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Visualizza Versione Completa : l'operazione brushwood 23ottobre2007-grazie stato che tieni alla nostra inculumità



barricate
01-01-70, 01:33
Solidarietà a tutti i fermati/perquisiti/arrestati in terra Umbra! Stiamo entrando in un periodo dai foschi presagi... A Bologna hanno arrestato 5 \"pericolosi anarchici\" che si sono opposti ad un TSO (TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO = rinchiuso in psichiatria imbottito di psicofarmaci per almeno 7 giorni, senza possibilità di rifiutare terapie dannosissime), la sera dopo hanno arrestato altri 3 pericolosissimi personaggi che hanno fatto scritte in solidarietà degli arrestati (un ragzzo condannato per direttissima a 10 mesi?!?), le aggressioni fasciste si stanno moltiplicando e allargando alle merde padane (ronde - pacchetto sicurezza...)...
E noi non riusciamo a reagire...
Ritorniamo nelle strade, riprendiamocele.

barricate
01-01-70, 01:33
Tratto da http\\\\emiliaromagna.indymedia.org

Giampaolo Ganzer, le sue credenzialità ed i suoi compari

da anarchaos
Con le operazioni che hanno visto l\'arresto di 5 compagni anarchici spoletini, a cui esprimo la mia personale solidarietà, abbiamo potuto vedere in televisione Giampaolo Ganzer, capo dei ROS di Perugia che hanno condotto l\'operazione repressiva, con la sua stupenda pelata, intervistato parlare davanti alle telecamere dei telegiornali.
Forse questa immagine aulica avrà fatto venire voglia a molti di saperne di più su chi sia il soggetto in questione, e su quali credenzialità dispongano lui ed i suoi compari dei ROS di Perugia.

Da questo documento, emergerebbe che Giampaolo Ganzer sia noto alle cronache anche giudiziarie in relazione all\'accusa di associazione per delinquere e di narcotraffico internazionale.

I ROS di Perugia, nell\'ambito di un\'inchiesta anti-sindacale, avrebbero disposto il sequestro dei pc ai componenti dell\'AVae-m, Ad ogni pubblica iniziativa di rilievo dell\'AVae-m (Dossier, sit-in, libri, Congresso), hanno fatto seguito azioni di intimidazione (9), ricoveri coatti (2), incidenti stranissimi (4), perquisizioni con motivi di comodo (Michele stesso, Trupiano, e adesso quelle contro SLAI Cobas per il sindacato di classe). Le iniziative, a parte l\'inchiesta anti-sindacale, sono tutte state prese dai carabinieri oppure i carabinieri hanno contribuito a che non andassero avanti le indagini (es. attentato all\'auto dei freni- di Paolo Sacchetto, incidente gomme- all\'auto di Michele, distruzione dell\'auto e persona lasciata andare via senza intervenire nè accertare dopo- di Paolo Dorigo, che ha poi denunciato penalmente l\'atto come intenzionale e che ha dovuto fare casua anche all\'assicurazione che non ha pagato nulla, infine il tentativo di confisca di un furgone di Paolo Dorigo, del tutto gratuito ed ingiustificato e nel merito del quale si è proceduto, che a livello psicologico rende difficili le operazioni di interferenza mentale).

L\'articolo intero di Paolo Dorigo è su:
http://www.anarchaos.it/Comunicati/o...a_michele.html

Ecco poi un articolo di Repubblica, del 22 ottobre 2003, che traccia una splendita biografia dell\'eroe Giampaolo Ganzer:

La Procura di Milano chiude il fascicolo sulle operazioni antidroga Sotto inchiesta il comandante e altri venti ufficiali
Il magistrati: \"Associazione
criminale nel Ros dei Carabinieri\"
Accuse per associazione per delinquere, abuso e peculato
di CARLO BONINI
Il comandante dei Ros
Giampaolo Ganzer MILANO - Questa è una storia nera di cui la Procura della Repubblica di Milano è venuta a capo dopo sette anni di indagini cui pochi desideravano mettere mano e che Repubblica è in grado di documentare. E\' la storia di un\'associazione per delinquere che ha vestito e veste la divisa del Raggruppamento operativo speciale dell\'Arma dei carabinieri. Di venti manovali in divisa, agli ordini di un ufficiale che, oggi, del Ros è il comandante. Il generale Giampaolo Ganzer. Dal 1991 al 1997, le routine operative della sezione antidroga del reparto investigativo di eccellenza dei carabinieri sono state declinate in un grumo di abusi, malaffare, illecito arricchimento personale, peculati, provocazioni, istigazioni, ricatti.

Almeno venti militari, tra ufficiali e sottufficiali, hanno sistematicamente violato le norme e le prassi che disciplinano le operazioni antidroga sotto copertura, trasformandosi in trafficanti e raffinatori di stupefacenti in proprio. Arresti obbligatori di latitanti sono stati omessi, falsificando regolarmente i rapporti all\'autorità giudiziaria che talvolta non ha visto e, spesso, quando ha visto ha preferito girarsi dall\'altra parte. Centinaia di milioni di lire di denaro contante frutto di sequestri durante le operazioni sono stati sottratti alle regole della confisca per essere riciclati.

La pubblica e consapevole menzogna è stata moneta corrente per confondere e deviare l\'opinione pubblica, per svuotare il diritto di difesa degli imputati. Il ricorso alle intercettazioni telefoniche spesso non ha trovato giustificazione nè formale nè sostanziale nelle indagini. E tutto questo, con un\'aggravante, annota la Procura di Milano: \"Essere l\'associazione per delinquere armata\".

A sollecitarne le mosse, ora il tornaconto personale, ora il lustro di rapide progressioni in carriera. A plasmarne prassi e metodo, dissimulandone la natura, la pianificazione attenta e personale del suo architetto, il generale Giampaolo Ganzer, oggi comandante del Ros, e di due consapevoli complici: l\'ufficiale dell\'Arma Mauro Obinu, già comandante della sezione antidroga del Ros e oggi nella divisione criminalit� organizzata del Sisde, il servizio segreto civile, nonchè il sostituto procuratore della Repubblica, Mario Conte, già pubblico ministero a Bergamo, oggi magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Brescia.

Ventisette informazioni di garanzia hanno già raggiunto gli indagati in questo affare. E con un atto istruttorio di 40 pagine che precede le richieste di rinvio a giudizio, a loro è stata comunicata la \"chiusura delle indagini preliminari\" e la contestuale \"discovery\" di una cinquantina di faldoni istruttori su cui la pubblica accusa si prepara a celebrare il processo.

Processo che sembrava non dovesse riuscire ad approdare ad un esito, quale che fosse. Istruito dal pm di Brescia Fabio Salamone, l\'intero, monumentale incarto aveva infatti conosciuto un\'avvilente navetta tra procure della repubblica, prima di approdare in Cassazione ed essere quindi assegnato, due anni or sono, a Milano. Dove ora a firmare i provvedimenti non sono solo i due sostituti titolari dell\'inchiesta, i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Daniela Borgonovo e Luisa Zanetti, ma anche - a sottolinearne il peso - il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici. Un magistrato di robusta esperienza, dai modi equilibrati e certo libero, come racconta la sua storia professionale, da ogni possibile sospetto di inimicizia per l\'Arma dei carabinieri.
Vediamo, dunque.

*

All\'inizio degli Anni 90, l\'Arma intravede nelle grandi indagini antidroga una frontiera professionale su cui misurare duttilità e intelligenza dei propri ufficiali e sottufficiali, ma anche un laboratorio in cui sperimentare routine eccentriche rispetto ad antiche e ossificate pratiche da caserma. Esportabili - se testate positivamente - anche nella lotta all\'eversione o alla criminalità organizzata. La legislazione adegua le proprie norme, disegnando per i cosiddetti \"agenti sotto copertura\" una rete di norme \"scriminanti\" che li sottrae ad alcuni obblighi di legge, tutelandone l\'incolumità e l\'anonimato. Gli agenti possono infiltrare le organizzazioni nazionali e internazionali del narcotraffico. Chiedere e ottenere dalla magistratura di ritardare il sequestro di carichi di stupefacenti. Evitare l\'arresto di pesci piccoli, se questo serve a individuare e catturarne di grossi. Sono norme che, se soltanto maneggiate con scrupolo, hanno alta incidenza operativa e non deragliano da un sistema equilibrato di garanzie.

Nel Ros, evidentemente, qualcuno fa altri pensieri. Quella improvvisa libertà operativa viene declinata, nella peggiore delle ipotesi, come nulla-osta all\'abuso, a costituirsi come corpo separato. Nella migliore, come efficace strumento per liberarsi dei fastidiosi lacci e lacciuoli con cui le procure della Repubblica imbrigliano la \"fantasia\" del Reparto. A Roma - siamo nel 1993 - al comando di via Ponte Salario è arrivato un giovane ufficiale, Giampaolo Ganzer. Ha fretta di crescere e non ne fa mistero. Nel \'94, dirige il II reparto investigativo, competente per le operazioni antidroga e, in meno di quattro anni, percorre l\'intera catena gerarchica. Prima come comandante del Reparto analisi, coordinamento e osmosi operativa (\'95-\'97), quindi come vicecomandante del generale Mario Mori (oggi direttore del Sisde). Diventerà comandante del Ros nel 2001.

Ganzer ha un metodo. E il metodo - ricostruisce l\'inchiesta della Procura di Milano - si fa \"sistema\". Il Ros istruisce le sue operazioni ottenendo una delega in bianco dall\'autorità giudiziaria. Che serve a legittimare iniziative che di legittimo non hanno nè la premessa nè l\'esito. Ma che rispondono a una routine.
Leggiamo dagli atti: \"Il Ros instaura contatti diretti e indiretti con rappresentanti di organizzazioni sudamericane e mediorientali dedite al traffico di stupefacenti senza procedere nè alla loro identificazione nè alla loro denuncia\". Ordina quindi \"quantitativi di stupefacente da inviare in Italia con mercantili o per via aerea, versando il corrispettivo con modalità non documentate e utilizzando anche denaro ricavato dalla vendita in Italia dello stupefacente importato. Denaro di cui viene omesso il sequestro\". Che non si tratti di \"operazioni di infiltrazione\" lo capisce anche un bambino. \"Si tratta - annota la Procura di Milano - di istigazione ad importare in Italia sostanze stupefacenti\".

Fabbricato artificiosamente il reato attraverso l\'istigazione, è ora necessario che su qualcuno ne venga schiacciata la responsabilità attraverso il falso, la menzogna, l\'abuso. Scrivono i magistrati: \"Il Ros rappresenta falsamente all\'autorità giudiziaria e alla Direzione Centrale dei servizi antidroga inesistenti accordi tra le organizzazioni italiane acquirenti e i fornitori. Accordi asseritamente appresi grazie ad agenti infiltrati\". E\' una storiella buona per chi vuole o ha interesse a berla, ma necessaria a liberare la mossa successiva. \"Il Ros prende in carico lo stupefacente al suo arrivo in Italia, omettendo ogni doverosa attività di controllo su quantità e qualità. Lo trasporta e lo detiene, anche per lunghi periodi di tempo, talvolta lasciandolo nella disponibilità incontrollata di trafficanti\". Provvede dunque alla \"installazione di laboratori per la affinazione\", alla \"ricerca degli acquirenti, attraverso la mediazione di mediatori pagati\". \"Istiga all\'acquisto, diffondendo sul mercato la notizia della possibilità di acquisire stupefacente\".

Il gioco è fatto. Il resto è banale dettaglio. Sul terreno, le operazioni vengono condotte a mano libera, forzando, aggirando ogni tipo di norma, falsificando verbali di sequestro e arresto, barattando il prezzo della libertà con i latitanti. Quel che conta è ostentare \"la positiva conclusione di eclatanti operazioni\". L\'importante è mettere le manette a qualcuno per poi agitare un pugno di arrestati - quale che ne sia lo spessore - da consegnare al pubblico ministero e ad un verdetto di certa colpevolezza.

E\' una giostra ad alta redditività penale (e per alcuni anche economica) in cui tutti guadagnano. Investigatore e pubblico ministero. Bisogna soltanto decidere se salirci o meno. Bisogna, soprattutto, che un magistrato presti la propria faccia e la propria firma, autorizzando il Ros a operare dalle Alpi alla Sicilia, aggirando le norme sulla competenza territoriale delle singole Procure e tenendo cos� lontani i ficcanaso.

*

Il sostituto procuratore Mario Conte, in quegli anni sconosciuto magistrato di provincia, sulla giostra decide di salire. A Bergamo, che non è neppure sede di una Direzione distrettuale antimafia, è lui l\'interfaccia di Ganzer. Su sua indicazione, fa da ombrello, firmando quel che c\'è da firmare, alle deleghe che gli presentano i sottufficiali del Ros in forza al nucleo di Brescia, Gilberto Lovato, Rodolfo Arpa, Gianfranco Benigni, Michele Scalisi, Alberto Zanoni Lazzeri, autorizzandoli a operare sull\'intero territorio nazionale, di concerto con il comando Ros di Roma, e con gli ufficiali e sottufficiali delle sezioni antidroga che nel tempo vi si succedono (Mauro Obinu, Carlo Fischione, Costanzo Leone, Laureano Palmisano, Vincenzo Rinaldi).

