Il progetto educativo del DPA e il “nostro”.
E così anche questa volta la montagna ha partorito il topolino!
Questa potrebbe essere la sintesi del megaprogetto varato dal DPA con il coinvolgimento dell’Istituto Superiore della Sanità e il Moige (movimento genitori ente executive): http://www.moige.it/progetto/elementare-ma-non-troppo
Il progetto prevede una campagna di sensibilizzazione nelle scuole elementari, per arginare il consumo sempre più precoce della cannabis a scopo ludico, continuando ad affermare in modo prioritario della forte connessione tra eroina e cannabis.
Continuiamo a respingere questa affermazione e ben conoscendo la capacità distruttiva di alcune droghe nei confronti di altre, diciamo semplicemente che se il DPA e il governo volessero evitare inutili devianze e volessero realmente arginare il consumo precoce delle droghe nelle nuove generazioni, l’unico modo efficace si rivelerebbe la regolamentazione della coltivazione domestica di cannabis, in modo da non permettere il facile e promiscuo accesso al consumo di qualsiasi droga fornita dal mercato criminale.
Ma in questo articolo vogliamo invece cercare di evidenziare la differenze nei due stili educativi, da una parte quello basato sul terrorismo psicologico elargito nella documentazione fornita dal DPA per demonizzare la canapa e dall’altra il metodo di approccio alla conoscenza della pianta portato avanti dai nostri amici di Canapuglia, che oltre a gestire un progetto sostenuto dalla Regione per la trasformazione della canapa ad uso alimentare e manifatturiero, si adoperano anche per portare nelle scuole la conoscenza della pianta e delle sue innumerevoli risorse: http://www.goconversano.it/rubriche/ambiente-e-territorio/14101-canapa-e-ambiente-a-scuola.html
La prima cosa che salta agli occhi nel progetto del DPA è l’età dei soggetti a cui si rivolge, bambini tra i 6 e gli 11 anni, in pratica quella fascia di età che ancora crede alla Befana e a Babbo Natale, che ancora gioca alla guerra non sapendo cosa sia realmente e che magari sogna di vivere un giorno in un castello dorato e ai quali forse non bisognerebbe dire che la cannabis è uguale all’eroina, perché un giorno, a distanza di pochi anni, se dovessero trovarsi di fronte alle due sostanze, potrebbero rimanere preda di quanto erroneamente appreso.
La seconda cosa evidente è l’ingenuità della motivazione del progetto, ma dato che sappiamo che di tutto si può dire dei signori del DPA tranne che siano ingenui, pensiamo che inserire all’interno di giochi e disegni, immagini terrificanti di “buchi nel cervello” o di “stati psico-fisici irrecuperabili” sia “scientificamente voluto”, non considerando l’aspetto diseducativo e inutilmente fuorviante dello strumento della paura poiché, per natura umana dai tempi di Adamo, di Eva e della Mela, solo alcuni continueranno “per paura” ad aver timore del diavolo, ma la maggior parte andrà in cerca della trasgressione e berrà birra e vino anche se ha visto i propri genitori o nonni ubriachi da far schifo, e non sarà certo la paura a tenerli lontani dal bere, ma solo una obiettiva educazione sull’uso dell’alcol eviterà che diventino alcolizzati.
La terza è inquietante!
Quanti di quei bambini confesseranno tranquillamente di aver visto quelle cartine e quella sostanza verde o marrone scuro usate dal papà e dalla mamma, o da qualche amico dei genitori che la sera si ferma dopo cena rollando uno spinello?
Quanti piccoli delatori si stanno preparando in nome della prevenzione, e quanti genitori si ritroveranno ad essere additati e forse perseguitati in virtù di una innocente confessione, estorta sotto l’incubo di vedere un giorno i propri genitori ridotti allo stato di larve umane o peggio ancora, in balia di una irrecuperabile demenza a causa dei buchi provocati nel cervello?
L’abbiamo sempre detto e non possiamo che confermarlo ancora una volta, che questa legge e coloro che la sfruttano perseguitando sistematicamente i consumatori, la usano esattamente come l’Inquisizione estorceva confessioni e istruiva sul sacro concetto della “delazione” per scoprire gli eretici e le streghe, ma come tutte le Inquisizioni il suo destino è segnato dalla Storia e il Tempo ci darà ragione!
Noi dobbiamo solo resistere e il conforto per continuare a resistere viene dalla sponda degli odierni eretici e streghe, dove l’insegnamento rimane nei secoli lo stesso, attraverso la diffusione delle conoscenze e della verità, in pieno rispetto con gli esseri e con la Natura e nella piena trasparenza intellettuale, libera da dogmi e falsi preconcetti.
Ed è proprio con questi strumenti che i ragazzi di Canapuglia si sono presentati agli studenti di un liceo di Conversano in Puglia, la cui età varia tra i 13 e i 18 anni, ragazzi quindi, che non credono più alla Befana e che sono in grado di ben comprendere la differenza tra eroina e canapa e capire, se qualcuno ha il coraggio di spiegarglielo, di come l’una sia fonte di sofferenze e l’altra invece una miniera di risorse, tra cui, forse, anche quella di diventare un’occupazione del futuro.
Anche se il nostro giudizio vale meno di niente, non possiamo che continuare a deprecare il comportamento del DPA, nella speranza che qualcuno nei posti del Potere si accorga prima o poi del danno che il Dipartimento continua a fare alimentando confusione e diffondendo false informazioni scientifiche, dall’altra parte, vogliamo esprimere tutta la nostra ammirazione e offrire tutto il sostegno che possiamo dare, alle coraggiose iniziative di Canapuglia, grazie ragazzi!
di Giancarlo Cecconi – ASCIA
Pubblicato anche su: http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=3659