Visualizza Versione Completa : E’ ufficiale, la Spagna è persa
Annunciate oggi dal premier spagnolo Mariano Rajoy le nuove misure di austerità spagnola, barattate con un allungamento dei termini di rientro dal deficit, che passano al 6,3 per cento nel 2012, al 4,5 per cento nel 2013 ed al 3 per cento nel 2015. Sfortunatamente per gli spagnoli, la contropartita a questa “agevolazione” è una misura che costerà quasi certamente al paese il dissesto.
Tra le misure, aumento di tre punti percentuali, dal 18 al 21 per cento, dell’aliquota Iva massima, mentre quella intermedia passa dall’8 al 10 per cento e quella agevolata resta al 4 per cento. La misura contribuirà a ridurre di 1 punto percentuale, nel 2013 e 2014, i contributi sociali a carico dei datori di lavoro. Peccato che per quella data sarà troppo tardi. Aumentano anche le imposte ambientali, mentre dal versante del welfare viene tagliato il sussidio di disoccupazione, al 50 per cento della retribuzione dal sesto mese, oltre a tagli alle pensioni di invalidità e disabilità.
Eliminato il beneficio fiscale promesso agli acquirenti di immobili, che serviva per tentare di stimolare gli acquisti e ridurre gli stock di invenduto. Riduzione del 20 per cento dei sussidi a partiti e sindacati. Interventi anche sulle amministrazioni locali, con misure di contenimento dei costi e razionalizzazione delle strutture, e taglio del numero degli eletti. Nel settore pubblico, eliminazione della tredicesima per l’anno 2012, che sarà “reintegrata” nel 2015 con un corrispondente versamento integrativo al fondo pensione di settore. Ci sarà anche il tentativo di vendere la rete ferroviaria e gli aeroporti pubblici. Auguri, ma sarà un’esperienza istruttiva ed un bagno di realtà anche per noi italiani.
Si tratta di misure pari a 65 miliardi di euro per i prossimi trenta mesi, ed avvengono all’indomani del via libera europeo alla prima erogazione, pari a 30 miliardi di euro, dei fondi per la ricapitalizzazione del sistema bancario spagnolo, che inizialmente saranno a carico del debito sovrano e solo dopo l’avvio delle funzioni di supervisione bancaria della Bce diverranno vero capitale azionario per le banche. Preliminarmente alla ricapitalizzazione del sistema bancario spagnolo, l’Ue richiede l’azzeramento del capitale azionario delle banche (cioè che i loro attuali azionisti vengano spazzati via), ma anche del debito subordinato. Se questa misura va nella direzione di ristabilire condizioni di “normale” funzionamento di un sistema capitalistico (in cui cioè gli investitori pagano per i propri errori), esiste il non trascurabile problema che i subordinati bancari sono stati venduti a mani basse dalle banche ai piccoli risparmiatori, che non hanno certo (presi nel loro insieme) la cultura finanziaria per comprendere la rischiosità implicita di simili prodotti. Avremo quindi una strage degli innocenti, o presunti tali. E non è ancora tutto.
Già oggi, l’11 per cento del passivo del sistema bancario spagnolo è finanziato dalla Bce, mentre la posizione debitoria della Spagna, nel sistema Target2, nel mese di giugno è peggiorata per 60 miliardi, a conferma dell’emorragia di capitali dal paese. Inoltre, la Bce ha deciso di mettere un tetto alla stanziabilità delle obbligazioni bancarie garantite dai governi, in contropartita dei propri prestiti, al valore in essere al 3 luglio scorso. Di fatto, questo limiterà la possibilità per le banche spagnole (e italiane) di indebitarsi con l’istituto di Mario Draghi, costringendole a ricorrere alle sole cartolarizzazioni (Abs). La Bce sta evidentemente proteggendo la qualità del proprio attivo, peraltro già fortemente deteriorato.
Al di là di questo, le misure sono la garanzia che la Spagna finirà con l’avvitarsi: il sistema bancario crollerà sotto il peso delle sofferenze, rendendo ridicola la stima di 100 miliardi di prestiti comunitari per ricapitalizzazione. La disoccupazione aumenterà ancora, rischiando di avvicinarsi al 30 per cento ufficiale; il paese sarà costretto a chiedere di essere salvato dalla Troika ma già oggi, in queste manovre, si intravvedono le stigmate di una distruzione di stampo greco dell’economia spagnola.
Dal momento in cui la Spagna comincerà ad affondare visibilmente, i mercati attaccheranno frontalmente l’Italia, vanificando tutte le misure prese sinora. Ricordiamolo, per i posteri: l’Italia non ha chiesto rinvii del programma di consolidamento fiscale, e già da quest’anno avrà un avanzo primario di finanza pubblica. Non servirà a nulla, date le condizioni generali dell’Eurozona. A quel punto, i tedeschi ed i loro ottusi fiancheggiatori dovranno scegliere se mettere nuovi soldi, nel tentativo di evitare una catastrofe. Un gigantesco monumento alla stupidità, questa Eurozona.
http://phastidio.net/2012/07/11/e-ufficiale-la-spagna-e-persa/
Articolo abbastanza inquietante, che ne pensate? :cold:
....dico che siamo gia' nella merda...solo che non si dice la gravita' della situazione!...ormai e' lampante il capitalismo e' fallito,amenoche' per salvarsi non emetta altre "bolle speculative"a livello finanziario,ma la vedo dura....e' come "spostare piu' in la'"l'inevitabile.
Cmq ho amici che si sono spostati in Spagna e l'unico settore che "tira"un po' e' quello cannabico...ma io ci metto i miei se ed i miei ma....
Dovremmo ritirare tutti i soldi dalle banche
infatti dovrebbero dire che il sistema economico e finanziario è fallito..........e per questo appoggio 2pac...via i soldi dalle banche!!!!!!!
infatti dovrebbero dire che il sistema economico e finanziario è fallito..........e per questo appoggio 2pac...via i soldi dalle banche!!!!!!!
io di soldi in banca ormai ne ho davvero POCHI ma pochi pochi....
Darkmirror
11-07-12, 17:06
generalizziamo, la mia carta di credito è una tasca :biggrin2:
signori siamo obiettivi..non è finita la spagna..è finito il mondo..e come al solito il prezzo lo pagano i poveri stronzi..ma vi dirò di più, siamo già fortunati xke la crisi ora è economica e fino a li prima o poi si potrà sistemare, il problema vero sarà quando entrerà in crisi la natura, processo già in atto ormai da troppo tempo e li allora non ci sarà spazio ne per manovre correttive ne per ripensamenti..purtroppo..
.....averli i soldi da togliere!
.....averli i soldi da togliere!
Come non condividere e quotare:roflmao:
punk lover
11-07-12, 20:35
signori siamo obiettivi..non è finita la spagna..è finito il mondo..e come al solito il prezzo lo pagano i poveri stronzi..ma vi dirò di più, siamo già fortunati xke la crisi ora è economica e fino a li prima o poi si potrà sistemare, il problema vero sarà quando entrerà in crisi la natura, processo già in atto ormai da troppo tempo e li allora non ci sarà spazio ne per manovre correttive ne per ripensamenti..purtroppo..
e' tristissimo, ma alla fine ce lo meritiamo, siamo talmente ignoranti da distuggere il pianeta che ci ha dato la vita nel nome del capitalismo, pensa che idioti!!!!!
e' tristissimo, ma alla fine ce lo meritiamo, siamo talmente ignoranti da distuggere il pianeta che ci ha dato la vita nel nome del capitalismo, pensa che idioti!!!!!