Scrivono i magistrati di Milano: \"Con Obinu e Ganzer, il sostituto procuratore della Repubblica Conte promuove, costituisce, dirige, organizza l\'associazione a delinquere. Ne delinea il modus operandi. Gestisce la collaborazione dei trafficanti Enrique Luis Tobon Otoya (colombiano ndr.), Ajaj Jean Chaaya Bou (libanese ndr.) e Biagio Rotondo, agevolandone l\'attività anche durante i periodi di detenzione. Fornisce un contributo rilevante con direttive e provvedimenti, emessi anche al di fuori della competenza territoriale. Partecipando personalmente, in più occasioni, ad interventi operativi\".

Conte sembra dunque godere di assoluta extraterritorialità. E di una qualche sicumera. Quando infatti l\'inchiesta lo investe, chiede e ottiene di essere trasferito a Brescia, nell\'ufficio accanto a quello del pubblico ministero che su di lui ha avviato l\'indagine, Fabio Salamone.

Il metodo Ros battezza almeno sei operazioni antidroga documentalmente minate da \"falsi materiali e ideologici\". Che la Procura di Milano individua e illumina come fonte di prova d\'accusa: \"Operazione Cedro\" (1991); \"Operazione Lido\" (1994); \"Operazione Shipping\" (1994); \"Operazione Hope\" (1993); \"Operazione Cobra\" (1994); \"Operazione Cedro Uno\" (1997) (per il dettaglio, vedi le schede in queste pagine). Il Ros - annota in un suo bilancio la Procura - \"si appropria di almeno 502 milioni di lire\", \"senza precisarne o documentarne la destinazione\". E lo stesso accade per \"65 chilogrammi di stupefacente\" che, non solo non viene sequestrato, ma viene spacciato e dunque reintrodotto nel mercato per mano di uomini dell\'Arma.

La giostra gira e molti - troppi - fingono di non vedere. Perchè? E come è stato possibile? Sono domande - lo vedremo - che meritano di non esser lasciate cadere e che offrono qualche sorprendente risposta.

(22 ottobre 2003) http://www.repubblica.it/2003/j/sezi.../crimiros.html

Stupenda biografia riportata anche da Indymedia:

Alla sbarra anche un colonnello dei carabinieri ufficiale dei servizi segreti L\'accusa è associazione a delinquere, traffico di stupefacenti e peculato Droga, generale dei Ros a giudizio \"Sono tranquillo, non mi dimetto\" Imputato insieme a 25 militari, il pm di Brescia Mario Conte

MILANO - Rinviato a giudizio il comandante del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri, generale Giampaolo Ganzer. Stessa sorte è stata riservata dal giudice di Milano al colonnello Mauro Obinu, ex Ros oggi ufficiale presso i servizi segreti Sisde, e al pubblico ministero bresciano Mario Conte. Insieme ad altri 26 ufficiali e sottufficiali dei carabinieri, sono accusati di associazione a delinquere, traffico di stupefacenti e peculato per presunte irregolarità nell\'ambito di alcune operazioni antidroga compiute nei primi anni \'90. Il processo si terrà il prossimo 18 ottobre. Per due imputati minori, il giudice ha già emesso sentenza con rito abbreviato. Fiorenzo Vismara è stato condannato a sei anni e otto mesi; Gabriella Casavola sconterà quattro anni di reclusione.

Il comandante dei Ros Giampaolo Ganzer, ha detto di avere \"la coscienza a posto\". \"Affronterà serenamente il giudizio. Non ho intenzione di dimettermi. Se non avessi la coscienza a posto, l\'avrei fatto anche prima. Ci penseranno i miei superiori\".

I giudici dell\'accusa sono convinti di aver messo le mani su una struttura deviata dei carabinieri che ha lavorato indisturbata per quasi sei anni. La conclusione raggiunta dagli inquirenti è che una parte consistente dei fondi a disposizione dell\'Arma per l\'acquisto di stupefacenti al fine di scoprire bande di trafficanti (e si parla di molti miliardi di vecchie lire) sia stata versata direttamente dai Ros nelle casse dei \"cartelli\" di narcotrafficanti colombiani e libanesi. La droga veniva poi fatta sbarcare in Italia e consegnata - senza nessun controllo - a trafficanti di fiducia in vista dei \"blitz\" presentati come brillanti operazioni di servizio. Che spesso, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, si concludevano con l\'arresto solo dei pesci piccoli e il recupero solo di parte della droga.

Mario Conte, il giudice rinviato a giudizio insieme all\'alto ufficiale dei Carabinieri, è sospettato dai colleghi di Milano di aver fornito copertura agli affari illeciti dei Ros quando svolgeva il ruolo di pm a Bergamo (oggi è magistrato alla Direzione distrettuale antimafia di Brescia).

Sotto inchiesta anche la gestione economica dei fondi a disposizione dell\'Arma. Il Ros - annota in un suo bilancio la Procura - \"si appropria di almeno 502 milioni di lire, senza precisarne o documentarne la destinazione\".

http://italy.indymedia.org/news/2005/06/811136.php

Qui, durante i fatti della Diaz, lo vediamo coinvolto nel formulare accuse di cospirazione per le quali non si trovarono neanche le prove:
But in two years it has not been found a video, a photography, a witness that prosecute some of them to take part to the riots and damaging although big efforts by the commission G8 of the Genoa police-headquarters, of Digos from other areas of Italy and from the Carabinieri from the Ros (and perhaps of some foreign police forces). This is the enquiry that on 4th December, excluding the conspiracy suggested
by Ros of General Giampaolo Ganzer
http://italy.indymedia.org/news/2003.7_comment.php

Qui lo vediamo più o meno in collegamento con il bos Felice Maniero:
Ganzer fu grande manovratore di documenti e pentiti (e relativi sostegni finanziari) anche in seno alle inchieste sulla colonna veneta delle Brigate Rosse prima di occuparsi della malavita organizzata del nord est. La sua spregiudicatezza lo portò a trovarsi spesso in posizioni scabrose, come quando risultò che il suo uomo più affidabile era in busta paga del bandito Felice Maniero. Si trovò a essere indagato per false dichiarazioni rese al pm di Verona o a rispondere di ingenti quantità di cocaina utilizzata per infiltrazioni o provocazioni senza consenso della magistratura. Al punto che la procura di Brescia, dopo la scoperta di una raffineria di cocaina gestita dal Ros, ipotizzò alla fine degli anni 90 una sorta di associazione a delinquere all\'interno della sezione antidroga del Ros, finalizzata a fare del traffico di stupefacenti non il mezzo di indagine, ma il fine della propria attività.
All\'interrogatorio il colonnello Ganzer si presenta con un microfono sotto il bavero della giacca, registrò le invettive fuori verbale del magistrato contro di lui, chiese ed ottenne il trasferimento di un\'inchiesta ormai destinata a morire.
http://www.globalproject.info/art-2861.htm

barricate
01-01-70, 01:33
Qua sotto l\'ultima lettera dall\'inferno di capanne (lager di stato) di Michele!
SOLIDARIETà ATTIVA! C\'è anche l\'indirizzo a cui recapitare le lettere, per farlo sentire meno solo!
ANARCHIA E SABOTAGGIO per un sistema che sfrutta e rende servi!



Autore:
Michele Fabiani
Una nuova lettera di Michele dal carcere di Perugia.

Capanne (PG) 6.12.07

Ciao XX, ti rispondo solo ora perché ho ricevuto con molto ritardo la tua posta.
Ultimamente erano più veloci (4-5 giorni) invece la tua lettera, quella di un compagno di Milano e quella di uno di Genova, sono arrivate con 2 e anche 3 settimane di ritardo. Lunedì mattina, mentre firmavo le lettere in entrata, ho notato per puro caso nel registro che c’era una tua lettera ferma dal 28. Ho chiesto spiegazioni alla tipa della posta. Non sono stati precisi, prima hanno detto che non erano state ancora lette in tempo, poi il giorno dopo me le hanno date scusandosi e dicendo “le abbiamo trovate”; come se le avessero perse.
La tua lettera è bellissima, non ho altre parole per dirti quanto mi ha fatto felice.

Mi hanno cambiato cella, ora sono all’ultima del corridoio e non ho nessuno vicino.
L’isolamento si fa più rigido, hanno intensificato i controlli e adesso certe guardie (non tutte) vietano pure al lavorante che pulisce di avvicinarsi troppo alla mia cella.
Neppure ai parlamentari è stato permesso di incontrarmi. Hanno concesso solo una visita veloce tramite le sbarre con il comandante e il direttore che controllano le nostre conversazioni. Anche questa è una decisione della direzione del carcere, non necessaria per il regime E.I.V., così come non è necessario che io passi l’ora di aria da solo, ma è anche questa una decisione arbitraria dell’amministrazione.

Fino ad ora non sono stato critico con la direzione, perché obbiettivamente sono stato trattato bene. Ora le cose sono cambiate: prima i limiti con i colloqui con le istituzioni (di cui personalmente me ne frego, ma che è indicativo della loro ostentata “disponibilità”), ora scopro dagli avvocati che anche Totò Riina in 41 bis fa l’aria in compagnia mentre io no, i ritardi alla posta di 3 settimane; tutti mi dicono che è segno buono, che a molti accade di subire provocazioni proprio quando le inchieste cominciano a crollare… A me veramente è sembrato il contrario, con le guardie che prima del riesame facevano da camerieri mentre ora fanno gli stronzi. Però sono in tanti che me lo ripetono, che le provocazioni sono il segno della debolezza delle accuse.

Questa nuova cella fa schifo, l’acqua della doccia non scende bene dal buco di scarico e dopo 3 minuti ho l’acqua sporca fino allle caviglie, non c’è neanche uno specchio. Non che io sia così narcisista, ma uno specchio ti dà un minimo di umanità, permette di identificare la tua autocoscienza in un’immagine.
Oggi è una settimana esatta che non mi posso guardare in faccia, come le bestie che non hanno idea di sé, né reale né astratta. Ora, l’idea astratta di me me la danno le lettere e i libri, ma quella reale è altrettanto indispensabile.

Domenica sono stato in sciopero della fame per 24 ore, in solidarietà con gli ergastolani.
Mi sono rotto le palle di questa situazione, non vedo l’ora di uscire.
Prima mi alzavo e c’erano le 4 celle vicine che dicevano: “buon giorno fratello, tieni duro, siamo tutti con te!” ogni giorno! Adesso qui è come i primi tempi, anzi è peggio perché almeno i primi giorni vicino avevo gli altri coimputati.
Adesso sono in una zona filtro, le celle vicine cambiano prigioniero ogni giorno, ci mettono i nuovi arrivati prima di smistarli. In questo modo mi è impossibile istaurare rapporti con qualcuno.
Vabbé, scusa lo sfogo. Ora ti saluto.
A PRESTO! UN ABBRACCIO!

MICHELE FABIANI
c/o casa circondariale di Perugia
strada Pievaiola, km 11,8 - Capanne
06100 PERUGIA

rouge
01-01-70, 01:33
Anche anni addietro arrestavano le \"belve anarchiche\" per avere un argomentone per nascondere le notizie vere.
Qualcuno si ricorderà di com\'è finito il povero Pinelli e delle vessazioni a Valpreda e ai ragazzi dei centri sociali.
Si è poi scoperto col tempo che la stragrande maggioranza degli attentati di quel periodo era stata fatta dai \"servizi deviati\"; uomini con le stellette stipendiate dallo Stato, e non dalle migliaia di giovani ingiustamente coinvolti
La storia si ripete, e questa casta marcia fino al midollo ha bisogno di trovare un nuovo nemico comune per distrarre i loro elettori.
Oltre ai già sfruttati rom, islamici e drogati, a qualcuno fa comodo aumentare il clima di insicurezza reinventando le bande insurrezionali e il mai sopito \"perikolo komunista\".
Solidarietà con i ragazzi di Pg!

rouge
01-01-70, 01:33
Grazie Zio per i continui aggiornamenti.
Trovo più info qui che sul resto dell\'\"informazione\"
LIBERI TUTTI!

rouge
01-01-70, 01:33
Bella Zio, oggi sul Manifesto, tra le lettere dei lettori, c\'era un articolo riguardante l\'ingiusta e immotivata detenzione.
è assurdo che in una nazione che vorrebbe definirsi civile, possano accadere certe cose sotto gli occhi di tutti.
Sono però contento nel vedere che c\'è ancora gente disposta a solidarizzare anche contro ingiustizie che vengono ritenute più \"piccole\", ma che riguardano il nostro bene più prezioso: La Libertà!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
rimanendo in tema umbria e tutto lo skifo che c\'è qua!
si potrebbe vivere tranquilli e pacifici ma tirano fuori i personaggi ad estrazione!

ieri aspetteavo un mio amico... ma nn sapevo che nn poteva arrivare!
era dalle 11 di mattina che gli telefonavo e il telefono era spento. PANICO visto che ogni tanto nn sta bene!
poi al tg, verso ora d cena sento di un operazione anti terrorismo a pg. dico... e kke cazzo è??! poi dopo cena riprendo la postazione al pc visto che sto male e nn posso uscire... incuriosito dall\'argomento TERRORISTI, vado a vedere... BAM nomi e cognomi di diversi ragazzi della mia città tra cui anche il mio amico...
ora!
vi riporto quello che ho trovato ma sono solo una marea d cazzate! rovinano la gente per aumentare il loro prestigio! po in molti trafiletti si leggono anche nomi e cognomi...

