Un nuovo tipo di “sostanza psicoattiva” viene messa in commercio praticamente ogni settimana in Europa, per un totale di 49 nuove droghe in un anno nel 2011. È questa la denuncia centrale contenuta nel report annuale dell’International Narcotics Control Board (Incb) presentato ieri simultaneamente a Berlino e Vienna. Secondo lo studio dell’organo indipendente legato alle Nazioni Unite (Onu), il ritmo di introduzione di nuove “designer drugs” è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni, tanto da neutralizzare tutte le strategie per la lotta contro la dipendenza fino ad ora adottate.
Con l’espressione “nuove sostanze psicoattive” l’Incb indica sostanze stupefacenti “che non sono soggette a misure di controllo internazionale ma che hanno effetti simili a quelli delle droghe illegali”. È un termine generico che include droghe emergenti prodotte in laboratorio, a cui ci si riferisce spesso con i termini di “designer drugs”, ma anche di “legal highs” (sballo legale) o “herbal highs”. Alcune di loro sono riformulazioni di sostanze già catalogate come illegali.
La velocità con cui vengono prodotte e messe in commercio queste nuove droghe attraverso rende molto difficile il controllo. Sono sufficienti piccole variazioni nella struttura molecolare di una sostanza illegale per ottenerne una nuova che sfugga alle autorità preposte. Un numero preciso per queste nuove sostanze non esiste, però i dati raccolti sono sufficienti per dimostrare che il fenomeno è in rapida crescita.
Tra il 2000 e 2005 sono state scoperte in media cinque nuove designer drugs all’anno. Nel 2011 ne sono state registrate 49, quasi dieci volte di più. Il numero di siti internet che offrono questo tipo di sostanze si è quadruplicato in due anni: nel 2012 erano 690 le web che offrivano direttamente al consumatore lo “sballo legale”. Il ritmo dell’aumento è stato definito “vertiginoso” da parte di Raymond Yans, presidente dell’Incb, in un comunicato. Le sostanze vengono prodotte in paesi con controlli e leggi più blande, ma si consumano poi in tutto il mondo.
Si tratta dunque secondo Yans di un fenomeno globale e per questo i provvedimenti devono essere ugualmente globali. «Gli Stati devono immediatamente prendere provvedimenti per fronteggiare l’abuso di queste sostanze cosi dette di “sballo legale”, che già minacciano la salute pubblica e rappresentano una sfida significativa per i sistemi di salute pubblica nazionali», ha aggiunto.
«Il mercato delle droghe viene inondato sempre di più da nuove sostanze psicoattive che vengono prodotte più velocemente di quanto gli organi di controllo siano in grado di classificarle e valutarle. Lo “sballo legale” ribalta completamente quella che finora era considerata come una strategia efficace contro la dipendenza», ha scritto Yury Fedotov, direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unocd), in un articolo di opinione pubblicato ieri su Süddeutsche Zeitung.
Allo stesso tempo un fenomeno in rapida crescita a livello mondiale è quello dell’abuso di farmaci normalmente soggetti a prescrizione medica, il cui acquisto e vendita diventa di fatto illegale se avviene al di fuori di una terapia prevista dal medico. I farmaci legali di cui più si abusa nel mondo sono analgesici, psicofarmaci, tranquillanti e sedativi. Desta particolare preoccupazione l’incremento dei già alti livelli di consumo dei farmaci prescritti per il trattamento dei disordini dell’attenzione o dell’iper-attivismo. In particolare, il rapporto sottolinea l’abuso di prescrizioni di farmaci da iniettare, che aumenta il rischio di contrarre HIV, epatite B – C.
L’abuso di sedativi e tranquillanti è particolarmente forte nell’intera regione del Sudamerica dove “in alcuni paesi fino al 6% degli alunni delle scuole medie” ne ha abusato. L’Incb risponde a questo rischio nel suo rapporto raccomandando una serie di possibili soluzioni, compresi la formazione degli operatori sanitari, controlli più serrati su stoccaggio e distribuzione, campagne di sensibilizzazione.
Gli Stati Uniti si sono confermati come il maggior mercato illegale di droghe al mondo. Circa una morte ogni venti, tra persone che hanno tra i 15 e i 64 anni è dovuta all’abuso di stupefacenti, secondo i dati contenuti nel report. Si tratta del tasso di mortalità più alto al mondo.
In Europa, negli ultimi anni, la situazione dell’abuso di droghe si è stabilizzata su alti livelli. Est e Sud-est Asia continuano a essere il secondo coltivatore mondiale di oppio mentre la domanda di metanfetamine ed altre sostanze illegali continua a crescere in Asia occidentale. Il livello di abuso di stimolatori sintetici come le metanfetamine, resta in Oceania fra i più elevati al mondo.
E se gli Usa sono il principale consumatore, l’America centrale ed i Caraibi continuano ad essere l’area di transito obbligata per il traffico di cocaina dal sud al nord America. Gli effetti destabilizzanti del traffico di droga sulla sicurezza regionale continuano a minacciare seriamente la pubblica sicurezza in Messico.
di Laura Lucchini
Fonte: Linkiesta.it