La penso esattamente come te, pensa ci sono migliaia di specie viventi e siamo l'unica ad avere messo in crisi un intero pianeta..considero la razza umana un cancro..sempre alla ricerca di chissa che cosa e a che prezzo? Ma la cosa piu grave è che la maggior parte della gente nemmeno se ne accorge
Mi spiace leggere stupidaggini del genere da persone che - lo so - sono tutt'altro che stupide. Credo che il grosso del problema sia nell'ignoranza, e nel volersi a tutti i costi fare un'opinione su fatti di cui si conosce poco e niente, avendo nient'altro da sbandierare che qualche slogan ideologico di terz'ordine ed una ignoranza abissale dei temi trattati.
La crisi mortale in cui ci troviamo non ha radici nella malvagità di qualcuno che vuole arricchirsi a scapito dei soliti poveracci; non ha radici nella volontà ponderata di devastare la natura, nè in quella di finanziare chissà quali organi occulti di potere deviato.
E', molto più drammaticamente e semplicemente, lo scotto che stiamo pagando dopo 40 anni di finto boom, 40 anni in cui l'europa e (molto di più) l'America hanno semplicemente e drammaticamente vissuto ALDILA' delle proprie possibilità economiche.
L'invezione della finanza come scienza ce l'ha allegramente messo in culo, ma i veri artefici di questo disastro siamo NOI, perchè siamo stati NOI a credere PER DAVVERO che guadagnando un milione e duecento mila lire al mese fosse perfettamente normale chiedere un mutuo casa da 200 milioni e guidare un'auto da 40. C'è qualcuno abbastanza maturo da ricordarsi i "mitici" anni 90? Gli anni in cui bastava avere uno straccio di contratto a termine per negoziare i termini di un mutuo chirografario (avete idea di cosa sto dicendo o sono termini astrusi?).
Abbiamo cavalcato le illusioni di economie creative, abbiamo creduto DAVVERO che investendo sui derivati (iddio maledica anche chi ha PERMESSO tutto questo!) si potessero fare utili su capitali che NON ERANO ANCORA STATI EMESSI NE' GARANTITI DA NESSUNO, creduto di poter vendere il poteziale diretto del potenziale derivato di un pezzo di carta che in sostanza non valeva un cazzo.
La finanza si basa - come tutta l'economia - sul concetto di debito: da qui, immancabilmente, deriva una spaccatura tra ciò che è REALE (un pomodoro, una casa, un capannone, una macchina) e ciò che è POTENZIALE (un'idea vincente, il progetto dell'iPAd, una sceneggiatura di un film, un pacchetto azionario speculativo su un fondo di investimento comune, un future). Questa "forbice" è quella che dà ossigeno alla finanza e che finanzia l'economia (ovvero le banche, che creano il danaro e lo immettono sul mercato): non c'è niente di sbagliato a priori (il rifiuto di questo sistema ci riporterebbe al baratto preistorico, lo stesso concetto di valuta - cioè danaro - si fonda su questo), ma come per tutte le cose occorre una misura corretta ed una visione d'insieme: se NON E' concettualmente sbagliato dare la paghetta al figlio che vuole andare a divertirsi, lo divena MORALMENTE nel momento in cui la paghetta diventa esagerata: se guadagno 1000 euro al mese non posso dare 300 euro ogni sabato sera a mio figlio per andare a divertirsi, anche se vorrei poterlo fare.
Volete una semplicissima ragione per cui ci troviamo in questo mare di merda? Eccola: per 40 anni l'europa (e ancor peggio l'america) hanno dato non 300, ma 5 o 600 euro al mese al figlio mentre ne guadagnavano 1000 scarsi. Dicevano: "Ma quando il figlio sarà cresciuto, guadagnerà molto di più di me!"
Il problema è che si trattava di una speranza che non teneva conto del fatto che dall'altra parte del mondo vivevano persone che lavorano 18 ore al giorno per meno di un decimo di quello che tu passi a tuo figlio per la discoteca: l'intrinseca imprevedibilità dell'economia e della finanza, unite ad una gestione "allegra" delle regole su cose fondamentali come i prodotti derivati (future e compagnia) ci hanno sbattuto in faccia il conto, e non siamo in grado di pagarlo.
Abbiamo ordinato troppo caviale al ristorante e ora piangiamo perchè non abbiamo i soldi per saldare il conto.
Il brutto è che a pagarne le conseguenze saranno generazioni che non ne hanno nessuna colpa: se io non potrò mai andare in pensione è perchè per 40 anni c'è stata gente (dipendenti statali o ferrovieri, per lo più, mi spiace se qualcuno si sente insultato ma basta guardare le tabelle) che ha passato 9 mesi all'anno a casa in finta malattia mentre faceva un secondo lavoro in nero.
Questo è il problema, ora prepariamoci a pagarne le conseguenze.
Ma vi dico una cosa sola: io me ne scappo. Vedo come stanno andando le cose, vedo i soldi della gente, e sono fermamente convinto che tra 3 anni qui siamo tutti nella merda.
Mi sono dato 6 mesi per portare via le palle da questo casino, vi consiglio di ponderare altrettanto celermente la vostra fuga, se non volete ritrovarvi a vivere in una specie di bulgaria anni 80 a lungo termine.
Ciao a tutti e in bocca al lupo!
La crisi mortale in cui ci troviamo non ha radici nella malvagità di qualcuno che vuole arricchirsi a scapito dei soliti poveracci; non ha radici nella volontà ponderata di devastare la natura, nè in quella di finanziare chissà quali organi occulti di potere deviato.
...
abbiamo creduto DAVVERO che investendo sui derivati (iddio maledica anche chi ha PERMESSO tutto questo!) si potessero fare utili su capitali che NON ERANO ANCORA STATI EMESSI NE' GARANTITI DA NESSUNO
Sorvolando sulle valutazioni del sitema capitalistico, credo che i due pensieri esposti in queste frasi siano incoerenti tra loro.
Nella prima frase, come nel resto del post, sottolinei la mancanza di una volontà ed una colpa individuali come causa di molti dei problemi della crisi economico-ambientale che stiamo attraversando; preferendo l'attribuzione generica di una colpa "sociale" determinata dal comportamento di tutti.
Ma nella seconda frase riconosci tu stesso l'esistenza di una volontà individuale dietro ad alcuni dei fatti che hanno contribuito alla crisi stessa.
punk lover
12-07-12, 13:42
pinellos ma su quale pianeta vivi???? qui non si parla di soldi, paghette, o gente che ha mangiato alle spalle degli altri. il problema e' un'altro, il problema e' che il nostro pianeta e' malato, malato solo ed esclusivamente a causa nostra. quello che tu hai scritto io neanche lo considero un problema, non sono questi i veri problemi. abbiamo distrutto in 100 anni milioni e milioni di anni di evoluzione e tu mi parli di queste stronzate????
punk se per te è una stronzata arrivare a fine mese o essere certo che non avrai una pensione tra tot anni quando (se stai lavorando) già gliene versi metà di busta paga all'inps o non poter accendere un mutuo anche se hai un lavoro fisso...
boh non so su quale pianeta stai vivendo tu
pinellos te dove scappi?
io mi sono fatto due conti e l'unica soluzione per me oggi come oggi è studiare, prendere la laurea e mandare affanculo questo continente
punk lover
12-07-12, 13:55
sti cazzi della pensione, ma proprio non capite?????
punk lover
12-07-12, 13:56
distruggiamo la terra e ancora si parla di soldi????
Buona notte e sogni d'oro....
Ps: leggete anche qualcosa d'altro a parte dolcevita, è un consiglio spassionato.