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>(AGI) Perugia, 23 ott. - Non sono state trovate armi, ma cinque coltelli di grandi dimensioni ai 5 arrestati nell\'operazione \"Brushwood\". Sono tutti originari di Spoleto: un uomo di 42 anni, gli altri tra i 20 e 25 anni. Il reato contestato e\' la violazione dell\'articolo 270 bis del codice penale contro le \"associazioni con finalita\' di terrorismo anche internazionale o di eversione dell\'ordine democratico\". \"Penso che i loro programmi siano stati interrotti dal nostro intervento, e\' stato bene, nell\'opera di prevenzione che svolgono le forze di polizia, mettere in condizione questa cellula che si collegava con il piu\' importante movimento nazionale di non nuocere\". Lo ha detto Nicola Miriano, Procuratore della Repubblica di Perugia. \"Sono emersi interessanti indizi a carico delle persone arrestate - ha aggiunto - ma l\'indagine prosegue a tutto campo, nella domanda di sicurezza sempre piu\' pressante della regione e del Paese la risposta data dall\'impegno dell\'intera Procura, che ha operato in stretta sinergia, e\' particolarmente significativo\".Come ha detto il vicecomandante nazionale dei Ros Giampaolo Ganzer, \"pur non essendoci ipotesi concrete sugli obiettivi futuri del gruppo non era difficile prevedere l\'innalzamento del livello di scontro, la cellula umbra, gia\' strutturata, era in fase di crescita e l\'apparente spontaneismo rientrava all\'interno di una progettualita\' piu\' ampia\". I cinque arrestati (tutti spoletini, tra i quali sembra il figlio di un noto esponente politico locale di estrema sinistra) sono stati definiti \"giovani in fase di crescita e di formazione ideologico operativa che costituiscono una componente di una certa pericolosita\', soltanto uno ha precedenti legati a reati riconducibili all\'ordine pubblico, alcuni sono studenti altri lavoratori\". . </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

per chi li conosce sa che nn può esserci niente d vero...
solo perchè uno manifesta le sue idee nn vuol dire che è un terrorista!

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
Luca Ricci

Già ieri pomeriggio verso le 17.00 un lettore ci aveva consigliato di stare attenti, e giornalisticamente allertati, perche c\'era un insolito movimento di forze di polizia che controllavano in modo del tutto inconsueto il territorio.C\'erano ad esempio stati segnalati controlli lungo i binari nei pressi della stazione di Baiano; e soprattutto che i rappresentanti delle forze dell\'ordine parlavano con spiccato accento perugino.Non abbiamo fornito ieri questa notizia perchè crediamo che il diritto di cronaca di un giornalista si fermi dove inizia il rischio di inquinare prove o vanificare indagini.Questa scelta è avvenuta con consapevolezza pur non avendo idea alcuna sui motivi di queste indagini serrate.Ci viene confermato adesso il motivo sommario : L\'operazione avvenuta tra ieri e questa mattina avrebbe portato all\'arresto di 5 persone di cui 4 giovani ventenni e un uomo,nell\'ambito delle indagini sulla cosiddetta cellula anarco insurrezionalista che avrebbe organizzato l\' invio postale recente ed intimidatorio dei proiettili alla Presidente della Regione Lorenzetti.Alcuni degli arrestati provengono dallo spoletino ed uno di loro e\' figlio di un nostro consigliere comunale ( che non nominiamo poiche\' la privacy la si rispetta non solo per i pedofili,assassini,rapinatori etc , ma anche per i figli dei consiglieri comunali).Comunque tra poco sapremo ufficialmente di piu\' poichè ci è giunta notizia confermata della conferenza stampa di un consigliere comunale indetta alle ore 12.00 alla sala comunale nei pressi di P.za Collicola.Gli arrestati sono stati portati a Perugia, scortati da un elicottero in perfetto stilie antiterrorismo: Staremo a vedere e speriamo che trionfi la verita\' e la giustizia come \"sempre accade\" nel nostro paese.
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Email
ARRESTI A SPOLETO
Mercoledì, 24 Ottobre 2007 ore 7:26

Solidarizziamo con i cinque ragazzi spoletini al centro, ieri, di un\'operazione delle forze dell\'ordine in assetto da lotta al terrorismo internazionale e di un immenso frastuono mediatico.
Conosciamo questi ragazzi, uno in particolare, come persone pacifiche, nonviolente, che hanno manifestato da sempre apertamente le loro opinioni, con tutte le altre associazioni spoletine, per la salvaguardia del territorio umbro.
Siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura e auspichiamo che venga fatta luce su questa vicenda nel più breve tempo possibile. </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

non ho altro che sdegno e skifo da esprimenre...
se li creano i terroristi! non si sà mai c osse bisogno d loro in futuro!?

mmerdee!!!

SoLidArIeTà A VoI!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
questo poi se ne passa d brutto visto che il proiettile d cui parlano era stato gia rivendicato dai NaP d terni...
nei boschi c si va o a trombare ma con femmine o a fumare...
ma d questo gli rode il culo se uno nn va nei bar a chicchierare dei propri cazzi...

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Un blitz del Ros all’alba per «disarticolare» un’organizzazione anarchico-ambientalista con finalità eversive, la «Coop/Fai: Contro ogni ordine politico/Federazione anarchica informale». Secondo la procura di Perugia, che ha coordinato l’operazione, si tratta di una cellula umbra organica alla Fai, la sigla che rivendicò i pacchi-bomba spediti a Romano Prodi nel dicembre 2003. Cinque gli arrestati, tutti italiani e originari di Spoleto, accusati di violazione del 270bis per aver costituito un’associazione «dedita al compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico», mentre una sesta persona è stata denunciata a piede libero.

Nel corso delle perquisizioni, una delle quali compiuta a Firenze, sono stati sequestrati pc e numerosi documenti. I presunti componenti della cellula umbra sono i ventenni Michele Fabiani e Andrea Di Nucci, il 21enne Dario Polinori, il 26enne Damiano Corrias e il 42enne Fabrizio Reali Roscini, in gran parte studenti incensurati o con precedenti minori per reati contro l’ordine pubblico. Gli interrogatori di garanzia sono fissati per venerdì. La «Coop/Fai», per gli inquirenti, aveva già all’attivo un po’ di azioni dimostrative, tra cui danneggiamenti in cantieri a Spoleto, Orvieto e Città di Castello, un tentato avvelenamento di prodotti in un supermarket di Spoleto e le minacce di morte al sindaco di Spoleto. Eclatante, ad agosto scorso, l’invio di una busta con due proiettili e minacce di morte alla presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti. Per procura e carabinieri, il gruppo, che si riuniva nei boschi per stabilire le proprie strategie, era pronto a un salto di qualità, e aveva minacciato «un’accelerazione armata - spiega il procuratore capo di Perugia, Nicola Miriano - della guerra ecologica esplosa in Umbria, facendo riferimento a una campagna armata da realizzare nei prossimi mesi».

Ma i componenti di quella che per gli inquirenti è una «pericolosa cellula» pronta a colpire sono invece «senza dubbio estranei ai fatti» secondo il padre di uno di loro, Aurelio Fabiani, consigliere comunale comunista a Spoleto, che comunque riduce a «bravate» le azioni di cui sono accusati, e definisce il blitz un «atto spropositato» e un’«operazione politica». </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

http://www.ilgiornale.it/art_jpg.php?ID=215409&X=490&Y=500
sembra veramente un criminale!

DAMIANO LIBERO!

ancora mmerde!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
siiii:-D
vi voglio benissimo!

allora il fatto è questo!
le logge satnno prendendo potere... potete arrivare a questo solo facendo una piccola ricerca su alcune accuse avanzate al gruppo e hai familiari delle vicende (se sapete come va il mondo ci arriverete sicuro)...
... i pochi che si oppongono per skazzo privato o solamente per idealismo vanno eliminati(secondo loro).

il fatto più brutto è che per fare notizia hanno trasformato 4 ragazzi(per chi come me li conosce) totalmente incapaci di fare del male a qualcuno in 4 terroristi a livello internazionale sputtanandone completamente l\'identita su tutti i giornali nazionali!
per poi nn parlare delle imputazioni...
possedevano dei coltelli ma v rendete conto che assassini!?!?
tutto ciò che sanno sono supposizioni, pensieri e poche cose derivate dalle indagini... e per questo sono stati trattati alla lunga peggio di bin laden! perchè nn hanno privilegi politici...
nn voglio annoiarvi troppo con le mie paranoie, frustrazioni ecc... ecc... chi è vecchio tra d voi lo sa anche meglio d me!

però io ed altri c stiamo attivando sia in città che in provincia e oggi come primo giorno siamo riusciti ad ottenere una trattativa per una manifestazione a pg per venerdi, il giorno che saranno fatti gl\'interrogatori e fino a quel giorno gl\'imputati saranno tenuti in isolamento a CAPANNE.

a questo punto v faccio una proposta indecente!

che ne dite di unire il fatto di \"Aldo Bianzino\" brutale assassinio, vittima sempre delle stesse logge, al fatto che 4\\5 ragazzi normalissimi figli d persone popolari o meno con delle idee che nn rispettavano lo standard comune siano processate come brutali terroristi...
è TUTTO IN MANO A NOI IMPEDIRE LA STORIA INFINITA!

ricordo che sono ragazzi, come me e come molti d voi! che fanno si che molte ingiustizie rallentino o declinino il loro corso!

per far si che nn si ripeta in umbria come in ongni altro luogo...
ora visto che sono toccato in primo luogo aprirò vari post su quello che accade in umbria e tutto documentato questa volta hanno passato il segno!
nn fate che possa succedere ancora!

cmq...

per adesso l\'unica cosa sicura è una manifestazione a pg per venrdi.
chi mi potesse mettere in cotatto con qualcuno per unire i fatti è ben accetto! come chiunque voglia intervenire alla manifestazione!

tiro fuori uno slogan vecchio ma efficace!

DIAMOCI DA FARE SU!

TUTTI LIBERI!!!!!senza sognare...

zio_jessie
01-01-70, 01:33
dal generale al comendante e quasi tutti gl\'ufficuali del ros sono implicati in qualcosa! e questo è uno dei nostri punti forti!
grazie mille barricate!

oggi sono stato a parlare con il padre di uno dei giovani che è anche consigliere comunale e mi ha fatto parlare con un tipo del ex mattatoio d pg, che nn ricordo come si chiama ma mi ha detto che a pg si stanno muovendo sia per aldo che per i nostri amici...
...domani mattina c sarà uan manifestazione che scemerà con un presidio davanti al carcere!!!
i cui punti sono: la confuta della pena che è il 270bisc.p. o la scrcerazione immediata e la revisione del 270bis questi sono i punti più esalienti...
chi può aderisca in numero e pacificamente visto che siamo solo alle prime mosse!!! sarà ricordato anche aldo in questa manifestazione come spero anche in altre visto il tema abbastanza corelato...

pensate che che sono i vostri figli, i vostri nipoti, i vostri amici! che pagano per un qualcosa d\'inesistente determinato da chi con l\'immagianazione fasulla e con l\'infamia c vive e assai bene...

\"vorrei precisare che nn sono anarchici e che tra d loro c\'è anche chi fascista chi nn gl\'ene frega un benemerito cazzo della politica!\" ma tutti amici con punti in comune... pacifici e buonisti! che si sono sempre dati da fare per i giovani della città\\provincia

vorrei sorpattutto ripetere il fatto che sono vittime d leggi che mirano ad individuare un gruppo! quando in una città come questa di circa 37000abitanti vuoi permettere che almeno 5 persone con le stesse idee si conoscano o abbiano a che fare l\'una con l\'altra e che abbiano situazioni in comune visto che se la pensano allo stesso modo c sarà un motivo!? per nn parlare poi delle azioni politiche che c sono dietro!

io scommetto 100 a 1 che se uno d questi nn era figlio d qualcuno tutto questo scandalo nn succedeva!

per far si che la notizia nn si spenga cercheremo d rimanere attivi tutto il tempo a noi concessici intanto è stato istituito un comitato d solidarietà creato da amici e parenti!

per qualunque cosa anche curiosità nn esitate a contattarmi!

vi terro aggioranti! domani pm quando forse riuscirò a tornare a casa vi farò sapere...

fianco a fianco anche se un muro ci separa sentirete le nostre grida!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
barricate nn lo sai ma mi hai riparmiato una nottataccia!
grazie per il volantino... :-]

zio_jessie
01-01-70, 01:33
QUESTA MATTINA C SONO stati ALTRI INTERROGATORI

speriamo che almeno qualcuno lo scappano!

TANA LIBERA TUTTI!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
allora...poi...

riporto un p\'ò d cose che sono state scritte ultimamente...

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Mentre non cessa l\'attenzione intorno ai cinque \"PRESUNTI\" anarchici arrestati lo scorso 23 ottobre con l\'accusa di terrorismo
a Perugia è stata fissata l\'udienza presso il Tribunale del Riesame per il 12 novembre alle ore 9.
Udienza decisiva, in cui verrà stabilito se i cinque giovani spoletini verranno rilasciati o dovranno rimanere in carcere in attesa del processo.
Drammatica eventualità quest\'ultima, e molto difficile da accettare per i familiari, per gli amici, per tutta la città di Spoleto, in considerazione della \"presunzione di innocenza\" e dei tempi lunghi della giustizia nel nostro bel paese.

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nel frattempo la città replica...

