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Visualizza Versione Completa : Fabrizio di nuovo sotto attacco



rouge
01-01-70, 01:33
Grazie per le belle news!
Speriamo che rinsaviscano e che smettano di vessare Fabrizio!
Abbracci!

guest
01-01-70, 01:33
Gli utenti di questo forum hanno a suo tempo aiutato Fabrizio Pellegrini di Chieti, sia spedendogli un pc a domicilio che partecipando alla sottoscrizione per permettergli di pagare il Bedrocan alla Asl. Vita dura a Chieti se invece che manager o spacciatore sei un artista, e per giunta malato.

E\' successo di nuovo, e questa volta dobbiamo andare fino in fondo.
Ecco il comunicato dei Pic:


http://www.ilcapoluogo.it/content.php?article.7517

Fabrizio Pellegrini, malato di artrite reumatoide in cura con la cannabis, è stato di nuovo arrestato e da lunedì sera si trova in carcere.
Per sette volte negli ultimi 7 anni la pubblica autorità ha perquisito la sua abitazione, ogni anno sequestrando qualche pianta di cannabis e una piccola quantità di erba già essiccata. Quest\' anno hanno scelto la sera del 30 giugno, suo 40° compleanno, per andarlo a trovare, sequestrargli le solite piantine e portarlo direttamente in carcere.

Che non sia uno spacciatore è evidente, nè in tutti questi anni è mai stato accusato di tale comportamento. Fabrizio è una risorsa per la sua comunità: diplomato al conservatorio in pianoforte (ha suonato alla settimana Mozartiana di Chieti, e da un anno è ancora in attesa del compenso pattuito) è anche un pittore di talento, che ha esposto in diverse mostre. E’ un artista sensibile, una persona fragile e minuta, un sognatore, ma nella sua città il suo talento gli permette a stento di sopravvivere, specialmente dal momento che ogni anno viene dipinto dai media locali come un criminale, il che nel lavoro non aiuta. E poi regolarmente per i vari lavoretti che gli richiedono non viene pagato, dovendo invece sostenere spese legali crescenti.
Così si è ritrovato col telefono staccato, niente connessione web nè soldi per ricaricare il suo cellulare, e le sue relazioni sociali si sono ancora ridotte. Il contrario di una vita da spacciatore, insomma.

Ma Fabrizio alla sua salute tiene moltissimo. L\' artrite reumatoide, per un musicista e un pittore è quanto di più invalidante e fastidioso si possa immaginare, e Fabrizio aveva scoperto da moltissimi anni che la cannabis gli elimina la rigidità ed i dolori delle articolazioni, così da poter lavorare in tranquillità.

Per questo, il suo medico nel 2006 gli aveva regolarmente prescritto il Bedrocan, i fiori di cannabis medicinale prodotti e commercializzati dal Ministero della Sanità d\' Olanda.
La procedura, basata sul D.M.11-2-97, si era rivelata lunga e complessa, essendo stati Fabrizio ed il suo medico i primi (e tuttora gli unici) a consegnare il modulo di richiesta d\' importazione per cannabinoidi alla Asl di Chieti, città che anche culturalmente non è certo una metropoli.
Alla fine, arrivata alla Asl l\' autorizzazione del ministero italiano per l\' importazione della sua medicina, la stessa chiedeva il pagamento anticipato del costo totale della pratica, quasi mille euro per un mese. La maggior parte delle Asl italiane fanno lo stesso (solo alcune forniscono il farmaco al paziente senza spese, con evidente disparità di trattamento anche all\' interno della stessa città), ma quella di Chieti si era impegnata verbalmente a far fronte alla spesa, dopo lettere e richieste in tal senso da parte di Fabrizio. Il quale non capiva proprio perchè alcune Asl consentivano ai malati di curarsi senza spese mentre lui, residente in Italia come gli altri, avrebbe dovuto rinunciare alla terapia, alla salute ed al lavoro solo perchè il suo reddito non gli permetteva di pagare il conto alla Asl.
La solidarietà di altri pazienti, tramite l\' organizzazione di una sottoscrizione nazionale, è riuscita in quella circostanza a permettergli di pagare la fattura e quindi ricevere la sospirata cannabis medicinale, e lui sembrava aver ripreso fiducia in se stesso e nell\' umanità. Era di nuovo in grado ed impegnato a lavorare.
Alla successiva richiesta presentata dal medico alla Asl per tre mesi di Bedrocan, non c\'è stato nulla da fare: quasi 2000 euro anticipati o niente.
Chiedere ad un paziente come Fabrizio di rinunciare alla cura che si è rivelata la più efficace, e di tornare senza una ragione plausibile ai suoi dolori e contrazioni muscolo-scheletriche, una forma di sadico menefreghismo orientato al profitto ai suoi occhi, si è ovviamente rivelato inutile.