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@ pinellos: ti ho letto volentieri diverse volte su 3d di cultivo, ma questa volta il tuo intervento proprio non mi è piaciuto, innanzitutto credo che sia da maleducati ed arroganti asserire che gente dice stupidate e definirle ignoranti, sostanzialmente perchè dalle frasi che ci sono scritte te non hai elementi ne per dire che siamo stupidi, ne intelligenti, ma soprattutto non sai noi che cosa sappiamo, perciò mi piacerebbe sapere la motivazione dell'intro della tua risposta, anche perchè le cose giuste e sacrosante che hai scritto nella seconda parte non fanno altro che perorare la mia causa. Ti chiarisco che cosa intendo cosi poi se vuoi criticarmi avrai degli elementi per farlo. Quando sostengo che la razza umana sia un cancro lo dico in base al fatto che in migliaia di anni di evoluzione non abbiamo fatto nient'altro che distruggere il pianeta in cui viviamo e distruggerci l'uno con l'altro, vedi guerre per l'oro, schiavitù, guerre in nome di fantomatici dei e mille altri esempi; una volta c'era la parziale giustificazione che certe cose non si sapevano, ma quanti cazzo di anni è che si sa che l'inquinamento sta creando il fenomeno del surriscaldamento globale?eppure ai telegiornali ci sono solo servizi pietosi sul fatto che sia l'estate piu calda o l'inverno più freddo degli ultimi 50. Eppure è 30 anni che esistono motori elettrici o alternativi, che si possono costruire case ad efficenza energetica, ma non gliene frega un cazzo a nessuno in nome del dio denaro. Potrei farti altri 100 mila esempi del genere, tipo la distruzione dell'amazonia, o la mattanza di centinaia di specie animali e tu chiami questa gente evoluta?gente che tortura animali per fare lo shampo ricci perfetti ecc.? gente che c'ha sotto il culo centinaia di ordigni nucleari all'idrogeno in grado di far sparire mezzo mondo in pochi secondi, che per farti capire la potenza, utilizzano una bomba equivalente a quella di hiroshima solo come miccia? è ovvio che ci sono milioni o forse miliardi di persone oneste e meravigliose, ma purtroppo nessuno è mai riuscito a far niente per invertire la tendenza, io penso che tra 50 anni o forse prima la terra sarà un posto orribile in cui vivere e la causa non è certo di alcuni banchieri disonesti, quello è solo un esempio di cosa gli essere umani siano in grado di fare, non si fa altro che incularci ogni santissimo giorno a vicenda, il mio è un discorso molto più generale di quello che hai fatto te, oltre questo l'italia spicca per disonestà, siamo in fondo a tutte le classifiche positive ed in testa a tutte quelle negative..io ho 25 anni e fino a qualche anno fa ci credevo sai? ma ora dopo che vedo solo gente che va avanti per raccomandazioni, gente che appena può cerca di schiacciarti, un paese che non crede in te e abitato da gente in maggioranza ignorante come delle bestie, gente che ha permesso ad un singolo uomo di mettere un ginocchio un intero paese per 20 anni e adesso critica chi sta cercando di sistemare le cose in maniera criticabile o meno, beh io non ci credo più, credo solo in me stesso, vengo fuori da una famiglia umile e mi sono sempre rotto il culo per farcela da solo e così continuerò, per il resto la crisi e tutte le altre che ci saranno in futuro spero solo spazzino via tutta la gente che non vale niente e che rovina la vita degli altri..un pò di sana selezione naturale e come hai detto te il giorno che non ce la farò più qua prenderò baracca e burattini e me ne andrò in paesi tipo l'australia in cui se sei un mediocre vivi cmq una vita dignitosa e se invece vali qualcosa chissà che qualcuno se ne accorga e che la nave affondi pure, ma di certo senza di me
p.s. per tutti quelli che hanno voglia di approfondire il discorso fatto da pinellos su derivati, banchieri ecc consiglio la visione di INSIDE JOB docuentario fatto dalla sony a mio avviso molto bello e poi ditemi se dopo averlo visto non sarete incazzati come delle bestie
un saluto e un in bocca al lupo a tutti voi
Ma vi dico una cosa sola: io me ne scappo. Vedo come stanno andando le cose, vedo i soldi della gente, e sono fermamente convinto che tra 3 anni qui siamo tutti nella merda.
Mi sono dato 6 mesi per portare via le palle da questo casino, vi consiglio di ponderare altrettanto celermente la vostra fuga, se non volete ritrovarvi a vivere in una specie di bulgaria anni 80 a lungo termine.
Ciao a tutti e in bocca al lupo!
E dove te ne scappi? Secondo me scappando si posticipa solo l'arrivo di quello che tu affermi se non si cerca un cambiamento alla base!
Comunque con il fatto che paghiamo decenni di sprechi, prepensionamenti ed economia gestita a cazzo sono d'accordissimo... ma qui anche a mio pareere non è piu questione di economia, è questione che bisogna mettere veramente in discuissione tutti gli ultimi secoli di industralizzazione se volgiamo veramente risolvere qualcosa...
Come diceva qualcuno... Babylon kingdom is falling.
@mad: non c'é nessuna contraddizione, é ovvio che qualcuno si é arricchito coi mutui subprime nel 2009 , ma è anche vero che ha potuto farlo perché c'era qualcun altro che i mutui li chiedeva. La colpa è ugualmente ripartibile tra chi ha creduto di poter abitare in una megavilla guadagnando quanto un operaio e chi, per suo interesse, quei soldi li ha erogati per poi (e qui sta il punto più importante della crisi) cartolarizzarli infilando i debiti in fondi misti o ancor peggio.nei fondi pensione europei....
Del.resto se la.legge ti consente di fare una cosa e tu la fai con chi vuoi prendertela? Con chi le leggi le fa. Ma chi fa le leggi in genere è votato dal popolo, perciò eccoci da capo. Io volevo solo dire che pensare che sia "colpa" di qualcuno e un modo troppo comodo di ragionare, e star qui nel 2012 a fare certi discorsi che si facevano fia negli anni 60 é un po' patetico (a meno che non abbiate vissuto quegli anni ed abbiatw perciò tutte.le ragioni pe non avere.la più pallida.idea.di quanto state dicendo).
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Sorry, i discorsi generali non mi piacciono, io sono abituato a circoscrivere il campo e a fare esempi concreti su cose ben precise, per cui o parliamo con coscienza di causa o tanto vale piantarla li . Che il mondo faccia schifo non è certo cosa.di cui dovete convincere me, se parliamo della crisi economica bisogna avere un minimo le idee chiare su certi aspetti e conoscere almeno i termini della.questione, discorsi generalisti (e assai banali) sull'uomo cattivo che distrugge la natura.buona non mi interessano minimamente.
Ciao!
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beh nel momento in cui commenti gli interventi di qualcun'altro o tieni conto di cosa sta parlando o non ha senso nemmeno commentarli, a maggior ragione visto che sono stupidi, banali e generalisti e che conosci la cultura di ogni singolo utente di enjoint.
Quello che tu chiami cattivo contro buono io lo chiamo global warming, la mia opinione è che ci siano ben altri problemi che la gente nn valuta parlando solo di crisi economica e l'ho espressa; non ho l'arroganza di pretendere che tu sia d'accordo con me, tu non averla definendo stupide le opinioni altrui e di definire ciò che sanno o meno
esiste una differenza sostanziale tra il dare dello stupido a qualcuno ed il dire che ha scritto una stupidaggine. Io non ho espresso giudizi su nessuno, solo ritengo banalità sconcertanti alcune cose scritte; anzi, dopo mezza riga del primo post già ho detto chiaro e tondo che comunque ritengo di star discutendo con persone intelligenti. Nascodersi dietro a questa polemicuccia per non entrare nel merito delle questioni, o virare il discorso su scemenze ad ampio respiro in stile scritta sui sedili del treno non serve ad altro che a ribadire il concetto secondo il quale quando non si hanno gli argomenti nè le conoscenze necessarie ad intavolare una diatriba è meglio starne fuori.