Per denunciare un’operazione antiterroristica SENZA TERRORISTI.
Il dispiegamento di 108 uomini armati, 4 elicotteri, i ROS dell’antiterrorismo, per portare via 5 ragazzi dalle loro case della nostra città, come fossimo di fronte a una cupola mafiosa.
Spoleto si è sentita criminalizzata, si è ribellata e ha gridato la sua indignazione.
Oggi di fronte al niente che emerge dall’inchiesta ci domandiamo il perché di tutto questo e mentre cerchiamo la risposta, chiediamo l’immediata liberazione dei 5 giovani, la cui unica colpa è quella di avere delle idee e di non nasconderle.
VENERDI 9 NOVEMBRE
GIORNATA DI SOLIDARIETA’ CON GLI ARRESTATI DEL 23 OTTOBRE
Piazza Garibaldi ore 8,30
SCIOPERO GENERALE DEGLI STUDENTI DI SPOLETO – Banchetto (info-point) con raccolta di firme e distribuzione di materiale di controinformazione.
Piazza Garibaldi ore 18,30
FIACCOLATA PER LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DEI GIOVANI SPOLETINI Per dare voce alla protesta della città.
Comitato studenti medi, universitari e giovani di Spoleto
Comitato per la liberazione di DARIO, FABRIZIO, MICHELE, DAMIANO E ANDREA.
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c\'è gente, in questa città, che per solita risposta ad argomentazione simile risponde fieramente amaregiata che \"questa è la società(o come s scrive) e noi nn c possiamo fare niente perchè nn siamo mica berluconi...\"
o peggio c\'è gente che dice che se hai un idea tienitela per te! perchè qui basta dire un qualcosa d nn comforme per finire in galera visto che d 37000abitanti 38000 sono sotto controllo...

volete sapere una cosa buffa...

qui c\'è una squadra d pallavolo in serie A2, quando un gruppo d giovani tifosi per dimostrare solidarietà con i 5 ragazzi hanno affisso uno striscione nn offensivo ne tantomeno politico arriva subito una bella guardietta e gli dice d tirarlo via perchè senno sarebbe stato costretto a chiamare la digos che avavrebbe poi DOVUTO interrogato gl\'artefici... :-o e la libertà d\'espressione??? ma ancor d più d pensiero??? ricordiamoci che uno dei giovani si batteva costantemente per questi diritti e libertà psicofisica...

poi ditemi se nn t girano i coglioni!
sbirri merdosi che quando l\'incontri li devi salutare se no pensano che hai qualcosa da nascondere e ti stoppano magari perchè una volta t\'anno beccato una cannetta allora sei peggio e nn meglio d quelli che si fanno perchè quelli che s fanno almeno portano più soldi allo stato morendo! a te t\'ammazzano prima psichicamente sentendoti braccato poi fisicamente tra percosse e violenze varie!
chi sono i veri terroristi???

da quello che s sta verificando da queste parti il 68 in poi, sembra che nn è servito a molto...

pece resina e tanti pistilli a tutti!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
PERUGIAJOURNAL- DAVANTI AL CARCERE DI CAPANNE CAMPEGGIA UNO STRISCIONE “ARDATECE STI’ BARDASCI” SCRITTO IN DIALETTO TIPICO SPOLETINO

Interrogatorio di garanzia per i ragazzi spoletini coinvolti nell’arresto di qualche giono fa. Gli avvocati difensori Vittorio Trupiano e Carmelo Parente di Michele Fabiani e Fabrizio Roscini Reali pensano ad una esagerazione da parte dei Ros nel fare l’incursione perchè secondo quanto hanno dichiarato all’uscita del carcere di Capanne, l’inchiesta non presenta valori di pesanti accuse ma vacue ragioni tali da determinare un simile arresto.

Sempre secondo gli avvocati i ragazzi non c’entrano con la lettera con i proiettili inviata alla Presidente della regione Maria Rita Lorenzetti. E’ un’inchiesta che si regge soltanto su scritte sui muri. I due legali hanno quindi richiesto al pm Manuela Comodi e al gip Nicla Restivo la scarcerazione per Reali e il riesame per Fabiani, considerato una sorta di leader del gruppo su cui pendono più accuse. Quest’ultimo ha ammesso di essere anarchico ma contesta i reati di quanto gli è stato imputato.

Dario Polinori, difeso dall’avvocato Daria Fedeli Alianti ha ipotizzato che il suo assistito si potrà avvalere della facoltà di non rispondere. “Oggi - ha detto - nomineremo l’avvocato Francesco Falcinelli nel collegio di difesa e prenderemo visione degli atti per decidere cosa fare. Per quanto riguarda il mio assistito - ha aggiunto - il fatto contestato è molto lieve. Si parla di danneggiamenti. Fatti lievi rispetto all’imputazione principale. Noi non abbiamo mai parlato con i nostri assistiti. Nelle intercettazioni che ha avuto modo di visionare, non c’è una parola alcuna, e sono veramente poche, che si possa collegare ad intenzioni politiche o terroristiche”. Tacciono invece gli avvocati spoletini Mauro Minci e Paolo Feliziani che difendono rispettivamente Andrea Di Nucci e Damiano Corrias.

Un sit-in è stato organizzato davanti al carcere di Capanne realizzato dal Comitato di solidarietà per i giovani accusati che hanno manifestato in modo pacifico con numerosi striscioni, per respingere le pesanti accuse degli inquirenti nei confronti dei ragazzi di Spoleto.

La pm Comodi invece ha confermato le accuse per tutti, conseguentemente alle indagini dei carabinieri.

zio_jessie
01-01-70, 01:33
quando lo stato gioca a skacchi...

hanno rilascato agl\'arresti domiciliari 3 dei 5 ragazzi 2 sono ancora in prigione in attesa del riesame il perchè nn abbiano rilasciato i 2 ancora nn è noto...

finchè la vicenda nn s sarà chiarita del tutto la città rimane indignata e protesta...
forse in seguito verranno organizzati concerti per ora l\'unicosa sicura sono delle manifestazioni per far capire che nn ci basta il contentino ma vogliamo la verità!
ANDREA E MICHELE LIBERI SUBITO!!!

aiutiamoli ad uscire!

free your healt!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
(dai volantini del comitato verità su brushwood)

LIBERTA\' IMMEDIATA PER MICHELE E ANDREA
le idee nn si processano, no ai domiciliari- LIBERI TUTTI
a un mese dagl\'arresti

SPOLETO

VENERDI 23 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE-CORTEO
PER LA SCRCERAZIONE

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E\' UN PROCESSO ALL\'ANARCHIA, E\' UN PROCESSO POLITICO A MICHELE, ALLE SUE IDEE E ALLE SUE LOTTE.

quello che era chiaro fin dall\'inizio, la natura politica dell\'operazione BRUSHWOOD, emerge ancor più nettamente dopo la sentenza del riesame.
la sentenza d oggi è stata sritta il 23ott, quando è stata inventata una BANDA TERRORISTA, al solo scopo d fermare l\'attività politica d michele.
nn altrimenti si spiega una sentenza scritta in poche ore, a fronte della mole d memorie difensive e documenti cartacei prodotti dalle difese che certamente richiedevano molto più tempo nn solo ad essere valutate ma per essere lette.
LA LIBERAZIONE D FABRIZIO, I DOMICILIARI A DARIO E DAMIANO, dicono, che crolla la scena del giorno del complotto in cui si sarebbe deciso l\'invio delle pallottole alla LORENZETTI e con essa il capo G delle accuse, asse portante al teorema terrorista; dall\'altra confermano il poco rilievo penale delle scritte fatte su i muri d spoleto.
MA MICHELE E ANDREA rimangono in carcere. michele perchè obbiettivo d questa azione repressiva, con la quale si è voluto COLPIRE LE SUE IDEE, LE SUE BATTAGLIE PER L\'AMBIENTE, LE SUE RELAZIONI POLITICHE CON IL MONDO ANARCHICO, trasparenti e leggittime come dimostrano tutti i documenti processuali; ANDREA perchè amico d michele e ostaggio d\'un teorema che per poter funzionare ha bisogno d complici, tanto più dopo che l\'operazione antiterrorismo del generale ganzer si è rivelata priva d alcun fondamento E SU BASA ESCLUSIVAMENTE SU: CONCORDANZE TERMINOLOGICHE e d\'intercettazioni che parlano d soldi(assegni) CHE PER I ROS SAREBBERO PALLOTTOLE!!!in linguaggio cifrato!!!
la verità di un operazione cosi fallimentare nn può però presentarsi cosi presto, perchè sarebbe un danno per chi su quelle tesi ha speso la sua credibilità, parliamo della presidente Maria Rita Lorenzetti e del pm Manuela Comodi.
difronte uno spettacolo che ha fatto fiasco le luci vanno spente una la volta...
c domandiamo allora, QUANTO DOVRANNO STARE IN CARCERE MICHELE E ANDREA per consentire alla gente di SCORDARE QUESTO SBARCO senza trovare nessuna \"arma d distruzione d massa\".

IL SILENZIO UCCIDE

VENERDI 23 NOVEMBRE SPOLETO
concentramento: piazzale della stazione ore 16
_________________________________(comitato 23 ottobre verità su brushwood)______________________________________
grazie per l\'attenzione

zio_jessie
01-01-70, 01:33
la sentenza del riesame conferma e definisce il modus operandi di ros e pm, LA PRESUNZIONE D COLPEVOLEZZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

nn c sono prove ne indizzi, s rimane in carcere con sillogismi, con operazioni semantiche e affinità lessicali.
IL SILLOGISMO: la coop-fai è una sigla dell\'anarchismo, michele e andrea sono individuati come anarchici, michele e andrea sono colpevoli.
L\'OPERAZIONE SEMANTICA: michele e andrea parlano d soldi, i ros separano il significante della parola e gl\'atribuiscono arbitrariamente un altro significato (pallottole) la cosa concreta d cui s parlava erano assegni.
L\'OPERAZIONE LESSICALE: C\'è corrispondenza terminologica tra quello che scrive il gruppo d difesa ambiente d cui fa parte michele e passaggi contenuti nella lettera d minacce alla presidente della regione.

DEFINISCE
si articolano le posizioni e si focalizzano gl\'obiettivi. l\'associazione terroristica nn c\'è, quasi tutti tra loro nn s conoscono. questa realtà è di un\'evidenza inconfutabile. le poco significanti azioni INDIVIDUATIVE danneggiamento e scritte su i muri sono ammesse sin dal primo interrogatorio.
nn può il riesame che allegerire le misure restritive per dario e damiano.
fabrizio è stato tirato dentro senza alcun motivo, la perquisizione a casa sua nn ha dato logo agl\'effetti sperati, nn potevano far altro che scarcerarlo.
PERCHE\' michele e andrea rimangono dentro???
perchè su due episodi rivendicati dalla coop-fai nn c\'è nessuna prova e michele e andrea nn possono confessare quello che nn hanno fatto.
è il nn confessare quello che i giudici voglio che li tiene dentro. i giudici in tutta evidenza utilizzano la custodia cautelare per ottenere una confessione impossibile nella presunzione d colpevolezza che si sono fatti a prescindere dalle prove.
in uno stato d diritto democratico vige la presunzione d\'innocenza nn d colpevolezza.
é un segno d\'inciviltà e d mancanza di giustizia per agire in senso contrario.
NON CI SONO PROVE michele e andrea devono tornare liberi subito!
__________________________________________________ ________________
dal volantino del: comitato per la verità su brushwood

zio_jessie
01-01-70, 01:33
FONTE LOCALE
__________________________________________________ ________

Domani 3 dicembre, alle ore 10,30, l\'ex Ministro Katia Belillo, accompagnata dal Capogruppo dei Comunisti Italiani nel Consiglio Comunale di Perugia Fabio Faina, incontreranno nel carcere di Capanne a Perugia Michele Fabiani e Andrea Di Nucci, i 2 giovani spoletini in carcere da 40 giorni con l\'accusa di associazione terroristica e di avere inviato alla Presedente della Regione dell\'\'Umbria una lettera di minacce.

Intanto ieri Michele Fabiani ha avuto la visita dei suoi difensori Vittorio Trupiano e Carmelo Parente.

Trupiano ha ribadito che la carcerazione di Michele e Andrea è oltre ogni limite di accettabilità. L\'isolamento a cui sono costretti i due ventenni misura un accanimento che non può in alcun modo continuare. E\' solo una misura punitiva contro chi non si è dimostrato disponibile in alcun modo a rinnegare le proprie idee, che legittimamente ha diritto di affermare e che nulla hanno a che vedere con i fatti contestati.
Nulla giustifica a 40 giorni dall’arresto l’isolamento in cui vengono tenuti, quando anche i più pericolosi capimafia usufruiscono del diritto all’ora d’aria insieme ad altri 8 detenuti.
Nulla giustifica la loro carcerazione a fronte della mancanza di prove per tutti i capi di accusa più gravi: associazione terroristica denominata COOP-FAI e lettera di minacce alla Lorenzetti.
Non è più sufficiente riaffermare la generica richiesta di una rapida azione della magistratura in una rinnovata fiducia in essa.

Occorre un atto di coraggio.

Guardare i documenti processuali e prendere posizione, contro questo stato di carcerazione che non trova alcuna giustificazione se non nel pregiudizio politico e in una volontà punitiva indipendente da qualsiasi ragione di colpa.
In questo senso l\'avvocato Trupiano invita quanti si muovono su un terreno di garanzia democratica e rivestono un ruolo istituzionale o rappresentano associazioni unanimemente riconosciute, a fare la propria parte subito.

