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Visualizza Versione Completa : PETIZIONE INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DEI CANNABIS SOCIAL CLUB



Randagio
01-01-70, 01:33
Io onestamente mi sto rompendo il cazzo di tutte queste petizioni on line.. ne ho firmate 10.000 ormai e ne avessi sentita una ad anadare a buon fine!!

Scusatemi lo sfogo non costruttivo..

guest
01-01-70, 01:33
La petizione di LCA ed Encod per i CSC non è fine a se stessa: nelle intenzioni, quando la prossima primavera il progetto CSC verrà presentato ufficialmente al Parlamento Europeo a Bruxelles ed alla 3 giorni in occasione della sessione della Commissione sugli Stupefacenti ONU a Vienna (http://www.encod.org/info/VIENNA-2008-DIECI-ANNI-DOPO.html), servirà per dimostrare l\' ampia base di supporto all\' iniziativa.

Sui Medical Cannabis Social Clubs, l\' Italia è l\' unico paese in cui i CSC sono per ora limitati a pazienti che fanno uso terapeutico di canapa, ed anche così non è scontato che le istituzioni accettino la proposta. Potrebbero perseguirla penalmente in nome di legalità e tolleranza zero, si vedrà nel corso delle prossime settimane.

Mkb
01-01-70, 01:33
ciao a tutti,
riporto l\'ultima iniziativa dell\'Encod (http://www.encod.org/info/PETIZIONE-INTERNAZIONALE-A.html)
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> PETIZIONE INTERNAZIONALE A SOSTEGNO DEI CANNABIS SOCIAL CLUB (http://www.encod.org/info/PETIZIONE-INTERNAZIONALE-A.html)
Per il mondo intero, da firmare
lunedì 13 agosto 2007, di Joep

Noi sottoscriviamo questa petizione perchè i Governi di tutte le Nazioni concedano ai membri dei locali Cannabis Social Club, riservati agli adulti, l’utilizzo legale di cannabis

CANNABIS SOCIAL CLUB: UN’ OPZIONE SALUTARE (http://petitionthem.com/default.asp?sect=detail&pet=3951)

Nella maggior parte dei paesi, gli adulti possono andare in un negozio o in un bar quando desiderano comprare o consumare alcool, o possono prodursi in proprio i loro alcolici.

Ci dovrebbe essere un sistema per produzione e distribuzione della canapa che causi meno problemi ed abbassi i costi di controllo. Ci dovrebbe essere un posto in cui la canapa può essere utilizzata in un senso responsabile, dove siano assenti i minori, le droghe pesanti, e dove i consumatori siano sicuri.

I CSC sono associazioni dei cittadini che desiderano coltivare una quantità limitata di canapa per soddisfare legalmente i loro bisogni personali.

Le condizioni sanitarie e di sicurezza di un CSC dovrebbero essere controllate durante l’intero processo - dalla coltura al consumo. Ciò eviterebbe l’uso degli adulteranti usati nel mercato illegale tutto con i rischi a questi correlati.

La coltura avverrebbe in conformità con le regole di sicurezza. Ciò ridurrebbe problemi quali il rischio di incendio ed il furto di elettricità .

La partecipazione dei membri dei Social Club sarebbe limitata agli adulti, in questo modo questi Club sarebbero un mezzo per ridurre la disponibilità di cannabis ai minori.

Questa proposta è una misura di riduzione del danno.

IL RISULTATO VOLUTO: riunire una richiesta di appoggio per invitare tutti i governi a considerare il modello dei Cannabis Social Club come una misura di prevenzione del danno.

