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Visualizza Versione Completa : Petizione online: non facciamoci fregare anche il WIMAX



ecko
01-01-70, 01:33
Mi riassumi in 2 righe di cosa si tratta? :-D ..I\'m very busy, man! 8-) [addsig]

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
Mi sento in dovere di cercare di difendere la libertà di accesso alle informazioni, alla rete, soprattutto in modo EQUO, perchè è giusto pagare il GIUSTO, mentre pagare di più per foderare d\'oro le chiappe di qualcuno... no thanks.

comunque, non voglio uscire dal seminato e posto le basi della petizione:
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Petizione
I cittadini italiani ed europei sottoscrittori della seguente petizione, CHIEDONO con essa che vengano rispettate le idee di \"libertà tecnologica\" alla base delle proposte Comunitarie in ambito ICT ed, in particolare:


che non si proceda alla totale destinazione del gruppo di frequenze interessate dalla tecnologia WI-MAX - 3.4 <–> 3.5 Ghz (inizialmente rilasciati in un gruppo di 35 + 35 Mhz) - o lotti delle stesse, per uso commerciale regolamentato o meno da licenze in obsoleto stile telefonico con conseguente totale chiusura dello spettro radio oggetto di concessione.

che venga destinato, da subito, una parte dello spettro radio dichiarato - o che verrà dichiarato – disponibile per la tecnologia a LIBERO USO da parte dei singoli cittadini anche in forma associativa SENZA FINI di LUCRO; ciò regolando naturalmente la concessione d\'utilizzo (come già avviene per altre tipologie radiantistiche), senza però che tale regolamentazione possa costituire vincoli di sorta alle caratteristiche intrinseche della tecnologia stessa (diffusione, accesso, interoperabilità , multicanalità , portata, ambito applicativo, ecc...).

che la citata porzione di frequenze LIBERE come da precedente punto (2), non sia mai inferiore ad 1/3 dell\'intero spettro disponibile; che tale assegnazione sia prioritaria, o comunque non secondaria in termini temporali, rispetto all\'eventuale assegnazione di frequenze per uso commerciale.

che la citata porzione di frequenze LIBERE come da precedente punto (2), non sia soggetta ad alcun tipo di tassazione diretta od indiretta, ovvero che l\'importo della eventuale stessa sia contenuto in importi opportunamente minimi, considerando l\'uso personale cui è destinata.

che lo Stato Italiano si faccia sostenitore di analoga proposta presso i competenti organi Europei, con lo scopo di coinvolgere l\'intera Comunità sul tema WI-MAX e permettere/promuovere così un\'eventuale diffusione dello spettro di frequenze libere nell\'intero ambito comunitario, realizzando di fatto un primo passo di armonizzazione in tema di \"Società dell\'Informazione\", nel pieno rispetto degli intenti Comunitari riassunti.



Sottoscrivi la petizione (http://www.petitiononline.com/wmaxfree/petition.html)

OldGoblin_deleted
01-01-70, 01:33
si tratta di una richiesta al fine di non far morire una cosa nuova.
Chiediamo di avere accesso libero ad una porzione di banda, o una frequenza... per scongiurare il maligno destino che potrebbe subire questa tecnologia (ovvero, finire in mani sbagliate, che la faranno morire o ce la faranno pagare CARA E SALATA fornendoci un servizio di m****a analogo al sistema televisivo e telefonico italiano)
Prendiamoci una fetta di banda!!!

Mkb
01-01-70, 01:33
<A HREF="http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/gara-wimax/gara-wimax/gara-wimax.html" TARGET="_blank">Wi-max, via alla gara per 35 licenze
la banda larga viaggerà sulle onde radio</A>

L\'annuncio del ministro delle Comunicazioni, Gentiloni. Base d\'asta a 45 milioni
14 saranno assegnate in 7 macroaree; altre 21 a dimensione regionale

\"Permetteranno di far arrivare internet nelle aree più difficili\"
I grandi gestori nazionali non potranno partecipare al livello regionale


Paolo Gentiloni
ROMA - Saranno 35 le licenze Wi-max in gara dalla prossima settimana. Lo ha annunciato il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, precisando che la base d\'asta sarà di 45 milioni di euro.