Infine emergono dalla lettura della sentenza del riesame fatti nuovi, che non si trovano negli atti del PM e del GIP, fatti che tolgono ulteriormente credibilità alle accuse, e che a dir poco stranamente, non sono presenti negli atti che hanno portato agli arresti.

Di questo daremo notizia non appena riterremo la cosa necessaria.

COMITATO 23 OTTOBRE PER LA VERITA\' SU BRUSHWOOD
__________________________________________________ ________________

figli d puttana!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
questa è una lettera, scritta da michele pochi giorni dopo il suo arresto...
__________________________________________________ ____________

Sono Michele Fabiani, \"detto Mec\", come direbbero i giudici, eh eh.
Vorrei che questo scritto girasse il piu\' possibile, non so ancora se potrò fotocopiarlo o se dovrò ricopiarlo a mano per cercare di mandarlo il più possibile in giro. Dalla seconda media mi chiamano Mec perchè per spirito di contraddizione tifavo la Maclaren.... e così ho appena scoperto che di sfortune ne ho avute di 2 in 2 giorni: la macchina di Agnelli e Montezemolo vince i mondiali e io finisco in galera.
Martedi 23 ottobre 5 brutti uomini dell\'arma dei carabinieri (2 erano cosi\' brutti che si sono messi il passamontagna) irrompevano in casa mia, la mettevano completamente sottosopra e mi arrestavano con il fascistissimo articolo 270bis (scritto dal ministro Rocco per la buonanima di Mussolini). I reati associativi come l\'art. 270 bis e 270 permettono di arrestare qualcuno non per cio\' che ha fatto, ma per come la pensa, perchè fa parte di qualche fantomatica associazione che lo Stato decide di non tollerare. Basti pensare che uno di noi 5 rinchiusi in isolamento giudiziario da quasi 4 giorni e da oggi in E.I.V. è accusato solo di aver fatto una scritta su un muro!!! Ci pensate? Tre volanti (a testa), i mitra, i passamontagna dei ROS, la scorta aerea dell\'elicottero, le telecamere, il carcere, l\'isolamento, l\'e.i.v., per una scritta su un muro!!!
Sono poi stato portato alla caserma dei carabinieri di Spoleto e poi a quella di Perugia, infine da quella di Perugia al carcere. Il primo momento propriamente comico della messinscena è stato il trasferimento tra la caserma di Perugia e il carcere: il \"bravo\" agente che guidava la macchina, terrorizzato dal fatto che gli stavo dicendo che da un momento all\'altro i miei compagni avrebbero attaccato il mezzo e mi avrebbero liberato (o forse, semplicemente rincoglionito dal mio continuo chiacchierare) si è sbagliato strada e abbiamo fatto 2 volte il giro intorno alla stazione ferroviaria.
In carcere mi stanno trattando bene, non mi hanno mai toccato (in tutti i sensi, neanche per gli spostamenti). La cella è molto sporca, c\'è un tavolo appeso al muro con un armadietto inchiodato ed un letto inchiodato per terra ed alla parete. Oggi è caduto l\'isolamento e abbiamo anche la tv. Resta il divieto di comunicare tra noi, che è la cosa peggiore. Ho visto le immagini del TGR Umbria che eravate fuori durante gli interrogatori: eravate tanti! Sono stato tanto felice, purtroppo da dentro non vi abbiamo sentito.
Ho risposto alle domande non perchè io riconosca un qualche valore alla magistratura, ma per il semplice motivo che nelle motivazioni del nostro arresto c\'erano scritte talmente tante stronzate che ho ritenuto importante contraddirle subito, pur senza essermi mai consultato con gli avvocati, per la corretta esposizione dei fatti, per la libertà di tutti noi. Talmente tante erano le falsità, le contraddizioni, gli errori grossolani del P.M, che era di importanza strategica distruggerle immediatamente.
Nessuno tema o si rallegri: io ero, sono e resto un PRIGIONIERO RIVOLUZIONARIO. Lo ero, un prigioniero ed un rivoluzionario, anche prima di martedi: siamo tutti prigionieri, tutti i giorni. Quando ci alziamo la mattina per andare a lavorare, quando passiamo glii anni più belli della nosta vita sprecati su una macchina, quando facciamo spesa, quando non possiamo farlo perchè mancano i soldi, quando li buttiamo via i soldi per delle cazzate (vestiti, aperitivi, sigarette non c\'è differenza) quando guardiamo la tv che ci fa il lavaggio del cervello, che cerca di terrorizzarci con morti, omicidi, rapine (quando in 15 anni gli omicidi sono diminuiti del 70%) così che noi possiamo chiedere piu\' telecamere, piu\'sbirri, piu\' carceri, pene sicure, quando se c\'è una pena davvero sicura a questo mondo è quella che incatena lo sfruttato alle sue condizioni.
Io non ho mai detto \"SONO UN UOMO LIBERO\", in pochi possono dirlo senza presunzioni. Se io fossi un uomo libero, andrei tutti i giorni sulla cima del Monte Fianchi, in estate con le mucche e le pecore e in inverno con la neve, e dopo aver raggiunto faticosamente le cime...guardare a nord ovest, la valle Umbra o Valle Spoletino come si diceva una volta, poi a nord est la Valserina e il Vettore quasi sempre liscio dietro, e poi via verso est tutti gli appennini che cominciano da lì, fino a sud dove ci sono quelle meravigliose foreste... E forse, ripensandoci, neanche lì sarei davvero libero. perchè la valle Umbra è piena di cave, di capannoni, di fabbriche, di mostri che devono essere combattuti. Ma mancano gli eroi oggi mentre di mostri ce ne sono anche troppi.
Quindi io non sono un uomo libero, il dominio non è organizzato per prevedere uomini liberi Però sono un RIVOLUZIONARIO, un PRIGIONIERO RIVOLUZIONARIO. Proprio perchè io sono un rivoluzionario che mi hanno \"formalizzato\" la loro carcerazione martedi. io sapevo gia\' di essere un prigioniero, prima che un giudice me lo dicesse. Certo, questa prigione è diversa da quella fuori: qui vedi tutti i giorni, in maniera limpida, simbolica e allo stesso tempo materiale quali sono i rapporti di forza del dominio; dove c\'è chiaramente e distintamente l\'uomo, con i suoi sogni, i suoi amori, il suo carattere, e il sistema, le sbarre, le catene, le telecamere, le guardie Potremmo dire, ironicamente, che da un punto di vista politico-filosofico qui le cose sono piu\' semplici: il sistema cerca di annientare l\'individuo, l\'individuo cerca di resistere.
Ovviamente l\'uomo qui sta peggio. E\' inutile fare retorica. Dopo qualche giorno la gabbia te la trovi intorno alla testa, è come se avessero costruito un\'altra piccola gabbietta, precisa precisa intorno alla tua testa. Con il cervello che ragiona ma non ha gli oggetti su cui ragionare, con la voglia incontenibile di parlare e non c\'è nessuno, di correre e non c\'è spazio, quando mi affaccio alla finestra vedo un muro con altre sbarre, non si vede un filo d\'erba, una collina (neanche durante l\'aria, che passo solo in una stanza piu\' grande), fuori dalla tua gabbia c\'è un altra gabbia.
La mia paura è che questa sensazione mi rimanga anche quando esco. Che la lotta per non impazzire diventera\' il fine della mia vita. Nel carcere \"formale\" l\'uomo combatte contro se stesso, mentre nel mondo fuori il rivoluzionario deve combattere una guerra contro entita\' oggettive. La mia paura è che ci si dimentichi di questi 2 livelli di scontro, che anche quando usciro\' ci sara\' questa gabbia intorno alla testa che mi ............ e mi dice di non prendere a calci la porta della cella e di mettermi ad urlare.
Non solo l\'uomo antropofizza il mondo, ma in galera l\'uomo antropofizza anche se stesso: come distruggiamo le montagne, così qui distruggiamo la nostra mente, costruendo fantasmi contro cui scontrarci. Il rapporto è tutto mentale qui. E\' di questo che voglio liberarmi, voglio uscire e continuare ad avere una capacitàdi analisi oggettiva della realtà. Qui questa capacità rischio di perderla.
Mentre fuori, innaffiando un seme e facendo crescere una pianta, si ha un\'interazione fisica con il mondo qui lo scontro è tutto psicologico. Lo scontro è fisico solo ad un primo livello, con i muri che non mi fanno uscire, ma in realtà la guerra è anche con i nostri fantasmi. I muri sono troppo materiali per essere reali. Sbagliano i marxisti quando riconducono tutto alla materia. La realtà è una sintesi in cui l\'uomo colloca se stesso tra il mondo e le sue idee. In galera purtroppo questa sintesi è pericolosamente, patologicamente, troppo incentrata sulla mente.
Ai compagni che scrivono che non trovano parole dico di trovarle queste parole che ne abbiamo troppo bisogno. Scriveteci a tutti e 5!!!
Vorrei che qualcuno dicesse ad Erika che le mando un bacio.

Mec
Un anarchico in cattivita\' 26/10/07
__________________________________________________ ________________

2 ragazzi rimangono in carcere per presunzione d colpevolezza e se continua cosi c rimarranno a lungo visto che le prove nn c sono o meglio nn esistono, in attesa d trovarle rimangono dentro per una semplice precauzione!!!!!!
ItAliA bAvOSa!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
io continuo anche da solo!

sto cercando d far girare una mail per \"reclutare\" un gruppo\\cantente\\che di si voglia per un concerto di raccolta fondi.

il problema!
si voleva dare all\'evento un qualcosa in più in modo che se ne parli più possibile.
(e uno dice che proble c\'è?)
le cifre! nn c sono i soldi per le spese legali quindi...

vi allego stralci della mail che gira:
__________________________________________________ ______________
...
vengo al dunque...

abiamo gia organizzato diversi eventi corteo\\presidio\\infopoint\\fiaccolata anche in concomitanza del fatto bianzino.
ora stiamo cercando d poter fare un concerto per una raccolta fondi destinata alle spese legali dei ragazzi.
premesso che. i giovani in questione nn fanno parte d nessun gruppo e si conoscevano malapena tra tutti loro.
fanno parte delle più svariate tipologie d famiglia ma i soldi per l\'avvocato... si parla d mila ila euro a persona.

gruppi \"locali\" qui da noi bravi ce ne sono, ma poi neanche tanto\\i e per fare una cosa che abbia rilievo nn c sono i numeri, perquesto sto\\stiamo cercando d trovare qualche contatto tramite centri sociali e fonti alternative per qualche gruppo\\cantante\\jam un pò più d spicco che s possa prestare all\'iniziativa.
ripeto i soldi nn c sono per gl\'avvocati e verie spese legali figuriamoci per un gruppo\\cantante che ne chiede minimo 5, 10, 15, mile euri...
...però si possono sempre trovare altri modi d pagamento magari, invece d ricevere un fisso gli s può dare una bella percentuale dell\'incasso...

i nostri obiettivi sono:

nn far spegnere i riflettori sull\'esito dell\'operazione soprattutto ora che comincia a smontarsi pezzo per pezzo

far conoscere la verità e i perchè dell\'operazione \"brushwood\" con tanto d nomi dei responsabili

sostenere i giovani e le loro famiglie tramite spese legali.

2 sono in carcere, 2 agl\'arresti domiciliari(ma sempre con spese legali elevatissime) e 1 scarcerato perchè nn entrava a far parte del disegno dopo che la perquisizione a casa sua nn ha dato l\'esito ricercato...

ecc..ecc...
__________________________________________

chiunque possa o sa come contribuire... grazie!

SONO BEN ACCETTE L\'IDEE

zio_jessie
01-01-70, 01:33
si esprime l\'avvocato da una fonte locale
__________________________________________________ _____SCRIVE
\"Al di là del ricorso in Cassazione per Michele Fabiani...\"

Giovedì, 6 Dicembre 2007 ore 15:21


Al di là del ricorso per cassazione per Michele Fabiani, sulla cui posizione processuale, ribadisco di non voler rilasciare commenti in quanto i provvedimenti vanno impugnati anche se nel caso di specie si commenta da solo, ed al di là di imminenti nuove iniziative di carattere giudiziario finalizzate alla liberazione del prigioniero politico Michele Fabiani,

nel ringraziare vivamente quanti rappresentati delle Istituzioni si stanno facendo carico del problema, desidero evidenziare, come Lista Trupiano-Movimento per la difesa umana, che l\'isolamento a cui Fabiani e Di Nucci sono sottoposti, comprensivi anche dell\'ora d\'aria, è indegno di un Paese civile, specie ove si consideri cho finanche mafiosi conclamati e condannati in via definitiva, nonchè sottoposti al 41 bis, l\'ora d\'aria la fanno \"a gruppi\", così come nei raparti loro adibiti esiste un minimo di socialità.

Questo è un dato di fatto inoppugnabile e nel contempo vergognoso, che si traduce in un mezzo coercitivo antidemocratico, illegale e torturante.

Fabiani e Di Nucci non vedono altri se non i loro carcerieri, ad eccezione del colloquio con i familiari.

Mi rivolgo, pertanto, alla Società civile affinchè questa mortificazione per le Istituzioni repubblicane abbia a cessare quanto prima, invitando la stessa a considerare ed a riflettere che i due anarchici sono detenuti per un reato di opinione legiferato e codificato in piena era fascista.