In secondo luogo - qui forse hai più ragione, perchè non ho chiarito la cosa - io non ritengo MAI l'ignoranza un termine negativo, ma solo una constatazione di fatto. Se non conosci un termine, se non sai cos'è una cosa, se IGNORI questo o quell'altro sei ignorante, ma non c'è assolutamente niente di male. Io sono ignorantissimo su tantissime cose (non conosco il nome di un solo gruppo rock venuto dopo il 1990), mica mi ritengo un negletto per questo. Anzi, spesso ci fa assai più onore essere ignoranti su certe cose che non avere una cultura olistica che comprende tutto e tutti: sono ORGOGLIOSO di essere ignorante sulla produzione musicale di Lady Gaga (giuro che non la riconoscerei se me la trovassi davanti), sulle tariffe dei cellulari o su cose come il tifo calcistico o il gossip. Purtroppo, se ne so qualcosa di economia, finanza e storia è principalmente per il lavoro che faccio; VORREI essere ignorante in materia, vorrebbe dire che non ho sprecato il mio tempo dietro a questa cazzata colossale che sono i SOLDI, ma purtroppo per lavoro mi tocca saperne (come chi fa il sistemista ne deve sapere di server e sistemi operativi, anche se poi non gliene frega un cazzo e la sua passione sono i pesci del mare).
Non c'è nessun tono polemico, nessun astio in ciò che scrivo: cercavo semplicemente di fare un po' di chiarezza su alcuni punti che - mi rendo conto - la gran parte della gente conosce solo per sentito dire o non conosce affatto.
Leggo delle cose che sembrano tirate fuori di peso da un'assemblea al Teatro Regio di Genova nel 1968.... all'epoca di parlava di comunismo, di proletariato, di classi dirigenti ed operaie, di rivoluzione di classe etc etc, oggi quella mistica è morta e sepolta (al massimo ci si fa dell'ironia sopra) e le nuove generazioni, indirizzate da vari residuati bellici, hanno spostato il tiro su una sorta di olismo teo-ambientalista, dove la natura è una Entità a se stante e l'uomo cosa diversa: può andare bene o male, ma se non si hanno le conoscenze per sostenere una polemica del genere è meglio tacere; riprendere dal sesto libro del Capitale di Marx (c'è qualcuno che l'ha letto? così, per sapere) sinceramente mi fa cadere le braccia. Come faccio a ribattere a uno secondo cui "fotte un cazzo dei soldi e della pensione"? I casi sono due: o è un ragazzino ancora mantenuto dai genitori (a cui giustamente non fotte un cazzo da dove arrivano i soldi che per esempio servono a pagargli la connessione a internet), o è uno talmente benestante che DAVVERO se ne può sbattere i coglioni se 60 milioni di persone si ritroveranno nel prossimo futuro a crepare di fame (in mezzo ad una bellissima natura in cui tutte le fabbriche sono chiuse per fallimento e tutti se ne vanno a spasso per i boschi... bella prospettiva!).
Il problema è che sono tutti agitati, tutti incazzati, tutti pronti a fare chissà quali manifestazioni di protesta contro le crisi congiunturali economiche dell'occidente, ma vai a pescarne uno che sappia che differenza passa tra un titolo di stato e un'azione.
E' come stare a discutere di aereoponia e luci al led senza sapere nemmeno cos'è la fotosintesi clorofilliana (tanto per farti un esempio che conosciamo entrambi).
Pace.
Quindi, fammi capire il tuo pensiero, mi ritengo molto ignorante su questo (ed altri) argomento: tu pensi che sia un pò colpa di tutti i cittadini del sistema capitalistico, quindi, l'acuirsi di questa crisi. Pensi che abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, ed ora la turbofinanza ci sta divorando, giusto?
Be, non hai mica tutti i torti! Anche io e mia moglie. abbiamo fatto delle cazzate immani come indebitamento, sicuri dei nostri impieghi.. sicuri una mazza, purtroppo.. Allora forse, nella decrescita, in una qualche sua forma, intesa come nuova economia "sostenibile",secondo te, potrebbe esserci la soluzione? E la scienza, la tecnologia, potrebbero aiutarci, se usate con criterio?
Grazie Pine, hasta luego! :punkif5:
Ti rispondo tra poco
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il fatto è che io invece so quale differenza intercorre tra titoli di stato o azioni ed è proprio questo che mi ha dato fastidio, che tu abbia dato per scontato che io parli tanto per dare aria alla bocca, sono uno che cerca ,si informa e si documenta e odio profondamente quelli che parlano per sentito dire o perchè indottrinati dalla televisione, il mio primo intervento era molto semplice e di poche righe, per aprire gli occhi a quelle persone che si sono accorti solo 6 mesi fa che c'era la crisi, perchè queste sono le stesse persone che rimarranno stupite quando si ritroveranno di fronte ai danni irreparabili al luogo in cui vivono, perchè per quello che mi riguarda conta molto di più l'aria che respiro dei soldi che ho nel portafoglio e non sono ne appartenente a greenpeace ne un fanatico dell'ecologismo, sono una persona normalissima che si guarda intorno e non gli piace quello che vede, perchè a parer mio che sia finanza o ecologismo l'uomo si comporta come se non ci fosse un domani, non si pone domande sulle conseguenze delle azioni che compie, abbiamo perso, a parer mio, completamente il contatto con la realtà, se vuoi restare sul discorso economico ti prendo come esempio le agenzie di rating, ogni volta che emettono un declassamento di qualche banca o nazione la borsa entra immediatamente in crisi (in parole spicce), eppure sono le stesse agenzie che classificarono con la tripla a la fannie mae e freddi mac pochi mesi prima che cadesse il castello di carte che avevano messo in piedi, se la gente lo sapesse forse li avrebbe sfanculati un bel pò di tempo fa anzichè accettare di essere in balia dello spread o di mille altri concetti di cui non sanno niente e che alla fine non sono nient'altro che cose create da noi..è che finchè si parla di soldi secondo me si potrà sempre trovare una soluzione, ma ci sono equilibri che una volta incrinati allora si che non si potrà più tornare indietro; se vuoi questa frase che a me piace molto riassume bene il concetto: "Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto,
l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare"
chiarito ciò che mi ha infastidio nessun rancore o arrabbiatura ovviamente da parte mia
se 60 milioni di persone si ritroveranno nel prossimo futuro a crepare di fame (in mezzo ad una bellissima natura in cui tutte le fabbriche sono chiuse per fallimento e tutti se ne vanno a spasso per i boschi... bella prospettiva!).
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Bè, a me non dspiacerebbe! Ho le mani, la terra e qualcosa mi invento! Come l'uomo ha sempre fatto!:biggrin2:
Comunque il tuo discorso lo capisco anche se sono IGNORANTE in economia... ma onestamente mi sembra assurdo sia l'economia la "vita e la morte di una società", e se questa crisi fa riemergere altri valori io ne sono contento... per te è solo gente incazzata che non sa che cazzo dire e allora protesta contro tutto e tutti, ma potrebbe essere anche un ricambio e un ritorno di valori che ne so...
Io non sono ne vecchio ne giovane, ho 33 anni, e ho visto sia un periodo "abbastanza facile" che un periodo dove la percentuale di gente che non lavora attorno a me, la difficoltà a campare da soli, la difficoltà di comprare una casa sono veramente altri.. e vedo che qualcuno si è preso in mano le palle e se n'è andato.. uno... due... tre.. quattro... cambiando completamente la loro vita e fin ora quasi tutti in meglio! Meno sicura forse, con meno legami o basi create dai genitori, ma migliori per loro!
Anche tu hai detto che te ne vuoi andare, come piacerebbe a me, e qui ritorno su una domanda da IGNORANTE.. dove andare per "sfuggire" a questa situazione di "crisi" ? PErchè la mia paura è che andarsene non basta... e che ci sia bisogno di una svolta piu pesante (reputalo pure un discorso da bar dove si inneggia alle profezie maya :biggrin2:)..per questo molto spesso adesso mi capita di innegiare a valori che posso sembrare troppo astrati e poco materiali! MA sono quelli che ora come ora mi danno la speranza, che cazzo ne so magari poi scenderà lo spred e saremo tutti felici e contenti, ma nel frattempo la mia ignoranza in finanza mi fa vedere altro e mi fa pure incazzare...
