a pensare al prossimo album. Il mio sogno, il mio scopo ed obiettivo è sempre quello di tirar fuori canzoni di successo, una alla volta in modo che la gente possa riconoscere la canzone e non intasare il mercato con troppa musica. Non vorrei mai confondere i miei fan, quando esco con un nuovo pezzo cerco di fare in modo che ci sia della sostanza in modo che la gente quando la sente possa dire “hey questa canzone è nuova, non l’avevo mai sentita”. Quello che desidero è che la gente conosca la musica e quindi devo darle tempo, dobbiamo dare alla musica il tempo necessario per arrivare alla gente, e a coloro che sono in attesa del prossimo album devo dire che dovranno aspettare circa un paio d’anni ancora, ora abbiamo in progetto nuovi video musicali e semplicemente promuovere quest’album in tour ed andare in tour all’estero in vecchi e nuovi posti. Sono andato nel Regno Unito ed in Giappone per la primissima volta quest’anno ed ho intenzione di andare in nuovi posti come l’Africa in futuro. Ora pensiamo solamente ad andare in tour e costruire la mia carriera, che è appena cominciata e sta crescendo. Vorrei arrivare ai livelli di alcuni grandi artisti del passato come Bob Marley o Dennis Brown. E’ sempre stato il mio sogno arrivare al loro livello e so che dovrò lavorare duramente quindi non ho fretta e cerco di far crescere la mia musica di giorno in giorno.
fonte: reggaerevolution.it