Vittorio Trupiano
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zio_jessie
01-01-70, 01:33
COPIO E INCOLLO
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\"Inviamo alla stampa una seconda parte della controinchiesta sulle accuse mosse ai 5 ragazzi spoletini arrestati il 23 ottobre, con l\'accusa di essere terroristi.

Emergono da una attenta analisi delle motivazioni del riesame fatti nuovi che non si spiega perchè non fossero presenti nei documenti del PM e del GIP. Fatti che rendono ancora meno credibile l\'impianto accusatorio.

CONTROINCHIESTA 2° PARTE – L’”ATTENTATO” DEL 9 MARZO. L’OMBRA DELLA PROVOCAZIONE

Dalle motivazioni del Riesame emerge un fatto da noi finora non conosciuto che riteniamo prezioso al fine di capire meglio una vicenda che rimane oscura, ma attraverso la quale, sulla base di un sillogismo privo di qualsiasi riscontro nella realtà dei fatti, si tengono prigionieri Michele e Andrea.

Il fatto è che nelle motivazioni del riesame appare un mittente anche sulle lettere che hanno rivendicato l’episodio del 9 marzo a Colle San Tommaso. Il mittente a cui fanno riferimento i giudici del riesame è: M.G. Via Cacciatori delle Alpi 43, ovvero la sede del WWF della città di Spoleto.

Molto, molto strano, e per parecchie ragioni, perché Michele, che insieme ad Andrea viene accusato di quel fatto, dovrebbe aver messo come mittente l’indirizzo del WWF, una sede dell’ambientalismo più tradizionale dove tra le altre cose è “leader storico” da 25 anni suo zio, con il quale ha un ottimo rapporto personale ? Non ha alcun senso.

Certo chi ha messo il mittente, WWF, via Cacciatori delle Alpi 43, conosce il posto ( che non è sull’elenco telefonico ) e quindi si può pensare che conosce bene la situazione di chi frequenta quell’ambiente, tutte persone assolutamente inadatte a qualsiasi forma di azione non legale.

Allora il senso volutamente equivoco di mettere questo mittente è una questione centrale da risolvere, un atteggiamento sibillino che immette un elemento di provocazione.

Chi è che cerca la provocazione, chi è dietro la regia di questa pensata ? Quale mente può immaginare di rivendicare un attentato con una sigla, COOP-FAI, che si autodefinisce appartenente all’anarco-sindacalismo e poi come mittente mettere la sede del WWF di Spoleto; non funziona proprio, sembra il lavoro di un mitomane o di un esperto in provocazioni.

Il significato di mettere come mittente le iniziali MG e l’indirizzo della sede del WWF di Spoleto va ragionato in relazione a chi viene pensato come “responsabile” della rivendicazione dell’incendio doloso del 9 marzo.

Gli anarchici insurrezionalisti. Sembra assai improbabile che utilizzino un mittente riconoscibile per le loro azioni e ancora più improbabile che utilizzino l’indirizzo di una associazione ambientalista come il WWF, che nella logica irriducibile che in qualche modo gli è propria, è certamente considerata come sostanzialmente coerente con il sistema.

L’Anarchico Michele. Se pensare che a utilizzare il WWF Spoleto come mittente della lettera di rivendicazione del tentato incendio di un quadro elettrico il 9 marzo 2007, sia altamente improbabile, pensare che ad averlo fatto sia stato Michele Fabiani è semplicemente assurdo, per i legami di affetto che legano Michele ad alcuni degli ambientalisti che vi si ritrovano, a partire da suo zio, e per l’elemento oggettivo di rintracciabilità che il fatto di per se comporta.

Un mitomane. Non è da escludere, anzi, l’ambiguità della seconda “firma” delle tre presenti, cioè l’indirizzo del mittente, può portare a pensare ad una mente che si muove spontaneamente e con precipitazione mentale, oppure all’azione di qualche apripista.

L’esperto in provocazioni. Aprire più piste, o all’inverso depistare, è un’esercitazione che richiede un alto grado di specializzazione. La presenza di “tre mittenti” 1) MG, 2) WWF Spoleto via Cacciatori delle Alpi 43, 3) Coop-Fai, se non è un’operazione di una mente complicata è una operazione mentalmente complessa , e la cui equivocità può essere letta anche come messaggio inquietante verso i soggetti chiamati in causa, protagonisti di campagne di difesa ambientale che certamente sono state di disturbo a una serie di interessi di peso che insistono sul territorio cittadino e regionale.

Per meglio capire l’insieme è anche importante capire da quando Michele viene seguito dall’ “antiterrorismo”, se prima o dopo il 9 marzo.

E’ in ogni caso un fatto importante che deve far riflettere.

Perche’ il fatto che la rivendicazione dell’ “attentato” del 9 marzo ci sia come mittente il WWF Spoleto, non compare sui giornali che pubblicano, seppure con molto ritardo, la notizia, pur essendo stati i destinatari delle missive di rivendicazione, non compare negli atti del PM, non compare negli atti del GIP, mentre in tutti è ben evidenziato il mittente ( una persona di Collepepe ), della lettera di minacce inviata alla Lorenzetti, e si viene a sapere di questo solo nelle motivazioni del tribunale del Riesame ?

E perche’ negli allegati agli atti non c’e’ alcuna foto di queste buste contenenti il mittente, mentre ve ne sono in abbondanza per quanto riguarda la busta contenente i proiettili inviati alla Presidente della Regione dell’Umbria?

Perche’ questo comportamento ambivalente ?

Perche’ un mittente ( “attentato” 9 marzo ) rimane nascosto e un altro ( lettera di minacce alla Lorenzetti ) invece no ?

COMITATO 23 OTTOBRE\"
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zio_jessie
01-01-70, 01:33
grazie a te che t sta a cuore l\'argomento e lo vieni a leggere...

per me è normale li conosco tutti.
michele dalle primissime manifestazioni
dario c\'andavo a lezione d musica insieme
damiano veniva tutti i gg a casa mia e stavamo formando una tribe...tekno hunz stunz sbun sbbams
andrea lo conosco perchè i genitori hanno un bar su una via principale ed è l\'unico24h
fabrizio nn sapevo chi fosse e neanche loro lo conoscevano più d tanto l\'anno tirato in ballo perchè tramite microfono l\'anno sentito vomitare sulla macchina d michele... e speravano nel perquisirgli casa d trovare l\'armatore della banda cosi che tutta la montatura reggesse.

questa nn è una città grandissima quindi tutti conoscono tutti!

a breve un concerto raccolta fondi per loro, forse c\'è, ci saranno anche nomissimi della scena musicale antagonista... (se lo leggete siete gl\'unici a fare quel che predicano... vai raga!) ancora nn posso espormi con i nomi, ma nn sto nella pelle per poetrgli parlare, chi sà che nn risolvo i miei dubbi sul \"subliminale numerico audio\"?!!

cmq in attesa d voce continuiamo cosi! nn stiamo riscuotento gran successo anche se la nostra contrinchiesta va avantissimo!
i giornali eccetto qualche quotidiano locale nn ne parlano speriamo in questo concerto!

ciao ciao

p.s.
grazie stato per l\'emozioni che c regali! :-Y

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: zio_jessie il 12-12-2007 21:34 ]

zio_jessie
01-01-70, 01:33
dal comitato
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Il silenzio annienta le persone e la verità. Libertà per Michele e Andrea.

L’intera città di Spoleto, il suo Consiglio Comunale, parlamentari ed esponenti della società civile hanno chiesto una soluzione rapida, due mesi di carcerazione senza prove l’ hanno negata.
Sono ormai quasi due mesi che Michele Fabiani e Andrea Di Nucci sono tenuti imprigionati nel carcere di Capanne a Perugia, accusati senza nessuna prova di far parte di una Associazione terrorista denominata Coop-Fai e di avere mandato una lettera di minacce alla Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti.
Il Consiglio Comunale di Spoleto, l’onorevole Bellillo, i senatori Russo Spena, Zuccherini, Emprin, Ferrante, Boccia, esponenti politici di vari Consigli Comunali dell’Umbria, affermando fiducia nella magistratura, hanno concordemente auspicato una soluzione rapida della vicenda.
Tutto questo non sta avvenendo, anzi, al contrario è accaduto fino alla settimana passata che la reclusione sia stata accompagnata dall’isolamento totale.
Una misura disumana, ma Michele e Andrea, venti anni l’uno e venti anni l’altro, si sono dimostrati forti come rocce.
Le rocce non si piegano ma si scavano e scavandole si distruggono, così come fa l’acqua, anche una sola goccia d’acqua che ogni giorno cade sullo stesso punto della stessa roccia.
C’è il pericolo concreto della loro distruzione psicologica.
La legge italiana, concede ad un magistrato di poter privare della libertà fino ad un anno, sulla base di un teorema accusatorio senza riscontri, basato esclusivamente sul pregiudizio politico. Il 270 bis, che discende dal codice fascista del 1930, permette di arrestare cittadini che si presume possano commettere, associandosi, azioni contro lo stato.
Ma non c’è associazione, non ci sono armi, non ci sono basi, non ci sono finanziatori, non c’è la Coop-Fai, le accuse si sono dimostrate senza fondamento, sono state costruite su sillogismi, affinità lessicali, alterazioni semantiche
I magistrati stanno utilizzando il carcere per ottenere una confessione che non ci potrà essere. Michele e Andrea non possono confessare quello che non hanno fatto.
La mancanza di prove conferma che Michele è in carcere perché di idee anarchiche e Andrea perché è il suo più caro amico.
Questa situazione è inaccettabile, l’isolamento totale durato 50 giorni è stato un fatto disumano, la devastazione psicofisica che esso ha prodotto ha lasciato i suoi segni.
Ciò che la città di Spoleto, deputati democratici e garantisti hanno chiesto invano, una soluzione rapida, è negata.
Ognuno si prenda le sue responsabilità, la presunzione di colpevolezza non è degna di un paese civile ma di un paese che pratica l’ annientamento di quanti non riesce a inserire in modo subordinato nei suoi meccanismi di potere.
Per questo il Comitato 23 Ottobre chiama ad una rinnovata mobilitazione, per ottenere l’immediata liberazione di Michele e Andrea e per salvaguardare la loro integrità psichica e fisica. Per questo prepara nuove manifestazioni a Perugia e Spoleto.
INDICE A TAL FINE, PER SABATO 22 OTTOBRE, SOTTO IL CARCERE DI CAPANNE, A PARTIRE DALLE ORE 15, UN PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ E DI LIBERTA’.

COMITATO 23 OTTOBRE
__________________________________________________ ______

daje zì! tutti fori!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
LIBERTA\' PER MICHELE E ANDREA

PRESIDIO 22 DICEMBRE ORE 15 DAVANTI AL CARCERE DI CAPANNE - Solidarietà, Libertà, Verità

Allarghiamo la mobilitazione

APPELLO PER LA LIBERTA’ DI MICHELE E ANDREA



Il carcere annienta le persone e rischia di inquinare la verità. Se non ci sono prove Michele Fabiani e Andrea Di Nucci devono tornare liberi, va rispettato il principio democratico della presunzione di innocenza.

Sono ormai quasi due mesi che Michele Fabiani e Andrea Di Nucci sono tenuti imprigionati nel carcere di Capanne a Perugia, accusati di far parte di una Associazione terrorista denominata Coop-Fai e di avere mandato una lettera di minacce alla Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti.

Molti esponenti politici e della società civile, tra i quali, Il Consiglio Comunale di Spoleto, l’onorevole Bellillo, i senatori Russo Spena, Zuccherini, Emprin, Ferrante, Boccia, Consiglieri dei Comuni dell’Umbria, affermando fiducia nella magistratura, hanno concordemente auspicato una soluzione rapida della vicenda.

I due mesi di carcerazione dicono che la richiesta di rapidità non è stata accolta e poiché, allo stesso tempo, a quanto è dato sapere, non sono emerse prove che supportino il quadro indiziario iniziale, attraverso il quale sono stati disposti gli

arresti, i sottoscritti esponenti politici, Parlamentari e Consiglieri, e rappresentanti della Società Civile, chiedono che venga rispettato il principio democratico della presunzione di innocenza e che in nessun modo si rischi che la detenzione preventiva possa divenire strumento per ottenere comunque un risultato dall’indagine che riguarda i due giovani spoletini.

Se non ci sono prove Michele e Andrea devono tornare liberi, i due mesi trascorsi in carcere sono un tempo di privazione della libertà fin troppo lungo.

Facciamo appello perché ciò avvenga subito e a per questo aggiungiamo il nostro nome a quello di quanti hanno domandato verità e giustizia su questo caso e che oggi rinnovano con forza questa richiesta.
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THX

zio_jessie
01-01-70, 01:33
il presidio davanti al carcere si è svolto regolarmente, ci saranno state un 100inaio d persone.
ma michele e andrea rimangono dentro...
è organizzato anche un citin senpre davanti al carcere per la vigilia d natale dalle 22 in poi...
:-?

zio_jessie
01-01-70, 01:33
e quindi
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Nei giorni scorsi avevano già dato la loro adesione Legittima Difesa, il Gruppo Difesa Ambiente Spoleto, l\'RdB-CUB, l\'Associazione Culturale 1° Maggio, l\'Associazione Culturale Casa Rossa, il Comitato per l\'Ambiente di Gualdo Cattaneo, rappresentanti delle Istituzioni come l\'onorevole Bellillo, il Consiglere Provinciale Luca Baldelli, il Consigliere Comunale di Perugia Fabio Faina e inoltre Don Andrea Gallo e tanti altri rappresentanti della società civile.

