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Visualizza Versione Completa : Malati trattati come pusher



OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
la mente umana è il più delle volte OTTUSA.
e ogni giorno, in ogni evento, ce n\'è una sempre maggior prova...

WinterSea
01-01-70, 01:33
E poi mi date addosso se dico che l\'Italia sta\' diventando un paese di merda.



Gia\' uno e malato, oltretutto deve pure essere preso per il culo e sbattuto dentro perche\' vorrebbe curarsi a modo suo.

Itsprobablyme
01-01-70, 01:33
La polemica. Il decreto sulla dose giornaliera di stupefacenti non distinugue spacciatori e pazienti

Federfarma: sempre più difficile prescrivere la morfina


di Marco Accossato (La Stampa)

Trattati come tossici. Controllati come spacciatori. La nuova legge sugli stupefacenti approvata il 28 febbraio e pubblicata sul «Decreto Salvaolimpiadi» sta mettendo in croce i malati di cancro costretti a far uso di medicine e cerotti a base di stupefacenti per combattere il dolore. Pazienti che hanno appena subito un intervento chirurgico, o in uno stato molto avanzato della malattia, spesso nella fase terminale di un tumore. La burocrazia li tratta - e con loro i farmacisti - alla stregua dei pusher.

La denuncia parte da Federfarma: «Nell\'ultimo anno - spiega il dottor Massimo Mana, consigliere nazionale - le quantità di farmaci a base di morfina sono praticamente raddoppiate. Come le complicazioni, prima per il malato, poi per i farmacisti».
Primo problema. «La legge -spiega il dottor Mana - costringe chi ha un tumore, ogni volta che chiede un farmaco a base di stupefacenti, a uscire con una copia della ricetta insieme al medicinale, cioè il terzo foglio del nuovo ricettario previsto dalla nuova legge». Peccato che il nuovo ricettario non sia ancora stato distribuito a tutti i farmacisti, e chi non lo ha deve quindi fotocopiare la ricetta. Pena per i trasgressori: 26 mila euro di multa o reclusione da 8 a 20 anni.
«Un\'assurdità - denuncia Federfarma - soprattutto perché questa burocratizzazione esasperata pesa su persone già in situazioni difficili, fisicamente e psicologicamente». «Fino a ieri - ironizza il dottar Mana - erano le forze dell\'ordine a dover dimostrare che una persona era un tossico o uno spacciatore. Oggi, evidentemente, il cittadino che deve girare con la cartella clinica in tasca per dimostrare di non esserlo...».

La legge si accanisce senza umanità . Non fa differenze. Peggio: con un\'altra norma rigidissima obbliga addirittura i medici prescrittori a somministrare più farmaci del dovuto. «La norma - prosegue Mana - dice infatti non solo che la ricetta di un farmaco a base di stupefacenti va compilata in triplice copia, ma dice che non si possono prescrivere terapie oltre i 30 giorni. Con un numero di pastiglie che deve essere \"contato\"». Che cosa accade? «Poiché un tempo i cicli di terapia erano di 8 giorni, due somministrazioni mattina e sera, quasi tutte le confezioni di farmaci a base di morfina sono da 16 pastiglie. Ma un mese ha 30 o 31 giorni. Quindi noi non possiamo consegnare due confezioni perché avanzerebbero, a seconda dei mesi, una o due pillole nella confezione». Un problema insuperabile, «che si risolve prescrivendo, uno o due volte al mese, una pastiglia in più». Che significa adattare la terapia alla burocrazia.

Alla crudeltà di una norma s\'aggiunge il fatto che il farmacista non può, ovviamente modificare la ricetta del medico curante: «Se la ricetta è incompleta o imprecisa niente farmaco - allarga le braccia Mana -: dobbiamo rimandare il malato dal suo medico, e farlo tornare. Non importa se e quanto soffre, o se è nella fase terminale della malattia. A meno che qualche collega non sia disposto a rischiare 26 mila euro di multa o il carcere fino a vent\'anni».

Sono state 20 milioni, nel 2005, nelle farmacie di tutta Italia, le dosi medie giornaliere di farmaci contro il dolore. In testa alla lista la Lombardia (oltre 3 milioni 700 mila), seguita a ruota da Toscana (2 milioni 768 mila) e Piemonte (2 milioni 89). Dosi in alcuni casi triplicare, dal 2004 al 2005, anche se bisogna tener conto del fatto che dal 3 gennaio 2005 il Servizio sanitario nazionale ha reso mutuabili i farmaci a base di tramadolo e codeina più paracetamolo prima totalmente a carico del cittadino (ad eccezione di Toscana e Veneto) e quelli a base di buprenorfina (i cerotti) e ossicontin, praticamente di nuova introduzione.

La legge è legge. Non guarda in faccia nessuno, ma evidentemente non bada neppure a spese, anche quando non si tratta di tumori: «Per i farmaci contro l\'insonnia a base di benzodiazepine - conclude il dottor Mana - la validità della ricetta è passata da tre a un mese. Ma la quantità di scatole che si possono prescrivere è la medesima. Questo significa che o i pazienti finiranno per buttar via quantità di confezioni scadute, o, peggio, avendole in casa saranno inconsciamente spinti a prendere più pastiglie, anche alla minima difficoltà di dormire». «Drogati» per legge.

DrZoidBud_BAN
01-01-70, 01:33
Un tempo erano i medici che andavano porta a porta per visitare e fornire i medicamenti ai malati.. se molto facoltosi.. diventavano medici privati di famiglia... oggi è il malato a doversi procurare il farmaco in modo decisamente poco funzionali.. perchè i medici sono troppo occupati a prescrivere farmaci e a farsi una reputazione e se il malato ci rimette le penne.. se ne fregano.. e se soffre..
anche.. fargli arrivare i farmaci per posta o tramite corriere espresso? NO eh?
non se ne parla neanche.. ;-)

mi propongo come corriere.. :-]
uno in ogni zona...
con uno scooter...
di disoccupati ce ne sono tanti..
si può fare qualcosa.. ma senza fare le teste di cazzo..
andare al bar mentre il paziente aspetta il suo farmaco..
Far sparire pacchi..
e cose di questo tipo..

che ne pensate? è una buona idea?
si potrebbe sviluppare!

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: DrZoidBud il 28-03-2006 17:28 ]