Il punto è che lamentarsi e condifidere immagini su FB non basta, ci vuole l'azione in quello che si crede.. qualunque cosa sia!
Non dobbiamo essere la generazione del "IO ODIO" ma del "IO CREO"....
:sm_clapper: per tutto l'intervento, ma soprattutto per "i pubblicatori su facebook" quelli mi fanno davvero cadere le palle, una volta la gente ci metteva la faccia, che poi lo facessero nel modo giusto o sbagliato non lo so, adesso cliccano su un mouse si alzano e vanno a pisciare convinti di aver fatto qualcosa, di essere rivoluzionari..e allora come fai ad avere ancora speranza, a non avere voglia di andare via..trovo però che sia veramente triste ed una sconfitta dover abbandonare il proprio paese per poter vivere meglio..è veramente assurdo
whitestone
12-07-12, 21:12
Mi spiace leggere stupidaggini del genere da persone che - lo so - sono tutt'altro che stupide. Credo che il grosso del problema sia nell'ignoranza, e nel volersi a tutti i costi fare un'opinione su fatti di cui si conosce poco e niente, avendo nient'altro da sbandierare che qualche slogan ideologico di terz'ordine ed una ignoranza abissale dei temi trattati.
La crisi mortale in cui ci troviamo non ha radici nella malvagità di qualcuno che vuole arricchirsi a scapito dei soliti poveracci; non ha radici nella volontà ponderata di devastare la natura, nè in quella di finanziare chissà quali organi occulti di potere deviato.
E', molto più drammaticamente e semplicemente, lo scotto che stiamo pagando dopo 40 anni di finto boom, 40 anni in cui l'europa e (molto di più) l'America hanno semplicemente e drammaticamente vissuto ALDILA' delle proprie possibilità economiche.
L'invezione della finanza come scienza ce l'ha allegramente messo in culo, ma i veri artefici di questo disastro siamo NOI, perchè siamo stati NOI a credere PER DAVVERO che guadagnando un milione e duecento mila lire al mese fosse perfettamente normale chiedere un mutuo casa da 200 milioni e guidare un'auto da 40. C'è qualcuno abbastanza maturo da ricordarsi i "mitici" anni 90? Gli anni in cui bastava avere uno straccio di contratto a termine per negoziare i termini di un mutuo chirografario (avete idea di cosa sto dicendo o sono termini astrusi?).
Abbiamo cavalcato le illusioni di economie creative, abbiamo creduto DAVVERO che investendo sui derivati (iddio maledica anche chi ha PERMESSO tutto questo!) si potessero fare utili su capitali che NON ERANO ANCORA STATI EMESSI NE' GARANTITI DA NESSUNO, creduto di poter vendere il poteziale diretto del potenziale derivato di un pezzo di carta che in sostanza non valeva un cazzo.
La finanza si basa - come tutta l'economia - sul concetto di debito: da qui, immancabilmente, deriva una spaccatura tra ciò che è REALE (un pomodoro, una casa, un capannone, una macchina) e ciò che è POTENZIALE (un'idea vincente, il progetto dell'iPAd, una sceneggiatura di un film, un pacchetto azionario speculativo su un fondo di investimento comune, un future). Questa "forbice" è quella che dà ossigeno alla finanza e che finanzia l'economia (ovvero le banche, che creano il danaro e lo immettono sul mercato): non c'è niente di sbagliato a priori (il rifiuto di questo sistema ci riporterebbe al baratto preistorico, lo stesso concetto di valuta - cioè danaro - si fonda su questo), ma come per tutte le cose occorre una misura corretta ed una visione d'insieme: se NON E' concettualmente sbagliato dare la paghetta al figlio che vuole andare a divertirsi, lo divena MORALMENTE nel momento in cui la paghetta diventa esagerata: se guadagno 1000 euro al mese non posso dare 300 euro ogni sabato sera a mio figlio per andare a divertirsi, anche se vorrei poterlo fare.
Volete una semplicissima ragione per cui ci troviamo in questo mare di merda? Eccola: per 40 anni l'europa (e ancor peggio l'america) hanno dato non 300, ma 5 o 600 euro al mese al figlio mentre ne guadagnavano 1000 scarsi. Dicevano: "Ma quando il figlio sarà cresciuto, guadagnerà molto di più di me!"
Il problema è che si trattava di una speranza che non teneva conto del fatto che dall'altra parte del mondo vivevano persone che lavorano 18 ore al giorno per meno di un decimo di quello che tu passi a tuo figlio per la discoteca: l'intrinseca imprevedibilità dell'economia e della finanza, unite ad una gestione "allegra" delle regole su cose fondamentali come i prodotti derivati (future e compagnia) ci hanno sbattuto in faccia il conto, e non siamo in grado di pagarlo.
Abbiamo ordinato troppo caviale al ristorante e ora piangiamo perchè non abbiamo i soldi per saldare il conto.
Il brutto è che a pagarne le conseguenze saranno generazioni che non ne hanno nessuna colpa: se io non potrò mai andare in pensione è perchè per 40 anni c'è stata gente (dipendenti statali o ferrovieri, per lo più, mi spiace se qualcuno si sente insultato ma basta guardare le tabelle) che ha passato 9 mesi all'anno a casa in finta malattia mentre faceva un secondo lavoro in nero.
Questo è il problema, ora prepariamoci a pagarne le conseguenze.
Ma vi dico una cosa sola: io me ne scappo. Vedo come stanno andando le cose, vedo i soldi della gente, e sono fermamente convinto che tra 3 anni qui siamo tutti nella merda.
Mi sono dato 6 mesi per portare via le palle da questo casino, vi consiglio di ponderare altrettanto celermente la vostra fuga, se non volete ritrovarvi a vivere in una specie di bulgaria anni 80 a lungo termine.
Ciao a tutti e in bocca al lupo!
:polliceu:
whitestone
12-07-12, 21:33
io do ragione a pinellos,la natura non centra,ma siamo stati noi a spendere piu di quello che si poteva.negli anni 80 l'italia era il bel paese,tutti avevano un lavoro,ma tutti volevano di piu! mi ricordo di gente che faceva finanziamenti per tutto,il videoregistratore,il comodore64,qualsiasi cosa nuova usciva bisognava averla,ma non perchè servisse veramente,solo per far vedere al vicino o a un amico che se lo poteva permettere(alla fine pagava na cifra in piu ma...)ora che queste cose non si possono piu fare,la gente si guarda attorno in casa e vede un casino di oggetti inutili e si chiede,ma perchè ho comperato tutte ste cazzate?per cosa?tonando a pinellos e i lavoratori statali che facevano 6 mesi di malattia e andavano a lavorare in nero,e le baby pensioni? dove a 35 anni andavano in pensione ma poi un lavoro in nero non guasta?e gli idraulici,muratori,elettricisti,imbianchini quanto nero hanno fatto?quante tasse non pagate?ilproblema della crisi non è che la ditta x oggi a distrutto 10 ettari di foresta il problema è che domani la ditta x chiude e lascia a casa centinaia di lavoratori.il mondo è in mano ai grandi impenditori non ai politici.vi ricordate che dopo la mucca pazza c'è stato quello dei maiali?