L\'appuntamento è alle ore 22 del 24 dicembre davanti ai cancelli del carcere di Capanne a Perugia.

Ieri intanto si è svolto il Presidio di solidarietà a cui hanno partecipato Centri Sociali, Associazione Anarchiche, Sindacati di Base, il Coordinamento per l\'Unità dei Comunisti, rappresentanti politici come l\'assessore del PRC di Trevi Gianni Antonini. Presenti i famigliari di alcuni giovani Spoletini, è stata ribadita la richiesta della scarcerazione di Michele e Andrea, tanto più che due mesi di indagini non hanno portato ad alcuna prova. Si è espressa pertanto la più ferma condanna dell\'utilizzo della carcerazione preventiva ai fini di esercitare pressioni psicologiche inaccetabili per ottenere comunque un qualche risultato da una iniziativa giudiziaria assolutamente impantanata e priva di prove.

Nei giorni scorsi infine è stato lanciato un appello perchè la richiesta della società civile, dello stesso Consiglio Comuale di Spoleto, di una soluzione rapida della vicenda che finora è stata negata, venga soddisfatta e porti alla liberazione dei giovani spoletini tenuti a Capanne. A questo appello che stiamo diffondendo in queste ore un po\' ovunque, hanno già aderito rappresentanti delle più diverse forze politiche e le adesioni cominciano a giungere dalle più diverse parti d\'Italia.

Comitato 23 ottobre
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tanto a natale che cxxxo volete fa?! annamo tutti in galera daje! :-]

http://www.spoletonline.com/pic/fotoxgallery/FOTO2.jpg

http://www.spoletonline.com/pic/fotoxgallery/FOTO5.jpg

ciao zì!

zio_jessie
01-01-70, 01:33
\"Michele e Andrea, innocenti dei reati di cui sono accusati, innocenti di far parte di una associazione terroristica che è stata inventata, oggi 25 dicembre festa cristiana del Natale sono al 63° giorno di prigione.

Prigionieri e ostaggi di un teorema che neanche una legge inquisitoria e incivile come il 270 bis, che consente di arrestare persone sulla base di ciò che potrebbero commettere, e non su quello che hanno fatto, può giustificare. Dietro agli arresti del 23 ottobre non ci sono basi, non ci sono armi, non ci sono finanziatori, non c’ è l’associazione, tra loro alcuni dei 5 giovani neppure si conoscono ).

Libertà e giustizia per Michele e Andrea.

Questo è il messaggio gridato nella notte davanti al carcere di Capanne da tanti giovani, dai rappresentanti di associazioni ambientaliste e democratiche, da consiglieri e parlamentari presenti ( Bellillo, Faina, Calabresi, Ciotti, Fabiani ).

Michele e Andrea sono prigionieri ingiustamente detenuti nel carcere di Capanne. Volutamente usiamo la parola prigionieri e non carcerati perchè ai poteri forti, politici, giudiziari, militari, che li hanno privati della libertà questa parola da fastidio, perché nell’immaginario della gente è stata creata l’associazione carcerato delinquente, mentre quella di prigioniero è vissuta ancora oggi come di chi è soggetto ad una situazione di ingiustizia, e a loro non piace perché è la verità.

Nessuno deve stare in carcere perché è innocente. Non può essere usate la prigione, l’isolamento, per ottenere comunque un risultato da una operazione male riuscita, tale lo scarto tra l’identità reale dei 5 giovani arrestati il 23 ottobre e l’enormità delle accuse.

Secondo l’accusa i due ragazzi spoletini sarebbero terroristi perchè avrebbero inviata una lettera con due proiettili alla Lorenzetti e tentato di bruciare un quadro elettrico a Colle San Tommaso. Anche se qualcuno tentasse di mettersi nei panni di chi li sta perseguitando ( ma noi al loro posto non ci sappiamo stare, come dice Fabrizio De Andrè ) arrivare anche con quello che gli viene attribuito all’associazione terrorista è come arrivare dalla Terra con una scala sulla Luna.

Michele è colpevole delle sue idee anarchiche e della sua militanza politica, Andrea di essere suo amico.
Oggi, giorno cristiano del Natale, occorre che uomini di coraggio, di buona volontà, di giustizia, si associno a quanti hanno lottato per 63 giorni per chiedere la libertà di Michele Andrea e degli altri ragazzi che sono agli arresti domiciliari, è necessario perché la lotta è dura, dato che coloro che li tengono prigionieri hanno la complicità di tanti, troppi, di ogni colore, interessati ai favori di quei potenti che hanno l’assoluto bisogno di non uscire con una cattiva immagine da questo orrore giudiziario.\"

Comitato 23 ottobre
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foto del 24/25 dic

http://www.spoletonline.com/show_image.php?filename=pic/foto/22394foto14.jpg&newxsize=400&newysize=203

http://www.spoletonline.com/pic/fotoxgallery/FOTO16.jpg

http://www.spoletonline.com/pic/fotoxgallery/foto15.jpg

http://www.spoletonline.com/show_image.php?filename=pic/foto/223921198549398.jpg&newxsize=400&newysize=301

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su questa almeno se magna
http://www.spoletonline.com/pic/fotoxgallery/FOTO13.jpg

W l\'ItALiA

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: zio_jessie il 26-12-2007 00:50 ]

zio_jessie
01-01-70, 01:33
si ma sono quelle più gustose per il lupo :-? :-[ :-| :-Y

zio_jessie
01-01-70, 01:33
Dopo 66 giorni di isolamento le condizioni fisiche e psichiche di Andrea sono notevolmente peggiorate.

Denunciamo con forza il pericolo grave che incombe sulla salute del ragazzo, provatissimo, a cui non è stato tolto l’isolamento. Perché questo trattamento differenziato, cosa vogliono tirar fuori dal suo fisico.



La situazione precipita nascosta dietro i muri di Capanne.

Andrea l’unico dei ragazzi arrestati a non aver mai avuto alcun impegno politico, è colui che sta subendo il trattamento più inumano, quale la ragione di tutto questo ?

Che nessuno si faccia complice di questa situazione, la linea politica della giustizia ha deciso per Andrea questo trattamento, la coscienza civile della collettività si levi a difendere il presente e il futuro di questo ragazzo, troppo solo e dimenticato, scrivete ad Andrea, fatevi sentire dai giudici.



COMITATO 23 OTTOBRE
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andrea sarebbe stato uno d quelli che se accadeva una cosa del genere se ne sarebbe sbattuto, ma sta pagando a caro prezzo la forte amicizia d un\'altro che si batteva per i nostri diritti in modo lecito e trasparente...
...michele è un tipo pericoloso perchè a 18 anni ha publicato un libro d filosofia... e fino a ieri è dato in campagne ambientali e nn solo, si stava occupando anche d dorigo...quindi è un tipo che è meglio nn lascare in giro...
l\'accusa del270bis nn si regge in piedi eppure ancora è agl\'atti... :-|

zio_jessie
01-01-70, 01:33
DOPO QUELLA PER ANDREA RESPINTA L’ISTANZA DI SCARCERAZIONE ANCHE PER MICHELE
L’ istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Michele Fabiani, Parente e Trupiano è stata respinta, così come era stata respinta pochi giorni fa quella presentata dalla difesa di Andrea Di Nucci, confermando l’accanimento ingiustificabile che finora ha guidato i magistrati alla ricerca di riscontri al loro teorema accusatorio ancora privo di prove. Questo configura ancora una volta una scelta dei magistrati di natura politica e non giuridica. Politica perché in mancanza di prove la scarcerazione è un fatto doveroso.
La linea della presunzione della colpevolezza e l’utilizzo della carcerazione come forma di pressione per ottenere una confessione impossibile continua ad essere esercitata su due ragazzi di venti anni, colpevoli di essere anarchico l’uno e amico di un anarchico l’altro. Questo uso all’inverso della legge sta già minando nel fisico e nella psiche i due giovani prigionieri e noi non siamo disposti a farli spegnere come larve.
L’abbiamo scritto nel nostro ultimo comunicato stampa, in troppi sono interessati a fare dei giovani spoletini il capro espiatorio di una situazione ormai per loro insopportabile. Ci sono responsabilità enormi se siamo a questo punto e a partire dalle dichiarazioni incaute, frettolose e prevenute della Lorenzetti al momento degli arresti, i condizionamenti ambientali che hanno sbarrato le porte delle celle a Michele e Andrea sono stati potenti.
Contro questo sistema di fare giustizia che imprigiona due ventenni senza una prova si levino le voci degli uomini che credono nella libertà. Ognuno si prenda le sue responsabilità e prima che sia tardi faccia la sua parte.
COMITATO 23 OTTOBRE
---------------------------------------------------------------------------------
:-(

ZioZeb
01-01-70, 01:33
Ma che succede in terra umbra?
prove di fascismo?
Ammazzano Aldo...
poi arrestano 5 persone facendola passare come grande operazione antiterroristtica (con chissà quale dispendio di risorse (soldi nostri)) per poi leggere (solo se ti impegni) che l\'unica accusa certa(?) alla pericolosa cellula è l\'aver imbrattato i muri con \"s b i r r o d i m e r d a\"(probabilmente a ragione)..
poi c\'è la questione dei nazi di senigallia.. poi...

Ma che succede in terra umbra?
state (finalmente e almeno voi) alzando la testa? o il potere del mucciolo e della sua lobby stà prendendo forza?

Ma che succede in terra umbra?
Ma che succede in terra italica?

ho paura, ho paura perchè anch\'io in casa ho almeno 10 coltelli di grandi dimensioni (> 3cm) ed anche perchè se pensare contro le politiche di uno \"stato\" (mafioso e traditore) è sovversivo, allora sono sovversivo! (e quindi terrorista)
che ne dite, dovrei costituirmi?
------------------------------------
solidarietà a Damiano ed ai suoi compagni.

... nella foto mi sembra di aver riconosciuto due pericolosi criminali, sono quelli col passamontagna... ;-)

---
detto questo mi aspetto a casa una task force di almeno 500 uomini (con tanto di elicottero, b52 e gruppo di parà) a smantellare la pericolosa cellula (che sono io) terroristica.
.. accidenti, mi son dimenticato di scrivere sul muro.. ma qualcosa la troveranno di sicuro.

zio_jessie
01-01-70, 01:33
DOVREBBE ESSERE GIA ATTIVO IL SITO DEL COMITATO dove trovare tutte le info.

comitato 23 ottobre.it (http://www.comitato23ottbre.it)

intanto nella città...

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LIBERTA’ PER DUE DI NOI

MICHELE E ANDREA
Libertà per tutti gli arrestati del 23 ottobre





la prigionia di Michele e Andrea, discende direttamente dalle dichiarazioni fatte il 23 ottobre dalla Presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, massima autorità politica regionale ma allo stesso tempo persona direttamente interessata alla vicenda, essendo stata destinataria della lettera di minacce per cui vengono tuttora tenuti prigionieri Michele e Andrea.
E\' ormai evidente che le dichiarazioni di plauso all\'apparato giudiziario e militare che ha condotto l\'operazione Brushwood fatte due ore dopo gli arresti dalla Lorenzetti, hanno inquinato profondamente gli sviluppi successivi della vicenda, al punto tale che nei palazzi del potere perugino nessuno sia più in grado di discostarsi dalla linea indicata dalla Presidente della Regione.


CONCERTO DI SOLIDARIETA’
di LIBERTA’ e di VERITA’

Sabato 12 gennaio
PIAZZA GARIBALDI
Suoneranno
dalle ore 17 alle 21
Place Pigalle
Pacco Celere
e altri gruppi dell’ arcipelago musicale spoletino



Comitato 23 ottobre

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zio_jessie
01-01-70, 01:33
un pò d\' aggiornamenti...
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Controinchiesta 3°parte

LA MADRE DI TUTTE LE ACCUSE

IL POTERE POLITICO, NELLA PERSONA DELLA PRESIDENTE DELLA REGIONE LORENZETTI , HA INQUINATO PROFONDAMENTE L’OPERAZIONE COSIDDETTA BRUSHWOOD.