La nuova tecnologia Wi-max permette la diffusione della banda larga su frequenze radio e, quindi, senza fili anche attraverso distanze notevoli. In questo modo, ha spiegato il ministro, potranno essere raggiunte anche aree \"più difficili sia dal punto di vista economico che morfologico\" e dove è quindi più spiccato il \'digital divide\' con il resto del Paese.

La gara, ha sottolineato Gentiloni presentando il bando, assegnerà 14 licenze in 7 macroaree in cui è stato suddiviso il paese (due licenze per ciascuna macroarea: Lombardia-Bolzano-Trento; Valle d\'Aosta-Piemonte -Liguria-Toscana; Friuli Venezia Giulia-Veneto-Emilia Romagna- Marche; Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise; Campania-Puglia-Basilicata- Calabria; Sicilia; Sardegna) con la condizione che ad uno stesso soggetto possa essere assegnato un solo diritto d\'uso per macroregione.

A livello teorico è comunque possibile che un operatore che faccia domanda per tutte le macroaree riesca ad aggiudicarsele tutte, creando così un network nazionale. Le altre 21 licenze saranno invece a dimensione regionale e saranno \"prioritariamente riservate a concorrenti che non dispongono già di licenze Umts\".


Saranno quindi di fatto esclusi i quattro grandi operatori (Telecom, Vodafone, Wind e H3G), mentre sarà agevolata la partecipazione al bando delle imprese più piccole radicate sul territorio.

Tutte le licenze avranno una durata di 15 anni, potranno essere rinnovate, ma non potranno essere cedute a terzi senza l\'autorizzazione del ministero.
La base d\'asta complessiva sarà di 45 milioni, ha aggiunto Gentiloni. Una cifra che, pur essendo un po\' inferiore proprio perchè base di partenza di un\'asta a \"miglioramenti competitivi\", è \"comparabile\" con quelle di aggiudicazione raggiunte in Francia (100 milioni) e in Germania (60 milioni).

I tempi prevedono che la prossima settimana il bando venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e che entro 45 giorni dalla pubblicazione siano presentate le domande di partecipazione. Nei successivi 30 giorni il ministero dovrà valutare le domande e comunicare gli ammessi alla gara e dovranno essere quindi presentate le offerte. L\'apertura delle buste dovrebbe quindi verificarsi intorno al 20 gennaio.

Essenziale per aggiudicarsi la gara sarà non solo l\'offerta economica, ha sottolineato ancora il ministro, ma anche la garanzia di copertura del territorio per aiutare i Comuni più svantaggiati a superare il digital divide. Il bando prevede infatti degli obblighi di copertura misurati a punti in base al numero di Comuni in cui vengono installati impianti Wi-max: 60 è il punteggio minimo da raggiungere ed almeno la metà dovrà derivare da impianti collocati in Comuni a \"digital divide totale\".

Il valore aggiunto del Wi-max rispetto alla banda larga cablata come l\'Adsl è infatti proprio la capacità di viaggiare ad altissima velocità (fino a 74 mega) in un raggio di circa 50 chilometri senza necessità di infrastrutture di rete. Senza quindi grandi investimenti sui cavi. La trasmissione avviene infatti via radio sulle frequenze 3.4-3.6 GHz liberate dal ministero della Difesa. \"Credo che abbiamo fatto un buon lavoro - ha concluso Gentiloni - per trovare un equilibrio tra il valore economico dell\'asta e la copertura del territorio.
Abbiamo lavorato perchè il ricavo economico non fosse l\'unico metro di misura e per indirizzare la competizione verso la lotta al digital divide\".

Elune
01-01-70, 01:33
Ed anche quando il mondo fu bruciato le fiamme ricominciarono a bruciare.
Informazione libera...equità ...giustizia ma che avete in mente voi giovani d\'oggi? :-]