Fabrizio non rinuncerà mai alla possibilità di non soffrire, e non capisce perchè mai dovrebbe subire conseguenze penali per questo. Non dà fastidio a nessuno, fa del bene a se stesso, chi si permette di entrargli in casa e sconquassare la vita sua e della madre pensionata, per questo?
Se davvero vogliono impedire a Fabrizio di curarsi, dovranno tenerlo in carcere finchè vive.

Come è possibile che utilizzare i fiori femminili di una pianta come cura sia lecito se si hanno soldi per pagare ma porti al carcere se la stessa pianta la si coltiva per uso terapeutico personale?
E\' vero, lo scorso 24 aprile la Cassazione ha stabilito che coltivare anche un solo germoglio di cannabis è reato penale, esponendo così anche gli auto-coltivatori casalinghi alle apocalittiche sanzioni previste dalla L.309 modificata in senso ultra-repressivo dalla 49/2006 di Fini e Giovanardi, smentendo così la giurisprudenza precedente che, tendendo ad equiparare la coltivazione per uso personale di poche piante al possesso per uso personale, di fatto escludeva la rilevanza penale di tale pratica.
Ma, l\' intervento della Corte di Cassazione non riguardava affatto l\' uso medico comprovato di tale pianta, su cui la Cassazione stessa non è stata mai chiamata ad esprimersi, nè il diritto sancito dall\' art.32 della Costituzione \"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell\'individuo e interesse della collettività\" .

La salute del cittadino è un diritto senza confini. Nell’atto costitutivo dell\'Organizzazione Mondiale della Sanità è riconosciuta quale diritto fondamentale dell\'Uomo:
\"il godimento del miglior stato di salute raggiungibile costituisce uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano senza distinzione di razza, religione, opinioni politiche, condizione economica o sociale\".
Nel caso specifico di malati, il nostro ordinamento prevede che il fatto illecito (coltivazione) non venga considerato antigiuridico perchè, qualora sia accertato l\' uso terapeutico, il diritto alla salute ed alla vita sono considerati valori assoluti ed insuperabili;

Il Codice Penale, infatti, all\' art. 51 recita: \"L\' esercizio di un diritto ... esclude la punibilità\". Chi, nell\'esercizio di un diritto legittimo, abbia a compiere atti o fatti che integrino una fattispecie preveduta dalla legge come reato, non può essere punito per questo.
Nel punire un paziente che fa uso terapeutico di cannabis come Fabrizio, poi, viene meno anche un\' altro aspetto costituzionale, quello dell\' art. 25 della Costituzione, cioè del \'recupero del condannato\', che in teoria è una delle finalità della pena.
Come si può pretendere di mantenere forzatamente un cittadino in condizione di malattia o addirittura in carcere, rovinandogli la vita, allo scopo di recuperarlo da che?

Entro venerdì prossimo ci sarà l\' udienza di convalida, dove l\' avvocato chiederà che Fabrizio almeno torni a casa in attesa di presentare la documentazione medica. Vi terremo aggiornati.

telegrammi cartoline e lettere si possono spedire a:

Fabrizio Pellegrini
Casa circondariale di Chieti
\"Madonna del freddo\"
Via E. Ianni 30
Chieti

era molto depresso questo periodo, e dopo questo bel regalo di compleanno è importante che non si senta solo.
Sarebbe bello se ricevesse tanti messaggi di solidarietà, anche perchè così le autorità locali capirebbero che Fabrizio ha migliaia di amici che seguiranno da vicino la vicenda.


FABRIZIO LIBERO SUBITO !

I Pazienti Impazienti Cannabis
[email protected]

guest
01-01-70, 01:33
Non scrivete più a Fabrizio a \'Madonna del Freddo\': è di nuovo a casa, anche se agli arresti, e ringrazia tutti. Ma andiamo con ordine.

Il 3 luglio la gip aveva negato gli arresti domiciliari.
Ha \"ritenuto che l\' unica misura idonea .... è quella, allo stato, della custodia in carcere,
atteso che la più blanda misura degli arresti domiciliari non può garantire la impossibilità di rifornimento di droga e di conseguente spaccio.\"
Si alza il tiro e si parla di spaccio, per motivare il diniego. Come potrebbe infatti Fabrizio, anche volendo, \"reiterare il reato\" di coltivazione sul balcone, dato che siamo a fine luglio, e non ad marzo?