Le pubbliche dichiarazioni di ringraziamento della Presidente della Regione Lorenzetti, al capo dei ROS che ha eseguito gli arresti del 23 ottobre su indicazione della magistratura, non sono le dichiarazioni di un soggetto neutro garante dell’ordine democratico, sono le dichiarazioni di persona direttamente interessata alla vicenda essendo stata la Lorenzetti destinataria della busta di minacce contenente due proiettili.
Questo fatto ha condizionato oggettivamente l’operato della magistratura e degli organi inquirenti. Questo pesante intervento, di persona allo stesso tempo rappresentante al massimo livello delle Istituzioni Politiche Regionali e coinvolta nei fatti sottoposti ad indagine ha oggettivamente inquinato tutto il procedimento giudiziario. La detenzione senza prove, di Michele e Andrea ne è la dimostrazione più eloquente.
L’atteggiamento della magistratura che mai spiega nello specifico e nel merito le sue decisioni, ma si ferma a riconfermare le considerazioni dell’accusa, nell’ordinanza di arresto, nel riesame, e nel respingimento dell’istanza di scarcerazione ( dove addirittura Michele viene indicato sistematicamente come Fabiani Massimo, a dimostrazione del pressappochismo o per dir peggio del disinteresse per una valutazione attenta dei fatti ) sono cose che parlano di una solidarietà ad occhi chiusi tra i vari livelli di potere politico e giudiziario interessati alla vicenda.
In questo ultimo mese e mezzo, molti si sono domandati perché Michele e Andrea sono stati tenuti in carcere e gli altri ragazzi imputati sono ai domiciliari o a piede libero.
Per rispondere basta analizzare i fatti. Tutti i ragazzi arrestati il 23 ottobre sono accusati di aver costituito una associazione terroristica ( lo abbiamo già scritto più volte, una invenzione assoluta ), però solo due di essi restano in carcere. Non è quindi questa accusa gravissima, la più grave tra tutte, a determinare la continuazione della pena preventiva della carcerazione nella casa di reclusione. Chi è accusato solamente di aver fatto delle scritte sui muri o di aver provocato danni non è più in carcere.
Restano in carcere solo coloro che sono accusati di aver inviato la lettera di minacce alla Lorenzetti, Michele e Andrea. Il forte condizionamento esercitato dalle prese di posizione del Potere Politico sulla vicenda, che va sottolineato si svolge in una regione di dimensioni provinciali, non può essere più evidente di così.
Peraltro i due amici, rappresentano due identità opposte, militante politico a tempo pieno Michele, il solo dei 5 del tutto estraneo ad ogni forma di partecipazione politica Andrea, il che esclude che sia stata la rilevanza politica dei ragazzi inquisiti la ragione prima in senso causale, del protrarsi della loro carcerazione.
Altri politici di primissimo piano, con loro affermazioni sui fatti nei corridoi del “Palazzo Regionale”, confermano lo scambio di informazioni con il Palazzo del Tribunale.
Il pregiudizio è perciò assolutamente evidente, palpabile, al punto da configurare le accuse specifiche in una dimensione gonfiata ad uso di una percezione pubblica aggravante ( e in questo senso hanno contribuito alcuni giornalisti, cosa di cui parleremo in successivi comunicati ).
Le dichiarazioni della politica e le parallele iniziative della magistratura sono state molto impegnative, ma le prove non ci sono: vengono ritenuti indizi,affinità lessicali, alterazioni semantiche, sillogismi. Michele e Andrea quindi sono in carcere perché le accuse sono senza prove. La verità è che l’accusa si affanna a cercare di provare qualcosa attraverso una dura e illegittima carcerazione preventiva.
Gli indizi che vorrebbero Michele e Andrea colpevoli, sono una intercettazione telefonica in cui i due ragazzi parlano di soldi, concordemente emersi come tali nel corso degli interrogatori, individuati esattamente come assegni e comprovati da un precedente deposito di uno di essi presso la COOP di Spoleto e quelle che vengono giudicate affinità terminologiche tra i volantini siglati COOP – FAI.
In pratica nulla, neanche indizi, che sono notoriamente cosa diversa da affermazioni apodittiche ( ovvero affermazioni che per dimostrare la verità non ricorrono a dati empirici –fatti- ma usano solo il ragionamento ).
Questo il cuore dell’intercettazione Andrea: “t’ho portato un regalo” – Michele: “che regalo m’hai fatto” – Andrea “soldi” – Michele “Soldi?” – Andrea “si! Tre o quattromila euro – Michele “ no, no Andre’…Andre’… - Questa discussione avvenuta il 15 agosto 2007 nasconderebbe secondo la fantasia di ROS e magistrati la consegna delle pallottole. E’ evidente che con questi sistemi siamo tutti in pericolo. Basta avere delle idee secondo gli apparati repressivi dello stato, sbagliate o pericolose, e ogni nostra parola può essere cifrata dai servizi a loro piacimento.
Le sottolineate dal magistrato, “corrispondenze terminologiche” tra il volantino di rivendicazione del tentato incendio del 9 marzo e quello che rivendica le minacce alla Lorenzetti. Questa acrobazia peraltro inutile, è la conferma della mancanza di qualsiasi prova in mano agli inquirenti.
L’esercizio è questo, il nulla che hanno in mano gli inquirenti li costringe a rimandare l’attenzione ai sillogismi e ai ragionamenti apodittici applicati alla vicenda del 9 marzo.
Episodio Lorenzetti, le prove non ci sono, però c’è il volantino di rivendicazione, un volantino che “assomiglia” concettualmente e lessicalmente a quello del 9 marzo. Ma anche per il 9 marzo non ci sono prove. Ma per attizzare un piccolo incendio in atto alle 6,50 del mattino quando gli operai sono già sul posto si è usato come innesco ( guarda caso ) il giornale, il Vicenza, del 17 febbraio. A Vicenza il 17 febbraio c’è stata la manifestazione contro la base militare americana Dal Molin, Michele e Andrea ci sono stati ( in realtà dall’Umbria siamo andati in almeno 300 ), la rivendicazione dell’incendio è di una sigla anarchica, Michele e Andrea sono individuati come anarchici ( in realtà Andrea non lo è affatto ), Michele e Andrea sulla base di questo sillogismo apodittico, vengono accusati di essere i responsabili dell’episodio del 9 marzo e per “affinità terminologiche” la responsabilità viene estesa all’episodio Lorenzetti.
Che si possa essere prigionieri sulla base di queste chiacchiere di pensiero è degno di un paese in cui il giustizialismo politico cancella ogni parvenza di democrazia attraverso soluzioni autoritarie che prescindono dalla verità.

Nel merito va detto che le indagini precedenti e successive agli arresti non è emerso nulla. Nelle indagini vi sono evidenti contraddizioni.
La data di spedizione della lettera.
Nella richiesta del PM e nell’ordinanza di arresto si dice che la busta con i proiettili alla Lorenzetti porti il timbro postale del 17 agosto 2007. La Polizia Scientifica di Perugia scrive invece in un suo verbale del 22 agosto: “presumibilmente, la data dell’8 agosto”. Poiché dalla fotocopia allegata agli atti risulta assolutamente incomprensibile la data dell’annullo postale, non si capisce come si sia arrivati ad indicare la data del 17 agosto. Va detto per opportuna conoscenza di tutti che Michele l’8 agosto si trova in Puglia e che le buste portano il timbro di Firenze dove converge anche la posta dell’Umbria, non certo quella della Puglia.
Sta di fatto che il 17 è successivo al 15, data dell’intercettazione in cui i due ragazzi parlano di soldi e che cifrata dai ROS diventano proiettili. Per funzionare l’accusa che Andrea porta i proiettili a Michele il 15 la spedizione della lettera deve collocarsi dopo quella data, se la lettera risulta spedita prima del 15 l’operazione semantica dei ROS si va a far benedire.
Il 15 Michele e Andrea parlano di soldi.
Durante gli interrogatori poi, sia Andrea che Michele dichiarano che ciò di cui si parla in quella discussione intercettata è una somma di 3000 euro in assegni, questo, non solo nella condizione di non poter comunicare tra loro, ma prima di aver potuto avere alcun contatto con gli stessi avvocati difensori. Il tutto raccontato con particolari molto precisi e dichiarando, Michele, che un precedente assegno, identico a quelli avuti quel giorno era stato depositato presso la COOP di Spoleto prima del 15 agosto e poi respinto in data 20 dello stesso mese perché non pagabile, come ha confermato in un successivo interrogatorio la stessa direttrice della COOP, che ha prodotto copia dello stesso assegno.
Altro che proiettili, il 15 Michele e Andrea nella discussione intercettata parlano proprio di soldi, e ciò conferma che chi li ha arrestati non ha in mano niente e che la natura della loro detenzione è politica.
Si ritorna perciò, inevitabilmente, alle domande della prima ora, quelle che sono venute alla mente di tutti, subito dopo gli arresti. Perché il generale Ganzer si è precipitato a mettere la propria faccia sull’operazione dei ROS di Perugia, pur percependone sicuramente il quadro rudimentale come le sue stesse dichiarazioni confermano.
Perché la Lorenzetti si è esposta con dichiarazioni immediate, tali nei contenuti, nei modi e nei toni, da indirizzare la gestione della vicenda lungo il binario della presunzione di colpa dal quale non riesce ad uscire.
Perché quindi l’operazione Brushwood nonostante l’assenza di prove sugli episodi che riguardano la COOP-FAI è stata fatta il 23 ottobre, incardinandola totalmente su quella che è la madre di tutte le accuse, ovvero la lettera di minacce alla Lorenzetti, come la carcerazione di Michele e Andrea dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio.
A chi serviva e per cosa in quel momento l’operazione Brushwood ?
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zio_jessie
01-01-70, 01:33
100 GIORNI IN CATENE - PRESIDIO PERMANENTE


PERUGIA dal 31 GENNAIO al 7 FEBBRAIO
Il 31 gennaio saranno 100 giorni di prigione e isolamento per Michele e
Andrea. Manifestiamo per la loro libertà (e per quella di Dario e
Damiano agli arresti domiciliari), contro quegli ambienti politici,
militari e giudiziari che li vogliono ostaggi di un teorema
accusatorio, a sostegno del quale in questi tre mesi sono state messe
in piedi azioni spettacolari, presenze inquietanti come quella dell\'inquisito dalla Procura di Milano Generale Ganzer, accuse prive di ogni fondamento e dichiarazioni
politiche impegnative come quelle della Lorenzetti che hanno inquinato
e condizionato le scelte dei magistrati.

Michele e Andrea presunti
colpevoli, secondo un teorema che li vuole responsabili, dell\'invio di
una lettera di minacce con due proiettili dentro, alla Presidente della
Regione Maria Rita Lorenzetti, sono al 100° giorno di carcerazione, una
prigionia che si sostanzia con la mancanza di qualsiasi prova di una
loro colpevolezza per questo fatto.

E\' questa situazione che mura
Michele e Andrea in isolamento nel carcere di Capanne, non altro.

E sono i fatti a dircelo.

L\'accusa di terrorismo internazionale (270
bis), farneticante e totalmente inventata, ce l\'hanno addosso tutti i 5
ragazzi di Spoleto, ma solo Michele e Andrea rimangono a Capanne. Non è
questo quindi che li tiene dentro.

Michele e Andrea perciò da 100 giorni sono dietro le sbarre del
carcere perché sono accusati di aver inviato le minacce alla
Lorenzetti, e solo perché di questo fatto non c\'è prova ne indizio. Se
avessero barattato qualche confessione di comodo con la libertà,
sarebbero fuori da tempo.

I proiettili alla Lorenzetti sono la madre
di tutte le accuse. Attraverso essa passa anche l\' \"associazione
terrorista\" perché la lettera era firmata coop-fai, sigla considerata
dell\'anarcoinsurrezionalismo. Non arrivare al risultato sperato dai
giudici e pregiudizialmente plaudito dalla Presidente della Regione
significa per gli inquisitori accettare il fallimento del loro teorema
accusatorio.

La carcerazione di Michele e Andrea perciò si prolunga al
solo scopo di uscire con qualcosa in mano o per lo meno con i
riflettori spenti.

Tanto si è parlato di presunzione di innocenza in
questi giorni, dopo che uomini e donne importanti e potenti come la
signora Mastella sono state arrestate nel corso della lotta senza
esclusione di colpi tra poteri dello stato in atto da tempo. Quella
presunzione di innocenza invocata dallo stesso dimissionario Presidente del ConsiglioProdi, a Michele e Andrea è stata sempre negata come fosse un fatto normale.

Chi li accusa, chi li ha condannati prima del processo, chi li vuole e
li sta a questo punto condannando comunque, alla Lorenzetti che ha
parlato troppo presto e con la lingua dell\'accusa, diciamo oggi che le
garanzie della presunzione di innocenza valgono per tutti, e per quello
che ci riguarda prima di altri, per coloro che si battono per la difesa
dell\'ambiente, dei poveri, degli sfruttati, dei diritti dei lavoratori,
della libertà.
In ogni angolo d\'Italia in questi giorni si susseguono lotte contro la devastazione ambientale; in Umbria sono sorti numerosi Comitati che si battono contro gli inceneritori e le Centrali a carbone, per difendere le risorse idriche e il territorio dalla cementificazione. Queste battaglie che hanno visto pratagonisti anche i ragazzi di Spoleto devono continuare, la repressione contro chi si è battuto per salvaguardare l\'ambiente, senza altro scopo che avere un mondo migliore, difendendolo dai satrapi che gestiscono gli affari del potere, non fermerà questi movimenti che delle loro lotte hanno fatto bandiera di libertà e difesa della natura.

Michele e Andrea, Dario e Damiano devono tornare liberi
subito, chi li accusa, Lorenzetti e Magistrati devono fare un passo
indietro.

PRESIDIO PERMANENTE SOTTO I PALAZZI DEL POTERE,

REGIONE, PREFETTURA, PROVINCIA, TRIBUNALE

DAL 31 GENNAIO AL 7 FEBBRAIO PIAZZA ITALIA -PERUGIA

PER CHIEDERE LA LIBERTA\'

DI MICHELE, ANDREA, DARIO E DAMIANO.

Comitato 23 Ottobre

zio_jessie
01-01-70, 01:33
a presto nuovi aggiornamenti...

nn ho int e devo usufruire dei mezzi che trovo...

fuck

zio_jessie
01-01-70, 01:33
sito comitato 23 ottobre (http://www.comitato23ottobre.com/index.html)