CHI DOBBIAMO INFLUENZARE: i Governi di tutti i Paesi, la Commissione Europea, le Nazioni Unite

QUANTO TEMPO DURERÃ LA CAMPAGNA: 9 mesi

DOVE FIRMARE LA PETIZIONE A SOSTEGNO DEI CANNABIS SOCIAL CLUB: UN’OPZIONE SALUTARE (http://petitionthem.com/default.asp?sect=detail&pet=3951)

CON CHI METTERSI IN CONTATTO: Legalise Cannabis Alliance,PO Box 2883; Stoke-on-Trent, ST4 9EE

Email: [email protected] </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

Mkb
01-01-70, 01:33
:lol:

MEDICAL CANNABIS SOCIAL CLUB (http://www.encod.org/info/MEDICAL-CANNABIS-SOCIAL-CLUB.html)
lunedì 1 ottobre 2007 16:47

Alessandra Viazzi e Alberto Sciolari, Pic – Pazienti impazienti cannabis (http://www.pazienticannabis.org)


I pazienti italiani che si curano con la cannabis stanno lentamente vedendo riconosciuto il diritto a utilizzare questa versatile pianta, confermatasi una medicina estremamente sicura per l’auto-somministrazione. Il principio attivo della canapa è oggi nella tabella II delle sostanze stupefacenti, quindi con possibilità di utilizzo terapeutico, grazie a un decreto del ministero della Salute del 18/04/07.

Attualmente è possibile importare dall’Olanda, su richiesta del medico, infiorescenze di tre varietà di cannabis prodotte e commercializzate dal ministero della Salute olandese. Nonostante ciò restano diverse contraddizioni, difficoltà e problemi: mancata applicazione delle norme da parte delle farmacie ospedaliere, che spesso rifiutano di inoltrare la richiesta del medico al ministero della Salute costringendo i pazienti a rivolgersi alle farmacie delle Asl con esborsi economici rilevanti (fino ad arrivare al caso di una paziente che ha dovuto versare anticipatamente 1800 euro per una terapia di tre mesi), accesso discontinuo alla terapia dovuto spesso a lungaggini burocratiche e, non ultima, una possibilità di scelta spesso non adeguata alle esigenze dei singoli pazienti, in quanto limitata rispetto alle diverse varietà di pianta esistenti.

Spesso i pazienti sono ancora costretti a comprare la loro medicina al mercato nero, con tutti i rischi sanitari e i problemi di coscienza che questo comporta, o a esporsi a conseguenze penali insieme alle loro famiglie per coltivare la pianta, e stanno quindi cercando una risposta etica, trasparente e sostenibile al loro stato di necessità medica che garantisca loro il diritto alla salute e alla cura.

Per dare una risposta concreta a questi problemi – e sulla base dell’art. 51 del Codice penale, che recita: «l’esercizio di un diritto (...) esclude la punibilità» – alcuni pazienti hanno deciso di dare vita a un Medical Cannabis Social Club. I soci saranno pazienti adulti che già usano la canapa come cura e che coltiveranno collettivamente le proprie piante in maniera biologica, senza fini di lucro o cessioni, per proprio esclusivo uso terapeutico.

Sulla scena internazionale esistono già numerose esperienze significative, come quelle dei pazienti canadesi, americani, svizzeri. Il modello dei Cannabis Social Club per l’auto-coltivazione (http://www.encod.org/info/Il-Cannabis-social-club-un.html) è stato presentato dalla rete europea Encod come proposta ai governi ed è già stato sperimentato in Spagna e Belgio.

In Svizzera è attivo il “Die grune blumen” Medical Cannabis Club. In tacito accordo con le autorità locali, i soci coltivano biologicamente e distribuiscono la canapa al loro interno. Dopo anni di battaglie, in California è la legge stessa (SB 420) a promuovere la coltivazione collettiva dei pazienti, e così in dodici stati Usa, nonostante le farmacie svizzere e statunitensi vendano il Thc sintetico. E la legge canadese consente ai pazienti di scegliere tra autocoltivazione, coltivazione da parte di terzi incaricati, o fornitura diretta di cannabis da parte del ministero della Sanità.

Mkb
01-01-70, 01:33
ciao Randagio,

comprendo il tuo malessere, ma la speranza è l\'ultima a morire..... poi questa è la prima petizione promossa da un organo che può vantare una rapresentatività (anche se piccola) a livello europeo.....

cmq l\'ultimo post lo ritenevo interessante perchè istituisce il primo Cannabis Social Club Italiano.
speravo di ricevere degli interventi a riguardo....