Viene da ridere ma rischia praticamente il carcere a vita, grazie alle varie leggi sicurezza, ed a 2 condanne definitive (pena sospesa) in attesa di esecuzione, con in più questo e tutti i procedimenti aperti che procedono inesorabili nei vari gradi.
E alla sicurezza, alla salute di Fabrizio chi ci pensa?
..Ritenuto che la patologia \"dolore muscolo-scheletrico, depressione\" cui è affetto l\' indagato può essere curato con farmaci scientificamente validati
Be\', a parte il fatto che il THC è ora in tab. II sez. B, quindi per la legge italiana possiede effetti terapeutici ed è prescrivibile, e che i farmaci a base di cannabinoidi disponibili nelle farmacie estere sono assolutamente validati scientificamente, tant\' è vero che si possono importare in Italia su richiesta medica, come può un magistrato dar giudizi medici sui farmaci prescritti, interferendo con la libera scelta terapeutica in scienza e coscienza di medico e paziente?
F. ha scritto al Ministero, alla direzione della Asl, all\' Assessore Regionale alla Sanità, per chiedere che lo esentassero dal pagamento della terapia con Bedrocan.
ha fatto tutto ciò che era umanamente possibile nelle sue condizioni per potersi curare legalmente, ed anche di più,
sottoponendosi a stress emotivo-burocratici-giudiziari che si sono rivelati inutili ma lo hanno profondamente segnato.
Cosa avrebbe dovuto fare ancora? Obbligare un cittadino a scegliere tra rinunciare a curarsi
o rischiare la propria libertà personale, non è incostituzionale?
Tanto più che solo dopo il 24 aprile di quest\' anno (data in cui presumibilmente la coltivazione era già in atto),
la piccola coltivazione casalinga è diventata sanzionabile penalmente. Fabrizio avrebbe dovuto uccidere le sue piantine proprio il giorno del 25 aprile, ed andare a comprare in strada, per essere in regola.

Non solo non ha mai rubato o spacciato, ma non beve e non fuma sigarette, non cerca lo sballo, non assume psicofarmaci nè droghe, non mangia carne, e della Cannabis ha più di una prescrizione medica.
In tanti anni di controlli e perquisizioni non gli hanno mai contestato denaro o cocaina o una centrale di spaccio di Cannabis. Sempre e solo: un sacchetto di foglie, poca erba pronta, semi, qualche piantina. Ogni volta, senza eccezioni. E non ha mai fatto mistero di detenere piante di canapa in casa, con gli agenti. Gli avevano detto che non aveva ricetta medica, e lui subito si è premunito, con due medici diversi, per poi scoprire l\' anno successivo che lo arrestavano ugualmente. Ancora non si capacita.

\"Ritenuto che l\' acclarata detenzione e coltivazione di un numero non trascurabile di piante e semi di sostanza stupefacente è sintomatica di una detenzione finalizzata alla produzione e alla cessione a più persone
Ritenuto insomma che il materiale detenuto dall\' indagato è difficilmente compatibile con un eventuale ed esclusivo uso personale...\"
\"rilevato che l\' indagato ha precedenti penali specifici e che è attualmente privo di una stabile attività lavorativa, circostanza, quest\' ultima, che conduce, legittimamente, a ritenere che l\' attività di spaccio costituisca la sua unica fonte di sostentamento...\".

Eppure dovrebbero averlo capito che Fabrizio ne ha realmente bisogno, a costo di subire anni di umiliazioni e persecuzioni senza mollare.
Invece si chiude il cerchio: dato che (chissà perchè) nella sua città non riesce più a lavorare guadagnando, allora gli offrono una lunga permanenza in cella, gratis per fortuna perchè è molto più costosa della cura col Bedrocan.
Con quello che costano negli anni all\' apparato investigativo, giudiziario e penale, 12 o 13 procedimenti contro un cittadino...

Lunedì 14 luglio è stata presentata una nuova istanza di riesame delle misure cautelari, ma al tribunale della libertà de L\' Aquila, dove
lunedì 28 scorso c\' è stata l\' udienza, e gli sono stati concessi i domiciliari.
Ha subito ripreso Bach dove lo aveva lasciato, preparandosi al pianoforte per un eventuale concerto, con le finestre spalancate alla brezza.
Ora che Fabrizio è fuori dal carcere il primo obiettivo minimo è raggiunto, anche se in modo provvisorio e precario.
Ma, dobbiamo ancora riuscire ad evitare che venga seppellito irrimediabilmente e definitivamente da una valanga di condanne sempre per lo stesso unico reiterato reato senza vittime nè danni.
Se nessuno dice niente, da noi diventerà come a Seattle (http://www.kwsalute.kataweb.it/Notizia/0,1044,5624,00.html) o peggio.

Chi vuole scrivergli può farlo allo stesso indirizzo del 2006:
F.P.
Via L.M.Mucci 61
66100 Chieti

Possiamo ancora osare sperare in un\' Italia diversa?

GreenDreams
01-01-70, 01:33
Sono sempre più deluso da questo paese...viene anche negato il diritto alla salute, stiamo messi come il sud america dei regimi!!!!
Massima solidarietà per Fabrizio, tieni duro!!!!!

GreenDreams
01-01-70, 01:33
Massimo appoggio a Fabrizio, ti siamo vicini!!