whitestone
12-07-12, 21:41
io do ragione a pinellos,la natura non centra,ma siamo stati noi a spendere piu di quello che si poteva.negli anni 80 l'italia era il bel paese,tutti avevano un lavoro,ma tutti volevano di piu! mi ricordo di gente che faceva finanziamenti per tutto,il videoregistratore,il comodore64,qualsiasi cosa nuova usciva bisognava averla,ma non perchè servisse veramente,solo per far vedere al vicino o a un amico che se lo poteva permettere(alla fine pagava na cifra in piu ma...)ora che queste cose non si possono piu fare,la gente si guarda attorno in casa e vede un casino di oggetti inutili e si chiede,ma perchè ho comperato tutte ste cazzate?per cosa?tonando a pinellos e i lavoratori statali che facevano 6 mesi di malattia e andavano a lavorare in nero,e le baby pensioni? dove a 35 anni andavano in pensione ma poi un lavoro in nero non guasta?e gli idraulici,muratori,elettricisti,imbianchini quanto nero hanno fatto?quante tasse non pagate?ilproblema della crisi non è che la ditta x oggi a distrutto 10 ettari di foresta il problema è che domani la ditta x chiude e lascia a casa centinaia di lavoratori.il mondo è in mano ai grandi impenditori non ai politici.vi ricordate che dopo la mucca pazza c'è stato quello dei maiali?
era partito tutto da uno dei piu grandi allevamenti di maiali europeo in germania.e come è finita? gli organi di competenza dello stato sono stati a colloquio con gli amministratori delegati di questo allevamento per vederci chiaro e naturalmente cera qualcosa che non andava ma? i titolari hanno detto allo stato:o dite che non c'è pericolo e che la carne si puo mangiare oppure noi chiudiamo e lasciamo a casa 1000 persone.alla faccia della salute,ma hanno avuto ragione.
io do ragione a pinellos,la natura non centra,ma siamo stati noi a spendere piu di quello che si poteva.negli anni 80 l'italia era il bel paese,tutti avevano un lavoro,ma tutti volevano di piu! mi ricordo di gente che faceva finanziamenti per tutto,il videoregistratore,il comodore64,qualsiasi cosa nuova usciva bisognava averla,ma non perchè servisse veramente,solo per far vedere al vicino o a un amico che se lo poteva permettere(alla fine pagava na cifra in piu ma...)ora che queste cose non si possono piu fare,la gente si guarda attorno in casa e vede un casino di oggetti inutili e si chiede,ma perchè ho comperato tutte ste cazzate?per cosa?tonando a pinellos e i lavoratori statali che facevano 6 mesi di malattia e andavano a lavorare in nero,e le baby pensioni? dove a 35 anni andavano in pensione ma poi un lavoro in nero non guasta?e gli idraulici,muratori,elettricisti,imbianchini quanto nero hanno fatto?quante tasse non pagate?ilproblema della crisi non è che la ditta x oggi a distrutto 10 ettari di foresta il problema è che domani la ditta x chiude e lascia a casa centinaia di lavoratori.il mondo è in mano ai grandi impenditori non ai politici.vi ricordate che dopo la mucca pazza c'è stato quello dei maiali?
Questo è sicuro... è difficile quadrare i conti con gente che campa 100 anni e che è andata in pensione a 45...
ragazzi quello che non mi torna è questo parallelismo assurdo tra problemi ambientali e problemi economici: so che ci sono in giro un sacco di articoli beceri e libercoli scritti da gente che farebbe bene (prima di tutto) a farsi un minimo di cultura sugli argomenti di cui tratta (economia e scienza), ma provate a ragionare con il vostro cervello e a non prendere per oro colato tutto quello che porta il simbolo della ganjia in copertina.
La crisi energetica che porta ad una gestione barbara delle risorse ambientali è figlia della crisi economica: se ci fossero abbastanza soldi, si potrebbe investire in ricerca, mentre così come siamo messi non c'è un centesimo per questo.
Dall'altra parte, detto per inciso, il filone teo-ambientalista che ha preso piede da Al Gore in poi e che resiste fino ai nostri giorni ha fatto più danni che la grandine: non era importante che una tecnologia funzionasse o meno (le pale eoliche), ma che fosse a tutti i costi "alternativa". Si è fantasticato di mille cose, anelli eolici in mezzo all'oceano (ma costruire un impianto di chilometri di cemento in mezzo al mare non contrasta un tantino con l'idea di rispetto dell'ambiente?), e si sono creati protocolli di salvaguardia del pianeta che non sono serviti ad un cazzo di niente se non a creare tanti, tanti, tanti disoccupati e a succhiare tanti, tanti, tanti soldi alle economie pubbliche di tanti, tanti, tanti stati.
Si può salvaguardare l'ambiente solo se si crea il benessere necessario ad occuparsi anche di questo: finchè la gente non sa come arrivare alla fine del mese, tutti gli altri problemi (giustamente) passano in secondo piano.
Il pensiero che fosse la green-economy a poterci salvare è stato un fallimento quasi dal suo principio: ci siamo resi conto che non si può mettere il carro davanti ai buoi e questo ha contribuito (seppur in minima parte, per carità) allo sfacelo economico in cui ci troviamo.
Il punto è tutto qui.
Per chi mi chiede dove scappare: isole nell'oceano. St. Vincent, Canarie, posti così, dove NON HANNO IL CEMENTO per costruire.
Ci siamo capiti?
:sm_clapper: per tutto l'intervento, ma soprattutto per "i pubblicatori su facebook" quelli mi fanno davvero cadere le palle, una volta la gente ci metteva la faccia, che poi lo facessero nel modo giusto o sbagliato non lo so, adesso cliccano su un mouse si alzano e vanno a pisciare convinti di aver fatto qualcosa, di essere rivoluzionari..e allora come fai ad avere ancora speranza, a non avere voglia di andare via..trovo però che sia veramente triste ed una sconfitta dover abbandonare il proprio paese per poter vivere meglio..è veramente assurdo
Quoto anche le virgole, e fra parentesi non uso facebook.
E aggiungo che io non credo che lascerò l'Italia. Per quello che potrò riuscire a realizzare, cercherò di rendermi più indipendente possibile, questo si.
Ragazzi, c'è da tornare a lavorare la terra. Poche seghe.
La crisi globale, europea in primis non è a mio avviso una crisi ciclica come se ne sono susseguite diverse nel corso della storia contemporanea, ma bensì una crisi di sistema.
Ci (im)pone un imperativo: cambiare paradigma.
Nei decenni passati, lo strascico dell'industrializzazione ha permesso una crescita parallela tra l'economia reale (ciò che si costruisce, si usa, di cui ci si alimenta) e quella finanziaria e virtuale (risparmi e investimenti). Oggi questa correlazione ha un significato diverso. Ci è imposta la depressione, la disoccupazione per creare sacche di povertà suscettibili di impiego a basso prezzo alle comodità di chi ha interesse speculativo.
Credo che la responsabilità di questo stato di cose sia da imputare in capo alle grandi lobbies finanziarie e industriali neo-mercantiliste, oscura faccia della medaglia delle istituzioni del fondo monetario internazionale, banca mondiale, Banca centrale europea.
Anche i cittadini hanno colpe ovviamente. Nei post più sopra si parlava di come, avendo fiducia smisurata nel sistema, si è vissuto oltre i limiti delle proprie ed aggregate disponibilità, in virtù di un presunto miracolo economico di cui ora paghiamo le conseguenze.
Non credo sia questa la nostra colpa. In verità credo che abbiamo sbagliato a prendere per giusto ed unico possibile questo modello di economia, cercando di difenderlo in nome della crescita. Parola che non fa per niente rima con benessere.
Potreste trovare importanti ed interessanti spunti di riflessione dalla lettura del libro Shock Economy di Naomi Klein e del saggio Il più Grande Crimine di Paolo Barnard disponibile gratuitamente online.
L'attuale recessione è solo l'inizio di una orribile spirale deflazionistica. A noi il dovere di svegliarci.
Pinellos ti assicuro che, da emigrato, posso capire la frustrazione che a volte si prova nel vivere personalmente la crisi e leggere banalità che cercano di spiegarla.
Ma anche il tuo pensiero non va oltre questo punto.
Scrivi di non apprezzare i discorsi generali, ma dire che la colpa è di tutti è quanto di più generalista e banale si possa affermare: La colpa è di molti ma non di tutti, degli stessi che ora cercano di "spalmare" su tutta la Società le responsabilità delle loro azioni per dividersi le colpe (mal comune, mazzo gaudio).
Posso accettare una "generalizzazione" della colpa solo se analizziamo, appunto, più in generale il sistema economico ed arriviamo a concordare che il capitalismo ha concluso il suo ciclo storico (come previsto 150 anni fa) e iniziamo a discutere di un nuovo sistema economico di cui abbiamo bisogno ora.
Se però restiamo ancorati alla vecchia idea che il benessere deriva solo dall'industrializzazione, dal consumo, dalla cementificazione e dallo sfruttamento del territorio, non andiamo molto lontano.
Anche io sono ignorante rigurado l' economia e la finanza, però mi ricordo che alle elementari mi è stato mostrato come la nostra Società si basa su un semplice schema piramidale:
L'agricoltura, l'allevamento e le risorse del territorio (settore primario) servono a garantirci la soppravvivenza e a soddisfare le nostre necessità primarie. La lavorazione delle materie prime ci permette di realizzare utensili, macchinari e fabbriche (settore secondario) che ci forniscono beni materiali e soddisfano alcune necessità secondarie. I prodotti e i beni materiali ci permettono infine di creare beni immateriali, artistici e culturali, ed offrire servizi (settore terziario) che soddisfano alcune necessità sociali di terzo livello.
Appare subito evidente che non si può discernere un settore dall'altro e pensare che i problemi ambientali non siano da relazionare con quelli economici; ogni settore dipende da quello che lo precede, e tutti dipendono dall'ecosistema in cui sono inseriti.
Il sistema economico e i servizi funzionano grazie all'industria, l'industria funziona grazie alle risorse del territorio e all'agricoltura, l'agricoltura funziona (es.) grazie alla fiume che porta acqua e al vento che porta pollini. Se contaminiamo il fiume e deviamo il vento, non abbiamo più agricoltura in quel territorio, quindi le industrie si fermano, quindi i servizi e l'economia diventano inutili.
60 milioni di persone si ritroveranno nel prossimo futuro a crepare di fame (in mezzo ad una bellissima natura in cui tutte le fabbriche sono chiuse per fallimento e tutti se ne vanno a spasso per i boschi... bella prospettiva!)
Sicuramente sei molto preparato in Economia, ma lo sei poco in Storia.
Durante la guerra solo una parte della popolazione italiana moriva di fame, ricordi quale? Gli abitanti delle città che si ritrovavano circondati da cemento, fabbriche e negozi vuoti. Allora, chi ci riusciva, scappava in campagna dove i contadini continuavano a coltivare la terra.
La Natura si mangia, il cemento no. Anche alle Canarie.
Bel post ma i discorsi sul capitalismo secondo marx sono completamente anacronistici. La tua visione della natura poi é un po in contrasto con quello che ho letto finora, c'é una bella differenza tra natura incontaminata e campi seminati... Ed è appunto quello che intendevo dire. Ad ogni modo, se proprio vogliamo portar avanti il discorso sulla storia, ti rcordo che qualche decennio dopo i fatti che hai descritto la tendenza si é di nuovo invertita e i campi sono stati abbandonati in massa dalla gente che ci si era rifugiata per scappare dalla fame. Non ho mai detto.che la salvezza sta nell'industrializzazione o che benessere=merci , in linea di massima nel mondo moderno il benessere coincide con la libertà, che questa sia mercificabile o meno poco importa. Il punto è che se per sopravvivere sei obbligato a lavorare la terra 18 ore al giorno non sei libero , ti piaccia o meno. Vivere della terra.non è divertente o facile.come gestire una grow room, chiedilo.a.qualche. Vecchio che.ha.passato la vita a coltivare i campi e a dissodare terreni...
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La famiglia di mia madre è contadina e la mia ragazza, dopo l'università, torna a lavorare nel campo di suo padre durante tutto l'anno. Io non ho mai avuto un'esperienza agricola diretta diversa dalla semplice raccolta di uva o di verdura, però una minima conoscenza dell'ambiente credo di averla maturata.
Nemmeno io predico un ruralismo estremista ne rinnego la tecnologia, ciò che sostengo è la necessità di una maggiore consapevolezza sociale circa l'importanza fondamentale che l'agricoltura e l'ecosistema ricoprono nella nostra scala di bisogni e priorità.
(P.s. hai ragione circa il concetto di Natura contrapposto a quello di coltura, ma non sapendo se sarebbe stato chiaro a tutti ho semplificato l'idea di biosfera e "agrosfera" con il termine generico Natura)
Uno dei principali problemi del nostro sistema socio-economico è il fatto che la Finanza, non più relazionata con l'economia generata dal lavoro o dalle risorse naturali di un paese, ha preso il sopravvento sulla stessa economia “reale” e sulla politica, che ora ne subisce suo malgrado il controllo.
Questo è una delle conseguenze del sistema capitalista, prevista da Marx; che tanto anacronistico non è se anche economisti come Stiglitz (non certo bolscevichi :)) ne hanno riconosciuto l'attualità nel compimento delle sue previsioni economiche.
Tutto questo è relazionato all'ecosistema dal fatto che si è completamente persa la concezione di valore e ricchezza relazionati al soddisfacimento delle necessità (ciò che identifichiamo come “benessere”).
La società consumista ha quasi completamente annullato la consapevolezza che avevamo dei nostri reali bisogni, introducendo il concetto di “bisogno indotto” su cui si fonda oggi tutto il marketing e la comunicazione pubblicitaria e, per estensione, una larga parte della produzione industriale mondiale; a tal proposito, sempre Marx nel 1844 scriveva:
“Ogni uomo s’ingegna di procurare all’altro uomo un nuovo bisogno, per costringerlo a un nuovo sacrificio, per ridurlo a una nuova dipendenza e spingerlo a un nuovo modo di godimento e quindi di rovina economica.
Ognuno cerca di creare al di sopra dell’altro una forza essenziale estranea per trovarvi la soddisfazione del proprio bisogno egoistico. Con la massa degli oggetti cresce quindi la sfera degli esseri estranei, ai quali l’uomo è soggiogato e ogni nuovo prodotto è un nuovo potenziamento del reciproco inganno e delle reciproche spogliazioni.”
Se non è attuale questo, non so cosa lo sia.
Riguardo la relazione tra benessere e libertà, dipende da cosa intendi con il termine Benessere ma soprattutto con il termine Libertà.
secondo me non è molto utile ragionare a compartimenti stagni, che senso ha risolvere un problema se nel frattempo ne creiamo altri tre?
Faccio un esempio, la Cina: seconda potenza economica per prodotto interno lordo, nel 1978 è diventata il paese con lo sviluppo economico più veloce al mondo, primo maggiore esportatore (2008) e il primo più grande importatore di merci (2010), la rapida industrializzazione ha ridotto il suo tasso di povertà dal 53% nel 1981 all'8% nel 2001; di fronte a questi dati uno dovrebbe dire: cazzo!trovata la soluzione, prendiamo la Cina come modello! un paio di coglioni! prendiamo in esame altri due aspetti:
sociale: zero diritti, sia in ambito lavorativo che umano
ecologico: zero politiche ambientali, uno dei paese più inquinati al mondo e di inquinamento SI MUORE!
A me non importa nulla di risolvere una crisi economica se il prezzo deve essere la mia salute, bisogna avere una visione complessiva delle cose e ragionarci di conseguenza, oggi abbiamo tutti i mezzi per poterlo fare, anche perchè il modello utilizzato fino ad ora non mi pare che abbia funzionato un granchè..bisogna cercare idee nuove e chissà che con queste arrivino anche facce nuove e questa volta magari accertiamoci prima che siano onesti, sennò saremo sempre punto a capo.
ma se domani mattina vi svegliate e vedete in tutte le tv che il nucleo della terra si è fermato che ci comprate con i soldi??????
ma se quando iniziano a trivellare il polo sud, la più grande distesa di acqua dolce del nostro sistema solare e succede una catastrofe e si scioglie tutto, con i soldi che ci comprate???
ma se di colpo tutti i vulcani si attivano e cominciano ad eruttare coprendo il sole, con i soldi che ci comprate?
potrei stare qui al elencarvi altre milioni di situazioni possibile, il bello sapete qual'è? che siamo in un punto di non ritorno, sia sociale sia della natura, tutto ciò che sta accadendo in natura e il risultato di migliaia di anni di speculazione della terra, l'abbiamo consumata.....io non voglio essere catastrofico ma i fatti parlano.......
:polliceu: hai capito cosa volevo dire!
punk lover
17-07-12, 10:39
ma se domani mattina vi svegliate e vedete in tutte le tv che il nucleo della terra si è fermato che ci comprate con i soldi??????
ma se quando iniziano a trivellare il polo sud, la più grande distesa di acqua dolce del nostro sistema solare e succede una catastrofe e si scioglie tutto, con i soldi che ci comprate???
ma se di colpo tutti i vulcani si attivano e cominciano ad eruttare coprendo il sole, con i soldi che ci comprate?
potrei stare qui al elencarvi altre milioni di situazioni possibile, il bello sapete qual'è? che siamo in un punto di non ritorno, sia sociale sia della natura, tutto ciò che sta accadendo in natura e il risultato di migliaia di anni di speculazione della terra, l'abbiamo consumata.....io non voglio essere catastrofico ma i fatti parlano.......
grazie krrrr, proprio quello che ho tentato di dire!!! ma attento potresti essere tacciato di essere o ricco sfondato o di essere un ragazzino che non capisce un cazzo da qualche "benpensante" che ne sa piu' di te!!!!!!
GiacomoGiacomo
17-07-12, 22:11
Io vedo una grande occasione. I giovani (noi?) sono incazzati perchè davanti non avranno il benessere economico dei padri, nè un' occupazione certa, ed il senso di impotenza ed inutilità, nella mia esperienza, oltre che ai vizi, porta alla rabbia e alla frustrazione.
La storia, che qualcuno di voi ha già "evocato", insegna. La storia non deve essere una cronologia (che a volte ha la sua importanza) ma un' esempio. In un laboratorio si conducono degli esperimenti, si osservano i risultati, si documenta il tutto. Nella storia accadono degli eventi, che portano risultati più o meno degni di nota. Se in un fuuro accadono eventi simili a quelli del passato, è plausibile e possibile che gli eventi si susseguano in maniera simile al passato, pur tenendo conto di tutte le varie differenze.
Allora, c' è un FATTO che è INCONTROVERTIBILE: siamo in CRISI. Prendiamolo come postulato: anche voi conoscete la condizione finanziaria, quella sociale, quella BELLICA.
Vi ricordo o comunque vi rendo noto che la parola crisi è stata coniata da un popolo che non era estraneo all' osservazione della storia; un popolo che è una pietra miliare dell' evoluzione della coscienza umana: i greci.
Ed è dal greco antico, che arriva la parola crisi. Che nell' etimologia originale non significa disastro, nè sventura: "crysys" significa "CAMBIAMENTO".
Ed io non vedo l' ora che tutto cambi!
Noi facciamo tardi la sera, non vogliamo mai tornare a casa e ficcarci nel letto, immagino che sia perchè siamo persone più sensibili di tante altre e giustamente ABBIAMO PAURA DI COME POTRA' ESSERE IL GIORNO DI DOMANI! Perchè, per ora, sarà peggiore.
Spero di cercare continuamente di far virare la lancetta del cambiamento verso un mondo più bello per tutti, che dia un filino di speranza e la voglia di svegliarsi domani. Magari, anche di andare a letto la sera.
siamo persone più sensibili di tante altre e giustamente ABBIAMO PAURA DI COME POTRA' ESSERE IL GIORNO DI DOMANI! Perchè, per ora, sarà peggiore.
b
belle parole doppiaG!!!!
cito una parte del tuo discorso che m'ha fatto venire in mente questa frase del profeta che m'infonde sempre speranza e sentimenti positivi!!!!
"Non avere paura del domani. Infondo oggi era il giorno che ti faceva paura ieri.."
b
belle parole doppiaG!!!!
cito una parte del tuo discorso che m'ha fatto venire in mente questa frase del profeta che m'infonde sempre speranza e sentimenti positivi!!!!
"Non avere paura del domani. Infondo oggi era il giorno che ti faceva paura ieri.."
Bella Stram, la userò come firma!!
Comunque volevo ringraziare tutti per le riflessioni, la discussione prosegue, con pareri discordi: qualcuno pensa che questo sistema potrebbe ancora funzionare, con molti aggiustamenti e sarà dura.
Altri che il sistema ha fallito, che dovrà essere riformato, e sarà durissima.
E infine, alcuni pensano che sia troppo tardi, e solo una rapida diminuzione della popolazione umana, potrà salvare Gaia.
Forse, i due ultimi post, di Giacomo e Stram, indicano la prima cosa da fare, per tutti: affrontare ed eliminare le nostre paure.
Dedicata a tutti gli enjointers, tutti.. :wub:
n-9RIxpyyKA
...ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti...
GiacomoGiacomo
18-07-12, 10:52
Forse, i due ultimi post, di Giacomo e Stram, indicano la prima cosa da fare, per tutti: affrontare ed eliminare le nostre paure.
Più che eliminare le paure, io ripeto che dobbiamo cogliere l' occasione di questa situazione spaventosa per cambiare. E i treni si sa, non passano a tutte le ore....
Siccome non voglio fare il vago, mi esprimo: suppongo che il big crunch del capitalismo, ci trascinerebbe nel caos più totale. Nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Quindi, non per fare l' emulo di Serge Latouche, ma ha ragione quando dice che il capitalismo è una complessa rete di rapporti sociali ed economici, nelle nicchie della quale noi possiamo decrescere, felicemente. Non condivido esattamente il digiuno dalla tecnologia, ma ne capisco il motivo. Propongo invece l' utilizzo intelligente di quest' ultima. Si può usare Internet come Donna Moderna o come la Biblioteca di New York, dipende solo dall' user, ma anche da come viene istruito. Ed io aggiungo che, mentre ci beiamo nella nostra nicchia, è essenziale spingere attivamente, politicamente per un cambio delle politiche economiche e sociali.
Quale cambio?
Regionalismo, dell' amministrazione e dello scambio di merci primarie.
Contingentamento delle merci, sia a livello interregionale che internazionale.
Vogliamo stare in Europa? Bene, allora voglio la stessa politica fiscale degli altri stati Europei, se devo avere per forza la stessa moneta. Altrimenti, cambio anche la moneta, duro ma necessario.
Incentivazione della ricerca nelle biotecnologie e nelle tecnologie, fondi per l' agricoltura biologica e per la ricerca e l' installazione di fonti energetiche alternative a basso impatto (per inciso, pannellare un campo agricolo mi sembra un colpo basso davvero).
Niente cazzo di grandi opere in stile Tav Torino-Lione o posta pneumatica Terra-Saturno e cazzate del genere, ma una seria revisione del territorio e delle infrastrutture affidata ad imprese locali, continua e costante, cogliendo così due piccioni con una fava: i bambini non muoiono più nelle scuole per il terremoto, e le imprese edili di piccolo calibro non vengono schiacciate dalla crisi dell' edilizia che, devo ammettere, non vedevo l' ora arrivasse.
Ecc ecc.....si fa per fare due chiacchiere e troviamo ottomila proposte plausibili al giorno ed abbastanza concrete nei termini, sti figli di puttana stanno in parlamento dal lunedì al mercoledì, pezzi di merda, e vanno alla fiera del tartufo la domenica e poi dicono che fanno politica sul territorio. A casa, tutti, e non è populismo, è spirito di sopravvivenza.
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